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44. La dimenticata e non perduta Scienza degli Dèi

Domenica 17 Luglio 2011 16:59 Rosario Castello
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In un tempo di gran lunga lontano da noi era presente sulla Terra una “Conoscenza di origine non umana”, definita “Scienza Divina” o “Scienza degli Dèi”. Questa Scienza era utilizzata sulla Terra da esseri non terrestri, gli Dèi ricordati da tutte le più antiche civiltà nelle immemori crono-storie custodite. Questi esseri non erano creatori di questa Scienza ma scopritori e quindi utilizzatori di Essa.

Questa “Scienza Divina” è stata custodita nel complesso corredo di informazioni passato sotto la più alta concezione di “Tradizione”. Non tutti gli interessati ne sono pienamente coscienti.
Pullulano, nei mondi della ricerca sulla “Scienza Divina”, i falsi maestri, i maestri del nulla, in ogni dove. La spiritualità è sempre stata braccata dagli impostori.
I concetti più sublimi vengono giornalmente profanati.
La “Tradizione” non appartiene a nessuno in particolare ma è di tutti in generale.
Un risvegliato è naturalmente investito dalla vita stessa a svolgere un’opera divulgativa senza per questo passare a tutti i costi, imponendosi, come maestro. Nel risvegliato opera, dentro di lui, un’idea divina che lo rende un umile e idoneo strumento per ispirare gli uomini al risveglio della coscienza. Un risvegliato non è mai l’unico depositario della Verità.
La Verità è una e unica ma può assumere così tante sfaccettature quanti sono gli esseri umani che la cercano.

Nell’oggi si tratta di una “Scienza Divina” non perduta ma dimenticata.
L’uomo terrestre non ha saputo trarre i giusti vantaggi da questa Scienza perché il prevalere dell’egoismo, dell’ignoranza e della paura lo hanno confinato in un inenarrabile oblio.
L’uomo può ancora risvegliarsi e lasciare affiorare il ricordo di questa “Scienza Divina”.
Qualcuno, in tempi lontani non datati, ha saputo lasciare tracce, con sapienza e con saggezza, in ogni latitudine e in ogni longitudine della Terra. Si tratta di tracce accuratamente nascoste in siti, in testi sacri, nei miti, nelle saghe, nelle leggende, nella semplicità del folclore popolare di tutto il pianeta.

È una Scienza semplicissima nella sua composizione, infinita nelle sue possibili applicazioni, necessita soltanto della particolare capacità di saper “vedere” o “sentire” il meraviglioso legame tra tutte le cose. Questa capacità diventa reale in presenza di un effettivo risveglio della coscienza nei suoi vari livelli e gradi. Con il risveglio ogni semplice sensazione percepita diventa particolare conoscitivo.

Con un certo numero di coscienze risvegliate questa “Scienza Divina” può essere trasformata in un sapere popolare dove le risposte comportamentali potranno conoscere nuovi livelli comunicazionali impensabili prima d’ora. Una Nuova Umanità potrebbe sorgere dalle ceneri dell’ignoranza alla quale gli uomini sono rimasti devoti per millenni.

Da questa “Scienza Divina” si può apprendere, comprendere quanto è stato messo in campo per la creazione dell’universo. Consegna una visione della realtà dove una preesistente Coscienza Divina libera un progetto (DNA; RNA) di portata cosmica dove esseri, stelle e particelle svolgono un ruolo primario in un immenso ambito universale.

Questa “Scienza Divina” è in grado di rivelare, di trasmettere coscienzialmente la realtà che in ogni essere (degli infiniti mondi esistenti) risiede Dio, come parte e come tutto: è una Scienza all’altezza del nome che porta.
La condizione di obliati, in cui gli esseri umani deputati a vivere in questo pianeta si sono confinati, è davvero mortificante, di fronte all’immensità delle possibilità da cui si sono avulsi.
Una volta precipitati nel sistema ridicolo di potere in cui sono tuttora prigionieri, in balia di una elite di esseri spietati, gli uomini non riescono a rientrare in possesso del proprio primordiale “Libero Arbitrio” e della responsabilità delle proprie azioni.
Eppure tutte le possibilità sono sempre state innanzi all’uomo.

La “Scienza degli Dèi” parla agli uomini del vero Dio, senza nome, senza forma, senza caratteristiche umane ma come puro unico pensiero che si fa vibrazione e a sua volta suono, un suono in grado di “creare”, con alcuni intervalli diatonici (si intende un intervallo tra due delle 7 note appartenenti alla tonalità), un Progetto Unico in tutta la realtà universale.

Un Dio vero c’è.
C’è un Dio vero a cui tutti possono essere collegati se imparano a “vedere” e “sentire” secondo la sensibilità creativa della sincronicità.
L’offerta per “vedere” e “sentire” è vastissima: dalle immense distese d’acqua degli oceani alla magica goccia d’acqua, dalle possenti montagne al semplice sassolino, dai cristalli più creativi alle particelle subnucleari, dalle infuocate fucine dei vulcani ai deserti di sabbia e rocce, dai poderosi venti dell’aria alle atmosfere delle catene di gallerie sotterranee che collegano i continenti del pianeta, dalle galassie ai virus, dal sangue e dalla carne del corpo dell’uomo al suo cuore interiore, dal pensiero alla materia, eccetera, eccetera.

La “Scienza Divina” è una Legge per essere tutt’uno con la Coscienza Divina ma anche un mezzo per potervi ritornare.

Il mondo dell’uomo è in mano ai poteri della politica, della religione e della scienza che manipolano le coscienze per conto di una elite che vuole assoggettare completamente tutta l’umanità ai propri oscuri fini. Cose terribili si nascondono dietro gli impeccabili apparati ufficiali.
L’elite si fa forte con l’ignoranza che provoca nelle nuove generazioni che finiscono per privilegiare un sempre più spiccato egoismo che risponde solo in forme distruttive dando vita a nuovi modelli di barbarie. L’elite vuole regnare, non governare, su una popolazione mondiale completamente assoggettata.
Gli uomini devono ribellarsi alla tirannia dei pochi attraverso il risveglio della coscienza, quello che fa veramente paura all’elite.

Il Dio vero è si trascendente ma anche perfettamente immanente nella natura di tutte le cose manifestate, compresi gli esseri sotto qualsiasi forma espressa.
I diversi culti spirituali del passato e del presente esprimono un limitato aspetto della grandezza della Coscienza Divina che cerca di ispirare gli esseri alle vette più elevate del pensiero.
Attraverso tracce (“spirale logaritmica” o “spirale aurea”; “sequenza di Fibonacci”; “fillotassi”), qui e là, nella semplicità dei minerali, nella vegetazione, negli animali, nell’uomo e nelle galassie la Coscienza Divina cerca di attrarre l’attenzione verso le preziose evidenze sincroniche.

Un’umanità ridotta all’esclusiva filosofia di vita dell’avere e dell’apparire vessa in una profonda e grave crisi globale dove solo il ritorno alla “Scienza Divina” può salvare da una catastrofe totale.
La “Coscienza Divina” è l’unico vero maestro per l’individuo e per la collettività, l’autentico maestro che anche attraverso il potere delle parole non dette può condurre verso la salvezza.
Il pensiero, la vibrazione e il suono costituiscono il “potere del verbo creatore” delle origini tramandato da diverse tradizioni.
La “Scienza degli Dèi” oscurata dal mistero e dal segreto può ritornare in piena luce se le coscienze cominceranno a dire sì al risveglio che rende responsabili nelle azioni.
Nei millenni, un ristretto numero di individui seguendo le proprie intime intuizioni è giunto ai piedi della sacra “Scienza degli Dèi”, una “Conoscenza di origine non umana”.
Questa Scienza è giunta fino a noi, anche se in modo nascosto, grazie al consesso di questi uomini illuminati e illuminanti, purtroppo seguiti, in parallelo, da una adunanza di individui votati al Lato Oscuro.
La “Scienza Divina” è un corpo unico di conoscenza che scorre nella realtà perché tutti possano abbeverarsi e non soltanto pochi privilegiati. Per comprendere la “Scienza degli Dèi”, basata sulla “vibrazione” e sul “suono”, bisogna prendere in considerazione il mondo della musica. Nel mondo del suono, l’”Ottava” è necessariamente la madre di tutte le armonie. Si potrebbe quindi dire che la “Scienza degli Dèi” sia la “Scienza delle Ottave”.
L’Ottava infatti è suddivisa in 7 Toni e 5 Semitoni. Si ha quindi una scala musicale costituita da 12 note di base e le note fra di loro sono unite da rapporti sonori.

Non si può ignorare quello che ci viene tramandato da Giovanni:
“In principio era il Verbo, ed il Verbo era presso Dio, ed il Verbo era Dio”.
E quando parla del “Verbo”, del Logos, si riferisce alla Parola creatrice, il “Logos spermatichos”.

Molte antiche tradizioni nelle loro pratiche spirituali contemplano la meditazione attraverso il suono. Molte tecniche si concentrano sugli aspetti propriamente acustici della tecnica vocale. Nell’antichità non si ignorava, oltre all’aspetto metafisico e spirituale delle tecniche di vocalizzazione, lo scopo propriamente musicale e terapeutico.
In India infatti è diffusa la pratica del Pranava-Dhyana, cioè del “Suono Eterno”, ovvero l’OM (contrazione delle tre lettere AUM) il suono che proviene dal principio stesso della Creazione.
Le leggi che presiedono alla creazione sono leggi armoniche. In natura la crescita avviene secondo progressioni e proporzioni armoniche.
La realtà fisica è governata da ordini geometrici basati su frequenze di suoni. È infatti chiaro lo stretto legame esistente fra spazio, geometria e suono (musica) dove possono vedersi in azione leggi che governano intervalli matematici costituenti le note della scala musicale (i rapporti diatonici). Tutto nell’universo può essere tradotto in note musicali, in numeri, in rapporti matematici, in costanti frazionarie.
I Laboratori Bell hanno avuto modo di riscontrare l’importante misura della lunghezza d’onda di questo universo tridimensionale di circa 7,23 centimetri che corrisponde esattamente alla lunghezza d’onda che produce l’emissione del suono OM (AUM).
Nella tradizione induista, rappresentata dai Veda, della “Scienza degli Dèi” (“Conoscenza di origine non umana” detta “Sruti" – la Tradizione “udita” –) si parla come di ciò che è stato “ascoltato” e “visto” dagli antichi Veggenti, i Rsi, come “Suono” e “Visione” divini quale “Rivelazione”.
Questa “Rivelazione” venne codificata mediante valore acustico, direzionale, geometrico, numerico, simbolico e significato concettuale.
L’Uovo Cosmico (Hiranyagarbha, il Germe d’Oro, il Primogenito che emise il primo suono bhu e creò poi la forma bhuradhi – il mondo originato – ) è il concetto fondamentale: l’Uovo risuonante che attraverso le giuste note si apre e dà vita alle infinite cose, agli infiniti mondi, agli infiniti esseri, alla metrica precessionale.

Nei Purana Indù l'evoluzione della vita è divisa in quattro ere, o Yuga (era o periodo di tempo del mondo). Queste quattro ere formano 1 Mahāyuga (una serie di Mahāyuga forma 1 Kalpa):


La somma di queste quattro ere formano 1 Mahāyugadi 4.230.000 anni. Mancherebbero ai tradizionali anni previsti (4.320.000) 90.000 anni ma ciò non è un errore perché tale differenza temporale è data dal complessivo insieme di periodi intermedi, le cosiddette "albe" e "crepuscoli", chiamati sandhi.
Sommando le prime tre ere (1.728.000+1.296.000+864.000=3.888.000) si ottiene con l’eliminazione degli zero il riferimento numerico di 3888 che rivela la presenza delle Tre Ottave.
La “Scienza degli Dèi” è stata inserita, o nascosta, nella concezione delle ere (del tempo), nelle metriche costruttive, nell’arte delle proporzioni e delle prospettive, nelle metriche sonore vibrazionali.
Anche i Purana Indù trasportano il segreto delle Tre Ottave; gli antichi Rsi sapevano.

La forma del Regno del “Centro Spirituale Supremo”, secondo le indicazioni tradizionali, è come quella di un “Loto a 8 Petali” (come il cuore a 8 petali del rosone della Basilica di Collemaggio).
La forma del Regno del “Centro Spirituale Supremo” occulta un grande segreto di realizzazione conosciuto da pochi e praticato da pochissimi.
Questo segreto è connesso al misterioso Chakra a Otto Petali (bande vibrazionali) chiamato, dagli antichi Rsi “Hridaya Chakra”. Nell’anatomia sottile del corpo umano quest’importante Chakra, che in molti confondono con il Chakra del cuore (Anahata Chakra a 12 petali), è legato all’Iniziazione di accesso al “Centro Spirituale Supremo”, alla “Scienza degli Dèi”. Hridaya Chakra è il Chakra della Mente nel Cuore situato sotto Anahata Chakra e a destra del cuore.
Tutti i “Tantra” (antichi testi e riti suddivisi in classi) parlano di Hridaya Chakra.
Questo Chakra costituisce il centro sottile sede del “senso del ” (l’Atman) ma è anche il luogo in cui sorge il “senso dell’io”.

“Hridaya Chakra” è collegato con “Sahasrara Chakra” (il Centro della Corona, simbolicamente la dimora del dio Siva) mediante la jiva nadi (prolungamento della Sushumna, dalla base della colonna vertebrale al cervello, ridiscendendo fino al cuore).
L’obiettivo di ogni Yogi è giungere fino al “Cuore”, perché l’esperienza di “ascolto” degli antichi Rsi si ripeta e diventi permanente. Ma qual è questo “Cuore”? È naturalmente “Hridaya Chakra”, il “Luogo a 8 Petali” da dove può scaturire l’”Ascolto” della Scienza degli Dèi”.
Gli 8 Petali sono paragonati alle “8 parti del mondo”, cioè alle “8 direzioni”. Viene infatti detto che se l’uomo si attiene a queste 8 direzioni ottiene la “Grazia di Dio”.
Quando la Luce di Hridaya Chakra si riflette nel cervello fisico (sede della mente – manas – ) del ricercatore spirituale, egli prende realmente coscienza del mondo (cioè di come la “Scienza Divina” ha creato il mondo nella realtà tridimensionale); quando invece la mente si orienta verso la Luce di Hridaya Chakra scompare tutta la conoscenza oggettiva lasciando brillare il Sé quale “Cuore Illuminato” (l’Atman, nella sede di Hridaya Chakra). L’Essere è ora Coscienza nell’Ovunque: oltre ogni creazione pur scegliendo di restarvi; ricalca i passi degli antichi Dèi.
Con la realizzazione in Hridaya Chakra si può godere della “Ananda” (Beatitudine) degli stati superiori dell’Essere e dell’Unità profonda dei più elevati livelli di Coscienza.
I pochi pellegrini spirituali sinceri di ogni era sono pervenuti all’Hridaya Chakra attraverso forme diverse di ricerca.
Negli insegnamenti esoterici dello Yoga si dice che di questo Chakra Dio ne è il Signore, e gli 8 Petali sono considerati come le 8 spose del Divino (le Otto consorti di Rama o Krishna o Siva).
Gli antichi Rsi adorando Hridaya Chakra lo consideravano la via diretta per giungere a Sahasrara Chakra.
I Saggi dell’antico Tibet tenevano in grande considerazione Hridaya Chakra lasciando, in molti testi, sapienti commentari. Anche il grande Saggio Ramana Maharshi (1879-1950) insisteva molto sull’importanza di Hridaya Chakra.

La “Scienza degli Dèi” è nell’uomo stesso.

Il Movimento Precessionale

L’intero movimento “Precessionale degli Equinozi” avviene in 25.920 anni.
Il movimento è assiale e quindi suddiviso in 360° gradi celesti.
Ogni 30° gradi di spostamento, che corrispondono a 2.160 anni, il Sole riceve dietro di sé la compagnia, nel giorno dell’Equinozio di Primavera, di una nuova costellazione zodiacale.
L’asse terrestre per compiere un solo grado di spostamento dei 360° gradi impiega 72 anni.

Questa informazione nell’antichità, perfettamente conosciuta, è stata tradotta in splendide forme architettoniche, in suggestivi racconti mitici, in raffinate espressioni artistiche e brillanti allegorie religiose. Molti sarebbero gli esempi.

Questa informazione si trova sotto forma codificata:



Nell’antichità si costruivano i siti sacri ricercando luoghi con certe caratteristiche ritenute fondamentali: la presenza dell’acqua e alcuni punti nodali lungo le linee vibrazionali della rete magnetica che avvolge la Terra.
Esiste una potente linea vibrazionale, molto considerata nel passato, che comprende Giza, Castel del Monte (Puglia), l’Aquila, Chartres, Stonehenge, Terranova, …


Pennellate di fatti che aiutano i ricercatori sensibili se non a capire ma almeno ad intuire e a superare complessi ragionamenti nell’ambito della “Scienza degli Dèi”:



Tutto il Creato è ricco di “In-formazioni” sia della “Scienza Divina” sia del Creatore stesso. Queste “In-formazioni” sono disponibili per quanti risvegliati a saperle cogliere.

Fin dalla notte dei tempi sono state lasciate tracce delle “Leggi Divine” dei Numeri, dei Pesi e delle Misure in splendidi libri di pietra, ricchi di simboli, di codici e conoscenze non da tutti individuabili.

Da sempre la “Scienza degli Dèi”, in qualunque modo venisse chiamata, è stata da alcuni “conosciuta” e custodita, da altri conosciuta fino al punto di essere in grado di “servirsene”, da altri ancora “utilizzata” (con profitto) in alcuni suoi aspetti senza avere nemmeno l’idea della sua provenienza. Pochissimi individui lungo la catena della razza umana, totalmente liberi dentro, sono stati in grado di scoprirla (conoscerla), servirsene e utilizzarla “silenziosamente”: Federico II di Svevia (1192-1250), Celestino V (1209-1296), Leonardo da Vinci (1452-1519), Giordano Bruno (1548-1600) sono solo alcuni esempi di casa occidentale.

Alcuni processi cognitivi possono essere attivati da determinate forme geometriche e simboliche (Mandala, Yantra, Rosoni, Simboli) ma solo in presenza del giusto stato-condizione (attenzione-concentrazione-osservazione-meditazione; ma anche profondo rilassamento, stato alfa, eccetera, eccetera).

Una “In-formazione” Divina opera da sempre silenziosa nell’Uomo e nell’Universo. Un’unica “Legge” che opera a tutti i livelli dell’Esistenza: a livello astronomico, genetico, spaziale (metrico), temporale, matematico, geometrico, al-chimico, sonoro (musicale), vibrazionale.