“L’uomo, irrequieto, in continuo movimento, violento e ottenebrato, va in cerca della sua metà dimenticata, va in cerca dell’unità e della completezza. L’irrequietezza è legittima, non è legittima la direzione che prende”.
Il silenzio è il primo passo nella disciplina spirituale; esso rende più facili quelli seguenti, promuove l’auto-controllo e diminuisce le occasioni in cui la rabbia, l’odio, il rancore, l’avidità e l’orgoglio possono insorgere. Oltre a questo, i passi del Signore si possono udire solamente quando il silenzio regna nella mente. La pulizia apre la porta al sentirsi vicini a Dio; la pulizia interiore ed esteriore è essenziale al fine di installare Dio nel cuore. Il servizio salva dall’angoscia che si prova quando un altro soffre, allarga la visione, incrementa la consapevolezza e rende più profonda la compassione. Tutte le onde sorgono dallo stesso mare e tornano a immergervisi; il servizio vi insegna a essere fermi in questa conoscenza. Praticate l’Amore, praticate l’assenza di odio, non considerate nessuno inferiore o non importante: ad ognuno è stato assegnato un ruolo nella commedia scritta dall’Onnipotente. Non disdegnate, insultate o fate danno ad alcuno perché Egli è in ogni essere e il vostro disdegno diventa un sacrilegio. L’Amore è Dio, vivete nell’Amore.
Tutti dovrebbero porsi la domanda: le persone spiritualmente realizzate erano persone come me?; erano anche essi esseri incarnati? Se hanno potuto raggiungere la perfezione perché non potrei avere successo anche io seguendo il loro metodo? A che mi serve sprecare il mio tempo cercando gli errori e i punti deboli degli altri? Pertanto la prima Sadhana (tentativo spirituale) è la ricerca degli errori e dei punti deboli dentro voi stessi e fare di tutto per correggerli e diventare perfetti.
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