Presentiamo, di seguito, un interessantissimo articolo, di Carlo Re (pittore e poeta), detto l’artista dell’anima, passato oltre il velo di recente, scritto e pubblicato sulla Rivista “L’Età Dell’Acquario” (n.° 79 maggio/giugno 1993); rivista fondata da Bernardino del Boca, l’emissario della Fratellanza Sarmoun. Si tratta di un articolo fotografia di una “questione” che avrebbe dovuto allarmare tutti i Paesi del mondo ma così non è stato perché è proprio del “segreto” che il Maligno si alimenta. Oggi, quella “situazione” denunciata da Carlo Re ha raggiunto livelli di diffusione difficilmente controllabili. Quanto accaduto di recente a Prato ne è un eclatante esempio se si vuol capire veramente cosa sta accadendo oggi con tale ramificata espansione in tutti i Paesi del mondo.
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Tutte le polizie del mondo sono preoccupate per la diffusione della Triade ovunque, conseguenza dell’emigrazione dei cinesi in tutti i continenti.
Le società segrete cinesi derivano dagli Antichi Misteri dell’Egitto e della Grecia, come indica anche il termine “Triade” che significa “Associazione del Cielo e della Terra”, termine già usato dai sacerdoti egiziani. Già nel terzo secolo dopo Cristo si hanno documenti che parlano di società segrete che si basavano sull’aiuto e la protezione di certi sciamani e sul Taoismo. Nel nome della Giustizia si sono formate le prime società della Triade.
Ma storicamente la Triade nasce nel 1674, ventuno anni dopo la fondazione della dinastia manciù dei Ch’ing. Il suo slogan era: “Ubbidisci al Cielo e segui la Via” ed anche “Abbatti i Ch’ing e fa tornare i Ming”. Le ingiustizie del tempo hanno favorito il diffondersi di queste società segrete come movimenti politici che si basavano sul culto degli antenati e sul Taoismo. Dopo alcune storiche ribellioni della Triade, molti suoi membri fuggirono dalla Cina ed il 17 settembre 1855 emigrarono negli USA ed a Singapore, dove svilupparono la Triade com’è attualmente, diffondendosi poi ovunque vi fosse una comunità cinese nel mondo.
Nel frattempo la Triade si è divisa in tante diverse società ed anche Sun Yat-sen, il medico che divenne primo Presidente della Repubblica Cinese, nel 1894 fondò la Hsing-chung Hui, la Società dell’Armonia centrale, con sede ad Hong Kong.
I membri della Triade si fanno chiamare Hung ed i cinesi emigrati negli USA fondarono la potente Chi Kung T’ong, la Società per raggiungere la giustizia.
Il 2 gennaio 1951 il nuovo governo dell’Armata Rossa dichiarò guerra a tutte le T’ong (società segrete) e mise a morte tutti gli Hung che riuscì a catturare. Ma ormai la Triade era così potente che riuscì a far fuggire all’estero tutti i capi.
A chi aderiva o aderisce ora alla Triade, viene dato un diploma esoterico. Chi oggi in Cina viene trovato in possesso di un diploma della Triade viene condannato a due anni di lavori forzati. Tuttavia tutti desiderano possederne uno, soprattutto quello della società Ghee Hin, la Loggia Madre della Triade che porta il sigillo imperiale dato dall’Imperatore all’abate del Monastero di Shin Shiu Lam, o quello della Tsung sun kongsi, la Società della Verità dalle radici profonde.
Le sedi della Triade, soprattutto negli USA e a Singapore, sono elegantissime e ricchissime, ed il povero cinese che in esse ottiene l’iniziazione si sente importante e protetto. Le cerimonie d’iniziazione sono molto complicate e chiedono all’iniziato completa obbedienza alle “Vie del Cielo”.
Molte sette della Triade sono nate nell’ambiente buddhista, come la Qing-bang, o Banda Verde, sorta tra i battellieri che portavano i cereali a Pekino durante il regno dell’Imperatore Yong-Zheng, società che poi si evolse nella An-quing-hui, la Società per la Pace e la Felicità, fondata da Wen Yen, Quian Jian e Pan Quing, che portò ordine e benessere al paese.
Sempre di carattere buddhista è la Bai-lian-jiao, o Triade del Loto Bianco, che opera nell’attesa della venuta del Maitreya. Nel 1813 la Triade del Loto Bianco e la Ba-gua, la Triade degli Otto diagrammi, tentarono di conquistare il Palazzo Imperiale di Pekino. La Ba-gua è ancora molto attiva fuori dalla Cina e si basa sui responsi di medium. I membri di questa setta sono strettamente vegetariani ed a loro sono proibiti l’alcool, il tabacco e l’oppio.
Se a San Francisco, ad Amsterdam o a Singapore, si vedono cinesi che portano una cintura o una fascia bianca intorno alla vita, si sa che fanno parte della Zai-li-hui, la Società dell’Osservanza, una setta della Triade che i missionari cristiani hanno chiamato “Fratelli del Vero e del Bello”. Questa società segreta ha carattere solo religioso ed ha lo scopo di migliorare l’umanità. portano la fascia bianca per ricordare il loro fondatore e per protestare per la distruzione della sua tomba.
I mandarini e i politici cinesi del passato hanno sempre qualificato la Triade come xie-jiao (setta viziosa), yin-jiao (setta oscena), ewi-jiao (pseudo religione), jao-jiao (setta perversa) perché la sua opposizione ha pesato per secoli.
Ma la Triade in Cina ha anche avuto il compito di unire la società e d’inculcare nel popolo la giustizia e l’aiuto fraterno.
Il capo della Triade è un Han-zhu, un “maestro della montagna”, che riceve ispirazione dall’Alto. Un tempo le sette della Triade avevano il compito di difendere i deboli dalle angherie e dalle ingiustizie dei mandarini, ma col passare del tempo, divenute ricche e potenti, si organizzarono solo per acquistare maggiori ricchezze e potere. durante le cerimonie iniziatiche, vengono dati da studiare e da ricordare, versetti poetici che servono da parola d’ordine per dimostrare la loro appartenenza ad una Società Hung. Hanno anche segnali e simboli. Alzano le braccia sopra la testa e si toccano le mani per poi farle scendere verso i fianchi, per indicare il Segno dell’Oro o del Dio Shu che sostiene il cielo. Il linguaggio segreto della Triade è molto simile a quello della Massoneria.
In Malesia esiste la Sia Tiam, la Fratellanza dei Tre Punti, una società di ladri con regole, iniziazioni esoteriche ed anche un particolare codice morale simile a quello degli zingari Rom. Si parlerà molto della Triade verso la fine di questo millennio.
Carlo Re
tratto da “L’Età Dell’Acquario”, N° 79, maggio-giugno 1993