“Se vi chiamiamo ai mondi lontani, non è per staccarvi dalla vita, ma perché scopriate vie nuove. Solo partecipando consapevolmente all’Infinito, si può giungere alle sfere superiori. Se si ripercorre lo sviluppo dello spirito umano dalle sue parvenze più primitive, ci si accorge che la varietà di quelle si dirama in espressioni corrispondenti. Si può dire che le forme attuali aspirano alla perfezione, mentre quelle del futuro corrispondono ai mondi lontani.
Per aver rifiutato la conoscenza delle prospettive del Cosmo, l’umanità si è dissociata dall’Infinito e ha perso il filo che la univa alla bellezza della vita e dell’energia cosmica. È una scissione molto grave e il filo perduto intesse una sottile ragnatela di Realtà.
Noi, Fratelli dell’Umanità, sappiamo che esiste una Realtà grande e indistruttibile, la cui bellezza è indescrivibile. Affermatevi accettando la grande bellezza dell’Infinito!
Che i mondi lontani vivano nella coscienza dell’uomo come un regno meraviglioso. Esso è indiscutibile e altrettanto reale quanto il fatto che un seme germoglia in un fiore.
I mondi lontani sono considerati solo come espedienti per illustrare il concetto di distanza, ma guardiamoli: là la vita si esprime come bellezza e slancio a conseguire; là ardono i fuochi dello spirito; là splende la fiamma dell’amore; là quelle che in Terra paiono inutili escrescenze si rivelano come creazioni del Fuoco.
Le luci dello spirito tramandano la conoscenza che il superamento del presente e l’impegno per un avvenire migliore, sono la scala per cui salire.
Noi, Fratelli dell’Umanità, vi chiamiamo ai mondi lontani!”
Maestro Morya
da Infinito, Parte I, verso 44