Presentiamo, di seguito, l’Editoriale della Rivista bimestrale Settembre-Ottobre 2014 “Vivere lo Yoga”, di Maxim Savarè perché lo troviamo, in questo preciso momento epocale, una perfetta “fotografia” della condizione in cui versa l’umanità. Lo ringraziamo perché dimostra una particolare intelligenza spirituale unita ad un amore espresso attraverso un comunicare parole semplici ma potenti. Sono parole-sentimenti rivolte a quegli ambienti in cui spesso si dimentica, in nome di una spiritualità fatua, di dover manifestare una consapevolezza che abbraccia l’Intero e non può esserci risveglio, evoluzione, realizzazione, liberazione trascurando l’impegno e le responsabilità verso il contingente del mondo del divenire anche se lo scopo finale del viaggio (intrapreso) è la risoluzione nella Realtà Suprema.
In divina Amicizia – il Centro Paradesha
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Il Vaso di Pandora
Uno degli aspetti secondari più drammatici di una crisi è il crollo verticale di fiducia che si riscontra nelle persone. Vedere tanta disperazione, angoscia, paura, ha un effetto domino sull’umore generale e, come un virus, dilaga e attecchisce rapidamente. La razionalità viene meno e le persone, terrorizzate, accettano e fanno cose che credevano, fino a poco tempo prima, impensabili. Se da un lato questo stravolgimento può portare a considerazioni che, a lungo termine, si possono rivelare estremamente utili (cosa è realmente importante nella mia vita?), nel breve periodo sono solo concausa del malessere perché, agendo sulle leve della paura, si instaura una spirale senza fine: “Sto male perché non ho più la disponibilità economica di prima ma accetto condizioni che mi precluderanno per sempre la possibilità di averle”. È difficile avere fiducia in un paese di sfiduciati. È difficile dire NO quando si è consci che dietro l’angolo qualcuno dirà di SI ma, se non si pone un freno al dilagante allarmismo, e alla consuetudine oramai comune di cedere valori e principi per pochi spiccioli, ci ritroveremo in breve tempo in un mondo ancora peggiore. “Dog eat Dog” è un modo semplice per definire la fine imminente. Quando si è pronti a sacrificare ogni cosa non c’è limite al peggio. Qualcuno ha aperto il vaso di Pandora e fa di tutto per farci credere che sul fondo non ci sia neppure più la speranza … Certo, in un mondo in cui la natalità cala, in cui mariti immolano mogli e figli sull’altare della gelosia, malattie misteriose decimano i paesi del terzo mondo, e pazzia e vizio regnano sovrani c’è veramente da domandarsi quando, Pandora, finalmente, si degnarà di restituirci un po’ di fiducia in noi stessi … Purtroppo, come al solito, non possiamo delegare ad altri il nostro destino. Nessuno verrà a salvarci. Tocca a noi. Sempre a noi. Noi, eroi dimenticati che combattono ogni giorno la propria battaglia in un mondo grigio in cui tutti hanno gettato le armi. Eppure, questa è veramente la nostra unica possibilità. Nessuno ci darà la stella di sceriffo e nessuno canterà le nostre lodi ma, se vogliamo un mondo migliore, dobbiamo darci da fare. Non per noi stessi ma per i nostri figli, per le persone che ci sono care perché siamo un’unica entità, misteriosamente collegata con un universo che ci vede pedine artefici del proprio destino. Minuscoli ingranaggi di un sistema che, senza di noi, non funziona. La fiducia è il lubrificante della nostra vita, il fluido che permette di muovere l’intero sistema. Senza fiducia tutto si arresta e muore. Sorridiamo alla vita e la vita ci restituirà la speranza.
Maxim Savarè
tratto da Vivere lo Yoga
Bimestrale (n° 58) Settembre-Ottobre 2014