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583. L’Obiettivo della Tradizione di Mike Plato

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Presentiamo di seguito un notevole ed elevato articolo di Mike Plato, autore, studioso e ricercatore che apprezziamo, stimiamo e riconosciamo particolarmente, per le sue innate qualità protese verso la Luce.

il Centro Paradesha

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L’Obiettivo della Tradizione


Qual è la vera Via e quale ne è l’obiettivo?
È innegabile che, in questo particolare momento storico, proliferino sentieri e modalità che nulla hanno a che vedere con la spiritualità per come debba essere correttamente intesa. Molti cercano un maestro o una scuola, sperando di trovarvi un modo per vivere meglio, per cercare pace e benessere psico-fisico, ma generano da se stessi solo illusione. Ecco la prima domanda che si pone un uomo di buona volontà, attratto dallo Spirito: qual è il fine della Via Spirituale? Se essa viene rivolta a un qualsiasi postulante, a un adepto, spesso anche a cosiddetti iniziati, costoro non sanno rispondere. Il fine della Via è ignoto. Qualcuno potrebbe rispondere opportunamente: la salvezza dell’anima. Certo, ma non si dice da più parti che l’anima è immortale? Se la stessa domanda venisse posta a un profano, forse questi risponderebbe: andare in paradiso. Il problema è che il profano non ha torto, ma il suo limite è credere, poiché impostogli dal dogma dominante, che il paradiso – di qualunque cosa si tratti – sia una destinazione raggiungibile con un minimo di vita borghese decorosa, senza contare la stupida e gretta illusione di penetrarvi con la propria personalità terrena che, di suo, ha un inizio e una fine solo su questo piano. Infatti personalità e carattere sono manifestazioni contingenti, che hanno la loro ragion d’essere in quanto utili a vivere e sperimentare sul piano materiale, è il corpo fisico che ne supporta l’impermanenza. I sogni, di cui ho già trattato, mettono in luce la presenza di ben altra personalità dimorante in noi: l’anima, la coscienza astrale, che spesso fanno capolino proprio nei nostri scenari onirici. Essa è molto più antica, dietro vi agisce la Personalità per eccellenza: l’Io spirituale. La triade è presente nelle lettere di Paolo, laddove dice che “il corpo, l’anima e lo spirito, si mantengano puri” (I Tessalonicesi 5:23), segno che questa era una verità ben nota ai proto-cristiani. L’Io spirituale è in realtà una parte della Coscienza Uno-Tutto, e torna sempre al Padre che lo ha dato, ossia emesso. Lo Spirito in noi, la Super-coscienza, è il vero Figlio del Padre, è il Cristo smembrato, l’Adam Qadmon dei cabalisti, il Melki-zedek degli Esseni. La vibrazione di questo Io è inimmaginabile. Esso, pur presente nella materia attraverso il corpo astrale, dimora già nel suo regno di luce, ma segue l’anima nella sua caduta nel regno fisico. L’anima, reale vittima di questa caduta, è precipitata nell’abisso e ha contratto matrimonio con la carne e l’Io carnale, che si nutre vampiricamente di essa per sostenersi. Nessun medico vi saprà spiegare come sia possibile che il cuore pompi sangue per tanti anni, e da dove promani il calore del sangue stesso. Essi vi diranno che è un muscolo che fa un certo lavoro, il cui carburante non viene dai cibi che ingeriamo, essendo infatti di per insufficiente. Bensì è l’energia dell’anima, del soffio vitale, a sostenere questa “macchina”. Non a caso, quando la ruach (il soffio vitale) ci abbandona all’ultimo respiro, sopraggiunge la morte: il corpo si irrigidisce e si raffredda, privato di quel calore e di quell’energia sovrannaturali, di quel soffio-anima che, qualora impreparata per non aver lavorato su se stessa aumentando quindi la sua cifra energetica, se non unita saldamente allo Spirito, ritorna nella sua regione astrale. Ivi è arrestata nella sua ascesa alle sfere e presa in custodia dagli Arconti, i quali se lo trovano utile, la costringono a tornare nell’abisso corporale, non essendovi peraltro alternative. L’anima, di fatto, o ha un veicolo corporeo e fa esperienza qui, oppure ha un veicolo di luce col quale può by-passare la sorveglianza degli Arconti nei vari strati vibrazionali della regione astrale, entrando nel cosiddetto Pleroma, il Regno di Luce. Qui l’energia-vibrazione è talmente elevata da non permettere l’ingresso alle anime impreparate a sopportarne la potenza. La Bibbia ci insegna che altezza e profondità rappresentano il medesimo concetto, ciò che in alto è come in basso e ciò che è nel piccolo è anche nel grande. Si pensi agli abissi marini, penetrabili solo indossando uno scafandro o attraverso un sommergibile, data la pressione, e non certo soltanto con una tuta da sommozzatore. Parimenti, non è possibile andare in orbita con un aereo da turismo, occorre un mezzo adeguato per spostarsi a certe altitudini. Lo stesso vale per l’anima-angelo, che è la vera coscienza che giace in noi. Essa, senza veicolo, non può muoversi lassù, troppo appesantita dalla materia e dal piombo karmico, riuscendo a rompere le barriere arcontiche e sopportare le grandi vibrazione del campo quantico (astrale). Non si tratta di un “lassù” in senso verticale-spaziale, bensì in quello energetico-vibrazionale. Paolo afferma che “si semina un corpo animale, risorge un corpo spirituale” (Corinzi, 15:44) attestando il fine della Vita: morire per rinascere ed esprimere la luce eterna. Quando Gesù dice: “là dove sarà il tuo tesoro, ivi sarà il tuo cuore” (Luca, 12:34) esprime una verità occulta incontrovertibile che riguarda non solo la nostra esperienza mondana, ma soprattutto il dopo. Se si lavora su se stessi, se si mantiene energia animica, se la si accresce, il cuore, ovvero l’anima, il corpo intermedio, riuscirà ad andare lì ove l’evoluzione spirituale raggiunta ci consente, e chi ha voluto la materia, avrà la materia, chi ha scelto lo spirito avrà lo spirito, in proporzione ai sacrifici e alle rinunce. Se gli Arconti hanno tutto l’interesse a trattenerci in definitivamente qui, per i loro scopi di sopravvivenza e per arricchirsi a nostre spese, appare ovvio che essi predisporranno il “sistema mondo” in modo da evitare che l’anima accumuli energia spirituale per generare il corpo di luce insieme allo spirito, il vero veicolo della libertà. Essi faranno ogni cosa, piuttosto, per stimolarla a generare energia emotiva, della cui corrente si nutrono, e tenteranno di creare eventi e situazioni, individuali, di gruppo, sociali e globali, tali da generare quell’energia che li sostiene: intrattenimento televisivo, sportivo, manifestazioni di massa, risse, guerre, crolli di borsa, annunci di crisi … Insomma, tutto ciò che produce energia emotiva viene organizzata ad hoc per mungere le vacche-anime umane ignare dei giochi che si organizzano su un piano invisibile. Tolkien ha scritto qualcosa al riguardo ne Il Signore degli Anelli: la possibilità che gli uomini siano governati da esseri di un piano invisibile. C’è tutta una congiura contro le anime, soprattutto contro quelle cadute dal regno della luce, che gli uomini ciechi neanche immaginano. E a supporto di questa teoria, il Salmo 2 recita: “Perché le genti congiurano, perché invano cospirano i popoli? I re della terra e i principi congiurano contro il signore e il suo inviato”. Chi è il suo Inviato se non il Cristo-Hermes-Melkizedek che dovrebbe regnare su tutti i mondi, compreso il Malkut dei cabalisti, ossia il nostro mondo fisico? Chi sono i re della terra se non gli Arconti che da sempre congiurano contro l’Altissimo e contro tutta la luce, comprese le scintille-anime presenti in alcuni di noi? Ecco cosa essi sono: cospiratori, predoni, signori del karman, nemici della luce in noi, controllori. Tutte le loro azioni sono finalizzate al dominio su ogni forma di vita, poiché essi sono padroni assoluti di questo piano, forti del fatto di restare invisibili. Nessuno crede a questa cospirazione astrale e proprio questa è la loro forza. In tutti salmi, l’anima urla il suo dolore e si sente oppressa dagli arconti in lei e fuori di lei. Ma la musica sta per cambiare e ci sono brutte notizie per quello che il nostro amico Philip Dick definì “l’Impero che non è mai finito”, e che Lovecraft chiamò “l’orribile Cthulu”. Questo è l’inizio della Via: convincere lo Spirito in noi a scendere in campo e iniziare la guerra contro gli Arconti. Per questo è detto: “se tu obbedirai alla mia voce, io sarò il nemico dei tuoi nemici, il terrore dei terrori, sarò leone tra i leoni”. La lettura dei Salmi e la loro recitazione appassionata sono una potente invocazione al Grande di Guerra (Salmi, 23-89, affinché possa divenire barriera, baluardo, scudo, difensore contro i devastanti attacchi arcontici, che divengono pressanti proprio nel periodo di Deserto, laddove ci si distacca dalle energie nefaste del mondo, per porsi in sintonia con lo Spirito Guerriero. La Via è guerra, è un devastante conflitto che parte dal nostro interiore. L’anima combatte per separarsi dalla natura arcontico-bestiale, ed è per questo combattuta da quella parte che farà ogni cosa possibile per evitare che ciò accada. Nessuno deve svincolarsi dal controllo dell’Impero, è una regola che gli arconti tentano con successo di onorare. Ma qualcuno lo ha già fatto in passato e altri stanno per farlo in questi tempi. E quando ciò accadrà, il mondo verrà giudicato, poiché significherà che i Vigilanti sono entrati in azione, hanno cessato di osservare e hanno deciso di scendere in campo per frantumare dall’interno l’Impero stesso. è facile capire che la vera Via è distante anni-luce dalle viuzze che proliferano in questi tempi di intensa attività arcontica, la gran parte delle quali è diffusa allo scopo di deviare e controllare. Chi vuole percorrere la Via dei Padri deve prepararsi al terrore, deve affrontare la paura. Le scuole iniziatiche egizie sapevano degli arconti. Basta leggere con attenzione il Libro dei Morti. Ed è per questo motivo che testavano i postulanti con prove terribili, tese a saggiare il coraggio dei potenziali adepti. La pre-selezione tagliava fuori le anime inidonee e, tra quelli che venivano iniziati, solo uno su mille poteva spuntarla e affrontare ben più grandi prove. L’isolamento totale era una delle più difficili, che la maggior parte di essi ha fallito.

Mike Plato
Articolo tratto dalla rubrica “Il Vigilante” della rivista “FeniX”di aprile 2015 N. 78


FeniX
, il mensile che tratta di enigmi e misteri della storia e del sacro, diretta da Adriano Forgione

 

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Melkizedek l’immortale, Edizioni XPublishing
Cronologia Er(m)etica, Edizioni XPublishing

 

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