Quattro Forme di Risveglio
Quando parliamo di risveglio non dovremmo confondere il risveglio della Kundalini con altre forme di risveglio. Il risveglio dei cakra è completamente differente dal risveglio della kundalini. Anche il risveglio di susumna è un avvenimento molto diverso ed il risveglio di muladhara cakra non è il risveglio della kundalini. Anche se tutti i cakra, da muladhara fino ad agya, sono risvegliati, ciò non significa che la kundalini sia risvegliata.
Nel procedimento sistematico del risveglio della kundalini, il primo passo consiste nel purificare ida e pingala nadi e creare armonia nel loro funzionamento. Dopo di che tutti i cakra devono essere risvegliati. Poi viene risvegliata susumna nadi e, quando in fine vi sarà un passaggio aperto per la sua salita, la kundalini potrà essere risvegliata.
Se si sono seguite le prime tre indicazioni, allora il risveglio della kundalini non potrà che avere effetti positivi, ma se vengono tralasciate e la kundalini si risveglia, allora certamente vi saranno degli effetti negativi. Supponiamo che abbiate risvegliato la kundalini prima del risveglio di susumna, la shakti allora non troverà un canale verso Siva. Rimarrà bloccata in muladhara cakra e creerà tremendi problemi sessuali e nervosi. Questo è un risultato negativo, perché cercavate l’unione con Siva e volevate avere esperienze superiori e invece fate esperienze di stati più grossolani. E se i cakra non sono stati risvegliati prima della kundalini, la sakti rimarrà bloccata in uno dei cakra e resterà lì ferma, anche per anni. Si potrebbero anche sviluppare alcuni siddhi che potreste non essere capaci di trascendere. Anche questo è un effetto negativo.
Ogni forma di risveglio ha il suo potenziale psichico. Ogni nervo e fibra del vostro corpo è psichica ed è capace di produrre manifestazioni psichiche. Vi è la possibilità che si risvegli l’intero corpo fisico. Ogni cellula del corpo è un individuo. Voi siete il corpo macrocosmico di quell’individuo microcosmico.
Primo stadio: disciplinare ida e pingala
Ida e pingala nadi sono responsabili per l’esistenza terrena. Pingala conduce la vita che è nel vostro corpo e ida la coscienza. Queste due nadi nutrono rispettivamente i due emisferi del cervello che a loro volta controllano ogni attività del corpo. Non è al risveglio di queste nadi che noi aspiriamo, ma alla loro disciplina. Come sapete, ida e pingala funzionano alternatamente e influenzano direttamente la temperatura del corpo, le secrezioni digestive e ormonali, le onde cerebrali e tutti i sistemi del corpo.
Ida e pingala funzionano secondo un ciclo naturale, ma a causa di cattive abitudini alimentari e di uno stile di vita disarmonico, il ciclo naturale viene spesso alterato. A volte una nadi predomina e l’altra è inattiva. Questo causa squilibri mentali e fisici che generalmente portano ad una malattia. Perciò ida e pingala devono essere disciplinate oppure fatte funzionare secondo le leggi della natura. Susumna può essere risvegliata solo quando vi è armonia tra queste due nadi.
Perciò, per mezzo delle pratiche di hatha yoga, pranayama e raja yoga, le nadi devono essere purificate e disciplinate. La migliore pratica per questo scopo è in effetti nadi shodhana pranayama, il pranayama che purifica le nadi.
Secondo stadio: il risveglio dei cakra
Lo yoga che abbiamo praticato attraverso le varie incarnazioni può aver già risvegliato i cakra inferiori. Sebbene la maggior parte di noi cerchi di risvegliare muladhara, svadhisthana ecc., potrebbe essere inutile farlo perché può darsi che ci siamo già evoluti fino oltre manipura, grazie agli sforzi fatti in una vita precedente. È anche possibile che la kundalini possa essere salita attraverso i cakra e che voi non lo sappiate perché non avete notato alcun sintomo. In qualsiasi caso è comunque essenziale che tutti i cakra siano stati risvegliati prima di fare qualsiasi tentativo per risvegliare susumna.
Se i chakra non sono stati purificati, allora la purificazione delle nadi non servirà a nulla. Se i collegamenti elettrici non sono stati fatti o non sono eseguiti correttamente, anche se avete a disposizione il materiale elettrico della migliore qualità, come potrà essere distribuita l’energia elettrica? I cakra sono i collegamenti elettrici dai quali le nadi, come cavi elettrici, trasmettono l’energia alle diverse parti del corpo.
Ogni punto, fibra o muscolo del corpo è direttamente collegato con uno dei cakra. Se provate dolore in una qualsiasi parte del corpo, la sensazione arriverà al cakra che è in relazione a quell’area particolare. Ciò significa che tutto il vostro corpo è collegato con uno dei cakra. Per esempio, l’apparato urinario, escretorio e riproduttivo sono alimentati da svadhisthana cakra. Gli organi sessuali sono connessi a muladhara cakra. L’apparato digerente, piccolo e grande intestino, l’appendice, il pancreas, il duodeno, lo stomaco e il fegato sono tutti collegati con manipura cakra. Il cuore e i polmoni sono alimentati da anahata cakra.
Però, nella maggior parte delle persone, i cakra sopra manipura sono dormienti. Poiché muladhara è il cakra più elevato nell’evoluzione animale, esso è già funzionante nella maggior parte delle persone. Per questo tutti abbiamo una consapevolezza sessuale molto acuta e il sesso è diventato uno degli eventi più importanti nella vita dell’uomo. Di conseguenza la maggior parte delle tradizioni della nostra società è basata su questa particolare necessità umana. Il solo fatto che la società di oggi utilizzi i cinque tattwa del tantra (carne, pesce, vino, cereali e rapporti sessuali) nella vita di ogni giorno significa che nella maggior parte delle persone la kundalini si trova in qualche punto tra muladhara e swadhisthana. Una volta che la kundalini lascia swadhisthana e ascende in manipura ed anahata, non avete più bisogno di questi cinque tattwa.
Se siete bloccati in muladhara o in swadhisthana, dovete purificare i cakra superiori e attivarli. Vi sono molti metodi per farlo. Per coloro che hanno molta energia mentale, vi sono delle pratiche più elevate. Con la concentrazione in bhrumadhya, potete risvegliare un chakra, con la pratica di uddiyana bandha potete risvegliarne un altro, con la pratica del mantra, del vostro mantra personale o di qualsiasi bija mantra, potete risvegliare quasi tutti i cakra uno alla volta e come conseguenza di questo risveglio potete avere delle ottime esperienze psichiche che potete facilmente gestire. Secondo me, è più prudente risvegliare i chakra con metodi più tenui.
Le asana hanno il compito di creare risvegli leggeri nei cakra. Per esempio, sarvangasana risveglia visuddha, matsyasana risveglia anahata e bhujangasana risveglia svadhisthana. Risvegliando i cakra delicatamente non avrete esperienze sconvolgenti. A volte, quando un cakra si risveglia all’improvviso, potete avere esperienze di forme di vita inferiori. Ciò significa che potete essere assaliti da paura, ansia, avidità, passione, depressione ecc..
Ogni cakra è simboleggiato da un animale particolare, che corrisponde ad una particolare coscienza animale, e se avviene un risveglio improvviso di uno dei cakra, potreste esternare alcune delle emozioni animali connesse, sia in modo blando che potente. Per esempio, la paura non è un’emozione umana, come non lo sono nemmeno l’infatuazione e la violenza. Certo l’uomo sta tentando di espellere l’animale che è in lui, ma allo stesso tempo continua a tenerlo dentro di sé. Per questo bisogna fare in modo che il risveglio dei cakra non avvenga con una manifestazione esplosiva.
Terzo stadio: il risveglio di susumna
Per purificare e risvegliare sushumna è necessario molto lavoro e dovete sentirvi pronti ad affrontare esperienze che sono più intense di quelle associate al risveglio dei cakra. Queste esperienze oltrepassano il piano razionale. Non sono neppure reali e non possono essere spiegate o comprese del tutto. Se i cakra sono risvegliati, ida e pingala equilibrate e anche le altre nadi sono state purificate, ma vi è un’ostruzione in susumna, allora il risveglio della kundalini non raggiungerà il suo scopo.
In effetti, non credo cje ida e pingala siano inferiori a susumna. Il risveglio di pingala nadi risveglierà una parte del cervello e il risveglio di ida ne risveglierà un’altra. Però, quando la kundalini entra in susumna, tutto il cervello ne è influenzato. Negli antichi testi tantrici è chiaramente indicato che non ha importanza se la kundalini entra in un altro canale. Se c’è un risveglio in pingala, si diventa un guaritore o un siddha, colui che ha il controllo sulla natura, la materia e la mente. Quando c’è il risveglio di ida, si possono fare predizioni o divenire un profeta. Ma quando si risveglia susumna, la kundalini sale diritta fino a sahasrara e allora si diventa un jivanmukta, un’anima liberata.
Per questo per il risveglio di susumna vengono prescritti hatha yoga e pranayama. Vi sono anche altri metodi, ma il kriya yoga è il migliore, in particolare le pratiche di maha mudra e maha bheda mudra. Per poter risvegliare susumna, ida e pingala devono essere bloccate. Potete perciò capire l’importanza della pratica di kumbhaka, la ritenzione del respiro. Quando entrambe le nadi sono bloccate con kumbhaka, subito dopo scoprirete che in esse il flusso di energia scorre simultaneamente. È a questo punto che dovrebbe risvegliarsi la kundalini.
La Discesa della Kundalini
Tutti parlano dell’ascesa della kundalini, ma pochi parlano della sua discesa. Quando si verifica la discesa della kundalini, significa che il piano mentale inferiore dell’essere umano non è più influenzato dalla mente comune ed il controllo viene preso invece dalla mente superiore.
Questa forma superiore di coscienza governa il corpo, la mente e i sensi, e dirige la vostra vita, i vostri pensieri e le vostre emozioni. Da quel momento in poi, la kundalini sarà la guida della vostra vita. Questo è il concetto della discesa.
L’intero procedimento dopo l’unione
Quando Siva e Sakti si uniscono in sahasrara si ha l’esperienza del samadhi, il cervello diviene illuminato e le zone prima silenti cominciano a funzionare. Per un certo periodo di tempo Shiva e Shakti restano in una condizione di reciproca unione, e durante questo periodo vi è una totale perdita di coscienza in entrambi. In quel momento si evolve un bindu. Bindu significa punto, goccia, e quel bindu è il substrato di tutto il cosmo. Entro quel bindu vi è la sede dell’intelligenza umana e la sede dell’intera creazione. Poi bindu si divide in due e Siva e Sakti si manifestano nuovamente nella dualità. Quando si era manifestata l’ascesa, si trattava della sola Sakti, ma ora, durante la discesa, Siva e Sakti discendono assieme al livello grossolano e vi è nuovamente conoscenza della dualità.
Coloro che hanno studiato la teoria fisica quantica potranno comprendere meglio questo evento, perché è difficile comprendere il procedimento dal punto di vista filosofico. Dopo l’unione totale vi è un procedimento di discesa attraverso lo stesso canale utilizzato per l’ascesa. La coscienza grossolana che si era raffinata, torna ad essere grossolana. Questo è il concetto di incarnazione divina o avatara.
L’esperienza non-duale del samadhi
Quando una persona raggiunge le vette più alte del samadhi, purusha e prakriti, Siva e Sakti, sono in totale unione ed esiste solo adwaita, l’esperienza non-duale. In quel momento, quando non esiste più soggetto, oggetto e distinzione, è molto facile poter discriminare. Si può apparire come un idiota e non saperlo, si può apparire come un grande maestro e non esserne consapevoli. Non si sa neppure se la persona alla quale si rivolge la parola sia un uomo oppure una donna, poiché non se ne percepisce la differenza. Può darsi che ci si avvicini a persone spirituali o divine senza esserne consapevoli, perché a questo punto la coscienza è ridotta al livello di innocenza di un bambino.
Nello stato di samadhi siete bambini. Un bambino non può distinguere la differenza tra un uomo e una donna perché non ha il concetto di distinzione fisica o sessuale. Non sa distinguere un maestro da un idiota e non può neanche vedere la differenza tra un serpente ed una corda. Può tenere in mano un serpente proprio come terrebbe in mano un pezzo di corda. Questo avviene solo al momento dell’unione.
Quando Siva e Sakti discendono al livello grossolano, cioè in muladhara cakra, si separano e vivono come due entità distinte. In muladhara cakra vi è dualità. Vi è dualità nella mente e nei sensi e nel mondo dei nomi e delle forme, ma in samadhi non vi è alcuna dualità. Non vi è un essere che vede o che percepisce nello stato di samadhi. Non c’è nessuno che possa dire che cosa sia samadhi perché è un’esperienza di non-dualità.
Perché sia Siva che Sakti discendono
È molto difficile capire perché Siva e Sakti discendono al livello grossolano dopo aver raggiunto l’unione più elevata. Che senso ha distruggere il mondo per poi ricrearlo? A quale scopo trascendere la coscienza se poi si deve di nuovo ritornare indietro? Perché sforzarsi di risvegliare la kundalini e unirsi con Siva in sahasrara, se poi si deve ritornare giù in muladhara cakra? Questo è qualcosa di molto misterioso e possiamo ben chiederci: “Perché allora risvegliare la kundalini?”
Perché costruire una grande casa se sapete che dovrete bruciarla quando sarà terminata? In realtà noi creiamo moltissime cose che alla fine sono destinate ad essere distrutte. Allora, perché farle? Sembra pazzesco! Pratichiamo molta sadhana per trascendere i cakra e ascendere dalla terra al cielo. Poi, quando abbiamo raggiunto il paradiso e siamo divenuti uno con quell’immensa realtà, all’improvviso decidiamo di tornare giù. E non torniamo soli, portiamo l’immensità con noi. Sarebbe più comprensibile se Sakti tornasse giù da sola e Siva restasse in cielo. Forse, quando Sakti è sul punto di lasciarlo, Siva dice: “Aspetta, vengo con te.”
Una nuova esistenza sul piano grossolano
Quando la kundalini discende, tornate giù al livello grossolano con una coscienza totalmente trasformata. Vivete una vita normale, socializzando con gli altri e svolgendo i vostri compiti quotidiani come fanno tutti. Forse giocate anche il gioco dei desideri, delle passioni, delle ambizioni e di altre cose simili. Forse fate il gioco delle vittorie e delle sconfitte, degli attaccamenti e delle infatuazioni, ma state solo giocando un gioco. Lo sapete e fate ogni cosa come un attore. Non siete coinvolti anima e corpo.
È in questo stadio che il genio o la coscienza trasformata si manifesta attraverso voi. Non avete bisogno di pensare o progettare come fare miracoli. Dovete ricordarvi che siete discesi sotto forma di coscienza trasformata. Dovete ricordare che siete ora collegati con delle aree del cervello che prima erano silenti. E dovete ricordare anche che siete in contatto con quelle riserve di conoscenza, di potere e di saggezza che appartengono al regno degli universi superiori.
Finché la discesa non è completata, tale persona vive una vita molto semplice, senza che nessuno la noti o le presti attenzione. Una volta che la discesa è stata completata, allora comincia ad assumere la sua parte e viene riconosciuta come un incarnazione divina. La gente vede che in quella persona c’è qualcosa di speciale rispetto a chiunque altro e lo chiamano guru. Una tale persona è in effetti un piccolo dio.
Trattare con le espressioni della realtà
Quando Siva e Sakti discendono al livello grossolano di consapevolezza, vi è di nuovo dualità. Ecco perché l’uomo che si è realizzato è capace di comprendere il dolore e tutte le situazioni esteriori della vita. Egli capisce l’intero gioco della dualità, della molteplicità e della diversità. A volte noi comuni mortali non riusciamo a capire come quest’uomo, che ha raggiunto le mete più elevate, sia in grado di fare fronte alle situazioni di dualità della vita.
Quando avevo circa tredici anni, ero anch’io molto perplesso a questo proposito. Vi era una santa che aveva raggiunto lo stato più elevato ed io ero solito andarla a trovare assieme ai miei genitori. La sentivo discutere di tutte le questioni quotidiane della vita ordinaria: “Come stai? Come sta tuo figlio? Non sta bene? Gli stai dando delle medicine? Perché litighi con tua mogli?” Ed io pensavo: “Se è una donna illuminata, non dovrebbe parlare della dualità. Come può comprendere la dualità se si trova nell’unità?”
Non ebbi mai una risposta, ma ogni uomo ha i suoi momenti di esperienza nella vita ed io non sono stato un’eccezione. Arrivai a capire che Siva e Sakti vivono su tutti e due i livelli e che questo piano grossolano di dualità è un’espressione e manifestazione della correlazione che c’è tra Siva e Sakti. Questa è precisamente la ragione per cui i grandi santi e i mahatma parlano di carità, compassione, amore ecc.. Vi è comunque un periodo in cui essi non capiscono queste cose e non si preoccupano di ciò che accade nel mondo. Non sanno nemmeno che cosa sta succedendo, chi è felice e chi sta soffrendo. Ma infine vi è una grande trasformazione. Sakti governa sulla materia e Siva sulla coscienza, e quando discendono al livello grossolano, Sakti continua a governare sulla materia e Siva, essendo coscienza, fornisce la comprensione al mondo intero.
Perciò non dovremmo essere sorpresi se ci capita di vedere una persona realizzata discutere delle banalità della vita e trattare con gli aspetti della realtà.
L’Esperienza del Risveglio
Il risveglio della kundalini è come una grande esplosione che trasporta una persona in un altro piano di esistenza. Non ha importanza quale cammino spirituale voi seguiate, alla fine dovete raggiungere questo regno. La coscienza comune e la coscienza trascendentale non possono essere mantenute allo stesso tempo, è necessario attraversare una zona intermedia di cambiamento dove le percezioni, i sentimenti e le esperienze subiscono una trasformazione. L’avventura è sempre la stessa: è un viaggio attraverso le regioni di confine tra il noto e l’ignoto. In quel momento è molto importante riconoscere che quest’esplosione è il segnale di una modificazione profonda nella coscienza. L’intero procedimento del risveglio consiste in diversi stadi, man mano che la kundalini sale e passa attraverso i cakra. Ci impiega parecchio tempo a stabilizzarsi, ma se un praticante possiede un buon grado di comprensione, il procedimento di transizione può essere gestito senza serie difficoltà.
Il risveglio preliminare della kundalini è seguito dall’esperienza di luce in bhrumadhya, il centro tra le due sopracciglia. Di solito questo fenomeno si sviluppa in modo molto tenue in un lungo periodo di tempo, perciò non dà luogo ad un’improvvisa agitazione o disturbo. Dopo un breve periodo di tempo l’appetito e il bisogno di sonno diminuiscono gradualmente e la mente diviene più calma.
Vi è un altro avvertimento iniziale che annuncia il risveglio della kundalini. In yoga e in tantra è indicato molto chiaramente che il momento in cui ida e pingala fluiscono simultaneamente per un lungo periodo di tempo e susumna comincia a fluire, quello è il momento per prepararsi ad un evento spirituale.
A questo proposito, bisognerebbe conoscere a fondo lo swara yoga, la scienza del ciclo del respiro, e osservare attentamente il procedimento del respiro. Normalmente lo schema del respiro nelle narici cambia ogni quattro giorni, secondo le fasi lunari, ma quando entrambi le narici funzionano in modo equilibrato per almeno quindici giorni, allora questo è il preavviso di un imminente progresso spirituale.
Un’esplosione di esperienze
Quando ha luogo il risveglio effettivo, vi è un’esplosione nel campo dell’esperienza e vi sono sintomi che a volte sono molto difficili da capire. L’esperienza più singolare e comune è la liberazione di energia, come una scossa elettrica dalla base della colonna vertebrale, proprio come se fosse connessa ad una presa elettrica. Questa esperienza può essere accompagnata da una sensazione di bruciore in muladhara cakra e da energia che scorre su e giù lungo susumna. A volte si sente il suono di tamburi, flauti, campanelli, uccelli, musica celestiale oppure potete udire perfino il canto di pavoni. Potreste avere la sensazione momentanea di trovarvi seduti all’aperto nel mezzo di una pioggia monsonica e vi potrebbe anche essere la sensazione di nuvole scure in continuo movimento sopra la vostra testa ed il suono del tuono.
A volte potete sentire il corpo così leggero ed anche visualizzare il vostro midollo spinale come una luce fluorescente. È comune anche la sensazione dell’illuminazione interna, come se centinaia di piccole luci fossero accese dentro il vostro corpo. Questo è un aspetto. L’altro aspetto è che emergono tutta la rabbia, tutte le passioni e tutto ciò che è stato represso. A volte si è talmente pieni di paura da non riuscire a dormire, a volte per molti giorni di seguito non si ha altro in mente che il sesso, altre volte non si riesce a pensare altro che al cibo. Comunque, tutti questi sintomi passano nel giro di pochi giorni o settimane.
Alcune persone acquisiscono poteri psichici; sviluppano chiaroveggenza, telepatia, chiarudienza, psicotelecinesi, capacità di guarire ecc., e questo porta molte tentazioni. Comunque, si tratta solo di una fase e passerà.
A volte non si ha voglia di mangiare per molti giorni di seguito. Non si ha appetito per quindici o venti giorni, e anche se venite forzati a mangiare, vi è proprio impossibile. A volte vi è una sensazione di depressione nervosa, e si ha voglia solo di star seduti, oppure si ha la sensazione di sentirsi limitati e chiusi. Vi è distacco dalle normali emozioni della vita, può capitare che per molti giorni di seguito si conduce una vita di totale scoramento. Non vi interessa niente della vita e tutto e tutti vi sembrano aridi come il deserto. Ma nello stesso tempo la mente diviene molto dinamica e sembra senza forma. Hanno luogo anche altre sensazioni, emozioni poetiche e percezioni artistiche, come visioni di angeli e di divinità. Può emergere di tutto dalle profondità della mente. Questi sono solo alcuni dei sintomi di cui si può fare esperienza, ma comunque scompaiono rapidamente. La tempesta si calma sempre e poi lo yogi vive una vita molto normale. Esternamente la sua vita sembra la stessa di qualsiasi altra persona, ma la consapevolezza interiore è maggiore e più ampia.
Mal di testa e insonnia
Quando la kundalini si risveglia, alcuni aspiranti fanno esperienza di terribili emicranie, però questo non significa che tutte le emicranie abbiano a che vedere con la kundalini, e inoltre non capita a tutti. Generalmente, chi ha avuto una vita di coppia non ha questa esperienza. Di solito, quando avviene il risveglio della kundalini, sono soggette a mal di testa solo quelle persone che non hanno avuto alcuna relazione sessuale.
Vi è anche un’altra spiegazione per quanto riguarda le emicranie. Un decimo del cervello è attivo e nove decimi non lo sono. In alcuni casi, quando le zone silenti del cervello stanno per risvegliarsi, l’emicrania è il primo sintomo. Alcuni hanno paragonato questi sintomi alle doglie del parto. Quando le aree silenti del cervello stanno per divenire attive e si sta dando vita alla coscienza spirituale, vi è dolore proprio come quello di una donna che sta dando alla luce un bambino.
Perciò, per un certo tempo bisogna sopportare questo dolore che passerà inevitabilmente. Certo, si può calmare il dolore modificando la dieta e lo stile di vita, ma per nessuna ragione si devono usare sedativi, aspirina o analgesici.
È anche probabile che l’aspirante debba affrontare l’insonnia. Gli yogi però non la chiamano insonnia, essi pensano: “Perché dovrei dormire?”. Se si ama molto una persona e questa persona è vicina e non vi lascia dormire, questo lo chiamate forse insonnia? Però non tutte le persone che non dormono sono yogi. Sono yogi solo quelle persone che non dormono e ne sono contente, perché gli yogi hanno un atteggiamento completamente differente. Essi dicono che un terzo della vita viene sprecato dormendo.
Perciò, quando la kundalini si risveglia in uno yogi e la coscienza è stabile ed in armonia, e non vi è veglia, sonno o sogni, egli ne è felice. Quindi l’insonnia di solito non disturba una persona che ha risvegliato la kundalini. Però, se vi sentite disturbati perché non riuscite a dormire, non dovreste mai far ricorso a pillole o a tranquillanti. Inoltre, non è neanche necessario praticare yoga per indurre il sonno. Accettate semplicemente l’assenza del sonno e godetene. Potete praticare japa o meditazione oppure fate alcune riflessioni spirituali. Se questo non è possibile, rimanete distesi tranquillamente e lasciate che accada quel che accada.
Fare esperienza delle tre forme di risveglio
Ognuna delle tre forme di risveglio – delle nadi, dei cakra e di susumna – è accompagnata da un tipo diverso di esperienza. Molti aspiranti fanno esperienze psichiche e pensano che queste indichino il risveglio della kundalini, ma non è così.
Le esperienze che si fanno quando i cakra si stanno risvegliando non sono così spaventose e critiche. Di solito sono di natura fantastica, molto piacevoli, comode, allucinanti. Anche se fate esperienza di paura o di terrore, questa non scuote la mente. Quando facciamo esperienza del nostro ishta devata o guru, o facciamo qualche esperienza durante la meditazione o durante i kirtan, ed è molto piacevole, queste esperienze rappresentano il risveglio di un cakra, non della kundalini. L’esperienza del risveglio di un cakra è molto bella e lascia una sensazione piacevole di beatitudine e questo è per incoraggiarvi ad andare avanti.
Quando il risveglio ha luogo in susumna, può capitare di sentire o vedere una colonna di luce oppure la colonna vertebrale può apparire completamente illuminata dall’interno. Esperienze di questo genere sono descritte da santi di religioni diverse nei loro poemi, canzoni o racconti ma sfortunatamente oggigiorno vengono capite da pochissime persone.
Anche il risveglio di susumna può portare delle esperienze esplosive nella mente che a volte sono molto confuse. Può capitare di sentire odori piacevoli o sgradevoli, di sentire urla e grida come di fantasmi che piangono, di avere la sensazione di intenso calore, di formicolio o dolore in diverse parti del corpo. Può venire la febbre alta o possono manifestarsi sintomi di una normale malattia o di un malessere strano che i medici possono trovare difficile diagnosticare.
Al momento del risveglio di susumna cambia la qualità e l’esperienza della mente. Si fa esperienza di depressione, anoressia e solitudine. Si inizia a realizzare l’essenza interiore. La materia appare come essere un nulla e si fa esperienza del proprio corpo come se fosse fatto di aria; oppure si sente di non far parte del corpo fisico e di essere qualcun altro. Quando si guarda la gente, gli animali e gli oggetti della natura – i fiori, gli alberi, i fiumi, le montagne ecc. – si sente, con questi, una forma di comunicazione.
In quel momento si fa anche esperienza di visioni profetiche, ma queste visioni o preavvertimenti possono essere poco chiari, o si possono prevedere solo le brutte cose, pericoli imminenti, incidenti, disastri e catastrofi. Durante la fase del risveglio, di solito si prova avversione verso il lavoro e non si è in grado di applicarsi a niente.
In effetti è meglio per l’aspirante essere vicino al proprio guru durante queste fasi di risveglio, in modo che quest’ultimo possa spiegare cosa sta accadendo. Il sadhaka non sta semplicemente avendo una transizione da uno stato mentale ad un altro, in effetti sta facendo un salto da uno stato ad un altro. È molto difficile anche per un guru esperto gestire queste fasi a meno che il discepolo non lo abbia accettato totalmente come proprio guru.
Differenziare le esperienze
Dovete ricordare che quando avete certe visioni ed esperienze fantastiche, queste non rappresentano necessariamente il risveglio della kundalini né quello di susumna nadi. Possono indicare il risveglio di un cakra o possono semplicemente essere l’espressione dei vostri archetipi o samskara. A causa del vostro sadhana o della vostra concentrazione state forse permettendo l’espressione di samskara profondamente radicati.
Se cercate di valutare queste esperienze e quelle che accompagnano il risveglio dei cakra, non significano niente. Vi darò qualche esempio: molti anni fa stavo meditando sulla riva del Gange, a Rishikesh, e all’improvviso ebbi un’esperienza molto vivida. Vidi la terra intera spaccarsi in due. Fu una visione molto nitida e la ricordo ancora oggi, ma quella visione non aveva nulla a che fare con la realtà; semplicemente ebbi quell’esperienza. Quella fu un’esperienza del risveglio di un cakra.
Quando ha luogo il reale risveglio della kundalini, è un evento grandioso nella vita di un uomo. Ogni esperienza ha un riscontro tangibile, sia che si tratti del risveglio di percezioni extrasensoriali o del risveglio di un particolare tipo di genialità. Potrebbe essere nella forma di una filosofia che riuscite a comunicare alla gente, una trasformazione negli elementi fisici del corpo che riuscite a materializzare oppure un’influenza che riuscite ad avere su masse di persone come uomo politico, musicista o santo.
Il risveglio della kundalini ha prove tangibili, positive e concrete. Non pensate che la kundalini si sia risvegliata in voi se non avete delle prove perché, quando ha luogo il risveglio della kundalini, trascendete completamente le categorie normali della consapevolezza mentale e lo scopo della vostra conoscenza diventa superiore.
Uno scienziato che è andato oltre la mente
Vi era uno scienziato di nome Eddington impegnato ad osservare le leggi specifiche degli elettroni nel tentativo di formulare un sistema, una legge. Ci riuscì ed il risultato fu la legge della determinazione. Un giorno però, mentre stava studiando gli elettroni, la sua visione cambiò completamente. Scoprì che gli elettroni si comportavano in modo molto anarchico. Non vi era alcuna logica, sistema o ipotesi alla base del loro comportamento. Quella fu la sua visione ed egli la chiamò la legge della indeterminazione.
Un giorno gli fu chiesto: “Cos’è la legge che ha scoperto oltre il comportamento matematico e logico degli elettroni?” Rispose: “Non si può spiegare.” Qualcuno chiese: “Come può dire che un movimento nella materia non può essere spiegato?” Eddington rispose: “Lo si può spiegare se riuscite ad andare oltre la mente.”
Il processo di transizione
Vi è un processo naturale di transizione nel quale la coscienza dell’uomo evolve nel corso di milioni di anni. Avviene nello stesso modo in cui un neonato si sviluppa in un bambino, un bambino in un ragazzo, un ragazzo in uomo maturo, un uomo maturo in un anziano. Immaginiamo un bambino di cinque anni trasformato improvvisamente in un uomo anziano; si ritroverebbe alto, con i capelli grigi e col modo di parlare di un anziano. Gli sarebbe molto difficile gestire tale situazione e connettere le due parti della sua vita. Questo è quanto accade di solito alle persone che risvegliano la kundalini.
Le loro esperienze sono di solito squilibrate ed estremamente difficili da comprendere. Provate solo ad immaginare come potrebbe essere sentire tutto il vostro corpo bruciare come se fosse in fiamme o avere la sensazione continua di un serpente che striscia sul vostro corpo. Immaginate come potrebbe essere se guardando in faccia qualcuno, invece di vedere la persona vedeste un fantasma. Penserete di essere pazzi! Queste sono solo alcune delle esperienze bizzarre nelle quali vi può capitare di imbattervi. Però, con il risveglio della kundalini, vi è anche il risveglio di vairagya, il distacco. E quando vairagya si sviluppa ogni turbolenza si placa, il risveglio diviene pacifico e la transizione è fluida.
Swami Satyananda Saraswati
tratto da Kundalini Tantra
Edizioni Sayananda Ashram Italia