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698. Come si saccheggia il Terzo Mondo e non solo

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Presentiamo, di seguito, un’intervista fatta negli anni ottanta a Renè Dumont (1904-2001): agronomo francese, ambientalista e professore di agricoltura comparata che ha lavorato per la FAO e per l’ONU. Si tratta di una piccola intervista che abbiamo ritrovata nei nostri archivi. Egli è stato uno dei massimi esponenti della questione del sottosviluppo.


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Interpellato sulla crisi dello sviluppo mondiale ha risposto:

“La causa è che l’economia mondiale si basa su un principio chiave: il profitto. Per ottenere profitti sempre più alti si sprecano le risorse del globo e si costringe alla fame gran parte dell’umanità. Il benessere dei paesi industrializzati si fonda sul saccheggio del terzo mondo, la nostra prosperità è la loro fame. L’ho capito sin dal 1929 quando sbarcai in Indocina come consulente agronomo e ho avuto continue riconferme in mezzo secolo di lavoro in tanti paesi del terzo mondo, dalla Cina di Mao all’America Latina. Il crimine numero uno dei paesi industrializzati è quindi la non volontà di risolvere “la fame degli altri”. Non bastano certo gli aiuti alimentari, con i quali i paesi ricchi tentano di mettersi a posto la coscienza. Anzi in genere questi aggravano la situazione. La risposta giusta è permettere ai paesi poveri di sviluppare una produzione autonoma. L’opposto di ciò che accade ora. Infatti, questi paesi sono alla fame per molti motivi, ma soprattutto perché danno priorità alle colture per l’esportazione che servono ai paesi ricchi, invece che a quelle per produrre alimenti necessari alla popolazione. Stavo a Rio de Janero, qualche tempo fa, e ho visto gente che faceva a botte per un pugno di fagioli neri. Ho chiesto al Ministero dell’Agricoltura a Brasilia perché non si promuovono coltivazioni di fagioli. La risposta è stata: ‘Ma i poveri non hanno potere d’acquisto, non vale la pena’. Le banche brasiliane investono invece capitali nella soia, che serve a nutrire il bestiame europeo”.

Renè Dumont


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Il “potere nascosto” che domina segretamente il mondo, già molto tempo fa ha pianificato il controllo sui piccoli coltivatori indipendenti, rendendo loro la vita impossibile.
È stata svolta una guerra mascherata ai piccoli coltivatori di tutto il mondo: li hanno costretti alla bancarotta o a vendere ogni cosa posseduta.
Negli anni ottanta, sotto la direzione della European Community’s Common Agricultural Policy (Politica Agraria Comunitaria della Comunità Europea) viene orchestrata una grande truffa. I contadini vengono pagati per qualunque cosa avrebbero prodotto, venduta o meno: la comunità dei coltivatori festeggia, per quanto sembra loro impossibile tale scelta politica. Un grande affare per tutti i coltivatori indipendenti, tanto che ben presto tutti chiedono prestiti ed acquistano più terra per guadagnare di più: si indebitano pesantemente ma sembra si possa fare tranquillamente perché a pagare è l’Europa (in realtà tutti i contribuenti europei).
I raccolti abbondanti e il non venduto creano un grosso problema: si escogita così l’immagazzinamento di cibo in tutta Europa, mentre milioni di persone muoiono di fame in diverse parti del mondo.
L’accaparramento di terre, da parte degli scatenati piccoli coltivatori indebitati, crea la distruzione di un’infinità di alberi e di siepi: diminuiscono gli animali e le piante selvatici. “Qualcuno” sfrutta l’ignoranza e diffonde i prodotti-veleni per assicurare e incrementare i raccolti (a beneficio dei cartelli farmaceutici) ma i terreni ne risentono.
Molti sono i problemi che emergono da questa prima parte del piano segreto voluto dal “potere nascosto” che sta dietro le quinte dei governi ufficiali: viene azionata così la seconda parte del piano diabolico che, con il pretesto delle contestazioni in tutta Europa per i “contributi europei” e i problemi naturalistici sorti, si può sospingere facilmente.
Viene rivista la politica agraria: vengono cessati i pagamenti ai coltivatori su qualsiasi cosa prodotta. Ogni coltivatore si ritrova a cercare gli acquirenti dei prodotti al dettaglio: i prezzi subiscono una forte flessione.
I piccoli coltivatori conoscono la bancarotta e l’indebitamento per tutte le terre acquistate per mezzo di debiti pesanti.
La soluzione la trovano tutte le grandi industrie, che stanno dietro alla politica agraria tanto promossa quando serviva, acquistando tutto, ogni cosa.
Questa politica si è vista ovunque.

Questo modo di fare rispecchia un modello mentale e comportamentale della genia che si nasconde dietro le politiche internazionali, dietro tutti i governi ufficiali: si tratta di una Oligarchia senza cuore, del tutto disumana che vuole il totale assoggettamento dell’intera umanità.
Una forte presa di coscienza dei cittadini di tutto il mondo potrà fermarli, non le politiche che sono in mano ai governanti servi di questo “potere nascosto”.

  

Libri di Renè Dumont
Un Mondo intollerabile, Eleuthera
Il dramma delle società contadine, Guanda

Libri di Rosario Castello
Il Volto del Male – Mistero e Origine
L’invisibile identità del potere nascosto
Il Chiaro e lo Scuro nel Mondo – La Mescolanza
Questa è l’Ora dell’Urgenza
Le Maschere del potere nascosto
Potestas Tenebrarum
I Fiori del Male che divorano il Mondo
La Terza Guerra Mondiale descritta da Albert Pike? (Riflessioni 1 scaricabile gratuitamente)

Altri autori
Il cuore occulto del potere, G. Pacini, Nutrimenti 2010
Rispetto (La dignità umana in un mondo di diseguali), Richard Sennet, www.amazon.it
Economie senza Denaro, Maurizio Pittau, EMI
Il suicidio dell’Europa, Barcellona Pietro, Edizioni Dedalo
Superclan: chi comanda l’economia mondiale, Giulietto Chiesa, Feltrinelli

 

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