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713. Parole, linguaggio, informazione: risveglio o manipolazione

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L’umanità è immersa in una profonda oscurità intellettuale e spirituale. La coscienza umana ha bisogno, quindi, di fare un percorso nella direzione della consapevolezza spirituale. Tutta la vita, attraversata da una intrigata rete di conflitti, lo grida: gli esseri umani sembrano muoversi attraverso frammenti di vita, sembrano conoscere soltanto divisione e separazione. L’esistenza dell’unità di tutte le cose sembra diventata una memoria dimenticata, perduta.
Tutti sembrano essersi allontanati da ciò che offre pace, armonia, equilibrio, senso alto della vita. La vita però non è quella della visione materialista imperante che mostra una realtà relativa, non assoluta, ma quella che mostra un chiaro cammino verso l’alto, dove attraverso una serie di risvegli progressivi si viene a conoscere il . L’incontro con il rivela l’inconsistenza dell’ego, di quel fuorviante senso dell’io-mio che accompagna tutti coloro che vivono il sonno della coscienza, l’ottundimento che non fa discriminare tra ciò che è bene e ciò che è male, ciò che è vero e ciò che è falso.
Il luciferino mondo moderno ostacola, in mille modi, il risveglio della coscienza ponendo infiniti impedimenti nella vita ordinaria dei più, impedisce di essere liberi dalle illusioni prodotte da Maya. Le illusioni rendono irrequieta la mente e questa agita le onde emozionali che sottraggono la pace, l’equilibrio, le sicurezze e scatenano i dubbi e le paure.
La mente è l’organo interno (antahkarana) degli esseri umani che abbraccia la natura superiore e quella inferiore, fra il divino e l’ego personale del corpo-personaggio. La mente è un mezzo di comunicazione, la possibilità di comunicare tra il e l’ego mediante il risveglio, far scorrere tutte le impressioni personali, i pensieri che possono essere assimilati alla natura immortale.
L’uomo pensa in parole, quindi sono importanti le parole-pensieri nobili che testimoniano il grado e il livello di coscienza dell’individuo, come egli sta vivendo.
Le vie della mente hanno bisogno di un sereno equilibrio, cosa che il mondo moderno non offre più. È importante che ciascun essere umano senta il bisogno di un sentimento elevante dal pantano, dal caos, dalla nullità in cui la maggior parte sembra voler vivere: i più sono Anime condizionate.
Il materialismo diffuso e l’esclusivo affidamento a mezzi materiali e ad un esasperato uso della tecnologia rendono ancor più difficile un approccio alla possibilità di un risveglio spirituale: troppa dipendenza. Il materialismo fa trionfare, diffondendolo, l’ateismo. La vera spiritualità non è per forza quella delle religioni.
L’era moderna dei telefonini, di internet, delle mail, degli sms, ha portato grandi vantaggi nella realtà materiale e nella conquista temporale dell’informazione e dei messaggi da recapitare in tempo reale, ma anche qualcosa di oscuro che solo in pochi riescono a vedere, qualcosa che riguarda il linguaggio, la coscienza e la manipolazione diretta e indiretta del “potere nascosto” che vorrebbe tutti controllare.
Il linguaggio è fondamentale per la percezione, quindi la percezione può essere manipolata dal linguaggio: esistono degli esperti, degli ingegneri sociali, dei persuasori occulti al servizio del “potere nascosto” per influenzare la percezione dell’uomo-massa.
In un messaggino telefonico il mandante è costretto ad un linguaggio ristretto per esprimere quanto vuol comunicare, ed è divenuto d’uso distorcere quello che era il normale linguaggio corrente per comunicare nei rapporti interpersonali (es.: che = ke; per = x; perché = xké; ecc.; più l’aggiunta delle diffusissime faccine). Il ricevente, del messaggino a cui è destinato, con un tale linguaggio ristretto al massimo, con le distorsioni accennate e le faccine, riceverà una percezione del messaggio che non sarà mai l’esatto corrispondente del sentimento che lo motivava, perché sarà privo della possibilità che possono dare le tante parole articolate (quel fiume di pensieri-parole che scaturiscono dall’animo di chi è motivato da un sentimento di comunicazione).
Nell’oggi, con tutta questa tecnologia si ha l’impressione di comunicare tanto, ma in realtà si tratta di una comunicazione superficiale, artefatta, senza profondità, somigliante più ad un monologo che altro. Si ha l’impressione di comunicare tanto, ma ci si isola in un ego-spazio dalle persone vere intorno, un popolo chiuso in un’attenzione fragile e compulsiva, prigionieri di una meccanicità da mail veloci, sms, App, facebook, twitter, whatsapp, che rincorre la “quantità” non la “qualità” (“guarda quanti sms ricevo”; “guarda quanti amici ho”).
Così oggi, con tanta comunicazione superficiale e la percezione alterata, si equivoca facilmente (specie nei messaggini inviati di gruppo) con la simpatia o l’antipatia, l’amore o l’odio, il vero o il falso, il bene o il male, ecc.; tutti presi da una falsa autostima di sé scivolano facilmente nei corridoi bui della presunzione o dell’arroganza, si circondano di nemici (mentali) in ogni dove, molti si mascherano di ipocrisia e messaggiano sentimenti inesistenti, armandosi così di corazze psichiche che fanno soffrire la personalità, facendola ammalare prima o poi di qualche disturbo, sconnettendo l’Anima e compromettendo un qualsiasi possibile tipo di risveglio spirituale.
La persona pensa con le parole, ma un linguaggio ristretto, limitato da usare riduce la capacità di pensare liberamente.
Ogni cosa, ogni evento, ogni sentimento, ogni sensazione hanno bisogno di parole per essere espressi.
Eppure oggi si è arrivati a casi estremi dove a scuola dei ragazzi scrivono temi che sembrano delle mail un po’ più lunghe, ma senza troppa creatività, fantasia, passione comunicativa: un brutto segno sociale.
Un linguaggio limitato di parole elimina ogni significato al linguaggio stesso perché manifesta una inespressività che non dice nulla, non può dire nulla. Si è perso, nella maggioranza dei giovani, la capacità di usare una lingua ricca di sfumature, ma non è colpa loro ma della manipolata educazione-istruzione che ricevono e della negativa influenza della cultura dominante voluta dal “potere nascosto”.
Forse non tutti sono consapevoli di avere un milione di miliardi di neuroni tra loro comunicanti che sovrintendono alle decisioni che si possono prendere e i più così non riescono ad essere liberi come dovrebbero, ma restano prigionieri delle complicazioni culturali che limitano, inibiscono, frenano, lasciando lontana la meravigliosa possibilità di risveglio spirituale.
La manipolazione delle coscienze effettuata tramite l’educazione-istruzione, i media, la cultura dominante e gli eventi sociali, provocati ai fini manipolativi, ostacolano la maggior parte delle persone che non seguono un mirato percorso personale di risveglio della coscienza.

Spingere le persone a comunicare con sempre meno parole, solo con alcune ripetitive al posto di tante altre possibili, è manipolazione: gli spot, certi film, certe canzoni, certi spettacoli inducono a fare questo.
Un cervello, che si disabitua all’uso dell’oceano delle parole utilizzando sempre e solo la pozzanghera delle parole, ne risente profondamente in tutte le sue capacità e funzioni: avvengono degli spegnimenti importanti. Sono aumentati i bambini e molti giovani che soffrono di tic nervosi imbarazzanti, e molti hanno bisogno di un logopedista per specifici disturbi di linguaggio. La cultura dominante e lo stile di vita moderna, che agita e sovraccarica di impegni, distrugge la mente dei bambini.
L’introduzione di parole senza senso per nascondere la realtà di ciò che accade veramente porta degli intralci ai processi di concettualizzazione e di individuazione della verità: un velamento.
Il linguaggio viene manipolato in moltissimi modi dal “potere nascosto” per controllare la popolazione mondiale.
Il concetto di “Governo Unico Mondiale”, ad esempio, che viene diffuso continuamente per abituare l’uomo-massa al suo uso, dovrebbe riferirsi alla “lega di tutti gli Stati alla pari nel mondo”, una realizzazione positiva all’insegna dell’equilibrio, dell’armonia, della giustizia, della pace. Questo è il significato che lascia sottintendere il potere diffondendolo. In realtà, il significato effettivo di quanto intende veramente il potere è quello di “un governo che possa trasformare il mondo in una comunità controllata a livello centrale, una oligarchia, un sistema autoritario, un impero, senza l’esistenza di intralci a livello locale nelle varie nazioni”.

Le persone leggono poco, nonostante l’avvento del web e dei libri digitali: leggere accende sempre più neuroni ampliando le possibilità di risveglio e di percezione.
Il web viene usato impropriamente permettendo a “Qualcuno” che sta dietro i social, ad esempio facebook, di gestire la vita, le passioni, i segreti, le idee delle persone (1 miliardo e 700 milioni). L’apparente libertà di ciascun utilizzatore è illusoria, falsa perché si tratta di una libertà vigilata, sorvegliata, i cui limiti sono già stati decisi (dallo staff del social o di chi glielo ordina).
Se non esistessero segreti intenti la tecnologia avrebbe solo il lato buono e verrebbero promossi sia la lettura digitale (velocità, istantaneità) sia la lettura cartacea (memoria, ricordo, sentimento) alla stessa stregua, con la stessa importanza: la conoscenza istantanea e orizzontale deve preoccupare solo per la presenza dei segreti intenti che se liberati da questi la paura sarebbe inesistente. Chi garantisce sul web sulla validità delle tempestive informazioni, idee, opinioni, accadimenti? Non esiste un team a cui rivolgersi per certificare una notizia di cui si vuole essere sicuri o riferimenti certi a cui rivolgersi, per verificare le competenze. Si trovano facilmente, invece, riferimenti di riferimenti di riferimenti, ecc..
Il web è diventato anche, in gran parte, un canale di sfogo per istinti barbarici, per istigare all’aggressione, alla corruzione, alla perversione, alla violenza più che all’ispirazione illuminante e molti politici mediocri ne approfittano.

Le risposte comportamentali e comunicazionali derivano dal preminente linguaggio interiore della persona, limitato o sconfinato: la sua posizione coscienziale è data dai pensieri-parole che formano il suo flusso comunicazionale.

L’essere umano se resta sempre dipendente di “qualcosa” o di “qualcuno” non può risvegliarsi e tutta la società umana, così come è strutturato il sistema di potere, è una società di dipendenti che sembrano irrecuperabili. La società con la cultura dominante vigente produce, negli individui, ignoranza, egoismo, paura, indifferenza, insensibilità, mancanza di buon senso, molti vizi e poche virtù. Tutto sembra voler trasformare gli individui in perfetti narcisisti, senza insegnare loro che “Narciso è caduto nel pozzo”. Molti social aiutano a innescare questa trasformazione pericolosa, come spiegano ormai moltissimi studiosi. Oggi lo specchio di Narciso non è più lo specchio di acqua nel pozzo ma il web (foto, video, scritti postati per far mostra di sé, a tutti i costi). Spesso l’umore della giornata viene determinato dal rapporto con la Rete nelle sue diversissime possibilità di espressione e di uso: nascono condizionamenti da numero di “like”, forme di esasperazione della personalità, ossessioni, depressioni, uso compulsivo dei mezzi che dovrebbero aiutare-liberare e non imprigionare.
Ogni giorno Narciso più colleziona delusioni, frustrazioni, crolli d’umore più è mosso da un fare compulsivo che non paventa niente di buono nel suo futuro: irrequietezza di fondo, nervosismo mascherato, incapacità di accettare critiche, rifiuto di seguire le regole che gli altri seguono, accusa frequente degli altri per ogni cosa che non va, mancanza di autocritica, giudizio negativo per squalificare chi compete con lui, esibizionismo esagerato e fuori luogo, delineano il suo vero profilo di persona disturbata. È un profilo che si ritrova spesso anche tra molti politici.

Il fenomeno è serio ed è diffuso: ha infatti aperto una “nuova psichiatria sociale”. Il soggetto narcisista rifiuta di considerarsi tale: non accetta di considerarsi malato, non pensa affatto di soffrire di uno smodato culto della personalità. Il Narciso effettivo ha perso la propria intima identità personale perché divenuto un’”identità in vetrina”, a mostrare continuamente quello che gli altri si aspettano da lui per diffondere la cosa nella Rete. Narciso non è capace di dialogare veramente: pensa-parla-si mostra a senso unico, ovvero si impone. Non si confronta.
I disturbi connessi al narcisismo digitale e alla sindrome da selfie abbracciano problemi come il deficit dell’attenzione, la dipendenza, l’iperattività, il voyerismo, l’ipocondria, la depressione, compresi i disturbi ossessivi compulsivi, fino al sopraggiungere anche di una vera e propria agitazione psicomotoria che sfocia in aggressività, modificando anche l’equilibrio sonno-veglia con serie ripercussione della salute biologica oltre ai disturbi della personalità.

Tutti gli psicologi del mondo sanno bene che per gli adolescenti, per il loro sviluppo armonico, è importantissimo che sperimentino l’amicizia, la creazione di retti e giusti rapporti umani, ovvero quella comunicazione profonda, non limitata, che è una forma pura di amore che rende veramente umano un individuo e pronto al risveglio spirituale.
La vera amicizia, la vera comunicazione, aiutano a comprendere l’importanza della collaborazione, della cooperazione e soprattutto a praticarle: fanno nascere naturalmente lo spirito di libertà che fa rispettare la libertà degli altri e fanno scaturire una forma di ribellione positiva contro i mali del mondo, contro la corruzione, contro tutta la criminalità, contro le guerre, le stragi e le persecuzioni.

Le parole, il linguaggio, l’informazione devono passare assolutamente attraverso il Bello, il Buono e il Vero per essere utili veramente, per riuscire a contrastare i vili della manipolazione delle coscienze, e a rendere possibile il risveglio spirituale della coscienza per più persone possibili, e facilitare la realizzazione di una società umana più sana, più felice, più illuminata.

 

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