Il coraggio non è dei mediocri che governano: ingannare e rovinare il futuro dei cittadini, giovani e meno giovani, di nascosto è più facile, e magari continuare a ripetere che quanto azionato adesso fruttificherà nel futuro. Peccato che il risultato disastroso di questo governo bugiardo si è potuto vedere già nei soli primi due anni. Non sono i politici governanti che devono dire se i cittadini stanno meglio mentre da quando c’è questo governo, è un autocelebrarsi continuamente, un ripetere come un mantra pubblicitario che i cittadini stanno meglio, per influenzare, convincere, indurre a credere per suggestione, in una realtà che non si è affatto verificata, come sbandierato da tutte le annunciazioni-spot vergognose. Senza calarsi nella realtà dentro le case della maggior parte delle famiglie italiane è troppo facile, specie quando negli anni peggiori di questa crisi, come parlamentare o senatore, non hai speso granché di tuo, e invece di perdere qualcosa, come tutti i normali cittadini italiani (meno stipendio, più tasse, più debiti, più precarietà, perdita di lavoro, più rischio povertà, ecc.), hai accumulato un cospicuo patrimonio con esosi stipendi e la sicurezza (sicurezza che i normali cittadini non hanno più, specie con la cancellazione dell’Art. 18 e l’imposizione del Jobs Act), la certezza di una pensione d’oro (immeritata, visto il disastroso futuro consegnato agli italiani). E non si vogliono diminuire lo stipendio (si risparmierebbero 88 milioni di euro), come proposto dal Movimento cinque stelle, sciorinando ridicoli pretesti, che non solo rivelano il livello di egoismo di chi ci governa, di chi legifera per i cittadini, ma mostrano la vera faccia nascosta di come e di quanto considerano davvero la sovranità popolare, sovranità che stanno cercando di imbalsamare nella riforma costituzione che vorrebbero far passare con un ingannevole “Si” alle urne del quattro dicembre 2016.
Come considerare un governo che dai cittadini vuole a tutti i costi strappare un SI (per la Riforma costituzionale)?
Questo governo non solo si è autoimposto, cioè è abusivo, non poteva difatti fare, nelle modalità con cui invece ha fatto, questa Riforma costituzionale, ma oltretutto anziché essere un governo super-parte di tutti i cittadini e “proporre”, sia le ragioni del SI sia le ragioni del NO, per una scelta libera, non condizionata, “pretende” il SI, diffondendo ovunque velate minacce.
“Non cedete alle minacce”: è stato detto chiaramente dal governatore pugliese Michele Emiliano, rivolgendosi a tutti coloro che sono del centrosinistra (maggiormente ai militanti), sulla questione del SI e del NO al referendum costituzionale.
Così ha detto: “Io lancio un appello a tutti i militanti di centrosinistra di non stare a sentire né ordini di partito né minacce, perché anche eventuali minacce sono prive di fondamento e di avere un grande coraggio di scegliere tra il SI e il NO”.
Qualcuno ha fatto delle minacce? Tutti possono intuire da dove possono essere venute.
Anche prima del referendum sulle trivelle il governatore aveva detto: “Non fatevi intimidire. C’è un tam-tam dentro il Pd: si intima di fare attenzione, che andando a votare le vostre carriere o i vostri interessi potrebbero essere messe in discussione”.
Ognuno può comprendere da sé il significato di tali denunce e rendersi conto che c’è “qualcosa” (di illegale?) che non va.
Si sta rivelando sempre di più un governo non-democratico e illiberale. Attesta quanto diciamo tutte le cose dette, le cose fatte, tutte le iniziative messe in campo prima e ora durante questa indisponente campagna elettorale spacca paese.
Spendono anche impropriamente soldi pubblici per promuovere il SI ed escogitano tanti modi velati per truccare l’espressione del voto, sia in Italia sia all’estero (che porterebbe, se gli funzionasse, un milione di voti). Usano espedienti manipolativi per indurre i cittadini alla causa del SI (come i medici super-primari di Firenze cooptati e forzatamente costretti a partecipare ad una iniziativa dell’assessore regionale al diritto alla Salute con il responsabile Sanità del Pd e a Milano la richiesta di soldi per il kit di comunicazione; è questione di fantasia). Ma l’induzione al voto per il SI più eclatante è quella del Presidente della Repubblica (il garante della vigente Costituzione) Sergio Mattarella che si permette di riferire il suo SI alla riforma, al giornalista Eugenio Scalfari di Repubblica che ovviamente lo fa sapere a tutto il mondo. Il Presidente della Repubblica ha abdicato al ruolo di arbitro imparziale, per scegliere il ruolo determinante di giocatore di parte. Egli così non è più garante di quei diritti minimi protetti dalla Costituzione del 1948, non è più custode di quel diritto al lavoro espresso nella Carta che recita che il cittadino ha diritto a “un’esistenza libera e dignitosa”.
In questo momento un messaggio così palese, dato dal comportamento improprio del Presidente della Repubblica che rigetta in faccia ai cittadini l’alto mandato datogli dalla Costituzione, dovrebbe far preoccupare non poco; così allineato, da due anni a questa parte, ai comportamenti del premier che richiamano modelli di deriva autoritaria, o quantomeno sembrerebbero delle prove in tale direzione. Basta vedere i diritti fondamentali non riconosciuti per legge, nel lavoro accessorio (retribuito a voucher) in questi giorni.
Questo governo è stato bravo, sin dal suo insediarsi abusivamente, ad utilizzare “fatti” scontati per costruire una impalcatura ideale-virtuale che ingannasse i cittadini-contribuenti e li spingesse in una nuova prigione invisibile: la visione-mondo-realtà-virtuale proposta-imposta a suon di offensive annunciazioni puntualmente disattese.
Il materiale-concetti di costruzione usato: la crisi economica; il debito pubblico insostenibile; la rottamazione dei rappresentanti della vecchia politica e di molti uomini del pubblico e del privato; la quadratura dei conti pubblici mai fatta veramente dai governi precedenti; l’inefficienza della Pubblica Amministrazione; carenza dei servizi pubblici; l’eccessiva spesa pubblica; l’instabilità del paese; i posti di lavoro per i giovani e i meno giovani che lo hanno perso; le pensioni da fame e i pensionati in difficoltà che riescono ad aiutare figli e nipoti; la povertà aumentata negli ultimi anni; l’evasione fiscale; le riforme istituzionali che gli altri non hanno mai fatto pur parlandone tanto; eccetera, eccetera.
In realtà, in due anni di governo, cosa hanno fatto veramente che non si siano dimostrati soltanto spot autocelebrativi di cose mai fatte, che nessuno ha visto?
I cittadini rispetto a due anni fa stanno meglio economicamente? No, perché solo un disonesto intellettualmente può affermare una cosa così falsa, così inappropriata visto come tante famiglie, tanti anziani, tanti giovani versino in cattive acque, e come le cronache ci riportano ancora di persone che si suicidano per motivi economici, non avendo ricevuto, oltre agli spot governativi, nessun aiuto concreto (governo assente, Stato assente, comune assente, provincia assente, regione assente). Molte famiglie di quelle che hanno ricevuto gli “80 euro”, targati Renzi, li hanno dovuti restituire affrontando non pochi problemi con l’erario, per aver superato, anche di poco, la soglia che fa scattare una maggiore tassazione. Solo un governo dell’incompetenza può far accadere simili cose, un premier azzeccagarbugli che si autocelebra tutti i giorni, drogato di sogni digitali, che però ha bruciato 30 miliardi in due anni per ottenere una crescita zero. È un governo che agisce come chi partecipa alla ruota della fortuna (sperando in un colpo di fortuna), però sulla pelle degli italiani che soffrono, mentre lui la sua situazione personale l’ha sistemata proprio bene, lasciando perdere anche la famosa futura pensione (da dirigente, grazie alla mamma e a papà) che si è assicurata furbescamente a spese dei contribuenti.
Molti giovani della sua età (40 anni), che ancora non lavorano, la pensione come lui non l’avranno di sicuro, come non riescono oggi ad avere uno stipendio (dopo aver ottenuto una laurea con lode e master importanti); così come i quarantenni che invece lavorano e che tuttavia stanno scivolando verso situazioni-prospettive a rischio perdita posto di lavoro.
Il governo non fa nulla di serio per crearli i posti di lavoro (si inventa solo numeri che fanno credere che i posti di lavoro sono stati creati), ma non fa nulla neanche per proteggere quelli che ci sono, visto l’aumento della disoccupazione da perdita di posti di lavoro (vedi INPS e Istat). Anzi questo governo fa tagli e blocca delle assunzioni (vedi enti locali, ecc.), spinge la cosa pubblica ad utilizzare la forma estrema di precariato (voucher di Stato) col pretesto di garantire servizi essenziali. È una vergogna.
Questo governo ha scelto, in due anni, le “cose” e la “strada” peggiori da far ricadere sulla testa dei cittadini, proprio in un critico periodo di recessione: calo dei redditi, aumento della disoccupazione e del rischio povertà.
Il premier e i suoi ministri dovrebbero far visita, la sera, alla mensa della Caritas e rendersi conto qual è la vera situazione, oltre ai poveri tradizionali, di moltissime persone (per necessità pur vergognandosi, in giacca e cravatta anche se lavorano stanno appesi alle liane sopra un terribile precipizio, dove basta poco perché succeda il peggio).
Questo è un governo che salva le banche e getta nel precipizio delle difficoltà i cittadini-risparmiatori-contribuenti, senza alcuno scrupolo e che mente sui risarcimenti dovuti.
Questo è un governo che insieme ai voucher impone, in modo mascherato, una nuova forma di schiavismo, nuove forme di sfruttamento: il “volontariato” coatto, diffuso con la magia delle belle parole, un volontariato di fatto imposto a soggetti in difficoltà economica (non solo immigrati ma anche tantissimi italiani), per far svolgere lavori necessari (non occasionali).
Questo è un governo delle mance offensive che ledono ancor di più la dignità morale e la dignità economica dei tantissimi cittadini in difficoltà, perché di elemosina si tratta non di “risoluzione” dei problemi: è un governo incapace di effettuare la risoluzione dei veri problemi, oppure si tratta della volontà nascosta di non risolverli. È un governo che offre, in prossimità del referendum, un nuovo bonus alle mamme prima di partorire: peccato che, come tutti sanno, la natalità in Italia è piuttosto bassa (solo 488mila nascite nel 2015, minimo storico, da report Istat), quindi eventualmente se la caveranno con poco, però l’annunciazione è da effetto, come tante altre annunciazioni.
Tutte le realtà riguardanti i cittadini-contribuenti versano in condizioni sfavorevoli: sono in molti, anzi in moltissimi che con ce la fanno più con queste corde governative sempre più strette intorno al loro collo.
Che scelta politica è quella di dare meno diritti ai cittadini e aumentare sempre di più i privilegi palesi e occulti della casta? Colpire i cittadini nella loro dignità morale e nella dignità economica in modo così spietato, nello stesso momento i cui i politici, tutti uniti solidalmente, fanno muro a difendere i loro stipendi dall’ipotesi di un dimezzamento, che senso ha, qual è la vera intenzione di questi signori rappresentanti della classe dirigente del Paese Italia?
Cosa ne vogliono fare dei cittadini di questo Paese?
Noi non siamo contro qualcuno in particolare, ma contro l’ingiustizia e la disuguaglianza sicuramente; certamente contro le derive autoritarie e qualsiasi forma di Oligarchia. Quello che diciamo, scriviamo e sosteniamo non vuole essere per forza contro la politica, contro i partiti (non ci identifichiamo con nessun partito, né di sinistra, né di destra e neanche di centro) ma contro la pericolosità della mediocrità al potere.
La Storia marchierà di “Nero” chi, e quanti, hanno abusato nel periodo di recessione più critico della Repubblica italiana, approfittandone, pur sapendo che non avrebbero dovuto abusarne.
Che i cittadini italiani difendano la Costituzione dei Padri costituenti del 1948 con un chiaro e fermo NO.
"Altro che cambiare la Costituzione, va applicata senza indugi!". Il pm antimafia di Palermo denuncia le falsità e le mistificazioni della Renzi-Boschi, una riforma che ha come reale obiettivo quello voluto dalla P2 di Licio Gelli: "favorire il potere esecutivo a scapito del legislativo e del giudiziario" trasformando così la democrazia in una "sorta di dittatura dolce fondata non sulla sovranità popolare ma sul potere oligarghico della finanza e dell'economia".
Nino Di Matteo, intervento a "Una notte per la Costituzione", evento organizzato dal comitato "Liberi cittadini per la Costituzione" a Palermo il 21 ottobre 2016
Letture consigliate
Introduzione ai Diritti Umani, L. Ciauro, A. Marchesi, Edizioni Cultura della Pace, 1998
Loro diranno, noi diciamo, Zagrebelsky e Pallante, Laterza
Perché NO, Marco Travaglio e Silvia Truzzi, PaperFirst (il Fatto Quotidiano)
La Costituzione e i suoi Disegni, i Comitati per il NO Referendum, Il Fatto Quotidiano
Dalla parte della Costituzione, Antonio Ingroia, Editore Imprimatur
Scippo di Stato, Daniele Martini, PaperFirst (il Fatto Quotidiano)
Superclan: chi comanda l’economia mondiale, Giulietto Chiesa, Feltrinelli
Invece della Catastrofe, Giulietto Chiesa, Piemme
Doveva morire. Chi ha ucciso Aldo Moro, F. Imposimato e S. Provvisionato, Chiarelettere
La verità sul Piano Kalergi, Matteo Simonetti, Edizioni Radio Spada
Il ritorno del Principe, Saverio Lodato, Roberto Scarpinato, Chiarelettere
L’altra Europa, Paolo Rumor, Edizioni Hobby & Work
Da Gelli a Renzi, Aldo Giannuli, Editore Ponte alle Grazie
Trame atlantiche, storia della loggia P2, Sergio Flamigni, Kaos Edizioni
Propaganda 2, Carlos Manfroni, Ed. Sudamericana
P2: la controstoria, Massimo Teodori, SugarCo, Milano 1986
Il Volto del Male – Mistero e Origine
L’invisibile identità del potere nascosto
Il Chiaro e lo Scuro nel Mondo – La Mescolanza
Questa è l’Ora dell’Urgenza
Le Maschere del potere nascosto
Potestas Tenebrarum
I Fiori del Male che divorano il Mondo
Rosario Castello (www.centroparadesha.it)