gototopgototop
Registrazione

Centro Paradesha

SEI QUI: Home / Articoli / 719. La propaganda paventa tempesta all’orizzonte
A+ R A-

719. La propaganda paventa tempesta all’orizzonte

E-mail Stampa PDF

Il “sistema mondo”, che ha condotto tutti i Paesi all’attuale crisi economica-finanziaria-esistenziale, induce o vorrebbe indurre, attraverso una sinistra propaganda, la popolazione mondiale verso una forma mentis e un modus vivendi utile solo al “vertice occulto della piramide del potere mondiale” (il “potere nascosto”).
I governi ufficiali dei vari Paesi, guidati da una regia occulta sovranazionale, ormai utilizzano sempre di più i servizi segreti, con azioni lecite e illecite, per una forte pressione sui cittadini ignari e condizionare le loro scelte, le loro opinioni, in base al grado di paura che riescono in loro a suscitare. Certamente questi non sono, e non possono essere, sistemi democratici, nemmeno giustificandoli con pretesti di sicurezza nazionale. Esercitare persuasione occulta, tramite il clima della paura, non può chiamarsi necessità per la sicurezza nazionale, perché un minimo di intelligenza trova una mastodontica infondatezza in una tale ridicola giustificazione.

Il “potere nascosto” vuole un popolo di individui incompleti, immaturi emotivamente e intellettivamente: non vuole una vera democrazia, e pretende cittadini facilmente controllabili, dominabili, assoggettabili, degli innocui trascurabili che però impersonino dei cittadini-sudditi-schiavi al servizio del supremo bene dell’Oligarchia. Le improprie e imposte prove tecniche di schiavismo vengono rappresentate da tutte le indegne forme di lavoro (vedi Jobs Act) distribuite sempre di più, che strappano la dignità morale e la dignità economica agli individui: operazione occulta questa, mascherata da ridicole impalcature di parole senza senso, che può considerarsi tranquillamente un “crimine sferrato contro l’umanità”. Avere ridotto i migliori Paesi occidentali peggio di molti Paesi del terzo mondo è più di un crimine contro l’umanità: anziché risollevare i Paesi immersi in una indegna povertà secolare sono stati disastrati i Paesi occidentali che hanno rappresentato un faro, una guida per molte ere storiche.

I cittadini, la maggior parte, non si accorgono ancora di vivere in una società dove viene svolto un terribile attacco alle loro menti; al momento si tratta di un bombardamento fatto attraverso i media, una propaganda-distrazione, ovvero una manipolazione che obnubila le menti. Ogni giorno tutti vengono manipolati nelle proprie risposte comportamentali e comunicazionali: si obbligano le persone, senza che se ne rendano conto, a seguire un range preciso di abitudini e di opinioni. Si tenta, in diversi modi, di eliminare il pensiero libero che dà dignità alla persona umana.
Tutto viene fatto, ovviamente, per una società democratica sicura (?).

È il “potere nascosto”, il “governo mondiale invisibile” a far fare tutto questo alla propria corte di servi (politici, governanti, sindacalisti, economisti, finanzieri, industriali, giornalisti, imprenditori, faccendieri, banchieri, consulenti governativi, ad e presidenti di grandi aziende, ecc.). Fa fare tutto questo in attesa che ogni cosa sia pronta per passare da “invisibile” a “Governo Unico Mondiale” visibile, l’“Oligarchia” tanto sognata, l’Impero tanto ambito.

I cittadini vengono governati da governi guidati ormai da premier-fantocci (mediocri, ignoranti, mercenari, buffoni, egoisti, narcisisti, ecc.) bravi solo a fare annunciazioni, propagande, a usare le menzogne, a ingannare, anziché realizzare quanto dovrebbero per aiutare i propri Paesi e i propri connazionali. Si tratta di premier ormai votati a servire, per vergognosi ritorni egoistici, la regia occulta sovranazionale che li fa “pupiinternazionali anziché “puparinazionali.
Gran parte della stampa aiuta questi “pupi”, che fanno finta di governare (invece obbediscono soltanto a degli ordini), con spiedini di banalità che stordiscono la maggior parte dei cittadini-lettori: i media servono anche loro il “potere nascosto”, il “governo invisibile”.
La propaganda ordinata dal “potere nascosto”, e sollecitata dai premier ai media, è responsabile dei molti disastri consequenziali ad essa. La propaganda, battuta costantemente con miriadi di slogan-mantra, si insinua nella subcoscienza dei milioni di individui e trovando agganci idonei esplode nei comportamenti violenti, nei tristi fatti di drammatico razzismo, nei riprovevoli atti di femminicidio, nelle richieste aggressive dei dovuti diritti e libertà, nelle alterate manifestazioni delle opinioni, ecc.. Non è forse la propaganda azionata dal potere, da molti anni,  che è responsabile di quanto si è insinuata, espandendosi sempre di più, come cultura della violenza (violenza da parte degli uomini e violenza da parte delle donne)? Il problema riguarda la natura guastata dell’essere umano, non il suo genere. La cultura della violenza ha toccato tutti, anche i bambini (vedere l’aumento del fenomeno del bullismo in tutto il mondo). E di chi è la colpa? I governanti ormai ridotti a burattini obbedienti dei “poteri forti” non fanno nulla per contrastare la cultura della violenza, perché non gli viene ordinato di fare nulla dal “potere nascosto”.

Come si fa a non capire che è la propaganda ad agitare gli animi dei molti, in una direzione o nell’altra, ma sempre nelle direzioni volute dal “potere nascosto”?

È la propaganda che prepara il terreno psicologico alle guerre volute dal “potere nascosto”, azionando segretamente, in ogni dove, i falsi pretesti fino a costruire (tramite i servizi segreti) incontestabili e infiammabili motivazioni irrinunciabili.

Attualmente sul pianeta sono azionate più propagande (di programmate intenzioni sinistre), apparentemente diverse le une dalle altre, ma in realtà tutte legate da un filo all’unico gestore occulto (il vertice-regia invisibile del “potere nascosto”): propagande pericolose.

La Cina sta costruendo piste di atterraggio nel mar Cinese Meridionale e nessuno ne parla, nessuno sembra sapere il perché.

Gli Stati Uniti hanno circondato la Cina con una rete di basi (missili, bombardieri, armi nucleari).

Gli USA e l’Australia hanno inscenato, nel 2015, una grande esercitazione militare (Talisman Sabre) aereo-marittima, evidenziando un intento: bloccare le vie marittime (stretto di Malacca e stretto di Lombo) per togliere alla Cina l’accesso a petrolio, gas e altro da Medio Oriente e Africa.

Le strane propagande e le inspiegabili azioni tentate dalle grandi potenze, compresa la Russia, non fanno di certo pensare ad un impegno per la creazione di un mondo migliore, equo, pacifico, illuminato e felice.

Obama il buono ha speso nella sua amministrazione, in sole testate nucleari, più di qualsiasi altro presidente degli stati Uniti (in trent’anni sono stati spesi oltre 1.000 miliardi di dollari). Perché? Nessuno lo dice.

Adesso è arrivato Donald Trump. Un imprevisto? Assolutamente no. Un’incognita solo la forma di come farà certe cose.

Spirano brutti venti dai “quattro punti cardinali” del potere mondiale (il vertice occulto della piramide del potere mondiale). Troppi sono i segni (inquietanti di un nuovo oscurantismo), che emergono dall’“orizzonte degli eventi”, che dovrebbero far riflettere tutti, ogni singolo cittadino di ogni Paese del mondo.

A proposito di propaganda, perché un settimanale come “The Economist” un giorno si è schierato per il NO al Referendum italiano sulla Riforma costituzionale, sostenendo chiaramente nell’editoriale (anche se non firmato) che gli italiani dovrebbero votare NO alla consultazione del 4 dicembre? E perché dopo soli due giorni, con l’articolo nel numero annuale “World in 2017” (dedicato ad analisi e previsioni, che ha un diverso direttore da quello del settimanale) si sostiene che la vittoria del SI è l’unico modo per l’Italia di scongiurare il rischio di instabilità politica ed economica? Il direttore del settimanale, che invita gli italiani a votare NO ha sminuito l’importanza delle eventuali dimissioni del premier Renzi di fronte alla sconfitta del SI. Voleva essere un messaggio rassicurante per i mercati? E per quale vero interesse? E perché il secondo direttore, storico corrispondente da Roma, sostiene invece la vittoria del SI? Un unico giornale, con due teste-pensiero e due anime? L’Italia non è forse spaccata in due a sufficienza, all’interno del Paese, per subire ancora ingerenze dall’esterno?
Oppure si tratta solo di una ulteriore forma di manipolazione dei “poteri forti”, per condizionare l’esito del referendum del 4 dicembre, a favore di Renzi e di stessi?

E ancora della propaganda infida: il Financial Times che evoca l’apocalisse sostiene che se il 4 dicembre vince il No “fino a otto banche italiane in difficoltà saranno a rischio fallimento“. Propaganda-terrorismo bella e buona, gratuita e senza invito.

A seguire il Financial Times (il giornale finanziario “Cassandra”) abbiamo il premier che impropriamente utilizza il terrorismo psicologico di quest’ultimo: “Solo il SI può scongiurarlo” (riferendosi al sentenziato fallimento delle otto banche). Non ci risulta che questo giornale sia stato così bravo da prevedere, in tempo utile (come sembra voglia fare in tal occasione) le drammatiche ripercussioni della crisi economica mondiale (recessione) iniziata nel 2008. Le banche possono fallire anche se vince il SI.

Un Referendum tutto italiano provoca tanta ingerenza da ogni dove, ma nessuno ha il coraggio di affermare, sostenere e diffondere qual è il vero pericolo per l’Italia: Renzi (che fa finta di essere nemico di Berlusconi) e il suo governo illegittimo (che vuole il compimento del Piano di Rinascita Democratica); la JP Morgan predatrice del Monte dei Paschi di Siena; il filo occulto tirato ancora da Giorgio Napolitano, che vuole lasciare in eredità un certo potere al figlio Giulio); il celato corridoio piduista (P2, P3, P4) che opera ancora alimentando influenze nazionali e sovranazionali; e i vari tentacoli del “potere nascosto” in Italia (dove ha trovato molti devoti servitori, che dicono SI).
Un'ingerenza anche da parte del Ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schauble: "... se potessi votare in Italia, voterei per lui ...". Commentiamo senza parole.

Una cosa è chiara e certa: l’obiettivo della Riforma costituzionale è quello di eliminare il cittadino-elettore dalle decisioni sovrane. Questo vuole il “potere nascosto” e questo tenta di favorire il premier italiano col suo governo, e tutta la sua corte di servi (di sinceri ingenui, di ignoranti irrimediabili, di individui in perfetta malafede, di mercenari, di approfittatori, di faccendieri della politica, ecc.). Per questo il premier ha aperto corridoi preferenziali in Italia alla JP Morgan (nel governo la banca d’affari JP Morgan è un ascoltato consigliere e nella Monte dei Paschi di Siena un amministratore delegato, Marco Morelli, uomo di sempre della JP Morgan).

Tutto quello che Matteo Renzi ha detto e fatto, e annunciato di voler ancora fare, è un’offesa ai principi democratici: tutto in soli due anni di governo improprio, perché non eletto dai cittadini ma impostosi. In soli due anni, dopo tante promesse pompose e gradasse, ha bruciato 30 miliardi per ottenere una crescita zero, ma continua ad autocelebrarsi dichiarando che farà ancora di più, meglio ancora. Aveva promesso di rottamare uomini e situazioni vecchia maniera, del passato, ma ha rottamato solo quelli che considerava i suoi nemici o quelli che temeva lo mettessero in ombra o in difficoltà sul palcoscenico della governance personalizzata. Ha utilizzato il proprio ruolo istituzionale per sferrare vendette personali.
È un uomo pericoloso, accentratore di potere (confondendo funzioni di ordine personale e privato con le funzioni istituzionali), un approfittatore della propria funzione pubblica, un uomo che dimostra ogni giorno di essere un disturbato nella personalità, un malato di personalismo, di protagonismo: un caso psichiatrico al governo, come lo è stato Berlusconi (con cui infatti ha realizzato il “patto del nazareno”).
Un premier che mette i governati sotto ricatto, o membri delle istituzioni (sindaci, presidenti delle regioni e delle provincie, ecc.) sotto minacce, palesi e nascoste, è piuttosto preoccupante (specie con il potere che gli darebbe la riforma costituzionale se passasse il SI).
Gli incantati e i servi della sua corte gli attribuiscono una incredibile capacità comunicativa, ma si tratta semplicemente di una ignobile capacità di aggredire e delegittimare l’interlocutore educato.
Infatti il premier e i suoi esperti hanno le idee piuttosto confuse in fatto di “comunicazione”: utilizzano una comunicazione ridicola fatta di spot, di slogan, di frasette (che fanno piangere), di calembour, pensando di farle mandar giù ai cittadini, nella loro mente subconscia, in modo che, una volta ingoiate illusioni e speranze, possano rispondere con un SI al referendum, come atto di una persuasione (occulta), di un suggestivo convincimento.

Matteo Renzi è un pessimo presidente del Consiglio, completamente inaffidabile: lo dimostrano le infinite riprese televisive dei suoi interventi pubblici dove in due anni ha espresso di tutto e il contrario di tutto, promettendo e rimangiandosi quanto promesso, quanto annunciato, e sempre sparando ridicole motivazioni giustificanti l’aria che non si è fritta.
Ad esempio, ha utilizzato i fondi dei gruppi parlamentari per fare la propaganda al SI: sono i fondi che si vantava di tagliare. È solo un bugiardo e un accaparratore di quanto non gli spetta: lo ha dimostrato in più occasioni.

Ripete che con lui non esiste alcun rischio di deriva autoritaria, ma le cose che dice, come le dice e come si comporta fanno pensare e sospettare il contrario: è un decisionista accentratore che non lascia spazi di libertà ai membri del suo partito che li vuole allineati ad ogni minima mossa del suo occhio dirigista, cioè indottrinati a dire e fare solo quello che vuole lui, infatti ascoltando i ministri del suo governo sembra di ascoltare marionette programmate, con poco margine di sforamento dal già deciso (da lui). E tra i vari membri del partito (Pd) si vedono pochi coraggiosi a pronunciarsi chiaramente sulle idee, sulle opinioni, sulle cose giuste da fare, a volte danno l’impressione di trovarsi di fronte ad un partito di indecisi, dimentichi di qual dovrebbe essere la missione di una sinistra democratica, protettrice dei cittadini indifesi e in difficoltà, ma anche promotrice di una società più giusta, più libera, più illuminata.
Cosa dimostra il suo accaparramento di due ruoli contemporaneamente? Il voler tenere in mano due timoni che fa di tutto per non mollare? Due ruoli che creano molta conflittualità, dentro e fuori il partito, cioè in tutto il Paese: è presidente del Consiglio dei Ministri ed è anche segretario del Pd. Come può far bene ambedue le funzioni con tutti gli impegni e le responsabilità che entrambi i ruoli richiedono? Sembra interessato solo al potere che entrambi i ruoli gli danno, potere da esercitare a piacimento con metodi non istituzionali, ma di stampo personalistico: agli altri chiede il rispetto delle regole, per sé applica il licenzioso superamento di qualsiasi regola e rispetto del popolo sovrano. Quando lo si contraddice si indispettisce, manifesta arroganza, altezzosità, aggressività, violenza verbale, regalando tic e balbettii, sferrando anche velate, e a volte palesi, minacce, ricatti (come quelle più volte denunciate dal coraggioso e serio Michele Emiliano della Regione Puglia).

È inaccettabile che, per una questione di asservimento ai “poteri forti”, un premier abbia ridotto il Paese in un campo di battaglia, nel quale ha spinto gli stessi cittadini italiani a combattersi tra di loro e per qualcosa che invece dovrebbe accomunarli, la Costituzione. E che offende, oltretutto, con il termine “accozzaglia” quei cittadini che vogliono votare NO al Referendum, come è loro diritto.

Se vince il NO si esce con l’ennesima accozzaglia di tutti
senza un ragionamento alternativo”.
Matteo Renzi (19 novembre 2016)

"Renzi è il maestro dell'asserzione. Io ho coniato per il suo modo di parlare un termine su misura: l'annuncite. Annunci continui senza che ci sia mai un quadro finanziario chiaro associato alle promesse. Questo modo di fare politica è captatio benevolentiae, creazione di consenso, non certo ragionamento".

Amalia Signorelli (antropologa)


Un premier, che non dovrebbe fare campagna di voto referendario, infastidito da tutti coloro che non sono d’accordo con lui, offende e boicotta le iniziative a favore del No, oppure fa in modo che alla RAI (tv pubblica con canone che tutti i cittadini, del SI e del NO, pagano) abbia spazio solo il SI, e altro ancora.

È già un SI immorale e bugiardo che sfrutta la sofferenza dei malati di cancro, di epatite C, di autismo e dei bambini diabetici: la ministra Boschi non si fa scrupoli di affermare che “Se vince il SI cure migliori”; un’affermazione che non ha bisogno di commenti. In tutta la campagna pro-SI ne ha sparate di grosse vergognosamente. Tutti i membri del governo le hanno sparate veramente grosse.

Oggi non c’è lo stesso diritto per ciascun cittadino di qualunque Regione di accedere allo stesso tipo di cure per malattie molto gravi come il tumore o i vaccini. Se passa la riforma invece avremo il dovere che ci siano lo stesso tipo di servizi a prescindere dalla Regione in cui vivono”.

Maria Elena Boschi (3 novembre 2016)

C’è forse bisogno della riforma per sentirsi in dovere che ci siano servizi sanitari per tutti, a prescindere dalla Regione, in quanto italiani? E' vergognoso che si tenti di suggerire (persuasione occulta si chiama) alle famiglie dei malati che la salute dei propri cari possa dipendere dal voto per la parte politica che ha personalizzato il Referendum.

La riforma consente sulla sanità di avere gli stessi diritti per un bambino malato di diabete in Liguria e uno in Calabria. Sono cose serie”.

Matteo Renzi (23 novembre 2016)

Appunto. Se sono cose serie davvero non bisogna dire “stupidaggini” (“sciocchezze”, “carognate”, “bubbole”),  che offendano la dignità dei cittadini italiani e dei malati italiani (i cittadini e/o malati non sono liguri, romani o calabresi, ma italiani).
Parafrasando quello che ha detto De Mita a Renzi, nel loro incontro-scontro: “È una cosa un po’ complessa per uno che ha la velocità dell’eloquio e del pensiero come il tuo”; quindi il premiernon ha la mente adatta a comprendere alcune semplici cose”  come queste.

È inaccettabile che un governo (l’attuale) non legittimato dal voto popolare, con parlamentari delegittimati dalla sentenza della Corte Costituzionale, che ha dichiarato l’incostituzionalità delle leggi elettorali sulla cui base la XVII legislatura è stata eletta, abbia messo mano illegittimamente su moltissime questioni vitali del Paese (tra le quali la Riforma della Costituzione, con ben 45 articoli dei 139), inascoltando quanto espresso e bene evidenziato la Consulta. Ed è ancora più inaccettabile, incomprensibile, il fatto che tale questione, di grande spessore e valore, sia stata del tutto ignorata anche dal presidente della Repubblica, figura istituzionale che avrebbe dovuto svolgere il ruolo di garante per tutti i cittadini italiani e non solo di una parte.

È infatti inaccettabile che, una minoranza politica possa diventare maggioranza, per una legge elettorale (Italicum) mal fatta intenzionalmente.
Una legge elettorale mal fatta e una Costituzione riformata malamente (modifiche pasticciate, incomprensibili, irrazionali che pregiudicano dei “Principi fondamentali” come quelli della “sovranità popolare” – art. 1 – e quello dell’”eguaglianza” – art. 3) non possono essere guida della Repubblica.

L’iniqua campagna referendaria pro-SI sferrata da questo governo illegittimo, in tutti gli indescrivibili risvolti antidemocratici, è la dimostrazione lampante di una prova tecnica di deriva autoritaria in corso, di un convinto autoritarismo da imporre e far accettare.
Lo dimostra l’informativa pro-SI di 8 pagine (“votare informati”), con una bella busta bianca (arrivata con “Formula Direct” simply – nexive –; azienda guidata da Luca Palermo, testimone decisivo per far archiviare le accuse di bancarotta ai danni del padre del premier, nell'inchiesta di Genova ) arrivata nelle case dei cittadini italiani, dicono pagata con raccolta fondi dei finanziatori di prestigio e dei comitati "Basta un SI". Si tratta di una vergognosa informativa, inviata dal governo, perché senza essere laureati in “Scienza della Comunicazione” si evince l’intenzione, netta e chiara (il SI in verde sfavillante; l’uso di neretto per evidenziare il SI), di voler condizionare il cittadino a favore del SI (il NO è del tutto incolore e mai evidenziato).
Ad esempio, nella pagina “Voto SI perché”, sei "perché" (facce e opinioni, distintamente ben presentati) sono di cittadini normali, con tutto il diritto di esprimersi con un SI.
Nella pagina “Voto NO perché”, sette facce ammucchiate di vecchi politici che certamente non rappresentano affatto i cittadini intenzionati a votare NO, perché i cittadini sono in grado di ragionare con la propria testa, o almeno questo dovrebbero saper fare tutti, specie in tali circostanze, e non stare a votare come da ordine di scuderia di un partito.

In tal modo non si tratta di una propaganda-proposta, ma di una induzione-imposizione. Infatti, non il governo, ma l’”Assemblea costituente”, se fosse stata eletta correttamente e legittimamente, avrebbe dovuto fare certamente la proposta agli italiani, una proposta equanime, senza occulte forme d’opinione imposta.
L’Informativa ricevuta (“votare informati”) a casa è una espressa forma di chiaro autoritarismo che, secondo lor signori, non deve essere contrastato.
Non abbiamo ricevuto alcunché riguardo al pro-NO, e in tv spopolano le facce pro-SI.

È più che chiaro ormai che, questo governo improprio, non avrebbe dovuto dare avvio ad una Riforma costituzionale, con un Parlamento delegittimato giuridicamente e politicamente, con parlamentari nominati con un Porcellum dichiarato incostituzionale.

I promotori ufficiali (apparenti) della legge Costituzionale al Parlamento (delegittimato giuridicamente e politicamente) risultano Matteo Renzi e Maria Elena Boschi.
I soggetti proponenti sono: Matteo Renzi, Maria Elena Boschi (governo Renzi della XVII Legislatura non legittima).
Lo schieramento politico a sostegno: Partito Democratico; Nuovo Centrodestra; Scelta Civica; Unione di Centro; Alleanza Liberalpopolare-Autonomie (il gruppo parlamentare del senatore plurimputato Denis Verdini).
Infatti per dare più valore e più forza alla Riforma costituzionale è stato fondamentale il contributo dato dal senatore Denis Verdini (condannato dal pm a quattro anni, al termine del processo sulla P3, per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e alla violazione della legge Anselmi sulle società segrete, che puntava ad influenzare e condizionare gli organi costituzionali, tra cui la stessa Consulta) agli italiani: un emerito nuovo padre costituente.

 

Che il popolo sovrano
sommerga di No la Riforma Costituzionale del 4 dicembre 2016,
promossa da un governo illegittimo (il governo Renzi),
da un presidente del Consiglio illegittimo (Matteo Renzi),
da una ministra illegittima (Maria Elena Boschi),
partecipata da un plurimputato (Denis Verdini).

 

Chiudiamo con il bellissimo Articolo 1 della Costituzione italiana del 1948

L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita
nelle forme e nei limiti della Costituzione”.

 

Centri Consigliati

centri consigliati

Libri consigliati

Libri consigliati

Riviste consigliate

Riviste consigliate

Link consigliati

Link consigliati