Quando si parla delle cose dello Spirito in senso religioso, in senso filosofico, in senso esoterico assume fondamentale importanza il linguaggio utilizzato ai fini di una corretta comprensione di quanto trattato e per evitare di incorrere in fraintendimenti se non in possibili confusioni.
Questo vale sia trattandosi di costruzioni ipotetiche sia trattandosi di elementi informativi provenienti da fonti tradizionali non perfettamente conosciute.
Qui si intende sia per i “termini” utilizzati sia per i “concetti” espressi.
Il problema esiste sovente perché gli interlocutori non pervengono a un accordo di linguaggio comune, trattandosi non di un incontro dilettevole da circolo sportivo ma di ben altro, senza nulla togliere ad altri ambiti.
Le parole più ricorrenti per esprimere visioni, conoscenze, concetti, comparazioni, analogie: Anima, Spirito, Sé, Sé Superiore, Essere, Io, Ego, io, personalità, personaggio, Coscienza, Supercoscienza, Mente, Mente Superiore, Subcoscienza, Tradizione, Iniziazione, Iniziato, Neofita, Adepto, esoterico, probando, Gnosi, Misteri, contro-iniziazione, anti-tradizione, sovvertimento mondiale, Philosophia Perennis, Arconti, gerarchia, Maestri del Mondo, Esseri-Energie, Advaita, Jiva, Atma, Brahman, Karman, Avatara, Hiranyagarbha, Lingam, LingaSarira, indriya, Darshana, Sadhana, Chakras, Yoga, ‘alam ash-shahada, al-‘ama, al-‘ayn al-wahida, al-Dhat, ghayb, kalam ilahi, tanzih, zulma, al-haqiqa, basira, kashf, wujud, Kabbalah, Sephiroth, Metatron, Schaddai, En Soph, Shekinah, Adam Kadmon, Dio-Padre, Figli di Dio, Tao, eccetera, eccetera.
Gli interlocutori di una dissertazione (verbale, epistolare, telematica) possono essere due o più di due (un gruppo di studio).
Ogni individuo ha la propria formazione, la propria provenienza, le proprie aspettative, le proprie motivazioni, il proprio bagaglio esperienziale unico. Interloquire è incontrarsi, comunicare, dialogare, è scambiare idee e pensieri, è avvicinarsi insieme ad un tema comune per comprendere, per apprendere, per offrire, per migliorarsi, per elevarsi, aprirsi ad un livello altro da prima. Questo dovrebbe essere. Non sempre riesce ad esserlo.
I migliori presupposti possono crearsi con degli incontri preliminari, prima di affrontare un dialogo impegnativo, per familiarizzare gli uni e gli altri con i familiari linguaggi di ognuno.
I meccanismi della “Radianza” (delle Aure) faciliteranno l’impresa se gli animi di ognuno saranno votati ad un atteggiamento di apertura nei confronti di tutti e del tema centrale.
Negli incontri preliminari si possono chiarire le proprie posizioni rispetto ai termini che si intenderanno usare. Trovare un accordo di linguaggio non può che facilitare le rispettive comprensioni.
In una cerchia esoterico-iniziatica il problema non sussiste perché i suoi membri seguono passi procedurali in cui il linguaggio è ben codificato.
Di seguito alcuni semplici esempi di ciò che si intende su quanto detto:
Questo vale sia trattandosi di costruzioni ipotetiche sia trattandosi di elementi informativi provenienti da fonti tradizionali non perfettamente conosciute.
Qui si intende sia per i “termini” utilizzati sia per i “concetti” espressi.
Il problema esiste sovente perché gli interlocutori non pervengono a un accordo di linguaggio comune, trattandosi non di un incontro dilettevole da circolo sportivo ma di ben altro, senza nulla togliere ad altri ambiti.
Le parole più ricorrenti per esprimere visioni, conoscenze, concetti, comparazioni, analogie: Anima, Spirito, Sé, Sé Superiore, Essere, Io, Ego, io, personalità, personaggio, Coscienza, Supercoscienza, Mente, Mente Superiore, Subcoscienza, Tradizione, Iniziazione, Iniziato, Neofita, Adepto, esoterico, probando, Gnosi, Misteri, contro-iniziazione, anti-tradizione, sovvertimento mondiale, Philosophia Perennis, Arconti, gerarchia, Maestri del Mondo, Esseri-Energie, Advaita, Jiva, Atma, Brahman, Karman, Avatara, Hiranyagarbha, Lingam, LingaSarira, indriya, Darshana, Sadhana, Chakras, Yoga, ‘alam ash-shahada, al-‘ama, al-‘ayn al-wahida, al-Dhat, ghayb, kalam ilahi, tanzih, zulma, al-haqiqa, basira, kashf, wujud, Kabbalah, Sephiroth, Metatron, Schaddai, En Soph, Shekinah, Adam Kadmon, Dio-Padre, Figli di Dio, Tao, eccetera, eccetera.
Gli interlocutori di una dissertazione (verbale, epistolare, telematica) possono essere due o più di due (un gruppo di studio).
Ogni individuo ha la propria formazione, la propria provenienza, le proprie aspettative, le proprie motivazioni, il proprio bagaglio esperienziale unico. Interloquire è incontrarsi, comunicare, dialogare, è scambiare idee e pensieri, è avvicinarsi insieme ad un tema comune per comprendere, per apprendere, per offrire, per migliorarsi, per elevarsi, aprirsi ad un livello altro da prima. Questo dovrebbe essere. Non sempre riesce ad esserlo.
I migliori presupposti possono crearsi con degli incontri preliminari, prima di affrontare un dialogo impegnativo, per familiarizzare gli uni e gli altri con i familiari linguaggi di ognuno.
I meccanismi della “Radianza” (delle Aure) faciliteranno l’impresa se gli animi di ognuno saranno votati ad un atteggiamento di apertura nei confronti di tutti e del tema centrale.
Negli incontri preliminari si possono chiarire le proprie posizioni rispetto ai termini che si intenderanno usare. Trovare un accordo di linguaggio non può che facilitare le rispettive comprensioni.
In una cerchia esoterico-iniziatica il problema non sussiste perché i suoi membri seguono passi procedurali in cui il linguaggio è ben codificato.
Di seguito alcuni semplici esempi di ciò che si intende su quanto detto:
- l’Anima è quella parte divina che è in noi
- il Sé Superiore è lo Spirito secondo la Tradizione ermetica universale
- il Sé superiore, per altri, è una frazione dell’Anima che fa da ponte tra Anima e personalità terrena
- non tutta l’energia dell’Anima si incarna
- l’Anima per incarnarsi crea una personalità utilizzando le parti di sé da sanare nel mondo fisico
- l’energia dell’Anima è così potente da non potere avanzare nella forma fisica di un corpo senza disintegrarlo letteralmente
- l’Anima, nel creare una personalità, calibra e riduce parti di se per intraprendere l’esperienza umana
- il Sé Superiore è quell’aspetto dell’Anima che si trova nell’individuo e corrisponde solo ad una parte dell’Anima non al suo intero … il Sé Superiore è sì l’Anima ma l’Anima è qualcosa in più del Sé
- per alcuni lo Spirito va sostituito ad Anima in quanto possiede maggiore egemonia sull’Anima
- l’Anima, dicono altri, ha due volti: uno guarda la Materia; l’altro lo Spirito
- e ancora: lo Spirito può chiamarsi Sé Superiore, come Atman tra gli indù
- l’Anima risulta una riduzione di vibrazione dello Spirito per non distruggere il guscio fisico nella materia
- qualcuno dice che l’Anima non è il Sé Regale ma un sé più elevato rispetto all’Ego terreno
- vi sono parti dell’Anima che non hanno rapporti con la materia e parti che invece sono ad essa mescolata
- molte confusioni sono nate dalla non comprensione esatta, o dalla errata interpretazione, dei miti dell’ebraismo (Lilith e Sophia) e della tradizione egizia (Nephti e Iside)
- l’Anima ha contatti con la personalità inferiore per quelle sue parti mescolate nella materia
- solo pochissimi iniziati hanno contatti con lo Spirito
- l’Anima è padrona dei segreti della Natura … lo Spirito è conoscitore di tutti i regni, di tutti i segreti quindi onnisciente e onnipresente …
“Ogni essere umano riceve un livello di Verità
saggiamente calibrato
in rapporto alle capacità e alla maturità spirituale raggiunta”
saggiamente calibrato
in rapporto alle capacità e alla maturità spirituale raggiunta”