Quanto di seguito è tratto dal nostro libro Potestas Tenebrarum (2015): ne menzioniamo alcune sue “parti” in quanto possono chiarire fatti, misfatti e opinioni legate, in un qualche modo, al presente di questi giorni, quanto sulle cronache gira senza mai veri approfondimenti, mai connessioni spiegate e mai come visione intera e, soprattutto, mai come certezza.
Una storia delle tracce di individui, di società, di organizzazioni, di centri di potere che si incrociano nel procedere dell’onda del Piano di dominio mondiale dell’élite che governa segretamente il mondo, quel Piano dei “padroni del mondo” (tali essi si considerano) che stanno cercando di realizzare un Governo Unico Mondiale e che molti membri (delle istituzioni, dei governi illegittimi che si avvicendano, parlamentari e senatori, e molti dell’imprenditoria e del commercio) del nostro Paese favoriscono (per guadagno, privilegi e potere) tradendo i propri connazionali. Un governo succube dei poteri forti e dei poteri occulti non è un governo libero che può fare il bene dei cittadini-contribuenti, ovvero del popolo sovrano: senza un vero programma, che derivi da una visione-modello di umanità, si ingannano i cittadini e si sferrano colpi sinistri come la cancellazione dell’Art. 18, l’imposizione del Jobs Act e dei voucher prima eliminati, per non far passare il referendum a tema (per la paura di confrontarsi con i cittadini), e poi ripristinati per non interferire sui poteri economici (per non disubbidire ai poteri forti). I governi Renzi e Gentiloni-Renzi non hanno fatto scomparire la precarietà come promesso nel 2014: sono aumentati precarietà, licenziamenti, disoccupati e poveri. Continuano a sparare chiacchiere sui cittadini in difficoltà anziché offrire vera democrazia, riduzione delle disuguaglianze, dignità morale e dignità economica. Offendono con i bonus ridicoli che non risolvono affatto i problemi di chi è senza lavoro, di chi non arriva a fine mese o peggio dei tanti ormai che dormono in macchina o per strada.
Le “parti”, del nostro libro, presentate sono notizie-flash (“fatti”) datate che, nel loro insieme, offrono un tale sguardo unitario da produrre naturalmente analisi e sintesi, regalando una “chiara visione” d’insieme, impossibile altrimenti.
Ricordiamo, ad esempio, che l’Italia viene confinata impropriamente, sin dal 1947, in un perimetro d’ambiguità ideologica dalla quale non si è mai più potuta liberare, in quanto definitivamente asservita sia ai poteri forti internazionali sia ai poteri occulti sovranazionali che la utilizzano, grazie a degli italiani traditori che disonorano la Repubblica. Sono in molti a disonorare la Repubblica italiana: spesso uomini dalla poca intelligenza ma dalla immensa disonestà e dalla disumana voracità di privilegi, guadagno e potere.
Ricordiamo anche che la maggior parte degli uomini che hanno permesso, partecipato e protetto la Trattativa Stato-Mafia sono vivi e vegeti, seduti sugli immeritati privilegi e nascosti vigliaccamente dietro uno spesso silenzio. Tutti coloro che sanno, con minori o maggiori responsabilità, e non hanno mai voluto parlare sono ugualmente responsabili tanto quanto le “mani” di coloro che hanno sparato, azionato le bombe, sciolto nell’acido i cadaveri o fatti bruciare alla barbara graticola. Eppure sarebbe stato facile scoprire i responsabili, osservando chi e come ha potuto trarre vantaggi, grandi e piccoli, dall’infame e diabolica Trattativa. Insomma, chi si è avvantaggiato? È così difficile vedere, dopo aver guardato bene, l’evidenza di chi ne ha disumanamente beneficiato?
Oggi “qualcuno” accusa apertamente di fronte la pubblica opinione ma l’“accusato”, senza onore (sembrerebbe), non risponde, non si difende, non richiede, non esige un contraddittorio giudiziario e neanche, potendolo, ricorre ad un’assistenza mediatica. Non rispondere, restando all’ombra del sospetto, può essere una strategia che difende l’onore adombrato?
Il silenzio, per molto tempo, è stato usato nel passato come “negazione”: gli uomini di Stato dicevano un tempo “La mafia non esiste” e facendo spallucce e due sorrisetti si pretendeva che queste “parole” fossero legge per tutti i cittadini. Ad un certo punto lo Stato sembrò, quasi a malincuore, costretto a riconoscere l’esistenza della criminalità organizzata chiamata “Mafia” (“Cosa Nostra”). Si ricominciò col silenzio negazionista riguardo al rapporto mafia-politica e /o mafia-massoneria, per giungere alla vergognosa evidenza della Trattativa Stato-Mafia.
Si negava l’evidenza ipocritamente: politica, istituzioni, stampa, governi. Prove storiche (sui rapporti di convenienza tra la mafia, la massoneria, la politica e il potere economico) non viste per convenienza, per interesse. Nel 1861, con l’Unità d’Italia, già veniva percepito il fenomeno criminale detto “Mafia”: ne era stata individuata l’infiltrazione nella politica. Basta ricordare anche il 1893: lo scandalo della Banca Romana (ex Banca dello Stato Pontificio, emette 40 milioni di banconote false immesse in serie doppia su 113 milioni di lire stampati) dove si scoprirono le gravi irregolarità amministrative commesse da diversi banchieri italiani di cui una buona parte massoni, membri della Loggia Propaganda Uno (P1). Giovanni Giolitti (capo del governo, chiamato anche “ministro della malavita” da Gaetano Salvemini) viene sostituito da Francesco Crispi, massone della Loggia Propaganda Uno (P1) e Maestro Venerabile Onorario della Loggia Centrale di Palermo. Sono proprio quelle commissioni d’inchiesta che portano alla fondazione della Banca d’Italia. Sempre nel 1893, il primo febbraio, viene assassinato Emanuele Notarbartolo (ex direttore del Banco di Sicilia), considerato la prima vittima eccellente della Mafia (Cosa Nostra) e lo scandalo tocca anche Francesco Crispi.
Ci sono ancora politici, uomini dello Stato che insistono a voler vedere il rapporto mafia-politica come ad una eccentrica invenzione o esagerazione: i tanti morti ammazzati sono veri e la lista è lunga (bambini, donne, vecchi, giovani e tanti adulti di ogni categoria). È da vigliacchi o da complici negare o restare nel vago. Falcone e Borsellino sono stati uccisi così come tanti altri servitori dello Stato. I vecchi e i nuovi politici non si fanno le domande giuste: quelle che imbarazzerebbero molte persone vengono ipocritamente occultate. Alcuni, credendosi troppo intelligenti, giocano con le parole e le espressioni facciali: ma gli egocentrici, più che spesso non intelligenti, scivolano sulla stupidità.
“(…) Oggi, come nell’antichità, la società umana è divisa in appartenenze: affiliazioni religiose, occulte, filosofiche, politiche, affaristiche, malavitose, ecc. Alcune di queste, coniugano l’occulto all’economico-finanziario e al malavitoso. Non si possono ignorare le evidenze, lungo la storia antica e moderna, riguardanti certe organizzazioni: Illuminati, Massoneria, Rosacroce, B’nai B’rith, Priorato di Sion, Poveri Cavalieri del Tempio, Compagnia di Gesù, Cavalieri di Malta, Opus Dei (preceduta da Sodalitium Pianum), Triade, Golden Dawn; Stella Mattutina, Ku Klux Klan, Tavola Rotonda, Skull and Bones, organizzazioni Paramassoniche (Bilderberg, CFR, RIIA, Safari, Bohemien Club, ecc.), Mafia, ecc. (…)”
Rosario Castello
tratto dal nostro libro L’invisibile identità del potere nascosto
Passiamo ad alcune delle notizie-flash (“fatti”) datate.
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“(…) Nel 1943 viene creato un gruppo segreto, la “Sezione Italia”, organizzato dagli americani per agevolare l’invasione in Italia e liberarla dai tedeschi. Il gruppo viene organizzato, ricevendo la collaborazione dei mafiosi siciliani, grazie alla mediazione del boss mafioso di New York, Lucky Luciano: tra i collaboratori si evidenzia un giovane promettente avvocato, Michele Sindona.
Il 22 luglio 1944 viene tenuta, con la rappresentazione di 44 Nazioni, la “Conferenza di Bretton Woods”, e come Presidente della Conferenza c’è il banchiere israelita Henry Morgenthau Jr. (membro del B’nai B’rith, della Pilgrims’ Society, della Round Table). Con questa Conferenza si avviano le fondamenta di un Nuovo Ordine Economico Mondiale, con viva partecipazione dell’economista John Meynard Keynes (membro della Fabian Society, della Round Table, co-fondatore del R.I.I.A., della Costituzione del Fondo Monetario Internazionale).
Il 25 aprile 1945 viene fondato l’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite). Si tratta, in realtà, di un certo centro di potere la cui influenza politica viene diffusa sulla vita internazionale: in pratica una loggia mondialista.
Il 16 novembre 1945 viene fondata, dalle Nazioni Unite, l’UNESCO (United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization). Altro organo per il pensiero mondialista.
Il 27 dicembre 1945 viene creata la Banca Mondiale (“Banca Internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo”) dopo la firma dell’accordo di Bretton Woods, tra l’1 e il 22 luglio 1944. Il primo prestito viene concesso alla Francia (250 milioni di dollari). Nei primi anni viene dedicata molta attenzione al finanziamento di grandi infrastrutture come aeroporti, centrali elettriche e autostrade. Dopo il 1990 vengono presi in considerazione anche i Paesi post-comunisti. Nel giugno del 2007 viene costituito il Gruppo della Banca Mondiale (cinque istituzioni): IBRD (Banca Internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo); Ida (Agenzia internazionale per lo sviluppo); IFC (Società Finanziaria Internazionale); ICSID (Centro Internazionale per il regolamento delle controversie relative ad investimenti); MIGA (Agenzia Multilaterale di garanzia degli investimenti).
Il 27 dicembre 1945 viene istituito formalmente, dopo gli accordi di scambio nel 1944 (durante la Conferenza di Bretton Woods), il Fondo Monetario Internazionale (FMI); l’organizzazione composta dai governi nazionali nasce nel maggio 1945 con le prime 29 adesioni; oggi vi aderiscono 188 Paesi insieme al gruppo della Banca Mondiale. Viene fondato questo Fondo per prestare soldi a tutti quei governi che ne fanno parte, avendone necessità. Nella realtà di oggi viene usato invece per aiutare e sostenere il predominio mondiale dell’industria e del commercio controllando l’intera economia (la logica del profitto). Sia dalla Banca Mondiale sia dal Fondo Monetario Internazionale vengono svolte particolari funzioni che rivelano, a chi osserva onestamente, oscuri obiettivi (di sfruttamento, d’impoverimento dei territori, di disastro dell’ambiente).
Nel 1945 viene licenziato, dal presidente americano Harry Truman (1884-1972), Nelson Rockefeller per aver avuto un ruolo nella creazione del regime fascista di Peron: aveva procurato rifugio a oltre centomila criminali di Norimberga, condotti fino lì da Allen Dulles. Dai Rockefeller venivano tenute strette relazioni con i nazisti.
Il 2 giugno 1946 viene costituita, per scelta degli italiani, la Repubblica Italiana.
L’11 dicembre 1946 viene fondato l’UNICEF (United Nations Children’s Fund / Fondo delle Nazioni Unite per i Bambini) con il quartier generale a New York. Un altro organo internazionale attraverso il quale far passare, in modo convincente, il pensiero mondialista.
Nel 1946, Raffaele Mattioli (che professa una gnosi segreta), fonda Mediobanca con a capo Adolfo Tino cui succede Enrico Cuccia (massone della Loggia Giustizia e Libertà) e per un tempo breve, nell’88, Antonio Maccanico (massone anche lui) nipote di Adolfo Tino. Mattioli (appartenente ad una oligarchia finanziaria) è legato a Giovanni Amendola (padre di Giorgio il comunista). Mediobanca è un ponte, in Italia, dei vasti interessi della potente Lazard Frères (rete di istituti bancari privati), presente dietro le quinte di tutti i regimi fascisti instauratisi in Europa fra il 1922 e il 1945. (…)
“(…) Il 28 maggio 1961 viene fondata, da Sean Mac Bride (e Peter Benenson), Amnesty International per l’impegno nella difesa dei diritti umani. Il risvolto della medaglia è che Sean Mac Bride è alto dignitario dell’O.T.O. (Ordo Templis Orientis, società esoterica nebbiosa con una filiazione diretta con gli Illuminati di Baviera).
Nel 1961 viene concessa, a Silvio Berlusconi, dopo la laurea, una fideiussione (190 milioni di Lire) dalla Banca Rasini dove il padre, Luigi Berlusconi, occupa la funzione di procuratore generale con diritto di firma. Comincia così la sua ascesa e la sua “bravura” nell’avviare la carriera imprenditoriale, prima nel “mattone” (1962) e successivamente con le “tv private” (1974).
Naturalmente la Banca Rasini risulta alla Magistratura, con il blitz delle forze dell’ordine del 14 febbraio 1983, la Banca della Mafia, nel Nord Italia, per il riciclaggio del denaro sporco. I migliori clienti della banca risultano Totò Riina, Bernardo Provenzano e Pippo Calò. Mentre Luigi Berlusconi risulta ancora procuratore generale della Banca Rasini questa entra in rapporti d’affari con la Cisalpina Overseas Nassau Bank (risultano nel consiglio d’amministrazione Roberto Calvi, Licio Gelli, Michele Sindona e monsignor Paul Marcinkus, presidente dello Ior). Luigi Berlusconi ratifica l’operazione. Tra i fondatori della Banca Rasini risulta Giuseppe Azzaretto (sposato con la nipote di Papa Pacelli), uomo di fiducia di Giulio Andreotti in Sicilia, che fa confluire nella Banca i capitali palermitani.
Nel 1992 la Banca Rasini viene inglobata nella Banca Popolare di Lodi. E solamente nel 1998 la procura di Palermo mette sotto sequestro tutti gli archivi della Banca Rasini, così risulterà tra i correntisti anche Vittorio Mangano (pluriomicida di “Cosa Nostra” definito, da Paolo Borsellino, una delle “teste di ponte dell’organizzazione mafiosa del Nord Italia”), il mafioso che ha abitato, dal 1973 al 1975, come “stalliere”, conosciuto anni prima da Marcello Dell’Utri, nella villa di Silvio Berlusconi. (…)”.
(…) Nell’aprile del 1974 viene esborsata la cifra di 2 miliardi di Lire verso le casse della Democrazia Cristiana. Nel contempo viene data, dalla CIA, al generale Vito Miceli (capo del SID), attraverso Michele Sindona, la cifra di 11 milioni di dollari a 21 uomini politici italiani (di fiducia). Ma per che cosa? Ecco un altro segreto.
Nel 1974 viene legittimata, a Roma, la Loggia P2 (di Licio Gelli) da Henry Kissinger (uomo CIA dal potere quasi illimitato, massone, membro del Bilderberg e della Trilateral Commission, e membro della coperta potente Loggia Comitée Montecarlo e della Loggia superiore Three Eyes) per conto degli Stati Uniti, per destabilizzare l’Italia e condizionarla con lo spauracchio del pericoloso comunismo. Kissinger viene insignito, nel 1973, del Premio Nobel per la pace ma si fa responsabile di diversi accertati massacri. È anche colui che minaccia più volte Aldo Moro, sia negli USA sia in Italia (davanti a testimoni), fino al tragico evento.
Il 15 agosto 1974 viene fatto sfumare un nuovo colpo di Stato, il cosiddetto Golpe Bianco di Edgardo Sogno, massone, membro della P2 e della Three Eyes. Il Golpe, autorizzato dal segretario di Stato Usa Henry Kissinger (P2, Three Eyes, Bilderberg, Trilateral Commission), dal direttore della CIA William Egan Colby e da altri supermassoni, viene bloccato non per la giusta difesa della democrazia dell’Italia ma per una lotta tra gruppi di poteri forti contrapposti, impegnati nella dura competizione per conquistare l’egemonia del vertice della piramide del potere mondiale: gruppi contro altri gruppi di potere in lotta per lo stesso fine ma appartenenti ad espressioni politiche esteriori differenti (neri, bianchi e rossi). Il Golpe viene orchestrato da Sogno, condiviso in Italia da una serie di politici (democristiani, liberali ed altri partiti), da gran parte dell’apparato militare e da importanti settori economici, ma viene bloccato per mano di Giulio Andreotti, ministro della Difesa, e Paolo Emilio Taviani ministro dell’Interno, dopo essere stati avvisati da Gianni Agnelli (massone della Three Eyes, membro di rilievo del Bilderberg e della paramassonica Trilateral Commission e grande amico del burattinaio D. Rockefeller). Edgardo Sogno viene fatto incriminare, perquisito (il 27 agosto 1974) e arrestato (il 5 maggio 1976) dal giudice istruttore Luciano Violante. Il Golpe, in realtà, viene bloccato dalle manovre occulte della corrente massonica democratica sovranazionale (Logge Thomas Paine e Benjamin Franklin) che convincono D. Rockefeller a sospendere quanto avviato, ma assicurando al tempo stesso protezione a Edgardo Sogno che non solo viene scarcerato ma anche prosciolto (dai suoi angeli custodi: Rockefeller, Kissinger, Brzezinski, Agnelli). (…)
“(…) Nel 1989 viene pubblicato il volumetto “Ecologia domestica”, da Fulco Pratesi, presidente del WWF Italia (prima di lui Susanna Agnelli), per diffondere i precetti dell’Ecodecalogo. Viene sponsorizzato dalle Cooperative rosse dell’Emilia Romagna. Se l’evento viene sponsorizzato dalle Cooperative rosse vorrà dire qualcosa? Si possono intravedere, forse, identità di vedute e di obiettivi tra il comunismo, la frammassoneria e il capitalismo liberale? Il WWF (World Wide Fund for Nature) viene fondato, in Svizzera, nel 1961 ed è un’espressione, sul piano dell’apparire, di occulte oligarchie (Filippo di Edimburgo, Bernardo d’Olanda, Rockefeller, gruppi mondialisti, eccetera.). Infatti si viene a constatare che apparenti avversari si giovano delle stesse fonti finanziarie. La loro missione ufficiale: costruire un mondo in cui l’uomo possa vivere in armonia con la natura (peccato non ci siano riusciti in più di cinquant’anni). L’azione occulta del WWF, che non tutti sono in grado di vedere, è di natura politica e spirituale dalle caratteristiche plagianti (manipolatorie); un’azione occulta, che agisce sfruttando il fascino esercitato sulle giovani generazioni, tesa a modificare il senso della spiritualità negli individui. Lo scopo: ottenere una diffusa spiritualità materialistica ed edonistica per controllare sempre meglio gli esseri umani. La società umana viene resa più materialista dalla politica inconcludente, dalla preoccupazione ecologica, dalla tecnologia, dalla precarietà economica, e dalle ingannevoli luci della corrente contro-iniziatica della new age e simili.
Tra il 12 e il 14 maggio 1989, a La Toja (Spagna), all’incontro annuale del Bilderberg Club viene espressa una “preoccupazione” e su di essa viene presa una iniziativa: tenere incontri riservati (cioè segreti) per creare una maggiore armonizzazione tra le forze operanti nelle Nazioni Occidentali, nel periodo post-bellico.
Sia Lord Rothschild sia Laurence Rockefeller (elementi delle due famiglie più ricche e più potenti del mondo) scelgono, in tale circostanza, 100 persone tra i tanti dell’élite mondiale, con lo scopo di unificare l’Europa (secondo la loro visione delle cose).
Il 27 maggio 1989 si incontrano, riservatamente, Giovanni Falcone e George Bush (in occasione della sua visita a Roma). Si deve a Falcone, grazie ai suoi buoni rapporti con l’FBI, il trasferimento di Tommaso Buscetta in Italia, il primo mafioso pentito che indica Giulio Andreotti come principale referente di Cosa Nostra.
Nel giugno 1989 viene fondata, da Richard Katz (l’uomo-ponte che unisce i legami tra George Soros e i Rothschild), la Rothschild Italia Spa (la filiale di Milano – via S. Redegonda, 8 – della Rothschild & Sons di Londra di cui, Richard Katz, è stato direttore). Da George Soros (speculatore finanziario internazionale che ha co-fondato, nel 1969, la società off-shore “Quantum Fund”), viene organizzato un incontro segreto tra il regime comunista di Rakowski e i leaders dell’illegale sindacato di opposizione Solidarnosc. Il piano: far prendere il potere all’opposizione per entusiasmare il popolo; in seguito far fallire le industrie statali e privatizzarle per poi soffocarle di debiti impossibili da estinguere; intervento di uomini d’affari internazionali, amici di Soros, per acquistare in Polonia tutte le industrie ormai privatizzate. Da Richard Katz, nel 1992, vengono prese le vesti di direttore del Quantum Fund di George Soros.
Il 27 giugno 1989 viene costituito il movimento Lega meridionale Centro-Sud-Isole, dall’avvocato Egidio Lanari (difensore del capomafia Michele Greco) e dal Gran Maestro massone siciliano Giorgio Paternò (grande estimatore fedele di Licio Gelli). Da certi interrogatori giudiziari la Lega meridionale apparirà come una longa manus di Cosa Nostra.
Il 5 novembre 1989 viene abbattuto il muro di Berlino: un’azione simbolica che vorrebbe chiudere un certo passato e iniziare una nuova trama (quella ancora più oscura della mondializzazione). Il 3 febbraio 1991 viene sciolto il PCI italiano. Il 6 novembre 1991 viene sciolto il PCUS. Si movimentano, da quel momento in poi, immensi flussi di denaro dalla Russia ai Paesi dove erano presenti, politicamente parlando, i fratelli dell’ex PCUS, ovvero verso certe banche, certe società (legate ai partiti), certi conti esteri: soldi da ripulire, riciclare e infine da far ritornare in Russia dopo aver incassato il dovuto per il servizio svolto. Imprenditori noti e meno noti rispondono all’invito dell’affare. La mafia e la politica si organizzano per il ghiotto bottino. Vengono messe in scena eclatanti coreografie di depistaggio. L’obiettivo dei deviatori viene raggiunto e la verità nascosta per molti anni. Viene condotto il gioco invisibile dai poteri massonici in opposizione: la Loggia superiore della Golden Eurasia, alla quale appartiene Mikhail Gorbaciov, e la Loggia superiore Joseph de Maistre, fondata da Lenin in Svizzera.
Nel 1990, in un’intervista al TG1, vengono confermati i legami tra la CIA e la P2 (sui finanziamenti dei servizi segreti americani alla P2), con le dichiarazioni dei due ex agenti della CIA, Richard Brenneke e Razin.
Il 2 settembre 1990 viene scritto nell’editoriale del New York Times: “La posta è nientemeno che il Nuovo Ordine Mondiale che Bush, e altri, si sforzano di strutturare”.
Negli anni ’90, vengono adoperati i servitori politici di turno, per far cadere il sistema economico-finanziario italiano sotto il controllo completo dell’élite che governa segretamente il mondo. Personaggi come Morgan, Schiff, Harriman, Kahn, Warburg, Rockfeller, Rothschild, eccetera si avvalgono, per depredare i vari Paesi dall’interno, dei politici, dei finanzieri e degli imprenditori quali servi migliori. L’egoistico tornaconto dei senza-morale, dei corrotti fa loro commettere i peggiori delitti contro il proprio Paese e la propria gente. Alcuni degli imprenditori-servi che hanno favorito l’azione dell’élite in Italia: Gardini, Benetton, Colaninno, De Benedetti (massone della Loggia Cavour), Tronchetti Provera, Pirelli, Gnutti, Berlusconi, e molti altri. Alcuni dei politici-servi che hanno favorito, con le loro occulte operazioni politiche, la depredazione dei beni del Paese Italia: Carlo Azeglio Ciampi (massone delle Logge superiori Montesquieu, Atlantis-Aletheia e Pan-Europa), Giorgio Napolitano (massone della Loggia superiore Three Eyes), Beniamino Andreatta (massone della Pan-Europa), Lamberto Dini, Bettino Craxi (massone delle Logge Amun e Fraternité Verte), Giuliano Amato, Mario Draghi (massone delle Logge superiori Pan-Europa, Edmund Burke, Three Eyes, Compass Star-Rose e White Eagle), Walter Veltroni, Massimo D’Alema (massone delle Logge Pan-Europa e Compass Star-Rose/Rosa-Stella Ventorum), Romano Prodi, Giulio Tremonti, Mario Monti (massone delle Logge United GrandLodge of England e Babel Tower), Silvio Berlusconi (massone della P2 e della personale Loggia del Drago), Pier Carlo Padoan (massone delle Logge Pan-Europa e alla Compass Star-Rose/Rosa-Stella Ventorum), Federica Guidi (affiliata alla Loggia superiore Three Eyes) e moltissimi altri.
Nel 1991 Bill Clinton partecipa al suo primo incontro del Bilderberg, a Baden-Baden e l’anno successivo viene eletto Presidente degli Sati Uniti (opponendosi al NAFTA aveva soddisfatto il Bilderberg).
Il 4 gennaio 1991 viene riportato, da Il Giornale, quanto sosteneva lo scienziato francese israelita, Henri Atlan, esperto di Talmud e di Qabbalah: “… a raccogliere l’eredità della illusione illuministica … sono proprio quei movimenti ecologici che si presentano in veste progressista e universale”.
Riferendosi, ovviamente, a coloro che cadono sotto la denominazione di Greenpeace, W.W.F., Lega Ambiente, Amici della Terra e hanno i loro rappresentanti all’ONU e all’UNESCO.
Il 2 febbraio 1991 viene nominato Ministro di Grazia e Giustizia, ad interim, Claudio Martelli (già vicepresidente del Consiglio del governo di Giulio Andreotti). Nel marzo 1991 viene nominato, da Claudio Martelli, direttore generale degli Affari penali del Ministero di Grazia e Giustizia Giovanni Falcone.
Nell’aprile 1991 viene tentata la fusione tra Eni e Montedison dalla quale viene a derivarsi il “processo per la maxitangente Enimont”, il principale processo della stagione di Mani Pulite. Viene versata e intascata una maxitangente di 150 miliardi di lire. Con questi soldi vengono finanziati i partiti illecitamente. La tangente viene fatta passare per 90 miliardi di lire sotto forma di titoli di Stato, attraverso conti speciali presso lo Ior (coperture off shore). I partiti destinatari: DC, PSI, PSDI, PLI, PCI, Lega Nord. Gli imputati condannati in Cassazione: Sergio Cusani (21 gennaio 1998); Severino Citaristi, Giuseppe Garofano, Carlo Sama, Luigi Bisignani, Romano Venturi, Alberto Grotti, Renato Altissimo, Umberto Bossi, Alessandro Patelli, Giorgio La Malfa, Egidio Sterpa (13 giugno 1998); Paolo Cirino Pomicino (10 luglio 1998); Claudio Martelli (21 marzo 2000); Bettino Craxi (condannato a 3 anni in 2° grado il 1° ottobre 1999; la Cassazione non si pronuncia per la morte subentrata il 19 gennaio 2000 in Tunisia).
Nel 1991 viene svolta, a Baden Baden (Germania), una delle annuali riunioni del Bilderberg Club. Viene deliberata, come in ogni riunione annuale, una sequenza di disposizioni da azionare. Tra le tante disposizioni: quella di arrivare, nel corso degli anni, a una liquidazione, in qualche modo, dell’organismo dell’ONU e spingere, sempre di più, a far accettare l’idea del Governo Unico Mondiale. Durante il meeting viene affermato da David Rockefeller: “Una sovranità sovranazionale, esercitata da una élite intellettuale e di banchieri mondiali, è sicuramente preferibile all’autodeterminazione delle Nazioni, come avveniva nei secoli scorsi”.
Negli anni ’90 vengono programmate e attuate le politiche volute dall’élite che governa segretamente il mondo.
Viene deciso: di consegnare i patrimoni statali alle società private dietro i quali stanno i servi dell’élite; di permettere che le speculazioni internazionali determino i tassi di cambio delle monete; di tagliare le spese governative dei programmi sociali; di indebolire con programmi e leggi, l’accresciuto standard di vita dei cittadini, diffondendo precarietà e sfiducia e smantellando il sistema di garanzie costruito per salvaguardare gli acquisiti diritti umani e le libertà.
Dall’élite viene svolto un piano di ridimensionamento del potere del controllo popolare, mediante una centralizzazione economica e sociale e un programma di abbassamento delle aspettative lavorative. Dall’élite, tramite le multinazionali, viene deciso cosa i cittadini devono leggere, sentire o vedere. Con gli interventi di manipolazione effettuati (di controllo delle coscienze), in modo continuativo, sugli individui della popolazione mondiale, vengono demoralizzate le masse umane, private della propria autostima, rese insicure verso il futuro, dipendenti dal desiderio di essere salvate da “qualcuno” o da un “evento”.
Il 7 maggio 1991 viene fondata, da Licio Gelli (il Venerabile della Loggia P2), la Lega Italiana, con sede a Roma. Nel progetto vengono messi Bruno Rozzera (prefetto in pensione ed ex piduista) e Domenico Pittella (ex senatore socialista). Le segrete intenzioni vanno al di là di un sincero progetto politico, sulla scia della simpatia di un Bossi e della Lega Nord in espansione. Il 31 gennaio 1992 viene fondata, sempre da Pittella (per conto di Gelli), la Lega delle Leghe. Nel marzo 1993, a Massa Carrara, viene creato, dagli stessi personaggi, il movimento politico Lega Italia, con sede a Roma e uffici operativi a Massa. Nel 1993 viene costituita a Catania, Sicilia Libera. Si tratta di una trama unica occulta di Gelli e di Delle Chiaie.
Nel dicembre 1991 viene attesa la sentenza di Cassazione sul maxiprocesso (istruito dal pool di Falcone e Borsellino): in primo grado e in Appello vengono condannati tutti i boss mafiosi del processo. Alla mafia viene garantito l’annullamento delle condanne, per mano del giudice (“ammazzasentenze”) Corrado Carnevale che presiede la I Sezione del Palazzaccio a Roma. I garanti amici della mafia sono Salvo Lima e Ignazio Salvo (luogotenenti di Giulio Andreotti in Sicilia). La garanzia viene mandata all’aria da Giovanni Falcone insediandosi al Ministero della Giustizia (con Claudio Martelli, nel governo Andreotti), il quale ottiene di far ruotare i presidenti della Cassazione, in modo da non avere sempre Carnevale a occuparsi di mafia. Tutta la mafia si allarma; Totò Riina mette in moto piani di attacco contro i traditori e contro i pochi uomini che servono lealmente e sinceramente lo Stato.
Il 30 gennaio 1992 vengono confermate, dal giudice Arnaldo Valente (non più Carnevale), le condanne del maxiprocesso celebrato a Palermo, così i tanti boss mafiosi non potranno più uscire dal carcere.
Nel 1992 Franco Bernabé (impegnatissimo tra convegni della Trilateral Commission e riunioni del Bilderberg) viene nominato, dal presidente Francesco Cossiga, con decreto del marzo 1992 membro in una Commissione per la riforma dei servizi segreti, assieme al generale Jucci. Tale esperienza gli farà intessere un certo numero di rapporti importanti.
Il 7 febbraio 1992 viene firmato il Trattato di Maastricht, che entrerà in vigore nell’anno successivo (il 1993), anno in cui il governo Ciampi (il massone sovranazionale che favorisce in segreto le condizioni per la destrutturazione graduale del Paese) istituisce il Comitato Permanente di Consulenza Globale e di Garanzia per le Privatizzazioni.
Il 17 febbraio 1992 cade, sulla testa degli italiani, l’operazione “Mani Pulite”, chiamata successivamente Tangentopoli. Si tratta di un’operazione attenzionata dai servizi segreti deviati (?) per aprire nuove possibilità ai “padroni del mondo” che hanno intenzione di mettere le loro mani invisibili su tutti i beni dell’Italia. Viene coinvolta la Politica, la Finanza, l’Imprenditoria. Vengono coinvolti esponenti politici del PSI, della DC, del PDS, del PRI, del PSDI. Tale operazione distrae molto i cittadini italiani che non si accorgono di quale futuro viene intessuto, per il Paese, dagli uomini dell’esecutivo del governo Amato (al servizio dell’élite che governa segretamente il mondo), in qualità di servitori non dello Stato Italiano ma di un oscuro potere internazionale. Viene arrestato per corruzione, in questo primo giorno di “Mani Pulite”, il presidente del Pio Albergo Trivulzio a Milano, Mario Chiesa (fedelissimo del massone Bettino Craxi).
Il 12 marzo 1992 viene ucciso Salvo Lima, il leader in Sicilia della corrente politica di Giulio Andreotti. In quel momento inizia veramente la “strategia della tensione” (attentati, omicidi e simili). Salvo Lima è il referente della Mafia con la Democrazia Cristiana (lo sanno tutti, sia in Sicilia sia a Roma, nelle poltrone della politica, coperti dallo spesso velo dell’ipocrisia interessata). Il 23 maggio 1992 viene ucciso Giovanni Falcone, con la strage di Capaci, insieme alla moglie e a tre uomini della sua scorta: Falcone ha trovato gli invisibili fili di collegamento internazionali di mafia, massoneria (Rito Scozzese) e altre occulte consorterie che servono un oscuro potere internazionale. Il 19 Luglio 1992 viene ucciso anche Paolo Borsellino, con la strage di via d’Amelio, insieme a cinque uomini della sua scorta: così, con l’eliminazione di due forti simboli dello Stato, diventa più certa la completa sottomissione politica e finanziaria del Paese al potere oscuro dell’élite. Il 17 settembre 1992 viene ucciso Ignazio Salvo, l’“intoccabile” imprenditore italiano legato a Cosa Nostra e grande amico di Lima (insieme al cugino Nino Salvo esponenti politici aderenti alla Democrazia Cristiana). Il 14 maggio 1993 viene fatta esplodere una bomba in via Fauro, a Roma. Il 27 maggio 1993, in via dei Georgofili, viene messa in atto la strage a Firenze (cinque morti e 48 feriti). Il 27 luglio 1993 viene confezionata la strage di Milano in via Palestro (5 vittime). Il 28 luglio 1993 vengono messe, a Roma, le bombe a San Giovanni in Laterano e a San Giorgio in Velabro. Il 15 settembre 1993 viene ucciso il coraggioso don Pino Puglisi, schieratosi apertamente contro la mafia. Il 31 ottobre 1993 viene osato l’attentato allo Stadio Olimpico a Roma. Il 23 novembre 1993 viene sequestrato, ad Altofonte a Palermo, Giuseppe Di Matteo (un bambino di 11 anni, tenuto in ostaggio fino all’11 gennaio 1996 e poi strangolato e sciolto nell’acido), figlio di Santino, ex mafioso, collaboratore di giustizia. Lo Stato Italiano è con gli uomini che hanno ucciso in questo modo un bambino di 11 anni, lo stesso Stato che è protagonista della trattativa Stato-Mafia, e questi uomini di Stato non hanno il coraggio di farsi avanti e far conoscere le loro facce agli italiani.
I fatti elencati sono una lunga lista di codici-messaggi esoterici, non certo provenienti da quella “mano” ignorante chiamata “Mafia”, che fa il lavoro sporco per i potenti, come “Qualcuno” vorrebbe far credere. La regia è all’estero, la produzione e i servi-attori in Italia. Senza essere esperti di linguaggi esoterici basta osservare semplicemente gli avvenimenti degli ultimi venticinque anni per essere in grado di leggere anche la storia passata.
Falcone e Borsellino avevano posto l’osservazione anche sul riciclaggio URSS/Russia-Italia. Basterebbe osservare, a partire da quegli anni, chi si è avvantaggiato della morte dei due magistrati. “Qualcosa” viene cambiato perché “Qualcuno” assume il controllo delle istituzioni e il controllo della burocrazia, ordinaria e straordinaria.
Nel marzo 1992, subito dopo l’uccisione di Salvo Lima, Marcello Dell’Utri (manager palermitano, presidente di Publitalia e braccio destro di Berlusconi) viene colto da un’improvvisa ispirazione politica: si incontra con Ezio Cartotto (che fa da consulente a Publitalia), un ex democristiano lombardo, e lo incarica di studiare un’iniziativa politica della Fininvest per poter sostituire i vecchi partiti amici, ormai travolti dagli scandali. Mancano ancora due anni per la discesa in campo, nella politica, di Silvio Berlusconi con Forza Italia.
Il 4 aprile 1992 viene ucciso, da Cosa Nostra, il maresciallo Guazzelli che aveva ascoltato le confidenze di Calogero Mannino (DC, ministro del Mezzogiorno del governo Andreotti) riguardo ad una serie di minacce mafiose ricevute. Mannino è uno dei politici siciliani dai legami filo-mafiosi (rapporti con esponenti della famiglia Caruana e altri). Verso fine marzo Mannino viene informato, dal ministro dell’Interno Scotti e dal capo della polizia Parisi, di essere nel mirino della mafia. Si incontra con Nicola Mancino, suo compagno di partito, per confidarsi ma questi non dirà niente a nessuno. Con il governo successivo (il governo Amato), poco dopo, Mancino diventa ministro dell’Interno.
Il 21 maggio 1992 viene rilasciata un’intervista, da Paolo Borsellino, (procuratore aggiunto di Palermo), a due giornalisti francesi di Canal Plus. Nell’intervista vengono menzionate sia vecchie sia nuove indagini sul mafioso pluriomicida Vittorio Mangano (l’ex stalliere, fra il 1974 e il 1976, ospite nella villa di Arcore) e sui rapporti con Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri. L’intervista, alla fine, non viene messa in onda ma la notizia arriva in Italia agli orecchi degli interessati. Siamo a due giorni prima della strage di Capaci.
Il 28 maggio 1992 viene inviata, dal Sisde di Palermo, alla sede di Roma, una nota riservata su un progetto di attentato nei confronti di Paolo Borsellino: viene ignorata del tutto, quindi nessuno trasmette la notizia alla Procura di Palermo.
Il 2 Giugno 1992 si svolge, sul panfilo “Britannia” che sfila lungo le coste siciliane, la riunione segreta dell’élite che prende la decisione di far crollare il vecchio sistema politico italiano e permettere ai “nuovi padroni” di manovrare liberamente e completamente: si tratta di separare il potere economico-finanziario dal controllo delle istituzioni politiche (consegnare alla finanza un ruolo gerarchicamente superiore rispetto alla politica e alla sovranità popolare, eliminando il senso democratico delle istituzioni). Alcuni degli speciali passeggeri, quasi tutti massoni di Logge superiori sovranazionali: Merrill Lynch, Goldman Sachs, Salomon Brothers, Reali Britannici, élite anglo-americana, Carlo Azeglio Ciampi, Mario Draghi (Direttore Delegato del Ministero del Tesoro), Beniamino Andreatta (Dirigente dell’ENI), Riccardo Galli (Dirigente dell’IRI), Mario Baldassarri, Giulio Tremonti e un gruppo elitario dell’alta finanza londinese. Da questi signori viene presa la decisione della svendita delle aziende italiane e della Banca d’Italia, con il risultato che le nuove mani-padrone influiscono sul 48% delle aziende italiane. Viene svenduta una cospicua parte del patrimonio industriale italiano al “Quantum Fund” di George Soros per fare cassa, viene detto, a seguito della svalutazione della lira che si verifica, stranamente, il 16 settembre 1992 a causa dell’attacco speculativo da parte, guarda caso, di George Soros.
Non si tratta di politica ma di affari criminali del “potere nascosto” che opera al di sopra delle nazioni, sugli Stati, per mano degli uomini-servi (politici, imprenditori, economisti, finanzieri, ecc.) di ogni Paese.
Il 18 giugno 1992 viene pubblicato, sul Corriere della Sera, dalla giornalista Maria Antonietta Calabrò, un articolo dal titolo: “Dietro a Gladio rossa, Togliatti”. Senza il giusto rumore circolava la “Questione” dei finanziamenti dal PCUS al PCI ma anche ad altri partiti politici italiani fino al 1987, compresa una lista di società coinvolte in operazioni commerciali sospette, un dossier sulle Brigate Rosse e un elenco di nomi di comunisti addestrati a Mosca. Un anno dopo, il 22 giugno 1993 la giornalista viene festeggiata dal ministro dell’Interno Nicola Mancino e dal presidente della Commissione Antimafia Luciano Violante.
Il 28 giugno 1992 si insedia il governo di Giuliano Amato, il personaggio che favorisce gli speculatori che aspirano ad appropriarsi dell’Italia (trasformando gli Enti Statali in Società per Azioni – decreto Legge 386/1991 – per farle prima controllare e poi rilevare dall’élite). L’immorale operazione, dopo il “Britannia”, viene chiamata Progetto delle Privatizzazioni (trasforma in spa i grandi enti pubblici cambiandone i vertici e incaricandoli di avviare le dismissioni, alcune in tempi brevi e altre in tempi lunghi: Iri, Eni, Enel, Ina, Efim, Comit, Telecom, Finmeccanica, Alitalia, Autostrade [1999], e assicurazioni, banche).
Il 28 giugno 1992 viene data, a Vincenzo Scotti, la nomina di ministro degli Esteri anziché quella di ministro dell’Interno come lo stesso si sarebbe aspettato di mantenere, ricoprendo quel ruolo già col governo uscente e restante, a sostenere il nuovo governo, la stessa coalizione politica (DC, PSI, PSDI, PLI). Il Ministero dell’Interno viene dato, nel governo Amato, a Nicola Mancino che sosterrà, invece, nelle aule giudiziarie per la trattativa Stato-Mafia, che a non volere il Ministero dell’Interno fu Scotti; e il Ministero della Giustizia viene dato a Claudio Martelli (il famoso intestatario del Conto Protezione del Psi, conto implicato con le faccende della P2 e il crac del Banco Ambrosiano). L’1 agosto 1992 Vincenzo Scotti, dimissionario, viene sostituito da Emilio Colombo agli Esteri. Chi ha pilotato la nomina di Nicola Mancino perché fosse assegnato al Ministero dell’Interno, e per fare cosa? Nicola Mancino è ministro dell’Interno mentre viene ucciso Paolo Borsellino; nel 1996 è presidente del Senato; nel 2008 vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, vice di Giorgio Napolitano, un atto discrezionale, per massima fiducia tra i due, da parte del capo dello Stato.
L’1 luglio 1992 viene chiamato, Paolo Borsellino, dal neoministro dell’Interno Nicola Mancino, mentre si trova nella sede della Dia, a Roma, per interrogare il pentito Gaspare Mutolo (ex boss di Partanna-Mondello). Quel che viene detto tra i due rimane top-secret.
Fra il 9 e il 10 luglio 1992 viene concepito, da Giuliano Amato, il “prelievo forzoso” del 6 per mille dai conti correnti dei cittadini-contribuenti italiani. La democrazia propone, la dittatura impone.
Il 19 luglio 1992 viene attuata la strage di via D’Amelio per la stessa mano di Paolo Borsellino, suonando al citofono della casa della madre. Con la sua morte non finiscono né le morti né i misteri.
Il 31 luglio 1992 vengono cambiati, per decisione del CIIS (Comitato interministeriale per le informazioni e la sicurezza), i vertici del SISMI e del SISDE (“… per concentrare gli sforzi per adeguare la risposta dello Stato all’attacco di Cosa Nostra”). Il ministro dell’Interno è Nicola Mancino. Si muove nell’ombra chi ha interesse ad ostacolare l’accertamento della verità sulla trattativa Stato-Mafia.
Il 31 luglio 1992 viene definitivamente soppressa, in Italia, la “scala mobile” (sistema di aggiornamento automatico della retribuzione da lavoro dipendente rispetto all’aumento del costo della vita), con la firma del protocollo triangolare di intesa tra il Governo e le parti sociali, sapientemente costrette. L’unico strumento equo mai esistito viene annullato: l’opera di smantellamento del Paese prende consistenza nel momento in cui si cominciano a toccare le tasche dei singoli cittadini-contribuenti (la crisi destabilizzante che raggiungerà il suo apice negli anni 2008-2015 inizia in quel momento, con la ingiusta sottrazione della “scala mobile”, punto fondamentale di un piano più grande).
Nel 1992 viene affidato, dal Governo italiano, alla Merrill (la mano occulta di sporche operazioni), il compito di privatizzare il Credito Italiano. Invece il coordinamento per la privatizzazione dell’ENI viene affidato alla banca d’affari britannica, la Kleinwort Benson, sotto la guida di Sir Mark Turner (membro del Bilderberg Club, della Pilgrims’ Society, del R.I.I.A., della Trilateral Commission e presidente del Rio Tinto Zinc). Si parla di operazioni totalmente svantaggiose per l’Italia. I potenti massoni sovranazionali sorridono soddisfatti.
Il 12 Agosto 1992 l’Ente delle Ferrovie dello Stato, nato nel 1905, viene trasformato in S.p.A. Il processo di trasformazione (“privatizzazione”) viene avviato nel 1992 per conformarsi in una Holding nel 2001 (utile ai soliti servi che offrono il piatto migliore all’élite). Ferrovie dello Stato SpA (la capogruppo) detiene le partecipazioni di più Società per Azioni ma di tutte, quella che partecipa al 100% è Trenitalia che gestisce il trasporto delle merci e dei passeggeri.
Dall’agosto 1992 al marzo 1993 la lira italiana (il suo potere d’acquisto cala di quasi il 30%) viene a trovarsi in un periodo disastroso della sua storia, preludio di più sconcertanti fatti catastrofici. Subito dopo la costituzione del Governo Amato (28 giugno 1992) l’Italia viene posta, dalla “Moody’s”, l’agenzia di New York delle indicazioni agli investitori (sulle azioni e le obbligazioni sui mercati mondiali) tra i Paesi a rischio e per questo, viene deprezzata. La “Moody’s” e il suo responsabile per l’Italia, David Levey, fanno parte degli stessi circoli finanziari di Wall Street. Viene creato il presupposto, con l’aumentato deficit dello Stato, per la svendita del patrimonio statale italiano. Giuliano Amato non può dirsi un servo dello Stato Italiano ma un servo dell’élite occulta che vuole smantellare il Paese Italia.
Il 16 settembre 1992 viene effettuata, da George Soros, una megaspeculazione su due fronti: sulla Banca d’Inghilterra, costringendola a svalutare la sterlina e uscire dallo SME (Sistema Monetario Europeo), guadagnandoci una cifra stimata in 1,1 miliardi di dollari; sulla Banca d’Italia, insieme ad altri speculatori, facendo perdere di valore del 30% alla lira italiana, spingendo l’Italia all’uscita dallo SME. Il filo occulto di tale operazione azionata, riconduce a quanto deciso dai passeggeri sul Britannia per i futuri anni dell’Europa. Da George Soros, indossando la maschera del filantropo, viene creata, sin dagli anni ’70, una rete di fondazioni (estesa in 40 Paesi) che gli permette di effettuare agevolmente speculazioni che sconvolgono i mercati e creano appositamente crisi finanziarie. Nel 2012, dalla rivista Forbes, viene valutato il patrimonio di George Soros in 20 miliardi di dollari.
Il 17 settembre 1992, viene chiesto al Ministro dell’Industria Guarino di recarsi a New York, per conto del Governo Amato, per incontrarsi con i dirigenti delle tre banche, la Goldman Sachs, la Solomon Brothers e la Merrill Lynch, e liquidare le industrie di Stato. Gli acquirenti: David Rockefeller e Evelyn de Rothschild della City di Londra. I singoli traditori dell’Italia hanno raccolto un buon profitto personale compresi i Partiti della coalizione politica (DC, PSI, PSDI, PLI) dell’allora governo Amato.
Il 15 gennaio 1993 viene arrestato Totò Riina ad opera dei Carabinieri del Ros. Dal ministro dell’Interno Nicola Mancino viene ripetuto in più occasioni, l’ultima il 10 gennaio 1993, quasi a voler lanciare un messaggio a “qualcuno”, che Riina viene preso.
Il 10 febbraio 1993 vengono date, da Claudio Martelli, le dimissioni da Ministro di Grazia e Giustizia nel governo Amato, perché riceve un avviso di garanzia sulla questione del Conto Protezione. Nel 1996 viene condannato, in primo grado, a otto anni e mezzo che evita, versando dei cospicui risarcimenti, conquistandosi le “attenuanti prevalenti”, in modo da far cadere così in prescrizione la condanna per il reato di concorso nella bancarotta fraudolenta dell’Ambrosiano di Calvi. Nel 2000 viene condannato in via definitiva per aver ricevuto 500 milioni di lire nel caso della maxitangente Enimont.
Nel marzo 1993 viene tenuto, a Washington, un incontro della Trilateral Commission, presso il Park Hyatt Hotel. La Trilateral Commission, con sede a New York: società semisegreta per controllare le multinazionali occidentali e giapponesi.
Il primo tema dell’incontro viene raffigurato come rafforzamento dei rapporti est-ovest e più precisamente definito, da Paul Volcker: “controlled disintegration” (disintegrazione controllata) dell’economia mondiale.
Il secondo tema dell’incontro, un progetto che viene patrocinato da Robert D. Hormats (vicedirettore della potente banca ebraica di Wall Street, la Goldman Sachs), e viene definito con il titolo “Movimenti migratori: una Nuova Sfida per una Nuova Era” (una sfida fatta ai popoli, ai costumi, alle tradizioni, ai valori, alla diversità di fede, a quella massa umana che i “Dominanti” considerano trascurabile).
Dal Governo Amato viene dato l’incarico ufficiale alle tre banche, la Goldman Sachs, la Solomon Brothers e la Merrill Lynch (nella veste occulta di manipolatori globali), per svendere il patrimonio delle ex-Partecipazioni Statali. Dalle tre banche viene il supporto per i tecnocrati nazionali per porre in liquidazione le industrie di Stato, svendendole, naturalmente, alle multinazionali grazie alle manovrate svalutazioni della lira (innescate dalle banche sulla piazza di Londra per il crollo dei titoli italiani).
Il 4 aprile 1993 viene convocato ad Arcore Ezio Cartotto (il consulente di Dell’Utri): sono presenti Berlusconi e Craxi. Viene comunicato, da Silvio Berlusconi, agli ospiti presenti la decisione di entrare in politica con un proprio partito. Gli amici favorevoli alla discesa in campo: Marcello Dell’Utri, Cesare Previti, e Giuliano Ferrara; gli amici contrari: Gianni Letta, Fedele Gonfalonieri e Maurizio Costanzo.
Il 22-25 aprile 1993 viene tenuto l’incontro annuale (con 115 partecipanti) del Bilderberg, in Grecia (Il tema segreto dell’anno: l’Italia – con al Governo Ciampi – ). Gli italiani presenti, quasi tutti massoni sovranazionali: Gianni Agnelli, Carlo Azeglio Ciampi, Lamberto Dini, Antonio Maccanico, Mario Monti, Tommaso Padoa Schioppa, Renato Ruggiero. Con questo incontro viene consegnato il tragico debito pubblico italiano nelle mani dei manovratori mondialisti. Gli uomini della politica servono un unico gestore occulto ma l’ignaro cittadino crede di vivere in piena democrazia dove può scegliere l’orientamento politico, per un Governo, a Destra, a Sinistra o al Centro.
Il 28 aprile 1993 viene costituito il secondo Governo Amato per proseguire l’“Opera” di dissestamento del Paese Italia.
Il 14 maggio 1993 viene chiamato al telefono Maurizio Costanzo, dal ministro Nicola Mancino, appena due ore dopo l’esplosione dell’autobomba, in via Fauro a Roma, per comunicargli che l’attentato è opera della mafia: eccezionale efficienza di chiaroveggenza ministeriale.
Il 29 giugno 1993 viene costituita, a Milano, “Forza Italia” da Silvio Berlusconi, con l’ombra di Marcello Dell’Utri (arrestato per Mafia nel 2014). L’idea dei Club viene dal Piano di Rinascita democratica di Licio Gelli. Il progetto piduista viene avviato. I fratelli massoni della P2, e i loro più stretti amici, possono contare su finanziamenti (“al di là di ogni merito creditizio”), altrimenti inottenibili presso banche ai cui vertici risultano personaggi inclusi nelle liste pregiate della P2.
Il 29 luglio 1993 viene trasmessa, dal Cesis, una “nota” (“Cosa Nostra prepara attentati”) del Sismi al pm di Firenze Gabriele Chelazzi che viene depositata, il 16 ottobre 2014, dai pm di Palermo (Nino Di Matteo e Roberto Tartaglia) nel processo sulla trattativa Stato-mafia. Il 6 agosto 1993 viene convocato un summit, dal Cesis, sull’emergenza stragista (partecipano i vertici dei servizi, delle forze dell’ordine e un rappresentante del Dap) i cui risultati danno un quadro confuso che viene rischiarato quattro giorni dopo dal capo della Dia Gianni De Gennaro che ipotizza, per la prima volta, lo scenario di un negoziato tra le cosche mafiose e le istituzioni (sul tema del 41-bis).
Nell’ottobre 1993 viene fondato, a Palermo, il partito “Sicilia Libera” dal mafioso Tullio Cannella, strettamente legato a Bagarella e ai Graviano.
Il 30 ottobre 1993 vengono coinvolti, nello scandalo dei fondi neri del Sisde, dall’ex direttore del Sisde Riccardo Malpica e altri funzionari, il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro e il ministro dell’Interno Nicola Mancino: vengono accusati di aver attinto ai fondi riservati del Ministero dell’Interno.
Il 5 Novembre 1993 crolla l’economia italiana (il crollo della Lira, con la perdita del 30% del suo valore che avviene per mano di George Soros – incaricato dai Rothschild di speculare contro la Lira, la Sterlina e il Marco – offrendo e svendendo alle reti della Banca Rothschild, per mano del direttore Richard Katz, l’Eni). La speculazione sulla Lira fa guadagnare, a George Soros, 15.000 miliardi di Lire e fa bruciare inutilmente, dal massone sovranazionale Carlo Azeglio Ciampi, 48 miliardi di dollari, per cercare di salvare il salvabile (dice lui).
Il 19 novembre 1993 viene invitato, a Siena, ad aprire i lavori al palazzo Salimbeni, il direttore della Banca d’Italia, Lamberto Dini, per la nona edizione degli incontri di Rocca Salimbeni (sede del Monte dei Paschi di Siena): “L’America di Clinton un anno dopo, incontri e scontri nelle economie mondiali”.
Il 25 novembre 1993, viene riportato, da Il Giornale, il rapporto annuale dell’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale. Qui di seguito alcuni stralci delle 114 pagine:
“… quella del mercato e della democrazia è l’illusoria lingua universale di un sistema internazionale sempre più diviso …“.
“… gli assi portanti del nuovo ordine internazionale non saranno il mercato e la democrazia, ma un ordine gerarchico selettivo che creerà zone felici a macchia di leopardo attorno alle grandi potenze regionali …“.
“… Vedremo presto se e quanto è fondata la fiducia di coloro che insistono sulle virtù pacifiche della democrazia, visto che il rapporto fra Paesi forti e Paesi deboli non è un rapporto democratico, qualunque sia la natura dei più forti“.
Nel 1993, verso la fine dell’anno, dopo l’arresto di Riina, viene stretto un patto tra il capomafia Bernardo Provenzano e Marcello Dell’Utri per sostenere, alle elezioni politiche del 1994, “Forza Italia” in cambio della sistemazione dei problemi di Cosa Nostra. Vengono garantiti dieci anni di tempo per sistemare tutto. Queste notizie vengono rivelate da Nino Giuffrè, braccio destro di Provenzano. Il nuovo referente politico per la mafia diventa Marcello Dell’Utri, ruolo a cui aspirava da tempo.
Nel 1993 viene azionata, a livello istituzionale, l’”ideologia di genere” (“gender”) fortemente voluta dai Poteri Forti mondiali. Dal presidente americano Bill Clinton viene nominato come membro della Corte Suprema degli Stati Uniti la giurista (femminista radicale) Ruth Bader Ginsburg e così viene introdotto, in tutti i documenti della importante istituzione giuridica americana, il termine “genere” al posto di “sesso”. Viene svolta, subito dopo, la stessa operazione nei documenti ufficiali dell’ONU: è un esempio di manipolazione indiretta dall’alto, sul piano ideologico, per arrivare a modificare, nel tempo, le risposte comportamentali e le risposte comunicazionali della sfera sessuale umana: vogliono creare un nuovo modello di essere umano del tutto privo di identità stabile, compresa quella sessuale. Vengono spese, a tale scopo, anche se può sembrare inverosimile, grandi somme di denaro e innumerevoli azioni concrete programmate. Tutti i Paesi, segretamente, vengono indotti ad allinearsi a questo progetto non ufficialmente annunciato. I media non ne parlano molto ma già (nel 2014) in Paesi come il Canada, lo Stato di Washington, del Massachusetts, la Spagna, la Francia, la Gran Bretagna la “questione” viene affrontata sul piano linguistico-istituzionale, da dove si educa più facilmente la popolazione: espressioni, quindi, come le parole di uso comune quali ”mamma”, “papà”, vengono sostituite con espressioni neutre come “genitore”, con il pretesto di non esercitare azioni discriminatorie nei confronti dei gay (nelle scuole, nei posti di lavoro, negli ospedali, in tutti i luoghi pubblici); lo stesso termine “omosessuale” viene sostituito da “trans-gender” (ovvero, l’individuo che “transita” da un “genere” all’altro) oppure il tradizionale termine “eterosessuale” viene trasformato, per non discriminare, in “cis-gender” (praticamente chi nasce con dei precisi tratti sessuali e vi resta come genere di appartenenza). Risulta evidente come vi sia, dietro a tutto ciò, la volontà di una rivoluzione culturale di sostegno alla creazione di questo nuovo modello di uomo. Anche la Scozia, nelle sue cliniche, ha imposto questo linguaggio neutro non discriminatorio: idem in Svezia dove le stesse multinazionali del giocattolo si sono adeguate di già. In Italia vengono individuati Venezia e Bologna, che adeguano i moduli scolastici con il termine “genitore” che sostituisce le parole “madre” e “padre” per evitare di offendere le omo-famiglie. Il Piano mondialista avanza senza trascurare, democraticamente, alcun aspetto della società umana che vuole assoggettare.
Nel 1993 gli utenti SIP, vengono ad essere oltre 24 milioni (il 58% delle azioni SIP sono detenute dalla STET). La politica e certi gruppi di potere controllano la SIP tramite la STET.
Il 26 Gennaio 1994 Silvio Berlusconi (il “Figlio della Vedova” della Loggia Propaganda 2 – P2 – con tessera n. 1816) annuncia il suo ingresso in politica e alle elezioni del 27 e 28 Marzo 1994 vince. I piduisti del “Piano di Rinascita Democratica” della Loggia P2, di Licio Gelli, sono pronti a servirlo.
Nel 1994 viene approvato dall’IRI il Piano di riassetto delle Telecomunicazioni, per la prevista fusione delle cinque società del gruppo IRI-STET impegnate nel settore telefonico (SIP, Iritel, Italcable, Telespazio e Sirm) e la nascita di una nuova società che assume la denominazione sociale di Telecom Italia .
Dal 10 maggio 1994 al 17 gennaio 1995, in Italia, viene costituito il Primo Governo Berlusconi seguito, poi, dal 17 gennaio 1995 al 17 maggio 1996, dal Governo Dini.
Il 12 maggio 1994 viene siglato l’accordo per la fusione Italtel-Siemens Telecomunicazioni Spa, perfezionato poi nel 1997. Per questa operazione, nel mese di febbraio 2007 la Goldman Sachs viene trascinata in un’inchiesta per corruzione. La Guardia di Finanza perquisisce a tal proposito la sede di Milano di Goldman Sachs, dove sequestra, fra le altre carte, un dossier intitolato MTononi/memo-Prodi 02.doc e una lettera spedita alla Siemens dall’ufficio francofortese di Goldman Sachs nel 1993, che parla di buon affare riguardo all’operazione Italtel. A quel tempo, Italtel viene privatizzata dall’IRI, che Prodi guida negli anni 1982-1989 e 1993. Da un articolo di Maurizio Blondet, pubblicato sul giornale on line della casa editrice Effedieffe, il giorno 30 maggio 2007, si legge quanto scritto nella lettera:
la “conoscenza dell’IRI e del suo management” da parte della Goldman Sachs “può essere di estrema importanza in una trattativa. Da marzo 1990 il nostro primo consulente in Italia è il professor Romano Prodi”.
La procura di Bolzano dichiara che Prodi non è nel mirino dell’inchiesta, ma che si stanno esaminando i compensi da lui ricevuti da Goldman Sachs; 1,4 milioni di sterline tra il 1990 e il 1993 attraverso una società di Bologna chiamata Analisi e Studi Economici, di cui è titolare insieme con sua moglie.
Sempre leggendo l’articolo di Blondet, si apprende che la segretaria della ditta dice al Daily Telegraph che molto di quel denaro è di provenienza della Goldman Sachs.
Questa vicenda richiama un’altra vicenda sempre legata a Goldman Sachs, a Prodi e alle privatizzazioni, ben documentata da Blondet nel suo articolo.
Una delle svendite più discusse è quella del gruppo alimentare Cirio-Bertolli-De Rica nell’ottobre 1993 alla Fi.Svi, una ditta-guscio, che immediatamente vende il gruppo per 310 miliardi di lire (100 milioni di sterline) a Unilever, di cui Mister Prodi è stato consulente pagato fino a poche settimane prima; questo nonostante l’allora “Credito Italiano” avesse valutato il gruppo tra i 600 e i 900 miliardi di lire.
Goldman Sachs è profondamente implicata in questa transazione.
Scrive Blondet: “Un memorandum dell’ufficio di Londra della banca, inviato alla Unilever a Milano in data 24 agosto 1993 e stampigliato ‘strictly confidential’, discute l’affare in lungo e in largo e suggerisce il coinvolgimento di Mister Prodi, cosa che quest’ultimo ha sempre negato.
‘La Fi.Svi chiamerà Prodi per avere il suo pieno appoggio nella discussione con Unilever’, vi si legge. Una procuratrice di Roma, Giuseppa Geremia, ne trasse la conclusione, nel novembre 1996, che c’erano indizi sufficienti per incriminare Mister Prodi per conflitto d’interesse. Ma a quel tempo lui era già primo ministro; l’iniziativa della magistrata suscitò una tempesta.
La signora Geremia ha detto al Telegraph che il suo ufficio fu ‘visitato’ da ignoti. Il caso fu chiuso nel giro di settimane dai suoi superiori, e lei fu esiliata in Sardegna”.
Si ricorda che sono uomini ex Goldman Sachs, anche il Presidente della Banca Centrale Mario Draghi e il vice-capo del Tesoro Massimo Tononi. Tra l’altro, la Goldman Sachs nel mese di maggio 2007 (lo apprendiamo nelle note a margine di un articolo di Maurizio Blondet pubblicato il 30 di maggio 2007), ha creato una sua propria Borsa privata dove, scrive il Wall Street Journal, ‘saranno trattate le azioni di compagnie che non vogliono il controllo e i pesi delle regole connesse con la quotazione pubblica’; in sintesi, la saldatura definitiva e leggitimata, tra finanza e illegalità.
Scrive M. Blondet a tal proposito: “Non a caso, il nuovo ‘mercato’ di Goldman Sachs è aperto solo a ‘investitori’ che possano spacciarvi almeno 100 milioni di dollari di liquidità. Il nuovo sistema, GS TRUE (abbreviazione per Goldman Sachs Tradable Unregistered Equity) ha cominciato a trattare, il primo giorno d’apertura, 880 milioni di dollari, il 15% della Oaktree Capital Management LLC, un’agenzia di investimento ‘alternativa’. In che senso ‘alternativa’? Nel senso che tali compagnie quasi certamente riciclano soldi sporchi e fondi neri, del crimine organizzato e dei politici, e perciò non desiderano che su di loro si posi lo sguardo della SEC, l’organo di controllo della Borsa ‘pubblica’ di New York … Il ‘libero mercato’ è solo per voi, piccoli risparmiatori. Per lorsignori, c’è un altro mercato: nero, oscuro, occulto e insindacabile …”.
Il 6 ottobre 1994 viene proposto, dal governo Berlusconi, Mario Monti come commissario europeo. Il 30 ottobre 1994 viene nominato commissario europeo per il Mercato Interno. Proprio la Lega, nel 1994, provocando la crisi di governo, propone un governo tecnico guidato da Mario Monti, appena nominato commissario europeo. È il Mario Monti che misteriosamente, negli anni, tutti cercheranno, sia quelli di Destra sia quelli di Sinistra. I membri del comitato direttivo del Bilderberg non devono preoccuparsi del loro percorso destinico.
Nel gennaio 1995 viene eletto governatore del Texas George Bush Jr.. Da questa data in poi viene preparato, dalle Logge massoniche superiori sovranazionali, un ulteriore progetto massonico per il XXI secolo: viene radunato, con la collaborazione di massoni statunitensi, europei e mediorientali, il nucleo informale per costituire la nuova Loggia superiore sovranazionale, di stampo neoaristocratica (agguerrita per ribaltare lo stato delle cose), chiamata Hathor Pentalpha. Concorrono, alla costruzione di questa nuova e crudele loggia, uomini delle potenti Logge superiori Geburah, Compass Star-Rose, Joseph de Maistre, Leviathan, Amun e Der Ring.
Alcuni uomini della Hathor Pentalpha: George Bush Jr., Osama bin Laden, Abu Bakr Al-Baghdadi (il leader dell’ISIS), Tony Blair, Nicolas Sarkozy, Antonio Martino, Marcello Pera, Sam Huntington, Bill Kristol, Recep Tayyip Erdogan, il sultano dell’Oman Qabus bin Sa id Al Sa id, l’emiro del Bahrein Hamad bin Isa Al Khalifa, ecc.
Il primo maggio 1995 viene organizzato, da Massimo D’Alema (massone sovranazionale), segretario del PdS, un viaggio di tre giorni, a Londra, per incontrare i rappresentanti della banca ebraica Schroeder, del Royal Institute of Foreign Affaire, il direttore della London School of Economics, Sir Ralph Dahrendorf (massone, membro del R.I.I.A. e del Bilderberg Club) ed esponenti del Financial Times. Sinistra e destra hanno lo stesso unico gestore occulto.
Il 27 giugno 1995 viene scritto, dal New York Times, su Romano Prodi: “… un prodotto del nuovo internazionalismo … passato dalla Fabiana London School of Economics, da Stanford e da Harvard …“. Romano Prodi: è apprezzato dall’Aspen Institute, dalla Massoneria, dal Bilderberg.
Nel 1995 viene avviato, dal Bilderberg, il progetto della distruzione intenzionale dell’economia mondiale. (…)”.
“(…) Nel 1996 viene arrestato Gianmario Ferramonti quale principale artefice di una truffa internazionale (amministratore della Pontida Fin – società finanziaria della Lega Nord –); esponente del Carroccio fin dal 1991; fulcro di relazioni con esponenti di spicco della massoneria italiana (piduisti legati a Licio Gelli) e internazionale e con Servizi Segreti italiani e stranieri.
Dal 17 maggio 1996 al 21 ottobre 1998 viene ad esserci il Governo di Romano Prodi. Durante questo governo sono presenti nel gruppo europeo della Trilateral Commission, Mario Monti ed Enrico Letta. Nel sito trilateral.org, nel dicembre 2012, vengono elencati i componenti europei della Trilateral e vi appaiono Mario Monti mentre è presidente del Consiglio italiano, ed Enrico Letta che lo succederà.
Il 18 luglio 1996 viene fatta irruzione, per ordine della magistratura, nella sede della Loggia massonica Grande Oriente del Principato di Andorra: vengono trovati documenti di transazioni finanziarie per decine di miliardi di lire, tra cui dodici promissory notes (lettere di credito emesse da una banca americana) dell’importo di 2,5 milioni di dollari ciascuna. L’operazione detta PHONEY MONEY, riguarda il lavoro egregio del PM Davide Monti di Aosta che risulterà indigesto ai poteri occulti che lo costringono a lasciare l’inchiesta come già avvenuto a Napoli con Agostino Cordova. (…)
“(…) Il 10 gennaio 1997 viene svolto, in Via IV Novembre 149, alla sede della Comunità europea a Roma, un dibattito (“Schengen e dintorni”) a cui partecipano il commissario europeo per il Mercato Interno, Mario Monti e il ministro dell’Interno, Giorgio Napolitano. Dietro i discorsi ovvi della circolazione delle idee, della libertà e della sicurezza si intessono i futuri scenari, per gli italiani europei, che hanno condotto all’attuale critica situazione del dopo trattativa Stato-Mafia e del dopo euro-bugie. Il riferimento è del come si è arrivati alla libertà degli stranieri di acquistare, con le privatizzazioni, le aziende pubbliche senza poterlo impedire.
Il 22 marzo 1997 viene svolta, a Tokyo, fino al 24 marzo, una riunione plenaria della Trilateral Commission: la presenza di rilievo è quella del co-fondatore (nel 1973) David Rockefeller (Massone e co-fondatore del Gruppo Bilderberg). Vengono trattati temi considerati prioritari: la seconda presidenza di Bill Clinton; l’unione politica e monetaria europea; i processi di integrazione economica; i problemi di sicurezza in Asia. Mario Monti frequenta la Trilateral Commission, il Bilderberg e David Rockefeller, intervistato sostiene di non conoscere cosa sia la Massoneria e di non saper riconoscere i massoni ma soprattutto di non sapere cosa fanno.
Nel 1997, dal Consiglio dei Ministri (Governo Prodi), viene varato il Decreto per la privatizzazione di Telecom Italia mobile.
Il 9 giugno del 1997 viene acquistata, da Telecom Italia, parte di Telekom Serbia. La cifra pattuita viene ad essere di 893 milioni di marchi tedeschi, pari a circa 450 milioni di euro. Il 28 dicembre 2002 la quota viene fatta tornare in possesso del ministero delle Poste Jugoslavo per 195 milioni di euro. L’operazione, in evidente perdita, viene compiuta da una azienda detenuta dal ministero del Tesoro al 61%. Con questa operazione, viene data dall’Italia (in quel momento, Presidente del Consiglio Romano Prodi e Ministro del Tesoro, Lamberto Dini) una grande boccata di ossigeno per la dittatura Milosevic, che in quel momento versava in gravi difficoltà economiche.
Il 20 ottobre 1997 viene privatizzata Telecom Italia ed entra in Borsa (venduta a 11,82 miliardi di euro ma se ne incassarono solo 7,5 miliardi). Viene chiesta, da Guido Rossi, maggiore distribuzione delle deleghe e più trasparenza. Il 28 novembre 1997, vengono date, da Guido Rossi, le dimissioni nel primo consiglio di amministrazione dopo la privatizzazione.
Nel 1997-1998 viene creata la crisi economico-finanziaria asiatica, dalle Logge massoniche superiori sovranazionali Three Eyes, Edmund Burke e White Eagle.
Nel 1998, per mezzo dell’Hopa di Colaninno, la regia occulta delle banche dell’élite procede nell’opera di demolizione che farà spazio agli affari di Tronchetti Provera nel 2001.
Nel 1998, a Ginevra, viene rilasciata la Dichiarazione sui principi e i diritti fondamentali nel Lavoro.
Questa Dichiarazione sostiene che la giustizia sociale è essenziale a garantire una pace universale e durevole. Peccato che questi bei principi e diritti dichiarati, restino sempre sulla carta.
Nel 1998 viene posto, dalla Comunità Europea, il problema di come tutelare i diritti dei lavoratori nel caso particolare della cessione, da parte di un padrone ad un altro, di un settore della sua attività e sono state rilasciate due direttive a tal proposito.
La decisione viene da una analisi che ha visto configurarsi, nell’arco di una ventina d’anni, nel contesto dell’unificazione europea, un quadro economico caratterizzato da diversissime fusioni tra aziende e scorpori e cessioni di rami di attività a favore di nuovi soggetti. Viene infatti visto più conveniente, dagli imprenditori, cedere rami di azienda a scapito di altri trovando così la soluzione alle questioni legate alla riduzione del personale (non ricorrere, cioè, ai licenziamenti collettivi viene visto come una buona scelta, intravedendo nel nuovo padrone, il cessionario, la possibilità di fare il lavoro sporco). Dopo il 1998 viene avviato, da tutti gli stati membri della Comunità Europea, un processo di acquisizione di leggi quanto più possibile omogenee alla materia in questione. (…)”.
“(…) Nel 2012 viene aperto un fascicolo, dalla Corte dei Conti, su Matteo Renzi, a seguito di un’indagine del Ministero dell’Economia per le gravi anomalie riscontrate nella gestione della Provincia quando, negli anni tra il 2004 e il 2009, era presidente (vengono contestati diversi milioni di euro spesi tutti in “rappresentanza” – ristoranti, trattorie, pizzerie, pasticcerie, missioni all’estero costose – ). Peccato che ancora non fosse presente, in quegli anni, la voce “Controllo a distanza” (per i lavoratori derubati dell’articolo 18) del Jobs Act varato dal governo Renzi nel 2014. (…)
“(…) Il 22 agosto 2013 viene raccontato dettagliatamente, da Totò Riina, durante l’ora d’aria nel carcere di Opera, al co-detenuto Larusso, una verità su Silvio Berlusconi. Viene spiegato di come Berlusconi pagasse a Totò Riina, tramite Dell’Utri, 250 milioni ogni sei mesi (a fronte di un patto per ottenere reciproci e futuri vantaggi, pena le sedi Standa incendiate), racconto che conferma quanto dichiarato, dal testimone oculare Salvatore Cancemi, ai giudici. La conversazione viene depositata agli atti del processo per la trattativa Stato-mafia. (…)
“(…) Il 22 febbraio 2014 viene prestato giuramento, da Matteo Renzi, per il 63esimo Governo della Repubblica Italiana, il secondo della XVII Legislatura. Viene dato, ancora una volta agli italiani, dopo Monti e Letta, un governo che non hanno eletto. Viene ottenuta una fiducia non emersa dalla sovranità popolare ma da un sistema autoritario che si impone col pretesto del bene pubblico. Il Governo viene formato da: Partito Democratico, Nuovo Centrodestra, Scelta Civica, Unione di Centro, Popolari per l’Italia, Partito Socialista Italiano e Indipendenti. Gli italiani vengono rassicurati dal governo facendo un patto con un pregiudicato condannato in cassazione per frode fiscale, trattando con piduisti e inquisiti e facendo infiltrare un membro della Loggia sovranazionale Three Eyes e della Trilateral Commission (il ministro dello sviluppo economico Federica Guidi, già vicepresidente di Confindustria) e un altro massone sovranazionale delle Logge Pan-Europa e Compass Star-Rose/Rosa-Stella Ventorum (il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan). In questo governo, presentatosi per un totale rinnovamento (anche morale) ed una salvazione dell’Italia data per certa, vengono viste le solite vecchie dinamiche occulte che aggravano ancor di più le condizioni degli italiani che non possono mettere né in tasca né nello stomaco le tante parole-spot di Renzi. Viene detto, infatti, da Diego Della Valle (il 27 settembre 2014): “Io non sono incavolato perché ho interessi da tutelare, ma perché Renzi ha sbagliato dal principio: squadra di governo, nomine per le società pubbliche, intollerabile e continuo ricatto all’Italia: o siete miei amici o miei nemici”; “Si è scelto i Pacciani della politica”.
Viene data anche l’opinione di Licio Gelli, su Matteo Renzi al governo italiano: “è un cretino, un ignorante, un borgataro impreparato non all’altezza”. (…)
“(…) Il 21 dicembre 2014 viene osservata una situazione sempre più disastrosa che diventa un parametro di valido riferimento della gravità da non sottovalutare: un pericoloso crollo dei redditi di diverse categorie di professionisti quali psicologi, odontoiatri, avvocati, notai, architetti, ingegneri, ecc. Molti già cominciano a vivere in condizioni di caduta economica tale da intaccare la loro dignità. Dal premier e dal suo improprio governo tale situazione non viene vista, proseguendo con esibizioni ridicole e false annunciazioni. Dal premier viene articolato: “La città non è mafia, non lasciamola a chi ruba”. Peccato che lui si sia appropriato, con il fare furbesco delle manovre familiari, di una futura pensione il cui Tfr viene versato dalle casse pubbliche. Peccato anche che pesi sulle sue spalle di furbacchione la condanna in primo grado del 4 agosto 2011 emanata dalla Corte dei Conti di Firenze per danno erariale riguardante il periodo (tra il 2004 e il 2009) di quando era presidente della Provincia di Firenze (assunzione irregolare di 4 persone nello staff della sua segreteria). Condanna che viene puntualmente annullata nel febbraio 2015. Curiose le motivazioni della sentenza; Matteo Renzi, dai giudici della I Sezione centrale di appello di Roma, è stato ritenuto non in grado di percepire l’illegittimità del proprio operato, in qualità di “non addetto ai lavori”. C’è da chiedersi di una persona che assume dei “portaborse” nella sua segreteria personale, senza laurea ma con esosi contratti da dirigenti e tutti a spese dello Stato, se non è in grado di comprendere l’inopportunità del proprio agire come può essere indicato a fare il Presidente del Consiglio di un Paese?! (…)
[Interrompiamo qui con le notizie-flash (“fatti”) datate perché pensiamo di aver dato un ampio escursus di quanto intendevamo far percepire]
(…) Sono in gioco le sorti dell’umanità: l’attuale crisi rappresenta l’attacco alla vita sferrato da coloro che si credono i “padroni del mondo”, gli dèi dell’Olimpo. Essi sono solo tiranni che hanno paura di perdere tutto: per questo lavorano nell’ombra, come i ladri nella notte, lontano dagli occhi del popolo sovrano. Vogliono decimare la popolazione mondiale per avere più spazio nel loro mondo ideale, con la necessaria quantità di sudditi-cittadini.
Vanno fermati senza averne paura: bisogna ristabilire un pianeta umano in cui la vita abbia la meglio sulla morte che vogliono imporre. Cosicché gli esseri, sul pianeta, possano vivere da Anime libere.
Il pianeta, o parti di esso, non ha padroni, non ha proprietari e gli unici custodi sono tutti gli esseri umani insieme: il pianeta appartiene alla Vita, come l’intera manifestazione cosmica.
Non è l’ordine cosmico che bisogna correggere perché esso è un ordine spontaneo; ciò che va corretto è l’ordine sociale che si può costruire secondo un piano di giustizia e di pace per tutti. (…).
“(…) Quanto abbiamo fin qui elencato secondo un ordine di date (fatti, avvenimenti, momenti storici di pubblico dominio, ma poco conosciuti secondo una visione di connessione tra gli avvenimenti di un prima e di un dopo), se compreso sotto la giusta luce nel suo corretto “punto di vista”, non può che rivelare da sé, senza interpretazione alcuna, da dove viene la minaccia non solo per la democrazia ma per la sussistenza stessa dell’intero pianeta con la sua umanità. Si tratta di una minaccia che viene direttamente dal vertice della gerarchia sociale: le masse, manipolate, offrono l’ignoranza che dà potere al direttorio oligarchico. Questa élite è costituita da più gruppi in grado di controllare l’informazione, il flusso del denaro, le idee-opinioni (nate negli studi superiori controllati), la produzione culturale (che deriva dalla cultura dominante guidata dai media asserviti), i gusti, i desideri, ecc.
Stanno intessendo “una democrazia mondiale senza Democrazia” per non far riconoscere quanto è pronto ad emergere: il “Potestas Tenebrarum” (l’“Impero delle Tenebre”). (…)
Rosario Castello
tratto da Potestas Tenebrarum (2015)