Presentiamo, di seguito, uno scritto di Cinzia Picchioni che abbiamo ritrovato nei nostri archivi, in formato di fotocopia, che qualcuno ci passò negli anni ottanta. Scoprendo essere uno scritto tratto dalla rivista L’Età dell’Acquario, di Bernardino del Boca ed Editore Edoardo Bresci.
Si tratta di uno scritto di grande levatura e spessore, per chi sa intenderlo, che tutte le donne dovrebbero leggere nell’oggi, in quest’epoca in cui la donna offende se stessa, in quanto smarritasi più dei tempi passati. Offre una varietà di spunti per riflettere profondamente sull’universo Donna. Senza esprimerlo chiaramente nel linguaggio delle parole dirette ha aperto una fenditura per una indispensabile intuizione sul “Femminino Sacro” (la “Donna-Femminino”, non “femmina”).
Senza averla mai incontrata riteniamo di conoscerla e di apprezzarne tutto il Lavoro fatto da quello “scritto” ad oggi, per questo La ringraziamo di cuore.
Sulle Strade Alte è un Lavoro molto apprezzato.
In Divina Amicizia … il Centro Paradesha
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E una donna che cos’è? Una persona, la metà di tutte le persone del mondo. Con il doppio del peso del mondo.
Nasci con questo peso, o ti occuperai di un uomo o ti occuperai dei figli, spesso di tutti e due. E cosi è, femminismo a parte.
Manuela con la sua paura di partorire, Francesca con la sua paura anche di essere incinta e che non lo dice a sua madre, la Rita con la usa paura che un figlio le cambi completamente la vita, Milena con la sua paura dell’interferenza della suocera, Franca con la sua paura che il mondo non giri senza di lei. Paure mai condivise: non si è mai in due. Sono solo belle parole.
È un fatto che sempre dietro un uomo c’è una donna, non è affatto vero il contrario. Perché le donne hanno questa maledizione del “sapersela cavare” per istinto? Chissà.
Ma se è vero che l’attività dell’uomo è la vita, se è vero che è importante essere e non fare, allora le donne sono maestre.
Perché gli uomini fanno, diventano, “sono qualcosa”, le donne sono capaci anche solo di essere. Come quando esistono “solo” per un figlio, quando addirittura il loro corpo si trasforma per fare posto a un’entità nuova, unica, irripetibile. E quando mai un uomo fa una cosa del genere?
Incapaci di donare, danno solo in cambio di qualcos’altro: conoscono a memoria la legge del profitto e la usano.
È troppo pieno il mondo di donne che stanno “dietro a un uomo”. Eppure sai che è così che andrà a finire, prima o poi, quasi che tu lo voglia o no.
Ma perché questo? Forse perché altrimenti l’uomo non si fermerebbe mai e il mondo andrebbe a rotoli insieme al suo turbinio? Ma perché a noi è toccato questo compito?
Così faticoso, così importante, così scomodo e pesante, da svolgere in una così tremendamente profonda solitudine?
Che cosa ha in serbo il Piano (se davvero ce n’è uno)?
Eppure sono qua che penso di fare una torta, una di quelle “inventate” da me con i biscotti e la frutta, perché domani è il compleanno di Paolo. Ma lui ci pensa che domani è “la mia festa”?
Forse sì, ma forse pensa di andare da un fiorista a comprare delle mimose pagandole il triplo. Loro “fanno” così. Tutto è semplice. O credono che lo sia? O è necessario che loro pensino che lo sia?
Qual è il segreto della “donnità”? sto scoprendone solo ora il fascino, ma se ho appena varcato i confini e procedo verso il centro; arriverò in tempo per assaporarne appieno il valore? E a quale prezzo, se ci riuscirò? E sono disposta a pagarlo?
a tutte le donne del mondo
Cinzia Picchioni
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