Il ricercatore spirituale prima o poi dovrà confrontarsi con il problema del Male altrimenti la sua non potrà chiamarsi vera Sadhana. Dovrà cominciare dal sapere osservare il proprio “punto di squilibrio”. Tutti ne hanno uno tranne i veri Risvegliati, gli Illuminati, i Maestri.
Il proprio livello di risveglio si misura sulla base del proprio “punto di squilibrio” che mette in luce la zona in ombra del proprio essere.
“Qualcosa” nel ricercatore comincia ad opporre resistenza quando si trova costretto ad affrontare scelte o ad assumere posizioni nei confronti di fatti, di eventi che richiamano il Male.
“Non si può negare che la maggior parte delle persone desideri il bene, ma, essendo raramente d’accordo su ciò che viene definito "bene" , tutti questi "beni" contraddittori finiscono per produrre il male. Ecco la triste realtà: ognuno è talmente occupato a far trionfare il "proprio"
bene, che non corrisponde al bene altrui, che produce soltanto il male. È importante riflettere su questo. Le più grandi tragedie dell’umanità non hanno per origine un male in sé – male che giungerebbe non si sa da dove – ma una cattiva interpretazione da parte dell’uomo, che ha deciso di chiamare certe cose "bene" perché gli conveniva così, e altre "male" perché lo disturbavano. E, dato che ciò che conviene agli uni spesso disturba gli altri e viceversa, i problemi non trovano mai una soluzione. …”.
“Non si deve lottare contro il male per sbarazzarsene, ciò sarebbe impossibile. Quello che è opportuno fare è trovare dei metodi o un atteggiamento da adottare nei suoi confronti, al fine di utilizzarlo. …”.
“ … A partire da oggi, dite a voi stessi: "Ora ho compreso dov'è la verità, dov'è la potenza, dov'è la vera vita: è nell'unico Centro al di sopra del bene e del male" . Pensate a tale Centro, fondetevi senza sosta con quel Centro, credete solo in quel Centro, cercate solo il Centro, lavorate solo con il Centro … Così avrà inizio per voi la trasformazione del male in bene.”
Il proprio livello di risveglio si misura sulla base del proprio “punto di squilibrio” che mette in luce la zona in ombra del proprio essere.
“Qualcosa” nel ricercatore comincia ad opporre resistenza quando si trova costretto ad affrontare scelte o ad assumere posizioni nei confronti di fatti, di eventi che richiamano il Male.
“Non si può negare che la maggior parte delle persone desideri il bene, ma, essendo raramente d’accordo su ciò che viene definito "bene"
“Non si deve lottare contro il male per sbarazzarsene, ciò sarebbe impossibile. Quello che è opportuno fare è trovare dei metodi o un atteggiamento da adottare nei suoi confronti, al fine di utilizzarlo. …”.
“ … A partire da oggi, dite a voi stessi: "Ora ho compreso dov'è la verità, dov'è la potenza, dov'è la vera vita: è nell'unico Centro al di sopra del bene e del male"
da "Voi siete dèi" di Omraam Mikhael Aivanhov
Il ricercatore spirituale di fronte a qualunque tipo di quesito venga a trovarsi deve ricordare che i passi che sta muovendo sono quelli di un Sadhaka, quelli di chi ha fatto già una scelta fondamentale, scelta in cui è implicato l’Amore.
Tutte le manifestazioni dell’Universo sono “tenute” insieme da “qualcosa” di incredibile: l’Amore.
Quell’aspetto che conoscono gli uomini ordinari, come pulsioni affettive, è solo una forma elementare di ciò che è effettivamente l’Amore.
L’Amore è Luce che dissipa le Ombre.
L’Amore è una forza reale che tiene insieme tutto, tiene in vita tutto, con equilibri ed armonie.
L’Amore è ciò che è Tutto diceva Giordano Bruno.
L’Amore fa danzare la Vita degli infiniti Mondi, in-forma ogni cosa della gioia divina.
L’Amore è in azione dalle particelle all’uomo e dalle stelle alle galassie in una sola grande “Intenzione”: tenere insieme.
Tutto quello che nell’Universo “appare” come coppia di opposti non è altro che manifestazione della Legge dell’UNO secondo il principio di metà+ metà= UNO.
L’Amore fa di tutto l’Universo un “INTERO” anche quando si osservano atomi, molecole, pianeti, sistemi solari, galassie, eccetera, eccetera.
Per vivere l’Amore vero, non quello delle pulsioni, ci vuole coscienza e un cuore che sa provare il sentimento della meraviglia. L’Amore si rivela alla “Parte” così corredata donandole l’esperienza assoluta di essere UNO.
Proseguendo la Sadhana con la coscienza dell’Amore ogni incontro con la “Y” non potrà mai essere un problema di scelta tra il Bene o il Male, tra la Luce o l’Oscurità; e ogni zona in penombra verrà compresa senza diffidenza e con Saggezza.
L’essere umano è in grado di proteggersi da qualsiasi manipolazione soverchiante ma deve lavorare sulla riconsiderazione di molte delle proprie convinzioni perché la debolezza sta proprio in ciò che egli permette a sé stesso di credere.
Tutte le manifestazioni dell’Universo sono “tenute” insieme da “qualcosa” di incredibile: l’Amore.
Quell’aspetto che conoscono gli uomini ordinari, come pulsioni affettive, è solo una forma elementare di ciò che è effettivamente l’Amore.
L’Amore è Luce che dissipa le Ombre.
L’Amore è una forza reale che tiene insieme tutto, tiene in vita tutto, con equilibri ed armonie.
L’Amore è ciò che è Tutto diceva Giordano Bruno.
L’Amore fa danzare la Vita degli infiniti Mondi, in-forma ogni cosa della gioia divina.
L’Amore è in azione dalle particelle all’uomo e dalle stelle alle galassie in una sola grande “Intenzione”: tenere insieme.
Tutto quello che nell’Universo “appare” come coppia di opposti non è altro che manifestazione della Legge dell’UNO secondo il principio di metà+ metà= UNO.
L’Amore fa di tutto l’Universo un “INTERO” anche quando si osservano atomi, molecole, pianeti, sistemi solari, galassie, eccetera, eccetera.
Per vivere l’Amore vero, non quello delle pulsioni, ci vuole coscienza e un cuore che sa provare il sentimento della meraviglia. L’Amore si rivela alla “Parte” così corredata donandole l’esperienza assoluta di essere UNO.
Proseguendo la Sadhana con la coscienza dell’Amore ogni incontro con la “Y” non potrà mai essere un problema di scelta tra il Bene o il Male, tra la Luce o l’Oscurità; e ogni zona in penombra verrà compresa senza diffidenza e con Saggezza.
L’essere umano è in grado di proteggersi da qualsiasi manipolazione soverchiante ma deve lavorare sulla riconsiderazione di molte delle proprie convinzioni perché la debolezza sta proprio in ciò che egli permette a sé stesso di credere.