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38. Il mancato risveglio dell'Uomo

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L’essere umano continua a perpetuare il suo letargo coscienziale perché si identifica costantemente con le immagini e i concetti ipnogeni che alimentano le sue errate convinzioni, e racconta a stesso una sceneggiatura e una coreografia diverse dalla Realtà.
In realtà l’Uomo avrebbe dovuto già risvegliarsi.
L’Uomo non vede (non riconosce) più sé stesso come “Essere Luminoso delle Origini” e ciò è dovuto allo stato di sonno della coscienza in cui è “caduto”.
Se l’Uomo si risvegliasse (ricordando di essere l’Essere Luminoso delle Origini) riprenderebbe la coscienza, nella condizione umana, di quella parte di Sé che sembra essere sparita e di un’altra parte non più riconoscibile, rispetto allo Stato Originario, perché condensata (fisicizzata) attraverso tutti i regni della creazione, e i suoi “elementi”.
Ecco un buon motivo per “risvegliarsi”!

Il Tutto (con tutte le “Parti” che lo costituiscono) è UNO senza secondo: né diminuisce né aumenta.

Innanzi all’Uomo è come se scorressero un’infinità di “Codici” (le tanti “Parti” del Tutto) che per essere compresi devono decifrarsi. Impediscono la decifrazione sia il torpore della coscienza dell’Uomo sia l’azione consapevole del Sovvertimento Mondiale. Il Lato Oscuro consapevole non vuole il risveglio della coscienza dell’umanità. La Contro-Iniziazione può essere affrontata solo dal risveglio della coscienza.

Il “risveglio” comincia con l’Osservazione mirata (la Sadhana) dei “Codici” da decifrare. L’Uomo deve farsi “Ricercatore della Verità”, ovvero profondo “Osservatore” della cosa da decifrare (le tanti “Parti” del Tutto). L’Osservatore deve arrivare a scoprire (decifrare) che Osservatore e Osservato sono il meraviglioso UNO senza secondo.

L’Osservatore deve rifuggire dalle illusioni, dagli inganni imparando a ben “osservare”.
Osservi il “Ricercatore” il moto della circolazione del sangue, nel corpo dell’essere umano, e ne tragga più spunti di “Conoscenza-Esperienza” possibile.

Si può cominciare col notare che il moto della circolazione del sangue ha il suo maggiore intreccio in quel punto, tanto considerato dalle antiche Tradizioni, definito “plesso solare”.
Il sangue si muove entro la fitta rete di vasi del sistema vascolare: un liquido che va dal centro del corpo alla periferia (l’estremità degli arti) e dalla periferia al centro, verso il cuore.
Questo liquido, il sangue, si muove rispetto al corpo in circolo, ad una velocità costante (mediamente).

Quanto sopra descritto è l’osservazione fatta dal “Ricercatore” solo con la vista fisica ordinaria, quindi si tratta dell’osservazione di un moto relativo del sangue rispetto al corpo, un moto che in assoluto non esiste.

La realtà delle cose può essere colta dal “Ricercatore” solo con la VISTA-PENSIERO risvegliata. La vista fisica ordinaria offre solo apparenze fittizie che confondono le idee.
La VISTA-PENSIERO di una Coscienza risvegliata offre una visione delle cose completamente rivoluzionaria rispetto a ciò che crede di vedere una vista fisica ordinaria, condizionata e limitata dalle frequenze ottiche di cui il sistema dei cinque sensi dispone.
Si vuole ricordare al “Ricercatore” che tutti i corpi (le “Parti” del Tutto che è UNO) sembrano avere un moto nell’ambito dell’Universo che sembra ruotare nelle sue diverse sfere ma che in realtà così non è.
Ciò che sembra è “apparenza” ma non “essere”.
Le diverse “Parti” sono “UNO” e l’UNO è sempre completo, immobile, non aumenta né diminuisce, non va da nessuna parte, non gira perché è sempre in SE STESSO.
La Coscienza risvegliata è in grado di tenere conto, contemporaneamente, di ciò che sembra relativo e di ciò che è Assoluto.
Tutte le “Parti” hanno un moto nell’ambito del relativo e tutto è immobile nell’Assoluto.
Per la VISTA-PENSIERO quindi il sangue non è separato dal resto della materia del corpo in cui ogni sistema sembra avere un moto proprio.
Nessuna “Parte” è spezzata dal Tutto.

Il “Ricercatore”, ai fini di un buon lavoro, lungo il suo percorso deve prendere consapevolezza di avere a disposizione due punti di osservazione:
  • un punto di osservazione collocato in un sistema di riferimento relativo
  • un punto di osservazione collocato in un sistema di riferimento assoluto universale.

Le osservazioni elaborate dal punto di vista di un sistema di riferimento relativo danno percezioni fittizie.
L’osservazione svolta con il punto di vista di un sistema assoluto non dà la percezione di qualcosa di isolato, di separato, di divisibile dal tutto del sistema universale.

Il “Tutto” (l’UNO, visibile e invisibile) restando sempre in SE STESSO si traduce in ogni tipo di “materia”, dalla più grossolana alla più sottile, in ogni apparente direzione, cioè nell’Ovunque.
Il “Ricercatore-Osservatore”, illuminato dal risveglio della Coscienza si scopre al centro del sistema di riferimento Assoluto e guarda al sistema relativo come a una illusione, quella in cui vessa l’Uomo ordinario non risvegliato.

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