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816. 47 milioni di cittadini chiamati alle urne

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Sono 47 milioni di cittadini-elettori, quelli chiamati alle urne il 4 marzo 2018, che stanno subendo continue offese da parte dei partiti e dei movimenti nonché dei loro candidati: prevalgono le sciocchezze, le stravaganze, le insensatezze, le menzogne, le cose impossibili. Molti parlano, anzi straparlano ripetendo, senza rendersene conto, che “i cittadininon hanno capito” o che “i cittadini non capiscono”, allora cercano di spiegare quel “nulla culturale” che non riesce proprio ad emergere da loro stessi.

Se i cittadini prendessero consapevolezza del semplice fatto che “loro” (i mercenari della politica) sono pochi e i “cittadini-contribuenti-elettori” (popolo sovrano) sono tanti e possono scegliere, decidere, fare la differenza, dare una svolta nella direzione degli interessi di tutti, di tutto il Paese, forse le cose potrebbero cambiare, dando un segnale forte in qualità di “centro decisionale” per un “governo del popolo” (“la democrazia”) come menziona la Costituzione mai attuata e applicata.

Quanti, dei 47 milioni, risponderanno con la loro presenza, cercando di onorare la Costituzione? Cioè, cercando di indirizzare la propria scelta verso chi si riferisce alla Costituzione come punti fondamentali dei “programmi”?

I “poteri forti” e i “poteri occulti” dell’Europa sono già all’opera per influenzare, condizionare i cittadini italiani: è la solita ingerenza del “sistema del potere occulto”, nazionale e sovranazionale. Né in “casa Italia” né in “casa Europa” vogliono liberi cittadini consapevoli ma soltanto ottundi cittadini servi inconsapevoli.
L’Europa (i membri del suo potere occulto) usa l’arma del giudizio definitivo da dare sui conti italiani 2018 e temporeggia fino a febbraio 2018 per dare il dato sul debito (strategia indiretta di persuasione occulta).

Intanto ci chiediamo se è normale avere una fondazione privata i cui membri (premier, ministri, funzionari pubblici, e magari uno che ha tentato di occupare il vertice della struttura sulla cyber sicurezza presso il Dis, i servizi segreti) hanno incarichi pubblici e di governo? Per il buon senso e i principi etici e morali non è un palese conflitto di interessi o un evidente traffico di influenze illecite? Non è ugualmente una cosa indecente anche se irrilevante penalmente? Non rivela le vere nascoste intenzioni di chi vi partecipa ad una tale fondazione, a qualunque titolo?
La fondazione Open di Renzi, senza alcuna ragione istituzionale, sembrerebbe rientrare in questa tipologia perché assume la forma e la funzione di una simil-loggia massonica affaristica-acchiappa soldi. Così sembra a chi guarda onestamente dall’esterno, senza alcun interesse di parte e senza fanatismo pro o contro.
I membri della fondazione Open: Matteo Renzi (ex premier e nello stesso tempo segretario del Pd (che fa e disfa da vero padrone); Domenico Bonifazi (tesoriere e riferimento della fondazione); Alberto Bianchi (avvocato di Renzi, presidente della fondazione, consigliere di amministrazione Enel e consulente Consip); Maria Elena Boschi (ex ministro, ex sottosegretario); Luca Lotti (amico ed ex ministro di Renzi); Marco Carrai (più che amico di Renzi, attrattore di risorse e di finanziatori, esperto di cyber sicurezza, frequentatore di servizi segreti – sembrerebbe anche Cia e Mossad – , socio di Franco Bernabè, vicino alle intelligence, ad esse avviato a suo tempo da Francesco Cossiga), uomo dai molti incarichi, con particolari interessi presso gli aeroporti toscani insieme ad un altro vecchio personaggio dei servizi segreti americani, Michael Ledeen (coinvolto in molti misteri italiani, compresi Moro e la P2). Si aggiungono, ovviamente, al Consiglio direttivo della fondazione Open altri personaggi della cultura, dell’economia, del diritto, dell’imprenditoria, per formulare idee e programmi per il rinnovo della politica italiana: queste le ufficiali motivazioni che giustificano l’esistenza, di tal forma, della fondazione Open. In quattro anni tale impegno non sembra aver migliorato né rivoluzionato la condizione disastrosa dell’Italia, né la posizione del Pd, né l’azione di governo esercitata.
Si può parlare di una nociva politica privatizzata e personalizzata tale da essersi manifestata come una vera e proprio sciagura per l’intera famiglia della sinistra italiana? Lo dimostrano anche tutti i problemi degli italiani rimasti insoluti. Non è risultata l’iniziativa né migliore né rivoluzionaria di quella degli altri partiti e movimenti.
A chi può aver giovato l’opera silenziosa di tale fondazione?

Ecco, dicevamo, gli italiani a subire una campagna elettorale acchiappavoti: niente di più.
Lo dimostrano i vari personaggi tacchini, galli, pavoni, galline, oche, anatre e serpenti che si azionano ogni giorno sul palcoscenico della campagna elettorale 2018.
Tutti, in modo ridicolo, a caccia di consensi e di voti senza una vera offerta di idee e di programmi seri. Si è imposta la politica dell’impossibile e nessuno più si dedica alla rappresentazione del possibile.

I politici e i funzionari della cosa pubblica dovrebbero imparare che molte azioni-comportamenti, irrilevanti penalmente, possono essere particolarmente sensibili politicamente e mutare radicalmente la “percezione” dei cittadini sul loro profilo etico, e questo, a volte, per sempre.
L’effetto di una trovata scenograficamente accattivante dura poco, mentre la trasformazione vera di una persona politica, dopo aver preso coscienza dei propri ripetuti errori, se saputa comunicare, trasmettere, sinceramente consegnare, può avviare un nuovo corso delle cose. Il segreto è “onestà, sincerità, empatia”.

Nel frattempo, i cittadini che vorrebbero chiarezza su molti interrogativi italiani, per decidere con consapevole cognizione il 4 marzo 2018, vedono l’inchiesta sul caso Consip rinviata a dopo il voto. Si viene costretti a pensar male anche quando non lo si vorrebbe.

Per quanto riguarda i dati Istat nessuno li guarda per quelli che sono e che dicono, ma tutti si prendono la briga di interpretarli (cioè manipolarli) secondo la convenienza del momento, cioè non in modo onesto intellettualmente. Quelli diffusi alla vigilia dell’Epifania riguardano il terzo trimestre 2017. Non si comprendono tutti coloro che preferiscono “interpretarli” con uno smisurato entusiasmo, che sa di falsità, che ostentano la presunta luce sulla via di Damasco pur continuando ad essere ciechi. Si vuole offrire una visione positivistica non reale e lasciar circolare interpretazioni tese a fornire la sensazione di uno sblocco del lavoro. Si esercita un gioco di specchi con i dati di ieri e di oggi proiettati impropriamente. I giovani non meritano quest’ulteriore indegno inganno: hanno già rubato loro il futuro.
Non è girando al meglio il punto di vista interpretativo dei dati statistici che i cittadini si ritrovano improvvisamente, dalla sera alla mattina, con un posto di lavoro se disoccupati, con un salario più alto se precari, con una pensione dignitosa se non arrivano alla fine del mese, riassunti se licenziati, con meno tasse se indebitati, con una casa se senza un tetto, più ricchi se caduti in povertà, eccetera.

Le mosse occulte, della politica incapace, prevedono le azioni informatiche più avanzate (forme di soft power aggressivo, fake news, ecc.): le espressioni peggiori di una cultura dominante demenziale tutta assorbita da coloro che avrebbero la pretesa di guidare il Paese. Non comprendono che così facendo aggravano la situazione generale del Paese e tutte le situazioni particolari più in difficoltà.
Si dedicano alla “guerra occulta”, per ottenere il potere che bramano, anziché pensare ed elaborare idee che aiutino i cittadini italiani, dopo tanti anni di crisi economica-esistenziale.

Purtroppo la tecnica di sferrare ombre occulte è sempre attualissima in politica, anche tra i politici più mediocri, più ignoranti, più incompetenti.

Perché certi imprenditori sono così generosi con i politici e i partiti, offrendo loro molto denaro? Ci sono anche associazioni, fondazioni.

Alcuni tra questi:
Gianni Agnelli (a suo tempo, come patron della Fiat che finanziava anche la massoneria oltre alla politica), Silvio Berlusconi (Mediaset e non solo), Gian Marco Moratti (raffinerie Saras), Francesco Gaetano Caltagirone (costruttore, editore, finanziere), Patrizio Bertelli (Prada), Aurelio De Laurentis (produttore cinematografico, imprenditore, dirigente sportivo), Sergio Scarpellini (immobiliarista), Luigi Cremonini (gruppo ristorazione), Alfredo Romeo (imprenditore), Giovanni Arvedi (gruppo siderurgico), Oscar Farinetti (Eataly ed ex-proprietario UniEuro).
Sono davvero tanti: chissà perché.
Se creassero dei fondi, tutti insieme, quante assunzioni potrebbero fare per i giovani disoccupati?

 


Prossimamente il nostro libro:
L’Italia occulta

 

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