“(…) Un principio che non è né materiale, né sociale, né culturale, né politico, bensì etico. Un principio che colloca l’essere umano al di sopra di tutte le istituzioni, di tutti gli interessi, di tutti i poteri. L’idea di dignità e il suo diretto opposto, il rigetto dell’umiliazione, designano l’essere umano solo e soltanto attraverso se stesso. Insisterò sovente su questo punto. I diritti più fondamentali definiscono il rapporto dell’essere umano con se stesso in maniera persino più diretta e sostanziale del suo rapporto con gli altri.
Questi diritti, che hanno implicazioni sociali, culturali e politiche molto rilevanti, non hanno di per sé natura sociale, culturale e politica. Definiscono e costruiscono una coscienza di sé che, essendo universale e fondamentale, deve presiedere a tutti i loro rapporti con gli altri, in quanto uguali (…)”
“(…) In un mondo in cui i poteri sono sempre più totali, non esistono più forze politiche e sociali in grado di difendere la maggioranza della popolazione, di combattere le disuguaglianze e di lottare per il rispetto dei diritti fondamentali. Nessun movimento sociale ha preso il posto lasciato dalla scomparsa del movimento operaio (…)”.
“(…) Da ogni parte si fanno sentire voci che ci esortano ad agire affrontando le catastrofi naturali o sociali che già ci minacciano. Bisogna ascoltare queste voci, ma occorre prestare un’attenzione ancor maggiore a quelle, forse meno numerose ma più varie, che ci invitano a metterci in movimento con il pensiero e con l’azione per opporre al dominio della ricchezza e al potere dei più forti la difesa della libertà, dell’uguaglianza e della dignità di ciascuno (…)”.
Alain Touraine
stralci da Noi, soggetti umani
il Saggiatore