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821. La masso-mafia nascosta in campagna elettorale

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I colletti bianchi esistono: sono quegl’incensurati, infiltrati in ogni dove della società, al servizio della criminalità mafiosa. Soggetti insospettabili che spiano, riportano, manovrano alterando documenti o notizie, insidiano luoghi riservati, suggeriscono opinioni, diffondono falsità.

I mafiosi e i massoni (quelli corrotti e membri dei veri centri occulti di potere) sono costantemente impegnati nel gioco della simulazione e della dissimulazione, una spietata giostra di maschere crudeli innescata per fini sempre oscuri.

Il potere mafioso-massonico, di stampo criminale, si serve dell’immaginario collettivo, mediante azioni-simbolo di costruzione o di distruzione della fiducia nello Stato (mediante certi politici, certi burocrati, certi elementi delle forze dell’ordine, servizi segreti deviati, giudici corrotti, tutti perfettamente collusi e corrotti).
Il mito della potenza, nel sistema mafioso-massonico, è fondamentale nell’immaginario collettivo mediante l’uso del linguaggio del silenzio o della paura: la strategia del silenzio-indifferenza o della paura-pericolo-morte rende possibile il “controllo” ed il “potere”, perché la comunicazione interpersonale oscura funziona.

 

“(…) nonostante gli sforzi profusi e l’incremento della produttività, l’indice statistico dei reati registra rispetto all’anno scorso un incremento del 9,24 % (…)
… l’area dell’illegalità registra una crescita tale da neutralizzare l’efficacia delle politiche criminali deflattive (…)
Alcune cause si radicano certamente nelle condizioni di progressivo degrado sociale ed economico in cui versano ampi strati della popolazione soprattutto in Sicilia, divenuta secondo gli indici Istat la regione più povera del Paese con il 54,4% della popolazione a rischio di povertà e col più alto indice di disuguaglianza economica tra i suoi abitanti a livello nazionale ed europeo (…)

La nostra Costituzione nell’ultimo ventennio è stata al centro di ripetuti tentativi di stravolgerne parti essenziali mediante leggi di revisione costituzionale approvate da maggioranze politiche di diversi schieramenti. Leggi di revisione entrambe respinte da referendum popolari nel giugno 2006 e nel dicembre 2016 che hanno dimostrato come il nostro popolo sia più consapevole del valore della nostra Costituzione e del modello di società in essa insito, di quanto lo siano larghe componenti della classe politica (…)
Una decostituzionalizzazione strisciante che funge da lasciapassare per politiche economiche che hanno determinato una crescita vertiginosa nel nostro paese delle disuguaglianze sociali e con essa dell’ingiustizia sociale. L’Italia si colloca al 20° posto per disuguaglianza dei redditi nella classificazione mondiale. Il 20% della popolazione più ricca detiene il 66,41% della ricchezza nazionale. Ai più poveri va solo lo 0,09% >(…)”.

Roberto Scarpinato
da L’Intervento su Il Fatto Quotidiano del 28 gennaio 2018 (ITALIA pag 3)
del discorso del pg di Palermo, nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario

 

 
"Non ci credo, tutti dicono di non volere i voti della mafia e che la mafia non entra nei loro partiti, poi di fatto vediamo, nel corso degli anni e delle indagini, che sempre più le mafie sono presenti nella politica, che dettano l'agenda e hanno sempre più potere sul piano elettorale".

Nicola Grattieri
Parole del procuratore capo di Catanzaro in un'intervista a Kronos-Il Tempo della scelta (per Rai2, Sabato 3 febbraio 2018)

 

 

In prossima uscita il nostro libro:
L’Italia occulta

 

 

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