La politica, negli ultimi vent’anni, ha corrotto e degradato il senso e la logica del “governo democratico”, ha anche deformato il pensiero delle ideologie e diffuso una grande confusione, ha confuso, nelle opinioni i cittadini, il confine tra la legalità e l’illegalità. Ha innalzato il fumo della discussione politica impedendo un sano confronto tra chi la pensava diversamente. Si è dato corso ai toni rumorosi e aggressivi dove non sono prevalse le ragioni di un vero confronto politico, ma lo sfinimento dei cittadini ascoltatori-spettatori, creando un circolo vizioso ad nauseam.
E così non si sono visti né un vero governo repubblicano né un vero governo liberale: solo governi di teatranti ignobili che hanno offeso e sferrato attacchi indegni al popolo sovrano. È mancata la legittimità dei più grandi e alti principi (assenti la rettitudine, la saggezza, la competenza, il buon senso, persino l’onestà, ecc.).
Non si può chiamare “governo democratico” un governo non eletto dai cittadini che legifera leggi incostituzionali e che tenta di deformare o cancellare i più importanti articoli della Costituzione e soprattutto che abbia fatto riforme grazie alle quali il Paese sta peggio di prima.
Solo un pensiero-ingannatorio, circola, serpeggia sugli spalti melmosi della politica degli spot che rivela, in modo inequivocabile, come si siano diffusi, in questi anni al governo senza identità, uomini incapaci e/o corrotti.
Sfilano, in campagna elettorale, innumerevoli “ignari” (inconsapevoli, incompetenti) senza alcuna capacità di prendere in considerazione i veri problemi da affrontare dei cittadini; si aggiungono i “poltroni-parassiti” che vivono a spese di coloro che invece lavorano (bene o male che sia); non mancano i molti “egoisti nati” che accaparrano per loro stessi, nell’oggi, senza tenere in conto il futuro per gli altri; e naturalmente si impongono, rispetto a tutti gli altri, gli “annunciatori” (i giocolieri della menzogna, i pifferai, i pinocchi, le sirene dell’inganno, i prestatori d’opera dell’occulto) dalla parola facile (anche nevrotica, dalla favilla compulsiva o dalla parola biascicata) che lanciando continue promesse, come a cose già fatte, in realtà restano concentrati sulla potenza, gli onori e le ricchezze da procacciare, con l’inganno, soltanto per sé.
Saltano agli occhi, sul palco elettorale, gli individui che protendono a difendere il proprio status quo, ma anche gli individui che tentano, ad ogni costo, di conquistare i privilegi della casta per il loro futuro status quo. Tutti sono impegnati nella fabbrica del falso (a proposito vedere gli interessanti libri La fabbrica del falso, di Vladimiro Giacché, Editore DeriveApprodi e Gli stregoni della notizia, di Marcello Foa, Editore Guerini e Associati).
Una campagna elettorale, in pieno Carnevale, sembra far sfilare i carri dei bugiardi e degli ingannatori, con le maschere più diverse.
Partiti e candidati in una vergognosa danza incantatoria con la quale ancora una volta, sfacciatamente, cercano di prendere in giro i cittadini, considerati solo funzionali al raggiungimento del loro “seggio dei privilegi”, a spese del sangue versato dai contribuenti.
Chi è la grande protagonista di questa campagna elettorale, che non fa distinguere dove è, e se è finita, la legislatura? La Menzogna, ovviamente, quella di tutti i concorrenti. Non più azioni svolte coperte dal silenzio, ma tanta spettacolarità sulle proposte-propaganda di governo.
I politici di governo, di fine legislatura, che indecorosamente mischiano “parole di governo” con “spot elettorali” per strappare un profilo per il consenso, a livello nazionale e a livello internazionale: la moralità nessuno sa più dove sta di casa, da Gentiloni premier ai ministri e sottosegretari vari.
I principali blocchi politici, indifferenti ai veri bisogni dei cittadini, offrono proposte ad effetto, ma dalla dubbia possibilità di realizzazione, e molte di queste offendono la dignità morale ed economica del cittadino.
Il Pd, vergognosamente trasformatosi a immagine e somiglianza di Renzi (anche se non ancora del tutto), offre un offensivo “reddito di inclusione” di soli 485 euro, e solo per pochi.
Forza Italia (in accordo elettorale, ma non in coalizione vera con la Lega e Fratelli d’Italia), come una “tv per gli acquisti”, offre, per ridare il potere a Berlusconi, il “reddito di dignità” di mille euro incerti – circa –, dalle modalità nebulose e ancora incomprensibili. Un’offerta del Principe, di macchiavellica memoria: l’offerta non dà la dignità ma la sottrae. Inoltre fare il Principe, con i soldi dei contribuenti, per chi è già molto ricco è, oltre che fin troppo facile, di cattivo gusto. Da grande competente, qual si ritiene, perché non ha eliminato, con i suoi governi precedenti, la povertà assoluta dei 4 milioni e 750 mila italiani di cui parla? Perché riesce a vederli solo adesso? Non bisogna dimenticare che Silvio Berlusconi è stato condannato per frode fiscale ed oggi fa la propaganda alla lotta all’evasione fiscale perché le tasse le paghino tutti. Non necessita commento una tale vergognosa offesa ai milioni di cittadini onesti che pagano le tasse, pur non essendo ricchi come Berlusconi che le tasse le evade. Una Forza Italia, alleata con la Lega che ha rubato soldi allo Stato – per questo è stato condannato Bossi (che si ricandida) –, e che sposta milioni di euro per sottrarli alla confisca da parte del Tribunale, quanta fiducia può strappare ai cittadini italiani che soldi da parte, da spostare non ne hanno e nemmeno per arrivare a fine mese?
Il Movimento Cinque Stelle (M5S) offre il “reddito di Cittadinanza” di 780 euro, ma “condizionato”. Non si tratta più della proposta originaria che aveva strappato molti consensi tra i simpatizzanti (cittadini in difficoltà), ma quel “modello-proposta”, in ambito internazionale, che si chiama “Gmi” (guaranteed minimum income).
Naturalmente per chi non ha alcun reddito non sono i 780 euro a ridargli la dignità: si tratterebbe solo di elemosina, senza sogno e speranza, come quella offerta-data dagli altri partiti (tipo i ridicoli bonus del Pd).
Ci rattrista molto vedere i cittadini-contribuenti, in serie difficoltà, presi in giro (e sfruttati) da coloro che hanno la pretesa di voler governare il Paese.
Vedere certi personaggi, azionarsi per conto di “poteri forti” e di “poteri occulti”, mostrare, a dir loro, il grande senso di responsabilità nei confronti del Paese, fa certamente rivoltare nella tomba i Padri Costituenti.
Qual è, ad esempio, il vero senso dell’intervento, a gamba tesa, fuori luogo di Romano Prodi, in questa campagna elettorale piuttosto puzzolenta, in gran difesa di Matteo Renzi? Proprio lui, uomo della tenda e dello zainetto?
Prodi, avrebbe visto, nel metodo praticato da Renzi, nello scegliere e suddividere (democraticamente?) i seggi per il Pd (su 250 seggi solo 200 attribuiti a sé stesso, cioè ai renziani tenuti al laccio) la capacità di unire tutta la sinistra italiana. Ma dove è stato Prodi negli ultimi quattro anni? È un signore molto anziano che potrebbe avere qualche problema oramai di miopia intellettuale. Nulla di male in questo: è la vita. Prodi, però, non può non ammettere che la responsabilità della divisione, della frammentazione della sinistra italiana sia per intero di Renzi, colpa della sua attitudine ad una arroganza divisiva, l’opposto di quello spirito che la sinistra dovrebbe avere (se ricorda ancora l’Ulivo). Renzi non ha subìto una scissione ma l’ha provocata: gli occhi del mondo lo testimoniano. Un’arroganza che ha partorito la mostruosità del Rosatellum; un’arroganza che non gli ha permesso di ammettere la piena sconfitta referendaria e le sue motivazioni, continuando a sostenere, insieme alla Boschi, che a non capire sono stati i 20milioni di cittadini che hanno votato NO. Uno stile di governo prepotente non può che far arrabbiare tutti: c’è chi dimentica per un qualche interesse, ma c’è chi non dimentica e resta arrabbiato o consapevole del vero volto, anche se mascherato, dell’arrogante e del prepotente. Troppe le figuracce pubbliche fatte da Renzi, anche a livello internazionale: sempre per bisogno di strafare, per apparire il migliore di tutti gli altri, e così puntualmente scivola sulla propria incompletezza. Difficile dimenticare l’eccesso di propaganda di sé stesso, in qualità di presidente del Consiglio, alla Conferenza stampa in occasione dell’imminente apertura del tunnel ferroviario del Gottardo, attribuendosi il vanto dell’opera “Siamo l’unico Paese al mondo che sta facendo tre tunnel, tre opere strepitose per il collegamento con l’Europa: il Gottardo che si inaugura il primo giugno con la Svizzera, il Brennero che abbiamo sbloccato noi e ci collega all’Austria, la Torino-Lione con la Francia. Stiamo investendo 28 miliardi di euro, ovviamente cofinanziati, per collegarci con l’Europa”. Una incredibile e inaccettabile mancanza di elementare informazione di politica internazionale, oltre che di stratosferica ignoranza per chi sembra non aver mai consultato un atlante geografico: l’Opera del Gottardo è stata di esclusiva realizzazione Svizzera, anche dal punto di vista economico (2,2 miliardi di franchi), nulla a che fare l’Italia; un lavoro durato 17 anni di cui tutti erano a conoscenza. Gli svizzeri, con la notizia in tv, si sono molto divertiti sportivamente, guardando Renzi tagliare comunque il nastro dell’inaugurazione.
Il Pd ha sfornato il suo programma elettorale: una presa in giro agli italiani, ancora una volta, in cui si rileva tutta l’arroganza e la prepotenza di Renzi.
Il Programma Pd parla di Lavoro, ma fa finta di non ricordare del disastro prodotto (altro che lo slogan delle 100 grandi cose già ben fatte cui aggiungere 100 altre piccole cose da fare vincendo le elezioni), in quattro anni di governo, peggiorando la situazione reale, non quella fabbricata attraverso le parole bugiarde e le interpretazioni statistiche. A Dicembre 2017 vengono registrati 303mila “posti a termine” in più e 25mila “posti stabili” in meno. Risultano, effettivamente, 66mila occupati in meno.
Renzi propaganda che vuole rimettere mano sul Jobs Act, però non dice che è stato un disastro, un gigantesco Flop. Dice che è stato un successone, ma allora perché ritoccarlo in cosi breve tempo? Un politico, che è stato anche Premier, anche se illegittimo, non dovrebbe dire cose intellettualmente disoneste tese ad ingannare i cittadini-elettori. Il milione dei lavoratori che ha sfoggiato con parole bugiarde è in realtà precario.
Il Programma Pd parla di Pensioni, ma dimentica che si è preoccupato di assicurarsi solo la sua di pensione e di salvaguardarsela (da dirigente non meritata, ben pagata, sostenuta dai contribuenti neanche da se stesso), mentre sulle pensioni degli italiani non ha fatto nulla in quattro anni e adesso promette menzogne, quelle che non gli costano nulla.
Il Programma Pd parla di Diritti, ma lo fa in campagna elettorale perché invece, in quattro anni di governo, i diritti li ha sottratti. Ha sottratto il diritto ai cittadini di decidere e di scegliere sui vaccini, che invece ha imposto addirittura con un decreto poi fatto legge (comprese le sanzioni e la sottrazione della potestà genitoriale eventuali); con una pessima ministra della Sanità, Beatrice Lorenzin, nemmeno laureata, appena diplomata e del tutto incompetente in medicina che ha infatti confuso pubblicamente, i virus con i batteri (saltellanti). Ha sottratto, tenendolo nascosto ai cittadini (61milioni di cittadini italiani non più padroni dei propri dati sensibili), il diritto di decidere e di scegliere sull’utilizzo dei propri dati sensibili sanitari, vendendoli come un mercenario, ad un Paese straniero (l’Ibm Usa) per utilizzarli in più di un “progetto” (a dispetto della privacy rubata).
Il Programma Pd parla di Fisco e Famiglie, ma dimentica che in quattro anni ha aumentato i loro disagi, le loro difficoltà ad arrivare a fine mese, quindi quelli in campagna elettorale sono solo spot ingannevoli come i 240 euro a figlio. Si è preoccupato di salvare le banche anziché i risparmiatori-contribuenti e le loro famiglie gettate nel lastrico, ha invece salvaguardato solo la sua di famiglia.
Il Programma Pd parla di Europa, ma di quella, in gran segreto, degli Oligarchi finanziari sovranazionali sostenuti dai membri dei “poteri occulti”.
Il Programma Pd parla di Povertà e di Periferie, ma sproloquia pensieri inflazionati anziché offrire idee-progetti concreti, realizzabili: in quattro anni nelle periferie non l’hanno nemmeno visti a quelli del Pd, ma solo quelli della Destra. Senza dimenticare i tagli alla sanità che impediscono a milioni di persone di potersi curare.
Il Programma Pd parla di Sicurezza, ma si dovrebbe solo vergognare per come in quattro anni ha precarizzato le forze dell’ordine che meriterebbero più di una semplice attenzione.
Il Programma Pd parla di Migranti, ma solo di sciocchezze da far ingurgitare alla gente, non della vera storia occulta della “Migrazione programmata”, da molto tempo, dalle élite oligarchiche (di Kalergiana memoria).
La vergognosa bugia di tutti i partiti, in questa campagna elettorale, è quella sulla “lotta alla povertà”. Perché proprio adesso?
Il Pd ha avuto possibilità di fare, e non ha fatto, negli ultimi quattro anni; Forza Italia (con il predatore Silvio Berlusconi), la Lega (con Bossi, Maroni fino a Salvini) e quelli che oggi sono di Fratelli d’Italia (Giorgia Meloni, Ignazio La Russa, Francesco Storace, Guido Crosetto, ecc.), hanno avuto venti anni per fare qualcosa, per evitare ciò che ha condotto alla situazione attuale, ma avevano altro a cui pensare.
Niente di buono da questa campagna elettorale.
Serpeggia, dal 1998 al 2018, un segreto “Pensiero-Idea-Progetto” condiviso da tutte le forze politiche, quale obbedienza occulta al potere sovranazionale, di cui nessuno vuole parlare ma per cui hanno operato tutti i governi (Prodi, D’Alema, Berlusconi, Monti, Letta, Renzi, Gentiloni) che si sono nel tempo succeduti: tutti hanno lavorato con le linee guida per i test genetici a cura del Consiglio dei Ministri. Si opera senza alcuna consultazione del popolo sovrano a seguito dell’adesione ai Trattati di Prum, di Velsen e di Lisbona (che hanno privato l’Italia di ogni sovranità). Una schiavitù vietata che resta tranquillamente in vigore. Quando i cittadini sapranno e comprenderanno di cosa si tratta sarà troppo tardi.
Chiamatela schedatura se volete. Chi volesse comprenderne già qualcosa potrebbe interessarsi a cosa dovrebbe servire la mega banca dati, presso il Viminale, contenente tutti i dati sensibili della popolazione italiana, già schedati dalla Sogei. In ultimo, tutte le informazioni sensibili dovranno confluire in un’unica banca dati a disposizione della NATO. Questa è la vera democrazia per cui tutti i partiti stanno lavorando, il resto è “specchio per le allodole”.
Il Pinocchio d’Italia continua a fare il giocoliere con le sue bugie; il Pifferaio riprende a incantare con i suoi “consigli per gli acquisti”; il barbaro, travestito da buontempone, tradisce la sua vera natura ad ogni vero confronto culturale; la Damina maschia fa la sirena incantatoria che tenta un richiamo patriottico al femminile; e tutti i vagoni del treno della politica sfilano i loro spettacoli surreali.
Naturalmente per quanto detto ci siamo presi, in funzione di quanto subìto come cittadini, il Diritto alla libertà d’opinione sancito dalla Costituzione Italiana, in uno Stato di Diritto purtroppo in bilico.
Prossimamente in uscita il nostro libro:
L’Italia occulta