Il primo Articolo, della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, che compie 70 anni in questo 2018, afferma solennemente, senza possibilità di fraintendimenti:
“Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”.
Questo primo articolo è un Alto dignitario dei più elevati principi e valori che va preso anche come possibile “pietra di paragone” per valutare e giudicare le azioni di governo e i comportamenti (pensieri, parole e fatti) dei politici che mirano di arrivare alla guida del Paese.
Questo articolo si riferisce non solo a quel che riguarda i comuni cittadini ma contempla, nel suo spirito enunciativo, soprattutto tutti i membri della classe dirigente che devono incarnare per primi quei principi, custodirli, fare in modo di farli realizzare tra il popolo e impedire, a qualsiasi volontà contraria, di farli disattendere all’interno del Paese.
Nessuno viene escluso dal “dovere” di rispettare quei “diritti”, incontestabili universalmente, che esprimono solenni principi e valori per tutti.
Nella classe politica attuale, noi non vediamo proprio che questo primo Articolo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani venga incarnato, rappresentato dai vari partiti, dai governi che vengono occupati, dalle stesse azioni di governo (più sferrate contro che azionate a favore dei cittadini). Gli ultimi venti anni di governi succedutisi lo hanno dimostrato più che chiaramente, vista la situazione critica dell’Italia, dove ogni governo incolpa sempre i precedenti dei propri fallimenti. I governi degli ultimi otto anni, oltre che illegittimi hanno collezionato, al di là di quanto ingannevolmente sostengono, una torre babelica di disastri: tutti i provvedimenti fatti non erano indirizzati a migliorare la situazione preoccupante dei cittadini ma a servire le linee guida imposte dagli oligarchi internazionali, verso i quali l’Italia è sempre suddita, per colpa di certi uomini (traditori) asserviti ai “poteri forti” e ai “poteri occulti” sovranazionali.
Non ottenere nessuna miglioria, in alcun ambito sociale (Lavoro, Imposte, Pensioni, Sanità, Sicurezza del territorio, ecc.) è impossibile se non fosse che tale è sempre stata la vera volontà azionata, fare finta sul palcoscenico pubblico e, in realtà, sul piano fattivo fare altro, per un disegno occulto planetario.
Nell’attuale campagna elettorale stanno dimostrando tutti, ma proprio tutti, la loro vergognosa insincerità sbattuta, ancora una volta sulla faccia dei cittadini, da loro considerati “trascurabili” ma funzionali ai loro fini mercenari. Il peso delle parole, di alcuni di loro, ha già provocato preoccupanti risonanze nella forza di gravità sociale: pensando di poter controllare presuntuosamente tutto potrebbero, invece, subire la ricaduta delle loro menzogne, delle loro vere intenzioni oscure.
Noi speriamo invece che possano rendersi conto di essere andati oltre e di ravvedersi in tempo a non provocare quanto di più disastroso per il Paese.
La bramosia di potere rende ciechi i loro intelletti ed è quanto di più pericoloso possa esserci nei momenti più delicati, più critici. Non comprendere il reale livello di disagio della maggior parte dei cittadini è una cosa inaccettabile che dimostra la loro mediocrità. Dimostrano di non aver compreso la storia passata o di non averla studiata, oppure di prenderla a riferimento, e questo è il vero pericolo per l’intera nazione.
La politica, negli ultimi venti anni, ha corrotto e degradato il senso e la logica del “governo democratico”, deformato anche il pensiero delle varie ideologie e diffuso una grande confusione. Le varie opinioni dei cittadini sono estremamente confuse e così il confine tra la legalità e l’illegalità è divenuto invisibile alla ragione di coscienza.
I politici che si stanno sfidando, per accaparrarsi la coreografia di governo, sembrano disconoscere o ignorare, oltre che il primo anche il secondo Articolo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani che afferma nobilmente:
“Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione. Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o internazionale del paese o del territorio cui una persona appartiene, sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi limitazione di sovranità”.
Anche questo Articolo è un grande “parametro di paragone” per testare i bugiardi della politica, verificando quanto, dei loro “programmi politici”, corrisponda a tali principi e valori universali. E se qualcuno, per caso, li avesse appiccicati maldestramente per ingannare, osservando il loro linguaggio corporeo ed il loro linguaggio comunicazionale si potranno smascherare facilmente, perché quella che pensano di usare furbescamente, come persuasione occulta, è quella che stupidamente credono di aver appreso facilmente dai loro manualini (o dispense), che qualcuno gli fornisce.
Gli Articoli 3, 4 , 15, 23, 24, 25, 26, della Dichiarazione affermano indiscutibilmente:
“Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona”.
“Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di schiavitù o di servitù; la schiavitù e la tratta degli schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma”.
- “Ogni individuo ha diritto ad una cittadinanza.
- Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua cittadinanza, né del diritto di mutare cittadinanza”.
- “Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell’impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la disoccupazione.
- Ogni individuo, senza discriminazione, ha diritto ad eguale retribuzione per eguale lavoro.
- Ogni individuo che lavora ha diritto ad una rimunerazione equa e soddisfacente che assicuri a lui stesso e alla sua famiglia una esistenza conforme alla dignità umana ed integrata, se necessario, da altri mezzi di protezione sociale.
- Ogni individuo ha diritto di fondare dei sindacati e di aderirvi per la difesa dei propri interessi”.
“Ogni individuo ha diritto al riposo ed allo svago, comprendendo in ciò una ragionevole limitazione delle ore di lavoro e ferie periodiche retribuite”.
- “Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all’alimentazione, al vestiario, all’abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari; ed ha diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, malattia, invalidità, vedovanza, vecchiaia o in altro caso di perdita di mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà.
- La maternità e l’infanzia hanno diritto a speciali cure ed assistenza. Tutti i bambini, nati nel matrimonio o fuori di esso, devono godere della stessa protezione sociale”.
- “Ogni individuo ha diritto all’istruzione. L’istruzione deve essere gratuita almeno per quanto riguarda le classi elementari e fondamentali. L’istruzione elementare deve essere obbligatoria. L’istruzione tecnica e professionale deve essere messa alla portata di tutti e l’istruzione superiore deve essere egualmente accessibile a tutti sulla base del merito.
- L’istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana ed al rafforzamento del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Essa deve promuovere la comprensione, la tolleranza, l’amicizia fra tutte le Nazioni, i gruppi razziali e religiosi, e deve favorire l’opera delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace.
- I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli”.
Eppure questi governi, uno dietro l’altro, hanno sempre violato, in molti aspetti, i principi e i valori espressi in questi elevati Articoli. Sotto forme mascherate hanno decretato e legiferato in modo non consono a questi Articoli. Ad esempio su quanto riguarda i “Migranti”, i “Vaccini” (imposizione dei vaccini senza diritto di scelta e consegna dei dati sensibili sanitari di 61milioni di italiani, senza diritto a poter dire di no, per un accordo di Renzi-premier illegittimo con l’Ibm-USA), il “Lavoro” (Jobs Act, compreso il controllo a distanza dei lavoratori: è stato agevolato il diritto del datore di lavoro di controllare il lavoratore e sottratto il diritto del lavoratore al rispetto della sua riservatezza; vedere, infatti, l’idea dei braccialetti, come i carcerati, di Amazon), ecc..
Non si può chiamare “governo democratico” un governo non eletto dai cittadini che legifera leggi incostituzionali e che tenta di deformare o cancellare i più importanti articoli della Costituzione e soprattutto che abbia fatto riforme grazie alle quali il Paese sta peggio di prima.
L’Articolo 30 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, che compie 70 anni in questo 2018, afferma solennemente, senza possibilità di fraintendimenti:
“Nulla nella presente Dichiarazione può essere interpretato nel senso di implicare un diritto di un qualsiasi Stato, gruppo o persona di esercitare un’attività o di compiere un atto mirante alla distruzione di alcuno dei diritti e delle libertà in essa enunciati”.
Prendano i Cittadini, con grande impegno, questo ultimo Articolo della Dichiarazione, come “pietra di paragone” per valutare e giudicare quanto sceneggiano partiti e politici in questa campagna elettorale e se gli eventuali eletti si comporteranno da rappresentanti della volontà del popolo sovrano o da nuovi “occupanti” del governo italiano.
Naturalmente per quanto detto ci siamo presi, in funzione di quanto subìto come cittadini, il Diritto alla libertà d’opinione sancito dalla Costituzione Italiana (inattuata e inapplicata), in uno Stato di Diritto purtroppo in bilico.
Prossimamente in uscita il nostro libro:
L’Italia occulta