Nell’attuale umanità, ormai disumanizzata e animalizzata, tutti sprecano “parole” inflazionate inutili e solo per la moderna patologia dell’”apparire”, per cercare di ottenere un consenso, per illudere sé stessi e gli altri di “essere”, o di “poter fare”, qualcosa di importante (solo una questione di egocentrismo). Nulla di più. Così si muove la maggior parte delle persone destabilizzata culturalmente dalla cultura demenziale dominante (un piano di istupidimento mondiale). È stata attuata una società umana trasformatasi in una società egoista e senza amore. Una società corrotta, senza legalità che contraddice, nonostante le belle parole sprecate dai suoi leader vari, tutti gli Articoli della Carta Costituzionale e della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (che entrambe fanno quest’anno settanta anni).
Spendere “parole” di effetto, che non mutano lo stato critico delle cose di cui parlano, non costano nulla. Queste “parole” gratuite regalate sono quelle usate dai politici, dal Papa, dai grandi presidenti delle grandi potenze, dai vip della finanza internazionale, dagli economisti di successo (pagati dai circoli occulti degli Oligarchi mondialisti), dagli ecologisti famosi, dei partiti politici verdi, sostenuti dalle grandi e importanti Fondazioni mondiali (create dai ricchi e potenti capitani d’industria del petrolio, della chimica, del nucleare, praticamente degli inquinatori abituali), ecc..
Il popolo, nonostante la Carta Costituzionale e la Dichiarazione Universale, viene sovente ugualmente attentato alla sua libertà senza una formale dichiarazione di guerra: attentati terroristici; attentati stragistici mafiosi; attacchi al sistema economico-finanziario; attacco al sistema dei valori mediante una graduale degradazione della cultura dominante; ecc..
Molti aspetti, della vita politica italiana, hanno preso nel tempo delle direzioni rinnegatrici della eguaglianza costituzionale dei cittadini: non è una opinione ma un fatto, osservato e osservabile da tutti. Vigono, infatti, delle mostruosità morali nella politica che generano scelte politiche e di governo all’insegna dell’ingiustizia per i più deboli. Per questo, nel cuore dei cittadini si agita, insieme alla rabbia, il fervore di un possibile cambiamento, un rinnovamento dello stato delle cose, che non significa voglia di rivoluzione ma di domanda di giustizia. È questo che i politici, presi dai propri interessi egoistici, non riescono a comprendere veramente, perché non in grado, e si riducono a sfruttare negativamente, usando suggestioni pericolose, le manifestazioni di protesta legittima e civile: non vogliono risolvere ma cavalcare, a proprio vantaggio elettorale, il mare tempestoso dei problemi della gente.
Papa Francesco ha speso moltissime “parole” giuste finora, contro la corruzione, contro chi ruba, contro la politica egoista, contro chi impoverisce il popolo, contro i finanzieri selvaggi, contro chi abusa dei bambini innocenti, contro la schiavitù, parole anche a favore di tutte le persone bisognose in diverse parti del mondo. Ma queste “parole” giuste altisonanti hanno mutato il corso ingiusto delle cose o tutto è rimasto come prima? Hanno azionato processi correttivi? Stando alla cronaca sembra proprio di no, perché continuano a perpetuarsi i soliti fatti ignobili sulle spalle dei più deboli. Niente di nuovo sotto questo cielo terreno. Peccato.
Un esempio: lo Ior (la banca vaticana che non è la banca per aiutare i poveri in nome di Gesù il Cristo) continua, dopo due anni, a non consegnare allo Stato italiano, come vuole la legge, in questo momento di crisi economica mondiale, il “profitto del reato” di bancarotta di Angelo Proietti, nonostante siano state inviate due regolari rogatorie da parte dei gip. Tutti tacciono in Vaticano: anche il papa dalla grande simpatia che ha sempre una buona “parola” per tutti e per ogni situazione. Predicare con “parole” giuste è facile, perché non costano nulla, ma realizzare concretamente i fatti di cui parlano quelle “parole” sembra una cosa piuttosto irrealizzabile. Perché allora, sapendo di non poter fare, si spendono ugualmente quelle “parole”? È solo politica, anche quella del papa? Perché mai nessuno dei tanti “parolai” prende il coraggio di dire “parole” sincere di verità?
Un altro esempio è il “progetto europeo”.
Il “progetto europeo” è un totale fallimento sotto gli occhi di tutto il mondo. Infatti, dopo averlo presentato con la migliore capacità immaginifica e disatteso, è divenuto impopolare. È forse colpa dei cittadini l’impopolarità del “progetto” o di chi ha approfittato dei lavori in corso d’opera per deviare dal progetto originario presentato e in realtà ostacolarlo, sfruttando situazioni (appalti) e risorse (denaro stanziato) per fini privati anziché pubblici? Dove sono coloro che hanno promesso una splendida Europa Unita, all’insegna della cooperazione? Cosa hanno ottenuto per aver tradito? Avevano promesso, ai cittadini dei vari Paesi costituenti, libertà, uguaglianza e cooperazione. Sono, invece, tutte cose che hanno sottratto crudelmente e diabolicamente. Cosa hanno assecondato, provocato invece? Iniquità, egoismi privati, assenza di Lavoro o lavoro precario, disuguaglianze, aumento della povertà, abbassamento della qualità di vita, degradazione etica e morale, sottrazione della dignità morale ed economica, ecc..
Questi uomini egoisti e irresponsabili, questi spregevoli ingannatori del popolo sovrano, hanno disatteso tutte le aspettative che avevano accese ad arte nei cuori delle persone e proseguono imperterriti nella loro opera oscura, grazie ad uomini traditori all’interno di ciascun Paese costituente. È grazie a questa categoria di uomini, nella politica, nei “poteri forti” e nei “poteri occulti”, all’interno di ciascun Paese europeo, che hanno creato una “via-potere” trasversale per riuscire a fare quanto hanno già fatto e quanto ancora di più stanno per fare.
Questi uomini (della Ue) fingono di eliminare le disuguaglianze con operazioni di manipolazione delle coscienze, sfruttando il condizionamento, ormai innestato nei cittadini (nel loro abito mentale che genera comportamenti), alla dipendenza dei vari dispositivi tecnologici, tipo smartphone e simili e i vari social. I cittadini sono “visti” e sempre più “trasformati” “cittadini-consumatori”, funzionali al mantenimento del sistema. Questo sistema vuole il cittadino in veste di materialista, egoista, ateista, consumatore eccellente. Il cittadino non deve avere una fede in qualcosa di superiore e di trascendentale ma credere profondamente nei miracoli delle app, nel proprio smartphone, e degli innumerevoli “contatti” nei vari social e nelle infinite possibilità di acquisto nei negozi in rete. Il cittadino non deve perdere tempo a pensare, a far filosofia, a fare politica ma correre veloce (nevrotico e compulsivo), non deve essere indipendente ma connesso (cioè legato, condizionato costantemente, per non pensare di proprio) e soprattutto “consumare, consumare, consumare” (così vince premi e bonus vari, che lo legano, condizionano e sottomettono ancora di più). La Ue, infatti, che vuole solo il bene dei cittadini li favorisce in tutte le possibilità del “consumare”. La Ue ha infatti eliminato le barriere discriminatorie, dice, allo shopping online sulla base del Paese di provenienza di chi compra. Eccezionale. Incredibili i maggiori vantaggi che si possono ricavare da questa intelligente azione di governo europeo. Sicuramente i cittadini staranno molto meglio e più felici, ma sempre con le tasche vuote e la difficoltà ad arrivare a fine mese. Ma cosa si ottiene per davvero?
In questa Unione Europea costruita, utilizzata per scopi tutt’altro che nobili da certe “congreghe occulte”, qualcosa dimostra che tutto non è stato fatto per il meglio degli Stati membri e dei loro cittadini: la mancanza di vero dialogo, tra la Corte di Giustizia Europea e la Corte Costituzionale italiana, ne è un valido esempio. In molte occasioni si è vista una vera e propria ingerenza della Corte di Giustizia Europea nel mettere in discussione sentenze di Cassazione della Corte di Giustizia Italiana, svilendone la credibilità e l’intero operato (vedi il caso Contrada; il caso in corso di Dell’Utri, un caso schiacciante comprovato in Cassazione dalla Giustizia italiana; il caso Berlusconi per l’ineleggibilità a causa della condanna per frode fiscale; ecc.). È una questione di sovranità sottratta.
Il pretesto costrittivo, per iniziare a far cedere parti di sovranità, è stato quello per una pace, una solidarietà e una giustizia internazionali.
La famosa apertura verso gli altri popoli non deve per forza passare attraverso il cedimento della propria sovranità nazionale. Averlo fatto ha portato a subire gli attuali autoritarismi mascherati da parte della cosiddetta Europa Unita che unita non è, e in cui viene applicata impropriamente la legge del più forte (finora la Germania con una posizione egemonica, la Francia che la segue, e l’Inghilterra di prima).
È all’insaputa del popolo sovrano che un premier di governo viene eterodiretto da un “direttorio sovranazionale”, un direttorio che gli concede qualche accordo, con delle multinazionali, che faccia effetto per un’apparenza di comodo per un prestigio di facciata (da politico di successo).
La verità è che non c’è più un vero “potere politico” (cosa che si guardano bene dal confessare) all’interno dei singoli Paesi, ma ne hanno messo uno “illusorio” di potere, un simulacro, che viene rappresentato dai burattini della politica attuale, quei “pupi” azionati dai fili tirati dai “pupari” del “potere sovranazionale” degli Oligarchi mondialisti. Hanno fatto in modo di limitare ogni autonomia di ciascuna categoria sociale, ad esempio come quella dei giudici.
Un confuso liberalismo, appositamente diffuso, che ha impoverito i più e arricchito ancora di più chi già ricco si è imposto, un liberalismo come ideologia del potere e della forza, difficile da soppiantare, che affascina addirittura la classe operaia in difficoltà, assoggettandola e sottomettendola maggiormente come ad un bacino di nuovi servi-schiavi, senza che se ne renda conto nel delirio di un sogno impossibile inoculato artificiosamente.
Perché un partito, un politico, un premier o un qualsiasi gruppo ideologico, dovrebbe volersi liberare dai limiti della propria Costituzione, limiti che hanno una funzione protettiva dei diritti dei Cittadini, e invece considerati fastidiosi? Eppure si tratta di limiti ben considerati e studiati dai padri Costituenti ed espressi, per finalità nobili, con precise statuizioni giuridiche.
I tentativi, di scardinare questi limiti, sono stati più d’uno ed il dialogo aperto, di questi accaniti promotori della cancellazione dei limiti, è basato sul fatto che rendono rigida la Costituzione. Quali nascoste ragioni inconfessate muovono tali signori per insistere tanto in tale direzione e cercare di convincere tutti della necessità di detto orientamento?
La politica non deve essere svincolata dal diritto: è fondamentale.
Questi signori sono quelli che hanno cercato di metterci mano per cancellare i limiti e che, nei governi da loro occupati, hanno fatto “cose” e azionato “proposte” che hanno ignorato le indicazioni degli Articoli della Costituzione e anche le indicazioni di quei nobili limiti sacrosanti, ascoltando ignobilmente le ingerenze di organismi sovranazionali, e dimostrando anche di conoscere e condividere gli statuti di multinazionali con cui intrattengono rapporti di amicizia tramite dei loro membri.
Solo se sei un traditore dei tuoi connazionali e del tuo Paese puoi desiderare di togliere i limiti, inscritti nella Costituzione che afferma il diritto assoluto alla sovranità, così utili alla difesa dei diritti dei Cittadini. E perché farlo se non per ambizioni di guadagno e di privilegi possibili, visto il potere politico e la sovranità ceduti all’insaputa dei Cittadini?
Infatti le insidie e le ingerenze, che vengono da lontano, alcuni politici e premier italiani le colgono ben volentieri, perché spesso aumentano le loro possibilità di posizionamento, stabilità e ulteriore crescita al potere da loro già conquistato.
Un esempio per comprendere. C’è stato un accordo segreto (primavera 2016), non comunicato agli italiani, tra il governo Renzi illegittimo e l’Ibm Watson Health di Boston-USA, per consegnare, ad un Paese straniero, i dati sensibili sanitari di 61milioni di cittadini, che non hanno avuto la possibilità di scegliere liberamente se dare o meno il proprio consenso. I cittadini hanno subìto, a loro insaputa, un atto di autoritarismo prepotente. Una operazione che viola la Privacy e che proprio perché in presenza di una chiara violazione, per mano di un governo illegittimo, quello di Gentiloni (che fa la parte del poliziotto buono della politica del Pd), si sono inseriti di nascosto due articoli nella “legge europea 2017” raggirando e superando il problema, sempre senza dire nulla agli italiani. Infatti, in campagna elettorale il Pd (che non ha tenuto conto dei principi costituzionali in merito all’azione antidemocratica commessa dal segretario premier) non ne parla, ma nemmeno gli altri partiti, che potrebbero sfruttare la cosa. Alto tradimento nei confronti dei cittadini italiani (il popolo sovrano), da parte di un premier furbastro (Renzi), che si vende la storia personale sanitaria di ogni singolo italiano, con una viscida azione nascosta che dimostra quanto essa sia del tutto impropria. Non solo, ma si sta spingendo perché si velocizzi l’iter del progetto, per ottenere il “sì a procedere” prima del 4 marzo 2018, guarda caso, di portare Ibm nell’area Expo (una piattaforma quale sede europea, di cui il governo italiano si è impegnato a contribuire con 60milioni degli stessi italiani-contribuenti, violati sia nel loro diritto di scegliere sia nel loro diritto alla privacy), per azionare il rilevamento dei dati personali dei cittadini. Accordo che prevede anche ulteriori progetti non esplicitati (si sospetta qualcosa che riguarda un progetto genetico, cioè i dati del Dna dei singoli individui – utilizzo della nemesi medica e manipolazione delle identità genetiche per un progetto mondiale –, con i soliti pretesti del bene della salute del cittadino). Un azionamento illegittimo alle spalle degli italiani, di cui tutta la politica è responsabile (il Pd in primis ma anche tutti i partiti che se ne stanno zitti), su cui dovrebbero intervenire prima possibile le Autorità competenti, che non sono state investite a monte dell’accordo, cioè il Garante della Privacy e l’Antitrust, ma per fermare questo percorso illegittimo che ha tutte le connotazioni di un atto eversivo contro la sovranità popolare. Sottrarre una proprietà-diritto, come quella della propria storia personale dei dati sanitari (Dna compreso), significherebbe allora che il cittadino non è più proprietario del proprio corpo. E chi avrebbe diritto sui corpi dei cittadini-contribuenti italiani? Forse una forza multinazionale (l’Ibm Watson Health-USA) al servizio di un non identificato potere sovranazionale? Chi è che non ha il coraggio di raccontare le cose come stanno veramente? Prima la sottrazione del diritto di scegliere sui vaccini, per legge addirittura, poi la sottrazione del diritto di non dare il consenso a rubare i propri dati personali sanitari, con prepotente violazione della privacy, e successivamente, dopo il 4 marzo 2018, cosa si devono aspettare i cittadini italiani? Si tratta forse di prove tecniche di dominio assoluto di cui gli autori occulti non hanno il coraggio di mostrare il loro vero volto? Chi è che vuole impossessarsi dei corpi dei cittadini togliendo loro la legittimità proprietaria rendendoli di fatto degli schiavi con l’illusionismo della biosicurezza, delle biotecnologie, delle scienze della vita e dell’eugenetica?
Gentiloni, ebbro dell’incontro avvenuto con la Merkel, dopo essere stato ignorato e rimandato in Italia senza neanche un caffè diplomatico, sostiene che il Pd (e implicitamente lui) è l’unico serio e credibile per un governo che possa offrire una “stabilità”. Ma di quale “stabilità” può parlare lui, Renzi e il Pd dopo cinque anni di vissuto della gente vera, immobile economicamente? L’unica “stabilità” che hanno saputo fare è l’indesiderabile “stabilità delle disuguaglianze” in tutto il Paese, dal momento che non sono in grado di saper guardare al di sotto del loro “status quo” personale, dove c’è la gente che ha problemi di resistenza alla sopravvivenza: una cecità politica e umana imperdonabile per una “sinistra.
La campagna elettorale in Italia sta vedendo i cosiddetti leader politici non affrontarsi direttamente con gli avversari, ma spesso si scontrano invece gli alleati. È tutta una finzione questa tornata elettorale 2018. Soliloqui costruiti davanti lo specchio, al web o innanzi ad una videocamera e poi sciorinati sui cittadini, possibili elettori, convinti di poterli manipolare per un consenso al loro “programma farlocco”. Sono vittime della stessa cultura demenziale che hanno contribuito a divulgare: mediocrità, pochezza, nullità che si agitano. Infatti permettono ancora, tutti i partiti, che degli “impresentabili” possano occupare il campo della politica e perfino il Parlamento e il governo. Significa che vogliono cancellare del tutto la fiducia dei Cittadini nei confronti di un governo, dello Stato, delle istituzioni, della legalità: far rinunciare al senso di sovranità popolare e cederla, questa, completamente nelle mani dei politici, perché decidano tutto in sua vece, facilitando il processo di servilismo nei confronti del “potere sovranazionale”, il vero gestore occulto della sovranità popolare. Questi irriducibili, sia partiti, leader e politici candidati, promettono di tutto e di più senza una vera dimostrazione delle risorse disponibili. L’Ufficio di bilancio sostiene nel suo rapporto, invece, che servono risorse per sanità, investimenti e statali e che sono insostenibili le ipotesi di spending review miliardarie sbandierate da tutti i partiti. C’è, anzi, il rischio che la Ue possa chiedere una manovra correttiva di cui nessun partito parla.
Necessita una forza sociale, libera da dipendenze e condizionamenti vari, capace di far desiderare ai cittadini un cambiamento prima, e un rovesciamento dopo, delle politiche sferrate dai vari traditori, mascherati di destra, di centro e di sinistra.
I Cittadini-lavoratori devono emanciparsi dalla condizione di subalternità in cui sono stati confinati e messi in condizioni di minaccia e di ricatto da parte dei datori di lavoro manovrati, attraverso i politici venduti, dalle volontà della finanza sovranazionale che fa il gioco dell’èlite dominante, nel quadro della piramide mondiale del potere.
I politici, tutti i politici, che non hanno più il vero potere politico, cercano di imprigionare i cittadini in “progetti-programmi” inesistenti e in “parole d’ordine” inflazionate il cui fine è solo quello di influenzare, di condizionare, di strappare irrazionalmente un consenso che, con una puntale e logica riflessione (con discernimento-discriminazione), non verrebbe dato.
Il potere è stato consegnato alla finanza sovranazionale da molti anni: i politici non contano più nulla e arrancano coreografie ridicole per dare l’impressione di contare qualcosa. Dimostra quanto diciamo l’uniformità di idee e programmi tra i vari partiti, non si differenziano, si copiano (la politica del copia e incolla) a vicenda e tentano di dare nomi diversi alle stesse cose proposte: mediocrità, scarsa intelligenza, assenza di moralità e di eticità, e tanta ignoranza imperano.
Hanno solo favorito, tutti insieme, le disuguaglianze in continua crescita, i posti di lavoro che diminuiscono e che alcuni di loro vedono invece crescere, al di là delle evidenze che mostrano gli stessi cittadini. Hanno la presunzione, la pretesa, l’arroganza di saper vedere che il cittadino sta meglio di prima pur essendo ancora disoccupato da anni, senza neanche usufruire degli ammortizzatori sociali, senza ricevere alcun sostegno. Il sistema degli aiuti è ingannevole perché, in un modo o nell’altro, finisce per essere colpa sempre della condizione particolare in cui versa il cittadino disoccupato che non gli permette di ricevere un sussidio: se ha concluso la mobilità di due anni, dopo essere stato licenziato, e non riceve più l’indennità prevista, perché non gli spetta un’altra forma di sostegno se è ancora disoccupato? Conosciamo molti casi che si trovano in tale condizione ma il “Patronato”, a cui si sono rivolti, non sembra essere in grado di aiutarli, per i cambiamenti avvenuti nelle regole degli ultimi due governi (hanno risposto).
Matteo Renzi che, non ha un cuore di sinistra (in quanto nato politicamente nella Democrazia Cristiana corrotta), ha occupato il governo illegittimamente, senza aver ricevuto il consenso e il mandato dei cittadini italiani, ha sferrato, sempre illegittimamente, una ingerenza politica abrogando l’Articolo 18, costringendo i Cittadini-lavoratori all’instabilità, spazzando i loro diritti conquistati in lunghi anni di lotte di sinistra, quella vera non del suo partito personale, e imponendo il Jobs Act. Un Pd unico, continua a ripetere Gentiloni, rispetto agli altri blocchi politici, in grado di dare affidabilità e garanzie. Quante ne ha date in cinque anni, vista la condizione in cui l’Italia si trova? Gentiloni sembra che faccia il cappello del mago dove si è nascosto Renzi per spuntare fuori a sorpresa al momento inaspettato.
Il mondo del Lavoro è stato distrutto per farlo scomparire e creare un “parcheggio di trascurabili” (i cittadini-contribuenti-lavoratori-consumatori) sempre “disponibili” (i nuovi schiavi). Chi ha abusato dei lavoratori? Chi ha voluto danneggiare la dignità morale ed economica dei Cittadini? Chi ha voluto avviare il processo di distruzione delle varie identità culturali?
I valori, se non si trasformano dentro gli individui in stati di coscienza, restano lettere morte e non potranno mai provocare “azioni private” e “azioni di governo” giuste. Questi valori, dati ai cittadini solo formalmente, possono essere sottratti facilmente come infatti è avvenuto. Coloro che, comunque, vogliono far credere ai cittadini che la libertà e la democrazia, di cui usufruiscono, sia una concessione, un regalo, un privilegio, si sbagliano o sono in malafede. Quel tanto di libertà e di democrazia dell’oggi è, invece, ben meritato perché frutto di lunghissime lotte, di molta sofferenza, di conquiste ottenute giorno per giorno. Si tratta di un processo incompleto, ostacolato, bloccato che bisogna far ripartire per mantenere, per tutti indistintamente, quel rispetto e quella dignità che questi valori ispirano.
Bisogna fare in modo che non debba più esistere un Paese dove i disonesti vengano premiati con tanto di approvazione diffusa e gli onesti, invece, puniti e circondati da una marcata disapprovazione e un ostentato disprezzo. La corruzione diffusa, che ha formato una mentalità assolutoria in ogni ambito sociale, deve sparire.
Coloro che da un lato promettono legalità e dal lato nascosto favoriscono l’illegalità che foraggia la politica devono essere emarginati e resi ininfluenti. Così come quel corridoio occulto che attraversa il sistema dei partiti, i Parlamenti, le istituzioni internazionali, i “poteri forti” conducendo fino all’èlite dominante del Vertice della piramide mondiale del potere.
Bisogna immediatamente reinstaurare una concreta garanzia delle minoranze, mediante apposite procedure, eclissando le circolanti suggestioni dell’“uomo forte” o della tentazione ricorrente di quelle chiamate le “larghe intese” che trova facilmente subdole disponibilità velate, ma anche la politica dell’improvvisazione con la scusa delle urgenze di necessità per il Paese.
Necessita una ripartenza del Paese con la piena cooperazione e responsabilità dei Cittadini, per riformare il nuovo popolo italiano, che tenga conto di tutti gli errori del passato commessi: una riconquista della sovranità popolare per ricostruire l’Italia.
I Cittadini devono riappropriarsi della sovranità popolare sottratta, della dignità sottratta, della sottratta capacità di decidere e di scegliere la direzione sociale da seguire. I Cittadini devono trovare il coraggio di provare, con tutti i metodi civili a disposizione (mai con la violenza), a cambiare lo stato delle cose, impedire che le ingiustizie proseguano, anche a costo di fallire, ma per propria mano. Si tratta di azionare una mobilitazione pacifica di tutti “i migliori” al di sopra di ogni sospetto, nell’interesse di tutti i Cittadini e di tutto il Paese.
“Se tu giudice darai l’impressione di non essere stato di alcun aiuto contro la prepotenza e gli appoggi autorevoli a chi è solo privo di mezzi, se presso questa corte l’esito della causa dipenderà non dalla verità, ma dai mezzi di cui dispongono i contendenti, allora davvero in questa città non vi è nulla ormai che sia sacro e onesto”.
Marco Tullio Cicerone
tratto dalle Orazioni
In difesa di Plubio Quinzio 1.5
(Oratio pro Publio Quinctio)
“Il black washing, come ennesima narrazione rovesciata ed ingannevole del poter, lascia trasparire sempre più il gioco sadico dell’èlite: cancellare tutto ciò che come individui e popoli abbiamo accumulato in termini di storia, ricchezza, cultura, spiritualità e tradizione, per poterci segregare in ghetti e nuove piantagioni, in perenne lotta gli uni con gli altri, esponendoci come tragici fenomeni nel baraccone del circo Barnum del politicamente corretto”.
Barbara Tampieri
Parole, della Psicostorica (laureata in Psicologia Sperimentale all’Università di Bologna), nel suo Articolo “Il mio Black Washing lava più nero”.
“Nel nostro Paese si parla spesso di sovranità, libertà di pensiero e di opinione, e di diritto alla resistenza. Oggi è più che mai importante comprendere il significato di questi valori costituzionali per poterci riappropriare di ciò per cui hanno sacrificato la vita e combattuto i nostri avi”.
Antonello Mario Lupino
Parole, del già sottufficiale in forza ad un reparto speciale militare e di polizia italiana, nel suo Articolo “Diritto alla resistenza e cessioni di sovranità”.
Entrambe le parole, di Barbara Tampieri e di Antonello Mario Lupino, sono tratte dai loro articoli pubblicati sulla rivista trimestrale PuntoZero (gennaio-marzo 2018).
Prossimamente in uscita il nostro libro:
L’Italia occulta
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Di padre in figlio, Marco Lillo, Paper First
Un Paese senza leader, Luciana Fontana, Longanesi
Introduzione alla psicologia del lavoro, Guido Sarchielli e Franco Fraccaroli, Il Mulino
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