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835. Politica irresponsabile: la serietà è mancante

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“(…) nella globalizzazione e nel mondo della rete tutta l’umanità è chiamata a cooperare: i problemi ecologici planetari lo esigono! Per questo, si sta passando da un modello incentrato sull’individuo, e i suoi bisogni e desideri, ad un modello basato sui rapporti umani e sulla considerazione del contesto ambientale. L’etica, in tal senso, ne deve essere il criterio regolativo, richiedendo tutto ciò onestà, rispetto e responsabilità. Quella che si sta delineando è una nuova “civiltà della cooperazione”, dove l’unità sia garanzia e valorizzazione della diversità, la politica torni ad essere il privilegio etico dei migliori rappresentanti di un popolo, l’economia sia al servizio del benessere collettivo, la morale rappresenti lo sforzo di perseguire il giusto, attraverso la disponibilità, la dedizione e la cura per tutto e per tutti”.

Gaetano Mollo
(Ordinario di Filosofia dell’Educazione dell’Università di Perugia)
e Paolo Coletti
(Editorialista)
tratto dal loro libro, della Morlacchi Editore, “Dialogo tra un filosofo e un opinionista

 

Serietà
sostantivo femminile
La consapevolezza della propria dignità che si traduce in compostezza di atteggiamenti (comportati con un po’ di s.), nel senso di responsabilità e del dovere (s. di propositi), nella rispondenza ai principi di rettitudine e di moralità (la s. di una ditta ; sulla s. di quella ragazza non ci giurerei).

Il significato di serietà è piuttosto chiaro.

Le buone intenzioni della politica risultano spesso lastricate sulla strada dell’inferno in cui fa precipitare la maggior parte dei cittadini con i tanti problemi irrisolti.

L’idea di un mondo unito, senza disuguaglianze, senza discriminazioni, senza disoccupati, senza precari, senza poveri, senza terrorismo, senza guerre, è un’idea bellissima.

L’idea di un’Unione Europea, senza disuguaglianze fra gli Stati membri è un’idea bellissima, cavalcata finora, ma il risultato non è stato quello annunciato nel progetto originario e quello che i cittadini dei singoli Stati costituenti si aspettavano. Un’idea bellissima in , ma che nella sua applicazione non ha seguito quell’ispirazione originaria del Bello, del Buono e del Vero. Un errore umano o un inganno sin dalla proposta-progetto originaria?
Si è trattata di una annunciazione al popolo sovrano tradito: dal momento che la sovranità sostanziale degli Stati membri è finita nelle mani di un “direttorio europeo” (per volere di chi?) che decide politica, economia e finanza di ogni singolo Stato membro si è deviati dall’Idea-progetto originaria. Infatti i singoli Stati membri non hanno più potere politico e i vari partiti e i vari politici (ormai cambiano bandiera al minuto) si arrampicano sugli specchi per nascondere ai cittadini la verità e, nello stesso tempo, servire questo “direttorio” per garantirsi la posizione privilegiata, rispetto a tutti gli altri cittadini.
Il punto critico in cui si è arrivati viene dimostrato proprio dagli stessi partiti e politici azionati, in questa campagna elettorale, nella fiera delle bugie e nella manifestazione di una ferocia mascherata, lanciata verso la conquista di un’egemonia politica impossibile.
Si sono azionati, in modo palese, in questa campagna elettorale, la massoneria e inspiegabilmente i servizi segreti: uno spettacolo da non credere. Ingerenze su ingerenze.
Chi ha voluto tutto questo?
La massoneria delle superlogge sovranazionali reazionarie, non ostacolate a dovere da quelle progressiste, che hanno preso il potere in Europa, nella guida alla globalizzazione e nella governance dell’Italia, diffondendo le ideologie neoliberiste e neoaristocratiche.
Vero è però che non tutti i corrotti e i corruttori sono massoni; esistono semplici ladri e criminali che hanno le mani nelle faccende della cosa pubblica che trafficano con certi politici e certi imprenditori.

C’è in gioco molto di più di quello che fanno credere ai cittadini, ignari delle vere trame occulte del potere di questo Paese e di questa indefinibile Europa (un “sistema del potere occulto” sovranazionale).
Molti sono i segreti occultati alle masse e immenso è il controllo esercitato sui media per non far sapere e per disinformare.

Se tutti quelli che hanno governato, legittimamente e illegittimamente, dal 2006 ad oggi, sono gli stessi (meno M5S che non hanno mai governato) che ancora una volta promettono, in campagna elettorale, “meno tasse per tutti”, quando non sono mai riusciti a ridurre il debito pubblico né a frenarlo, tutti costoro possono essere ancora credibili?
Il loro comportamento corrisponde a quanto abbiamo menzionato sopra per serietà?
Sono sinceri o bugiardi?
Andrebbero “archiviati” o ridata loro una nuova occasione, con tutti i rischi del caso?
Riflessioni che tutti i cittadini dovrebbero fare prima del 4 marzo 2018 per potersi pronunciare con una certa consapevolezza e responsabilità.
Il problema è che nessun partito è serio per davvero, nessuno è sincero, nessuno confessa che non possiedono più alcun potere politico, perche la sovranità è stata ceduta ad un “gestore sovranazionale”, i politici sono solo dei servi passacarte che ricevono direttive per le quali trovare i modi migliori per la loro esecuzione, e per sostenere questa menzogna azionano coreografie di ogni tipo: una recita che è più di una ignobile menzogna, di un inganno, di un tradimento.
Per questo molti politici bussano alla porta di superlogge massoniche sovranazionali, non delle Obbedienze nazionali: l’elenco di costoro farebbe comprendere ai cittadini “cose” apparentemente incomprensibili.

La recita peggiore è quella di questa campagna elettorale in cui danno il meglio della loro immoralità e che, grazie a questa legge elettorale papocchio, la loro irresponsabilità porterà una “mostruosità” politica che rispecchierà quello che ognuno di loro è veramente, una ”nullità” che, non avendo compreso realmente cosa hanno contribuito a generare per il futuro, ricadrà non solo sull’intero Paese ma anche su quella casta alla quale appartengono, in cui pensavano di stare al sicuro.

Matteo Renzi, ad esempio, riparla di “sinistra”, per una ricerca di consenso in piena campagna elettorale, ma dimostra di non conoscerne la strada per arrivarci: non è mai stato di una sinistra vera perché la sua è una provenienza dai meandri della Democrazia cristiana corrotta, con una escursione esperienziale nella Margherita. Ha dimostrato, in più occasioni, di non essere di sinistra, di non pensare, di non parlare, di non fare da uomo della sinistra: solo un uomo di “sinistra formale” di cui se ne è pure dimenticato durante gli anni che ha occupato un governo illegittimo, facendo, dicendo e pensando solo cose di destra. E invece adesso, in campagna elettorale, parla di “cose” da ridare al popolo. E mentre lo dice è la sua stessa espressione facciale, e postura corporea, che tradiscono il suo sincero intento per mezzo del linguaggio corporeo: linguaggio che rivela come egli non sappia nemmeno cosa intendano le sue stesse parole per “cose” da dare al popolo, mentre una luce luciferina nei suoi occhi rivela che sa esattamente le “cose” che vorrà, eventualmente, sottrarre al popolo (come ha già fatto negli ultimi cinque anni) per far contenti, e servire bene, “quelli” del direttorio sovranazionale.
Egli non si rende conto di dire con il corpo l’opposto di quello che spesso dice con le parole: il suo linguaggio corporeo lo tradisce continuamente, perché non ha un vero autocontrollo e dipende dalla mancanza di autentica disciplina intellettuale, fatto che rivela e dimostra con quel continuo rumore di fondo della sua personalità inquieta (mentre parla con qualcuno guarda nervosamente da un’altra parte o sul telefonino; batte le dita della mano nervosamente sulle sue gambe, sul telefonino, sul tavolo; gli si manifestano dei tic, in alcuni momenti, rivelatrici; ecc.). Inoltre parla e si atteggia, verso gli altri, come fossero dei sottoposti, un abuso inconscio dovuto all’abito mentale che si è cucito addosso per anni con le sue ripetizioni mantriche (magari davanti allo specchio di Narciso, col rischio di cadere nel pozzo); una dilatazione incontrollata della sua realtà immaginifica nell’ossessivo richiamo di ciò che desidera (per sé, non per i cittadini), senza freni, senza scrupoli, senza vergogna, senza etica.
Un Renzi che, alla ricerca ossessiva di consenso, scrive su facebook: “Il clima sta cambiando, c’è tanta voglia di serietà in questo Paese. È proprio per questo che il Pd sarà il primo partito. Avanti”. Cosa voglia dire esattamente, quale senso vorrebbe dare a queste parole lo può sapere solo lui. Parlare per dire qualcosa, senza dire nulla, che senso ha? È il suo stile, è il “nulla di fatto” che fa pagare alla nazione. Oppure …
Certo è che se il clima dipende dalla natura o da un dio, non ci si può fare nulla. Ma se il clima inteso è quello che dipende dalle cose che lui fa, o può fare, perché il clima non lo ha cambiato in questi ultimi cinque anni? Il clima burrascoso per i cittadini, senza sole, lo ha creato lui, frammentando innanzi tutto il mondo della sinistra italiana. La serietà che menziona è mancata a lui, imponendo “il comando” e non “la guida” al governo illegittimo che ha occupato; la serietà è mancata a lui, con l’irresponsabilità che ha dimostrato, con le infinite “annunciazioni” prendendo in giro gli italiani e imponendo un Jobs Act fallimentare; la serietà è mancata a lui nell’avere l’arroganza di sottrarre, a 61milioni di italiani, il diritto costituzionale sui propri dati sensibili sanitari, dati venduti e messi in mano ad un Paese straniero per l’utilizzo e l’inserimento in ulteriori progetti non ben identificati, un vero tradimento della nazione. È poco serio che si comporti da “manipolatore”, con i contenuti dei suoi post, da manualino demenziale di “persuasione occulta”, credendo di riuscire a convincere chissà quanti in suo favore. Inserire, nella frase nel post, oltre la parolina-titolo del suo alquanto mediocre libro “Avanti” gli Allegati-foto (foto di lui con Gentiloni, mal scelta perché evoca la distanza tra i due anche se con la scritta sotto “Governare il Paese”; l’altra Grillo con Di Maio bendati e la scritta sotto “Fare cabaret”) persuasivi, secondo lui, mediante una coreografia teatrante è piuttosto una cosa ridicola, per chi si spende per statista, specie con lo slogan finale, divisionista chiarificatore, “O così o Pd”. Incredibile davvero, che trovata! Che creatività di governo!
Dimostra serietà la “Eventi 6” (di soli 4 dipendenti), che proprio nel 2016 abbia vinto l’appalto, rispetto ad altre aziende in gara, per la consegna del 60% degli elenchi “Pagine gialle”, incassando in un solo anno 5-6 milioni di euro? Si parla di serietà dal momento che si tratta proprio dell’azienda della famiglia Renzi, mentre il figlio Matteo è segretario-capo del Pd e anche presidente del Consiglio (periodo 2013-2017). Nulla di illegale, certamente, ma che può suonare strano ai cittadini tale coincidenza, anche perché, stranamente, sempre in detto periodo si sono collezionate tutte le indagini, ancora in corso, su Tiziano Renzi. Una maggiore attenzione all’immagine pubblica non avrebbe guastato, anche sulla faccenda del pass auto alla moglie Agnese (che non è un pass residenti) che non ha alcuna vera motivazione istituzionale né di sicurezza, ma è solo un privilegio strappato per amicizia del sindaco Dario Nardella (che ha pure mentito dando, sul pass, l’attribuzione al prefetto che prontamente ha smentito) che permette al suv di circolare e parcheggiare ovunque in tutta Firenze (comprese aree pedonali e corsie preferenziali). Oppure l’inopportuna assunzione, al comune di Firenze, per chiamata diretta del sindaco, della figlia del giudice che archiviò, nel 2014, il procedimento aperto a carico di Matteo Renzi di quando era presidente della Provincia di Firenze.
Troppi fatti inopportuni, seminati da Matteo Renzi, incrinano sempre più la credibilità e la serietà che vanta. Neanche di lotta alla mafia parla in campagna elettorale.
In Sicilia i voti della mafia ci sono sempre: tutto sta a capire “dove” vengono veicolati, a favore di chi, verso quali nuovi o vecchi referenti. Dipende quali partiti, silenziosamente, sono disposti a usufruire dei voti di qualche cosca mafiosa.
Parlare male della mafia, in campagna elettorale, non porta voti.

Per le mafie è importante la politica, individuare i propri referenti. Non si sono indebolite”.
Federico Cafiero De Raho
(capo procura nazionale Antimafia)

Un Gentiloni che, in quest’anno da premier, ha approfittato anch’esso nel costruirsi un potere personale fuori dei partiti (indipendente anche da Renzi) non rappresenta neanche lui la serietà di cui ha bisogno il Paese. Egli dice: “Dobbiamo ridurre il debito pubblico. Serve crescita stabile per aggredire problemi”. E aggiunge: “Dalla capacità di tradurre disponibilità finanziarie in cantieri e lavori dipende moltissimo della possibilità dell’Italia di rendere la crescita stabile e strutturale. La crescita deve esserlo per diversi anni se vogliamo aggredire temi sociali a cominciare da quello del lavoro, se vogliamo essere competitivi e farci carico delle gravissime difficoltà sociali del nostro Paese”. E ancora, a proposito delle fasce deboli: “Il reddito di inclusione avrà bisogno di un ulteriore impegno finanziario nei prossimi anni”.
Ma dove è stato, a proposito di serietà, negli ultimi cinque anni lui e il Pd personale di Renzi? Invece di perdere tempo e spendere molto denaro nel tentativo di deformare la Costituzione italiana perché non si dedicavano ai problemi veri dei cittadini che, non avendoli risolti, ancora pesano sulle spalle degli italiani?
In campagna elettorale sta recitando la parte di premier del prossimo governo, non si propone, come dovrebbe, da semplice candidato. Infatti, all’insinuazione sgradevole (appositamente sferrata) di Jean Claude Juncker “… C’è il referendum Spd in Germania e le elezioni italiane, e sono più preoccupato per l’esito delle elezioni italiane che per il risultato del referendum dell’Spd; prepariamoci ad un governo non operativo; È lo scenario peggiore. Possibile forte reazione mercati”, Gentiloni risponde da premier: “Lo tranquillizzerò, i governi tra l’altro sono tutti operativi, i governi governano”.
Dopo l’incontro con Emmanuel Macron e le linee guida che ha ricevuto dal presidente-massone sovranazionale, Gentiloni vive fortificato di una nuova visione (in cui dentro c’è anche lui) e si sente già insufflato di un beneplacito divino.
Forse non si rende più conto di non essere una “guida” ma un “guidato”, un sovragestito.
Da ogni dove in molti ad esercitare ingerenze sulle questioni italiane: tutti criticano l’Italia ma tutti la vogliono fagocitare perché la considerano appetibile.
Perché ricorrono sempre tali manovre occulte?

Gli italiani hanno dimostrato nei secoli una spiccata capacità di inventare sistemi politici e sociali senza precedenti. Alla fine del Medioevo hanno dato vita alle prime repubbliche dopo quelle dell’antichità classica. A distanza di quasi un millennio hanno creato prima l’ideologia poi il regime fascista, le une e l’altro mai visti prima. Anche la trasformazione di una repubblica in una grande corte è un esperimento mai tentato e mai riuscito prima. Perché proprio in Italia?
Una prima risposta è che il sistema della corte e la mentalità che ne è espressione hanno in Italia radici profonde”.

Maurizio Viroli
tratto dal Capitolo I presupposti della servitù,
del suo libro La libertà dei servi, Laterza

Quella dimostrata da Gentiloni non è di sicuro una serietà istituzionale, dal momento che ha tentato di approfittare del proprio ruolo, durante la campagna elettorale, nel cercare di raggirare la legge per prorogare i vertici di Dis, Aise e Aisi (i servizi segreti), provocando una reazione nel Comitato parlamentare di vigilanza. Alla fine Alessandro Pansa (Dis), Antonio Manenti (Aise) restano comunque in carica, senza andare in pensione come dovrebbero, fino al prossimo governo. In bilico resta il prefetto parente (Aisi) a cui scade il mandato a maggio 2018. Pansa vorrebbe andare alla fondazione per la Cyber security (il posto che voleva Renzi per il suo amico Carrai), ma il progetto si è arenato sulla carta. Resta a scalpitare anche Elisabetta Belloni (segretario generale del ministero degli esteri) che vorrebbe il posto di Pansa.
È lecito firmare o fare “azioni di governo”, da sottosegretario, da ministro o da premier, nello stesso momento che si sta facendo campagna elettorale? Può dirsi una cosa seria? Può considerarsi un comportamento etico?
Ai problemi dei cittadini chi ci pensa? Nessuno, perché manca serietà a tutti.
Infatti se il Colle (Mattarella) già studia, come dicono i media, un governo per la transizione (cosa che poteva fare già da un anno) perché andare a votare? Significa che il voto degli italiani non è preso in seria considerazione ma che è in atto un’ulteriore presa in giro dei cittadini, a conferma della sovranità sottratta.

Ci chiediamo se è serio, lecito aver ucciso il collaudato “metodo Falcone” (che ha dato grandi risultati negli anni) con la legge Orlando sulle intercettazioni, che sembra nata per rendere più difficili le indagini, come giustamente fa notare Roberto Scarpinato. Spesso è difficile comprendere le ragioni di un’apparente logica applicata a questioni come questa, nel quale si dovrebbe volere il meglio delle tecniche possibili a sostegno della ricerca della verità. Sempre che la si voglia ricercare per davvero la verità piuttosto di fare finta di volerla. Chi l’ha votata cosa voleva ottenere veramente?

E quale serietà è, quella di Giorgio Napolitano (un vecchio ormai, ci spiace per lui, che non vuole uscire dalle scene, che non vuole arrendersi alle evidenti circostanze), con la sua ennesima ingerenza nelle questioni del Paese in cui continua a pretendere, con la presunzione di essere importante e indispensabile, di sapere cosa sia meglio per gli italiani e per l’Italia? Il tentativo di influenzare l’opinione degli italiani, in campagna elettorale, nell’elogiare Paolo Gentiloni in modo esagerato, non dimostra una grande serietà. Ama esercitare fino all’ultimo il potere della sua influenza che già troppo ha influito in molte questioni della storia italiana degli ultimi cinquant’anni. Dice alla consegna del premio Ispi al premier: “Con lui Italia più influente nel mondo” e ancora “Paolo Gentiloni è divenuto punto essenziale di riferimento per il futuro prossimo e non solo nel breve periodo della governabilità e della stabilità politica dell’Italia”, prosegue “In Paolo Gentiloni alla coerenza, alla lealtà, alla disciplina si accompagna sempre quella impronta di libertà, quello spirito di ricerca senza preclusioni” e “vi si accompagna una attitudine all’ascolto e al dialogo che diventerà sua dote decisiva da ministro degli Esteri e poi da presidente del Consiglio“, “in ciò è la chiave del ristabilimento da lui perseguito e realizzato di rapporti costruttivi e fecondi con gli alleati europei, della crescita di dignità e di influenza dell’Italia in tutte le sedi internazionali”.

Stiamo parlando di Giorgio Napolitano, il massone appartenente alla superloggia sovranazionale Three Eyes (globalista neoreazionaria), quella creata da Henry Kissinger e Rockefeller, la stessa loggia alla quale fu affiliato Bill Laden (capo di Al-Qaeda) da Zbigniew Brzezinski, ma che vi appartengono, alla stessa loggia, uomini come Mario Draghi, Gianfelice Rocca, Marta Dassù, Federica Guidi. Ma Bill Laden passò, in seguito, dalla Three Eyes alla superloggia reazionaria Hathor Pentalpha fondata dai Bush, a cui appartengono Tony Blair, Sarkozy, Erdogan, Abu Bakr Al-Bahdadi (il capo dell’Isis), ecc..
Di massoni sovranazionali ce ne sono in politica e nei governi italiani e nelle istituzioni: Fabrizio Saccomanni (superlogge Compass Star-Rose/Rosa-Stella Ventorum e Edmund Burke); Carlo Padoan (superlogge Pan-Europa e Compass Star-Rose/Rosa-Stella Ventorum); Federica Guidi (superloggia Three Eyes); Corrado Passera (superloggia Atlantis-Aletheia, la stessa di Emmanuel Macron e dove ha cercato invano di entrare Renzi); Emma Marcegaglia (superloggia Pan-Europa); Mario Monti (superloggia Babel Tower e United Grand Lodge of England); Domenico Siniscalco (ex ministro economia nel 2004-2005; superloggia Edmund Burke); Marta Dassù (ex viceministra agli Affari esteri; superloggia Three Eyes); Ignazio Visco (governatore Banca d’Italia; superloggia Edmund Burke); Carlo Secchi (economista e politico; superlogge Three Eyes, Pan-Europa Babel Tower); Vittorio Grilli (ex direttore generale del ministero del Tesoro nel 2005-2011 e ministro dell’Economia del governo Monti; superloggia Compass Star-Rose/Rosa-Stella Ventorum); Giampaolo Di Paola (ministro della Difesa nel 2011-2013 nel governo Monti; superloggia Compass Star-Rose/Rosa-Stella Ventorum); Silvio Berlusconi (Loggia P2 sovragestita dalla superloggia reazionaria Three Eyes e Loggia del Drago – personale – ).

Quali sono le forze in campo in Europa e dintorni? Eccone alcune.
Germania (Angela Merkel, superlogge Golden Eurasia, Valhalla e Parsifal); Federazione Russa (Vladimir Putin, superloggia Golden Eurasia); Francia (Francois Hollande, ex presidente, superlogge Ferdinand Lassalle e Fraternité Verte; Emmanuel Macron, attuale presidente, superloggia Atlantis-Aletheia); Jean-Claude Trichet (presidente Bce 2003-2011, superlogge Pan-Europa, Babel Tower, Der Ring); Christine Lagarde (direttrice Fondo Monetario Internazionale – FMI – , superlogge Three Eyes e Pan Europea); Olli Rehn (vicepresidente Commissione europea 2011-2014, superlogge Pan-Europa e Babel Tower);

Il problema vero non è la massoneria e i massoni, ma certe Logge e certi massoni, nazionali e sovranazionali, deviati per finalità oscure dalla direzione che la massoneria dovrebbe avere.

Comunque tutti i partiti fanno le loro mosse, in campagna elettorale, per essere graditi dal “direttorio sovranazionale”, non dai cittadini. Stanno tramando (le “larghe intese”) per non far contare, ancora una volta, il voto dei cittadini, e con dei pretesti, di urgente necessità per il Paese, insidiano l’opinione degli elettori per condizionarli ad una accettazione di governo ibrido, guidato da un altrettanto personaggio ibrido, con il benestare del presidente Mattarella.

I cittadini aprano gli occhi e guardino gli avvenimenti che hanno sconvolto il mondo, l’Europa e l’Italia, si risveglino ad una lettura degli eventi più vera e profonda, riprendano la capacità di distinzione del bene dal male, insieme al coraggio di fare una giusta “scelta”.

 

Prossimamente in uscita il nostro libro:
L’Italia occulta

 

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Un Paese senza leader, Luciana Fontana, Longanesi
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