La maggior parte di coloro che nascono-discendono-incarnano in questo mondo del divenire (il pianeta terra, un puntino dell’infinita manifestazione universale, fatta di infiniti mondi abitati da infiniti esseri) lo fanno in qualità di “esseri-condizionati”. Sono inconsapevoli della loro vera natura (spirituale): natura che devono scoprire per potersi liberare dal “condizionamento” che li ha costretti a nascere-morire-rinascere (secondo la legge del karman, del dharma universale, imprigionati alla catena del samsara fino alla soluzione completa del risveglio-liberazione) in questo mondo delle complessità.
L’“essere condizionato” è un “decaduto” che non riconosce più la propria vera natura, non sa più guardare nelle profondità della sua reale appartenenza: soffre di “incompletezza”, che lo fa errare in ogni azionamento che intraprende, mentre in sé potrebbe rivelare un abisso d’Amore. È l’identificazione nel “Basso” grossolano che alimenta tutta la sua sofferenza, senza riuscire a riconoscerne la motivazione originaria.
L’“essere condizionato” vive, senza la scintilla del risveglio, psicologicamente, intellettualmente e spiritualmente, in un totale “sonno della coscienza”, e senza rendersene conto. Solo con i primi risvegli comincia a vivere, per molto tempo, in un “semi-sonno della coscienza”: uno stato dalle grandi possibilità.
Nell’oggi, a ostacolare o frenare ogni possibilità, è il “sistema di potere”, che controlla le popolazioni, offrendo principalmente solo stimoli per bisogni fisici ed emozionali, orchestrati occultamente da apparati di manipolazione sensoriale, per condizionare al desiderio (kama) della produzione, del consumo e del possesso.
Un “essere-condizionato” che nasce in questo mondo del divenire viene imprigionato, nelle prime fasi della sua vita, in un contesto sociale e culturale (che diventa il suo ambiente) condizionato da tanti limiti, quelli offerti-imposti dall’ufficiale sistema dell’educazione-istruzione e dalle spinte motivazionali (programmate) derivate dalla cultura dominante. Egli ha la possibilità di rendersi conto della propria natura “condizionata” e della natura del proprio ambiente “condizionato” solo con i primi risvegli: dipenderà da questo “accorgersi” o meno, di come stanno le cose veramente, la possibilità di trasformare in “opportunità” la vita di apprendistato delle prime fasi della sua esistenza. Sono preziosi “i primi attimi” di attenzione (i primi barlumi discontinui, sporadici, di consapevolezza di un primitivo, rudimentale risveglio della coscienza) sulla propria condizione e su quella del mondo che lo ha accolto: il sentimento profondo che ne scaturirà sarà fondamentale; pochi attimi che decideranno se egli resterà un uomo comune ordinario, immerso nell’incoscienza della quotidianità (nel pieno sonno della coscienza, immerso nelle semplici funzioni degli automatismi e della meccanicità del cervello-mente), in cui deciderà, per ogni cosa, altro da lui; oppure se egli metterà i primi passi (nello stato di semi-sonno) su un “sentiero maturo” in cui poter esplorare la vita, essere artefice della scoperta della propria vera natura, tentare di cambiare il mondo condizionato che offre limiti e automatismi all’uomo-massa. I diversi sentieri che si dipartono da quel “sentiero maturo”, idealmente intuito, possono assumere molteplici configurazioni, potremmo dire, nella direzione del bene o del male.
Quei “primi attimi”, in cui sopraggiungono le “prime scintille” di un possibile risveglio dal sonno della coscienza (dell’essere condizionato), sono importanti, sono fondamentali, in quanto paragonabili all’apertura improvvisa di una porta che prima non c’era, cioè non si vedeva, e che fa intravedere una “realtà altra” conoscibile e percorribile. Ma si tratta di attimi: tutti li sperimentano per una volta, ma la maggioranza dimentica, li rimuove. Sono in pochi, quindi, a focalizzarli e a contemplarne l’avvenimento, anche per poco tempo, il tempo sufficiente perché qualcosa accada, non tanto nella mente empirica (manas) quanto nella mente subconscia (citta) e per pochissimi nell’intelletto superiore (buddhi). È l’intelletto superiore (buddhi) che capta un riflesso dell’Essere-Spirito-Coscienza (atman), quell’Assoluto fuori del tempo-spazio-causa. Pochi attimi a determinare l’orizzonte degli eventi in un destino-opportunità, dando un’impronta, corrispondente al risultato di quei pochi attimi, all’io empirico, all’ego (ahamkara), cioè all’io-ego-corpo personaggio che agisce, che sperimenta nell’esistenza il suo nascere-scendere-incarnarsi.
Passati quegli attimi spariscono, per i più, la realtà intravista, la porta, le scintille e il loro ricordo: resta nuovamente l’oblio, l’incoscienza. Quando resta il ricordo è come il pensare ad un mito di cui non si ha certezza della sua realtà. In chi resta anche una pur minima consapevolezza, una presa di coscienza, è utile e sufficiente a intraprendere il “sentiero maturo”, perché spinti da una sensazione inconscia di nostalgia, un senso vago di richiamo.
I primi gradi e livelli, della prima ora del risveglio spirituale della coscienza (o meglio del semi-sonno), vanno a rappresentare diversificate posizioni coscienziali che si muovono nella società umana, nella vita del fare di tutti i giorni.
Il risveglio, frutto di quegli attimi, non può, comunque, essere chiamato proprio risveglio spirituale della coscienza, in quanto è solo un accensione dovuta a quelle benedette prime scintille. Si tratta di una rudimentale forma di risveglio immersa in una forte e grande presenza di egoità, pregna di ignoranza metafisica, causa delle sofferenze, delle afflizioni (klesa) nella vita. La prima grande fascia umana, che abbraccia questi primi gradi e livelli di risveglio, non si discosta da coloro che, agendo da animali-uomini, godono i frutti dell’azione. Il miglior uso della mente (organo interno, antahkarana), in questa fascia umana, rispetto all’uomo comune ordinario, è sempre però soggetto all’illusione per insufficienza o mancanza di illuminazione dell’intelletto superiore (buddhi).
Un fulmineo e completo risveglio spirituale della coscienza, con conseguente stato di liberazione (moksa), è cosa rara. Il più delle volte si tratta di “esseri condizionati” emancipatisi molto in altre esistenze (nascite-discese-incarnazioni).
È in questa fascia di primitivi risvegli che nascono “sentieri” che si dipartono dal “sentiero maturo” intravisto: “sentieri” che vedono azionarsi, sotto molteplici aspetti, gli innumerevoli “esseri condizionati” che vogliono cambiare il mondo rispetto a come lo hanno trovato e lo giudicano alla luce del risveglio ottenuto. Ciascuno di loro crede di aver compreso meglio degli altri e per questo cerca di concretizzare “qualcosa” in tal senso, ma i più incontrano illusioni, errori, fallimenti, cadute: è l’esperienza che potrebbe emanciparli, se ne sapranno cogliere il lato illuminato. La lista, delle categorie sociali azionate su tali posizioni coscienziali, sarebbe lunghissimo menzionare.
Sono molti i gruppi che così si formano nel mondo, con l’intenzione di ristrutturare la Storia. La presunzione dei primi risvegli può rivelarsi pericolosa. Uno di questi gruppi è quello che adopera nell’oggi, seguendo un’anomala antica corrente di pensiero, un piano-programma-azioni di sostituzione degli uomini con dei “transumani” privi di libero arbitrio: sono i fautori della condizione postumana. Sono mossi dall’ossessione dell’idea non confessata (quella dell’eugenetica) che esistano nel mondo razze, gruppi etnici o culturali inferiori ed altre, poche, superiori e che queste abbiano il diritto naturale a dominare. Così, con questo pensiero segreto, spingono l’umanità, ritenuta inferiore, verso il Transumanesimo e l’umanità superiore dei pochi a imperare sul nuovo mondo tecnologico del cyberspazio. Molti di questi soggetti sono presenti anche nelle diverse organizzazioni della scienza ufficiale: sono coloro che hanno fatto della scienza una fede piena di dogmi come le religioni, dove la verità è assente e la conoscenza è ridotta a surrogati di necessità. Comunque, non si possono negare le meraviglie del cervello che la scienza ha scoperto e portate alla conoscenza di tutti. Il problema della scienza ufficiale resta nella sua visione esclusivamente materialista, aspetto che la limita.
La vera natura dell’“essere condizionato”, che scende nel mondo, è spirituale incorporea, è trascendentale, ma le cose diventano complesse incarnandosi nella natura della materia nella forma d’uomo. Nella vita del mondo, in lui, il bene e il male si prevaricano.
L’“essere condizionato”, attraverso il “sentiero maturo” intravisto, se reso concreto, potrà inserirsi in un processo di risveglio, decidere la propria autodeterminazione, l’idea di libertà secondo il grado di profonda comprensione del suo intelletto superiore (buddhi). Attraverso un tale operare migliora sé stesso, risvegliandosi sempre di più alla coscienza spirituale pur rimanendo nella natura umana. Chi giunge ad uno stadio avanzato del “sentiero maturo”, traducendolo in ciò che viene chiamato “sadhana”, ha compreso e deciso che il proprio destino è legato ad una realtà spirituale, non ad una immortalità del corpo, ma ad una “essenza” che va oltre la materia: trascende la realtà contingente realizzandosi in tutte le sue potenzialità.
L’“essere condizionato”, finché non raggiunge uno stadio di “essere meno condizionato”, sarà soggetto a commettere molti errori, a fare scelte poco valutate, a lasciarsi trascinare più da condizioni da “animale-uomo” che da “uomo in evoluzione”. Sarà suggestionato e suggestionabile dalle tendenze offerte (in realtà imposte dal potere) dalla cultura dominante.
Un “essere condizionato” soffre perché si percepisce incompleto, consciamente o inconsciamente, e questo senso di incompletezza lo traduce-interpreta in doloroso senso di solitudine. È spinto, così, a cercare in ogni dove, oggetti, persone e situazioni che lo possano far sentire più “completo” (cioè, in realtà meno solo). È questo bisogno di completezza-compagnia che lo fa mettere sovente nei guai perché lo priva del necessario discernimento-discriminazione: in un rapporto amoroso, in un rapporto di amicizia, in un rapporto di lavoro, in un rapporto d’affari, rapporti che finiscono per degradare per colpa dell’egoistico bisogno di completezza personale, che non tiene conto dell’altro.
A complicare, nell’oggi, questo stato di cose è la follia della tecnologia della comunicazione, che illudendo di far sentire meno soli, più completi, peggiora le cose. Si tratta, infatti, di una pericolosa spinta insidiosa capace di far accettare passivamente il futuro postumano proposto da una èlite occulta, quella che guida l’èlite tecno-oligarchica finanziaria, operante sulla biologia e sulla mente dell’uomo, mediante investimenti miliardari indicibili.
Gli studi, le ricerche e le sperimentazioni nel campo dell’Intelligenza Artificiale (IA) sono piuttosto avanzati rispetto a quello che fanno sapere. Le ingenti risorse economiche investite vengono giustificate per l’importanza di comprendere il funzionamento interno delle strutture biologiche e, in primis, il cervello umano e così replicare tali conoscenze per uno sviluppo dell’Intelligenza Artificiale: far provare alle macchine create emozioni umane, far loro esprimere intelligenza emotiva e sociale in una varietà infinita di situazioni.
Gli intenti dichiarati pubblicamente, dai tanti scienziati di questo settore del postumano, non corrispondono pienamente ai veri intenti occulti per cui lavorano. Dicono che riuscire a far provare emozioni ad una macchina non significa far sviluppare una coscienza, che non sarebbe trasferibile o replicabile da un essere umano ad una macchina-robot. In realtà è proprio quello che vorrebbero riuscire a realizzare, anzi che già stanno cercando di realizzare da molto tempo. Otterranno grandi risultati, ma non il trasferimento di una coscienza da un corpo biologico umano ad un corpo-robot tecnologico; potranno riuscire semplicemente a trasferire delle memorie (informazioni) ma non saranno le coscienze delle persone, che vorranno far credere di aver trasferito. Otterranno ciò che corrisponde ai limiti della loro visione-concezione materialistica e consumistica.
Eppure questi fautori del postumano fanno di tutto per convincere, per rendere appetibile il loro piano, insistendo sul fatto di voler rendere l’uomo non più soggetto alla morte, esente dalle malattie e dalle debolezze, facendolo diventare addirittura come un dio. Affascinano i giovani con l’idea dell’immortalità tecnologica in cui la semplice lettura e replica della struttura neurale del cervello umano, immessa in un supercomputer, farà del vecchio uomo un dio tecnologico immortale. Riescono a convincere anche vecchi miliardari a finanziare questa follia. Prevedono, quindi, la fusione di uomini e computer in cui il vecchio uomo, limitato e mortale, potrà diventare un dio, abitando il cyberspazio anziché il vecchio universo materiale.
Una cosmica follia, supportata da una mastodontica ignoranza metafisica, che detiene il potere economico-finanziario mondiale.
L’obiettivo principale di base, dell’Intelligenza Artificiale e di tutte le tecnologie che ne derivano, è quello di cambiare il modo di vedere il mondo, come l’uomo ha fatto per millenni. In tutto questo non c’è nulla di buono e di migliorativo per l’uomo e per il mondo: la morale, l’etica, il sociale, l’ideale, l’ontologico sono assenti, ma i fautori del postumano parlano come se, in tutto quello che pensano e fanno, fossero presenti. Ogni giorno, invece, vengono violate la privacy, la proprietà intellettuale, l’accuratezza dell’informazione, la libertà di espressione, l’hacking, la digital divide, ecc.. Ogni giorno l’Intelligenza Artificiale si dimostra sempre più invasiva e aggressiva e i media ne sminuiscono la portata con giustificazioni senza senso che però sembrano convincere l’opinione pubblica ormai assuefatta a tutto. L’Intelligenza Artificiale ha prodotto il primo omicidio pubblico ufficiale: negli Usa, qualche giorno fa una donna è stata investita da una Volvo robot della Uber, l’“applicazione” che seguiva un test di auto senza pilota. Questo dopo 59 sinistri stradali già avvenuti. E se accadesse qualcosa di simile ai milioni di robot che hanno intenzione di disseminare in tutti i Paesi nel mondo? Il piano occulto della mondializzazione prevede la drastica diminuzione della popolazione mondiale e in nome del progresso troppo spesso il potere si fa venire in mente idee disumane. Basta vedere anche i cinquantamilioni o ottantasettemilioni di utenti (Facebook) che si sono vista la privacy sottratta e i propri dati a uso e consumo di colossi-sciacalli del web: una dittatura digitale mascherata di democrazia della rete.
Non si può non vedere ciò che accade per l’oscuro intento di una èlite.
Sono errati sia il “punto di partenza” sia la “concezione” dalla quale hanno iniziato questo viaggio del transumanesimo, del postumano. Non conoscono l’ente umano e le sue strutture (grossolane, sottili e causali) come non considerano, nella pratica, la profonda relazione-connessione tra il microcosmo e il macrocosmo, nelle loro molteplici dimensioni. Il cervello non è la coscienza. La mente (antahkarana) non è né il cervello né la coscienza. È la coscienza (Anima-Spirito) che utilizza il cervello-mente secondo le possibilità realizzate del corpo-personaggio-karmico, cioè l’“essere condizionato” nato-disceso-incarnato.
Non sanno, e quindi non si rendono conto, che il corpo umano e l’intera natura del mondo sono basati su una inimitabile tecnologia di cui hanno appena carpito qualche codice. La struttura della manifestazione universale (prakrti) è basata su una incredibile tecnologia che si attualizza mediante il potere di una influenza ordinatrice in molteplici determinazioni.
Un “essere condizionato” è funzionante su un “sistema vita” grossolano-sottile-causale: un piano di materia densa grossolana, che vi corrisponde il corpo fisico; un piano sottile, che vi corrisponde il corpo sottile (astrale, lingasarira); un piano causale, che vi corrisponde il corpo causale (karanasarira).
La mente dell’uomo (antahkarana) è un costituente del corpo sottile (lingasarira), non si trova nel cervello (bio-computer multidimensionale), ed ha quattro funzioni-facoltà: intelletto (buddhi); ego (ahamkara); subconscio (citta); mente empirica selettiva (manas).
Questo corpo sottile è di natura mentale-energetico-luminoso. È formato da tre tipi di veicoli: veicolo intellettivo (buddhimayakosa); veicolo mentale (manomayakosa); veicolo energetico (pranamayakosa). Si aggiungono i principali cinque elementi sottili che costituiscono la manifestazione universale a livello sottile (elementi spazio-akasa, aria-vayu, fuoco-tejas, acqua-ap, terra-prthvi). Il corpo sottile comprende le cinque facoltà di percezione (jnanendriya), le cinque facoltà di azione (karmendriya), i cinque soffi vitali (prana) e, come già detto, la mente (antahkarana) chiamata anche “organo interno”, con le sue funzioni-facoltà. Ma la cosa importante di questo corpo sottile è che non viene distrutto al momento della morte perché accompagna l’anima in tutto il processo di trasmigrazione (samsara), il passaggio continuo attraverso differenti condizioni di coscienza (l’anima nelle diverse possibilità di esistenza-esperienza attraverso l’acquisizione di veicoli grossolani o sottili prodotti dal karman). Processo che si esaurisce solo con il risveglio completo e la liberazione (moksa).
Gli ingegneri occulti della manipolazione sociale sono riusciti a trasformare la società umana in una “società di narcisi”, sfruttando la conoscenza delle dinamiche dell’ego (del senso dell’io-mio, dell’io sono questo o quello) insieme al condizionamento e alla dipendenza dei vari dispositivi digitali e dei vari social. Una società di ammalati di “visibilità” in cui guardare significa diventare, cioè “farsi vedere”: un subentrato bisogno patologico di cui i più non s’avvedono.
Si sta diffondendo, silenziosamente, un grave guasto negli individui: si sta perdendo la capacità di saper distinguere il bene dal male, il reale dall’irreale, il necessario dal superfluo, il confine tra la sicurezza ed il pericolo, ecc.. È come se la strumentazione interiore dell’individuo si fosse guastata o che qualcuno abbia sabotato i codici giusti di rilevazione. Non riuscire a distinguere un fenomeno oggettivo da un fenomeno soggettivo può risultare molto pericoloso.
L’individuo che vive come se stesse costantemente in vetrina (vedi Grande Fratello), esposto allo sguardo degli altri per catturarlo e goderne, non può che produrre una alterazione delle capacità percettive della realtà, compreso il discernimento-discriminazione.
Si sono diffuse, infatti, le patologie riguardanti la percezione soggettiva degli individui, che pretendono di “misurare” quello che gli altri vedono-pensano, riguardo a quello che essi si aspettano che gli altri vedano-pensano di loro: una condizione, che si sta diffondendo, piuttosto grave.
Mentre il processo innescato produce una destrutturazione delle importanti capacità umane “Qualcuno” osserva, studia, fa esperimenti sociali, incanala patologie emergenti e direziona i destrutturati verso le vie del postumano.
Si stanno verificando fenomeni irreversibili che mettono in pericolo il destino della vera umanità, non ancora transumana. I media, a loro volta manipolati, pilotano e favoriscono esempi di narcisismo senza limiti, senza freni, senza inibizioni, funzionali a creare abiti mentali idonei ad entusiasmarsi per la tecnologia del transumanesimo, dove l’unica cosa che conta è, appunto, l’io-ego-corpo personaggio. Il mondo interiore dei più si è legato all’apparenza, alla sfera della falsa comunicazione, alla realtà consumistica, al marketing, ai prodotti che sul mercato soddisfano il desiderio (kama), ecc..
Si sta imponendo una società popolata da solipsismo narcisistico, idonea ad essere manipolata dai “pupari” occulti (ingegneri della manipolazione sociale), che tirano i fili dei “pupi-narcisi” che credono di essere liberi e al centro del reale.
Vogliono bloccare il processo del divenire in grado di portare verso l’Assoluto. Un “essere condizionato” (cioè non risvegliato) ha problemi a riconoscere normalmente gli inganni della mente, tutti i limiti del complesso essere non risvegliato e se si aggiunge anche la manipolazione, operata occultamente dai transumanisti, sui corpi biologici e sulle menti, con i tanti “programmi” nascosti nei vari ambiti sociali, diventa un grandissimo problema a poter intraprendere, per chi lo volesse, un “processo di risveglio” consapevole.
Il Transumanesimo non potrà mai soppiantare l’umanità, così come è sempre stata (con la mission spirituale che gli uomini hanno disatteso): l’umanità la ridurranno di numero; con quella rimasta, nel numero da loro previsto, procederanno con la spinta all’animalizzazione e disumanizzazione (compreso l’esasperazione della sessuofobizzazione di massa) dell’uomo; faranno sperimentazioni terribili, creando un gruppo umano ibrido tra il biologico e il tecnologico; diffonderanno un popolo di robot; eserciteranno l’omicidio tecnologico (il trasferimento di dati dal cervello-mente della persona, attraverso la rete neurale, ad un dispositivo digitale, di qualsiasi forma e grandezza); useranno le possessioni programmate inducendo “esseri incorporei” (asura-demoni) ad occupare corpi umani (e anche robot), credendo di poterli controllare, ma non accadrà e sarà un altro oscuro inconveniente da affrontare; e molto altro ancora che è bene non anticipare, tutto finalizzato a voler creare un regno di dominati, totalmente sotto il comando di una minoranza. Nonostante tutto ciò nessuno impedirà agli “esseri condizionati” (ai membri dell’Umanità), che nascono-scendono-incarnano in questo mondo, di risvegliarsi spiritualmente nella coscienza e liberarsi dalla prigione di questo mondo (vecchia maniera e nuova maniera).
Il loro operato è piuttosto avanzato. L’insidiosa forma di manipolazione, esercitata nell’attuale, è per diffondere, a livello di massa popolare, quanto già accettato dalle categorie intellettuali ego-centrate (convinte di aver capito più degli altri, essendo superiori agli altri). Si tratta di una fase di diffusione popolare, sotto diverse forme, di queste meraviglie del postumano, attraverso cinema, musica, teatro, spettacoli folcloristici, editoria, media: un azionamento, a tutto campo, delle moderne sirene nella società umana, per intrigare e sedurre.
L’“essere condizionato” (potenziale risvegliato-liberato) è schiavo dentro una prigione mentale da cui sembra non volere uscire, dove non vede altro che gli atti di sé stesso, come una immagine riflessa che scambia per realtà del mondo. Questa caratteristica negativa degli “obliati” è quanto tendono a sfruttare gli ingegneri della postumanità, che lanciano “esperimenti sociali” occulti nella società, per destrutturare gli individui e renderli idonei ad accettare il nuovo che significa un “corpo transumano”: un corpo postumano interfacciato con apparati biotecnologici e, quindi, un’umanità vera legata e schiava di un mondo virtuale avanzato. L’obiettivo è cancellare l’uomo come è ancora concepito dalla maggioranza oggi e formare un prototipo costretto ad un eterno presente, non più in grado di porsi domande sul passato (da dove vengo) e sul futuro (dove sto andando), ma soprattutto che non si pone il problema dell’esistenza o meno del mondo spirituale. Cancellare quel vago senso di nostalgia della realtà superiore è un “punto” essenziale del loro programma, quel senso di nostalgia che spinge molti a cercare, a conoscere, a trovare una strada verticale interiore verso la fonte di quella realtà intuita, percepita in un qualche modo. Vogliono bandire la possibilità di accedere al risveglio spirituale della coscienza. Togliere la porta di accesso al “Quarto” stato (turiya), alla realtà trascendentale, alla Metafisica Assoluta, che la Scienza-Conoscenza esoterica (la Vidya) della Tradizione Primordiale permette. Chiudere quella porta-strada di liberazione (moksa) per tenere prigioniero l’“essere condizionato” (l’uomo) in un mondo artificiale della Tecnica per convincere di una nuova natura artificiale in grado di dare una eternità tecnologica.
I programmi, che nascondono nel mondo sociale, sono come ingannevoli “barche” per far transitare l’umanità verso la condizione postumana, per non far essere più l’uomo ciò che è stato finora (sia nel bene sia nel male): i programmi riguardano la nanotecnologia, la biotecnologia, le scienze cognitive, la tecnologia informatica, ecc.. Affascinano i giovani, infatti, attraendoli con i vari dispositivi di potenziamento delle facoltà mentali (che manovrano le onde cerebrali) o di potenziamento delle facoltà fisiche.
I gruppi del postumano hanno la pretesa di operare per il progresso del mondo dando all’uomo un nuovo senso da dare alla vita terrena, e di essere guidati dalla ragione e dalla scienza per il miglior bene dell’uomo: per questo offrono all’umanità le innovazioni della scienza e la più avanzata tecnologia.
Voler portare l’uomo oltre la natura umana, sempre nel contesto del mondo della materia, senza preoccuparsi dell’esistenza o meno della realtà dello spirito, è un azzardo piuttosto pericoloso. Il progresso, voluto e provocato in un secolo circa, fino ad oggi, ha prodotto i disastri ambientali che non si possono ignorare.
Voler intervenire così nei corpi e nelle menti dell’uomo, modificandoli attraverso la tecnologia, con il pretesto di ottenere corpi e menti superiori, può significare alterare, deformare, guastare, disumanizzare ciò che l’uomo è realmente, non quello che la scienza pensa.
Si può vedere già dove ha condotto la costante iperconnessione di bambini, di giovani, di adulti e di anziani: ad un diffuso guasto sociale. Questa iperconnessione non è il frutto di una consapevole scelta ma di una costrizione, di una induzione mascherata, operata con grande conoscenza del funzionamento della mente, che ha destrutturato il sistema umano delle risposte comportamentali e comunicazionali, innescando un processo di riflessi condizionati che ha portato alle abitudini (apparentemente scelte) della iperconnessione compulsiva, considerata normalità. Una catena di disturbi psichiatrici si è imposta come normalità.
L’iperconnessione compulsiva sui social non è comunicazione, non è vera relazione sociale.
Quando non si sa più distinguere tra virtuale e reale è pericoloso.
Sono le varie relazioni sociali a dare, agli “esseri condizionati” predisposti al risveglio, il generale senso dell’esistenza, nella direzione del bene o del male. I vari riti collettivi nella società, religiosi e sociali, nascondono i semi di certe possibilità, anche se questi riti variano di epoca in epoca.
L’epoca attuale (delle società moderne) si è confinata nei valori economici, nella valorizzazione delle persone secondo guadagni, produttività e consumi: una concezione del tutto materialista. Questa è una società che per convenienza usa l’ipocrisia, la finta morale, la finta religiosità, la finta politica: la finzione è azionata per velare piccoli e grandi egoismi e ingiustizie. Gli oggetti, le persone e i fatti vengono visti come cose da possedere, su cui riversare il proprio senso di esistenza e viverli come affetti compulsivi, ma questi sono destinati ad esplodere facilmente. L’“essere condizionato”, più d’altri tempi, è tenuto prigioniero da una società consumistica infernale basata sui “cicli dei desideri” alienanti inarrestabili.
Lo stordimento del desiderio (kama) nella società è dato dai continui stimoli offerti attraverso immagini, suoni, film, spot pubblicitari, giochi virtuali, social: un mondo fantasmagorico per spingere la mente a desiderare sempre di più, aumentando i vortici del pensiero (le vrtti), creare impressioni (samskara e vasana), scatenare le dinamiche della mente subconscia (citta). Lo smartphone è la protesi sempre attiva che, con i social e sempre più app, assicura l’espansione smisurata del “ciclo dei desideri”.
C’è sempre meno spazio per la possibilità di un vero risveglio: anche per il risveglio c’è la finzione, la simulazione, cioè i risvegli virtuali, le droghe che non intossicano il corpo ma la mente. Ad aumentare, invece, sono le afflizioni (klesa) dell’uomo moderno anziché di diminuire: si sono aggiunte, a quelle del passato, le afflizioni riguardanti i disturbi legati alle nuove tecnologie. Circolano, per le strade del mondo, milioni di flussi di persone con lo sguardo fisso sullo schermo dello smatphone, un atto insano trasformatisi in normalità. Questa normalità è in realtà un uso smodato, patologico, di questi dispositivi tecnologici, un uso che provoca seri disturbi alla salute: privazione del sonno, ansia, depressione, stress, problemi posturali, problemi dell’attenzione, oscillazione dell’umore, ecc..
La dipendenza, da tutte le operazioni che si possono fare con lo smartphone, per molti si è trasformata in compulsione, nello stesso modo di chi fa uso di eroina, cocaina e droghe varie perché procura gli stessi sintomi.
Il problema è serio: una popolazione con gli occhi fissi allo schermo del cellulare è a rischio costante di piccoli e gravi incidenti, per semplice distrazione di pochi secondi. Chi è fisso nello smartphone non interagisce con le persone intorno, accumula tensioni e stress che poi non fanno dormire a sufficienza e bene.
Ogni cosa si è sviluppata, nella società, sulle nuove tecnologie: lavoro, divertimento, amicizie, famiglia, ecc., tutte pratiche che non si possono evitare, praticamente una prigione invisibile sulla rete che ossessiona (per collezionare più contatti possibili, per gioco d’azzardo, per acquisti, per sesso, per tutto ciò che appaga i comportamenti compulsivi).
Si ha così un popolo che, senza rendersene conto, opera importanti modifiche strutturali a carico dei suoi circuiti cerebrali. Vengono alterate le zone del cervello della motivazione e della decisionalità, trasformando i naturali semplici apprezzamenti in desideri-ossessivi, in un bisogno patologico. Giovani che restano iperconnessi intorno alle 15 ore al giorno è un problema sociale serio. Anche i milioni di adulti sempre a controllare e scaricare messaggi (Snapchat, Twitter, Facebook e tante app) sono un serio problema sociale.
È un attacco non dichiarato quello effettuato alla visione spirituale dell’esistenza da parte della proposta-propaganda del Transumanesimo; ma è un attacco anche alla vecchia visione materialista dell’esistenza.
La marcia imposta all’umanità verso il postumano è sostenuta dall’Intelligenza Artificiale (IA), dalla bioingegneria, dalla robotica, dall’informatica, dalla vecchia eugenetica mascherata, e lascia intravedere una catena di tecnocrati e tecnologi impazziti per i sogni postumani per la vecchia, originaria umanità.
Tutti costoro non si rendono conto che c’è in palio il futuro della specie umana terrestre: sembrerebbe, infatti, che è proprio quello che vogliono, cioè mettere a rischio la specie umana, perseguendo qualche segreto intento.
A parole tutto questo sembra accompagnato dall’etica, ma in pratica l’etica è la grande assente. Stanno spingendo anche quello che si potrebbe chiamare “nuovo capitalismo cognitivo e genetico”. Chi vuole questo e perché?
Quale potere stanno consegnando alla bioingegneria e all’informatica? Una tecnoscienza, che controlla il mondo per conto degli Oligarchi del “sistema del potere occulto” sovranazionale, è accettabile?
Cercano di convincere che separare l’Intelligenza dalla Coscienza, possa dare grandi vantaggi all’uomo, in fatto di “velocità” evolutiva. La patologia della velocità vertiginosa può essere, invece, molto pericolosa.
Questo convincimento manipolativo vuol far credere che ormai la capacità dell’uomo di incamerare dati sia obsoleta e quindi i progetti previsti dal Transumanesimo possano aiutare e favorire l’avvento dell’essere postumano tecnologico. Una follia che cercano di portare a regime del Governo Unico Mondiale per dominare la ridotta umanità che hanno in mente di realizzare (una schiavitù controllata delle masse).
Gli “esseri condizionati” presenti al momento sul pianeta Terra dovrebbero sentire con urgenza il problema del risveglio spirituale della coscienza per evitarsi l’intrappolamento nella vita degli universi digitali, del cibo geneticamente modificato, dell’impianto obbligato di protesi tecnologiche, di subire la selezione per tecnologie riproduttive, ecc.: subire l’accompagnamento alla postumanità. Quando dicono che stanno andando avanti con le ricerche neuronali significa, in realtà, che stanno procedendo con “esperimenti sociali” all’insaputa dei soggetti sperimentati, in ogni ambito della società umana mondiale.
L’intenzione di riempire la società umana di cyborg (quegli organismi composti da elementi biologici e artificiali) o di androidi (robot di forma umana) è davvero avventata.
Si può mettere il destino umano nelle mani di “algoritmi” che danno una molteplicità di risultati eccellenti ma che non ragionano?
Sempre follia è quella degli innumerevoli interventi, crescenti, sugli organismi di base, cioè interventi genetici anche su commissione, non solo per motivi terapeutici ma per “esperimenti sociali” (un andare oltre i confini della Medicina).
Sono moltissime le aziende tuffatisi nel business del Transumanesimo: un esempio è la Neuralink, l’azienda di Elon Musk che si occupa dello sviluppo di interfacce cervello-macchina che facilitano la connessione uomo-computer.
L’“essere condizionato”, senza un certo livello di risveglio, possiede un intelletto (buddhi) inadeguato a comprendere le verità del mondo grossolano, sottile e causale, anche quelle del divino ma soprattutto non è in grado di comprendere come il Male sia alienazione dal divino. Solo il risveglio avanzato e stabilizzato può far comprendere le verità per le quali si nasce-discende-incarna in questo mondo. Il risveglio, nella sua completezza, raccoglie tutte le Verità-Realtà sparse riunendole in un’unica presa di coscienza. Il risveglio-liberazione (moksa) offre la “scelta” fondamentale: quella di scegliere il Bene e non generare il Male (scegliere l’Alto e non il Basso).
L’“essere condizionato”, l’uomo sulla Terra, soffre perché separato dal suo Principio ed è per questa incompletezza che sperimenta di tutto e di più, nella speranza di ritrovarsi completo, con l’appagante pienezza sognata. La “cerca” dei più è inconscia e non protesa nella giusta direzione, quindi ogni conquista non è mai quella giusta e si è costretti a ricominciare, sempre e poi sempre: la sofferenza è dovuta alla divisione, frutto dell’ignoranza metafisica, quindi è metafisica. L’uomo ha smarrito il senso della trascendenza e soffre di nulla, insegue l’Immutabile identificandolo con l’effimero mutevole.
Pochissimi, in realtà, escono dal semi-sonno della coscienza, e questo è un problema per il mondo. Molti dei semi-risvegliati, credendosi degli illuminati, azionano correnti di pensiero, piani ed eventi che fanno più danni che bene all’umanità.
Vanno oltre il semi-sonno solo coloro che riescono a rapportarsi correttamente, nelle varie esperienze dell’esistenza, con gli stati di sonno, sogno e veglia che distinguono, nelle vesti di sovrapposizioni dell’atman (Anima-Spirito), determinate modalità di conoscenza.
C’è una “presenza” (il “Testimone”, l’“Osservatore”, l’“atman”), in tutti e tre questi stati, che può essere riconosciuta solo con il risveglio; di là da questi tre stati vi è solo l’atman-Brahman, causa fondante raggiungibile tramite il “Quarto” stato (turya).
È la comprensione consapevole che porta alla trascendenza dei vari piani di esistenza e, ovviamente, delle condizioni a essi inerenti.
Gli illuminati del Transumanesimo si sono intrappolati nella “Torre di Babele” delle sovrapposizioni karmiche che non sono stati in grado di comprendere e di evitare.
Aggraveranno maggiormente il mondo ma non prevarranno: una via verso la liberazione (moksa) resterà aperta, ma solo per i coraggiosi e i determinati.