Libertà
Passato e futuro
Ecco la storia avventurosa di un concetto potentissimo. Un contadino della Toscana ed uno della Provenza del XII secolo, un mercante romano ed uno inglese del XIII secolo, un vasaio spagnolo ed uno tedesco del XIV secolo avevano almeno una cosa, fondamentale, in comune: tutti costoro non avevano alcuna idea di cosa significasse una parola che sentivano poco e usavano ancora meno … libertà. Per diversi millenni, chi non era potente non incontrava mai questo vocabolo, riservato alle classi dominanti: il signore feudale era libero di stringere o rompere alleanze; la gente che gli era sottomessa non aveva alcuna libertà che eccedesse la propria dimensione corporale: il contadino era libero di decidere se mangiare mele o pere (se ne aveva). Ma il corpo dei sottomessi non era sempre veramente oggetto della loro libera decisione: il signore era libero di imporre al servo quante ore di lavoro volesse, così come era libero di vietargli di spostarsi o di trasferirsi in un’altra città. Ed il prete era libero di ordinargli di non fare sesso o consumare certi cibi in taluni periodi dell’anno. Ciò che oggi ci appare disumano, nel passato era del tutto normale; nessuno aveva il minimo dubbio che Iddio avesse organizzato l’umanità secondo una feroce gerarchia. Solo con le grandi rivoluzioni borghesi, la libertà diventa il cardine della vita individuale e collettiva: il disegno teologico si incrina, poi cede e sull’orizzonte della Storia il protagonista non è più la divinità ma l’uomo, come forma cosciente dell’esistente.
La libertà borghese è comunque un’energia, una potenza che spaventa: i borghesi reclamano a gran voce la loro libertà e temono quella altrui quasi quanto temono la tirannia. Non è un caso che la Legge Le Chapelier (14 giugno 1791), in piena Rivoluzione Francese, vieti gli scioperi e sciolga le prime strutture sindacali.
L’idea di libertà che sorge alla fine del XVIII secolo è circondata da condizioni, limiti rigidissimi, sanzioni. Si impone il concetto che ogni diritto deve essere controbilanciato (si direbbe quasi pagato) con l’esercizio di doveri; in questo, Mazzini è il teorico massimo della libertà condizionata che ancora oggi ha tanto fascino.
Il concetto più evoluto di libertà è quello di chi ne sostiene la natura collettiva; la vuole totale, per sé e per gli altri: <
Oggi, la parola libertà è tra quelle più usate e più oscure. Oggi, la libertà massima cui aspira il consumatore (ripeto: consumatore, perché chi non è consumatore non è degno di esistere per il sistema) è la libertà di acquistare il modello più nuovo di smartphone o l’auto più accessoriata. È la libertà di fare vacanze nel villaggio esclusivo, di accumulare denaro, di procurarsi la più sofisticata attrezzatura di videosorveglianza. È la libertà di trovare un capro espiatore e la libertà di odiarlo fino a reclamare la pena di morte, i campi di concentramento, la segregazione. È la libertà di ignorare e disprezzare la storia e la libertà di inventarsi una mitologia popolata di personaggi mai veramente esistiti ma che si pretende di imporre come modelli e guide. Si sta affermando il progetto globale delle classi dominanti: il ritorno alla società medievale, divisa in classi impermeabili, sottoposta ad una autorità che non tollera limiti o critiche, popolata da una massa sottomessa e rassegnata, con un controllo statale capillare e con un grande spiegamento di mezzi repressivi. Alcune paure ataviche sono alimentate ad arte: paura del terrorismo, paura dell’invasione, paura delle malattie, paura della disoccupazione, paura del diverso, paura della criminalità … E la massa dei consumatori baratta con gioia demente la libertà rimasta con una pretesa sicurezza.
Solo una nuova cultura della libertà incondizionata può salvarci dal tornare ad essere come il contadino toscano del XII secolo o il vasaio spagnolo del XIV secolo.
Paolo Cortesi
articolo tratto da PUNTOZERO, Rivista trimestrale (aprile-giugno 2018)
NEXUS Edizioni
Libri Consigliati di Paolo Cortesi (www.paolo-cortesi.com)
scrittore e saggista. Si occupa di storia delle fenomenologie culturali occidentali e di storia moderna e contemporanea.
Medioevo sconosciuto, Nexus Edizioni
Ettore Majorana, Editore Foschi
Alla ricerca della pietra filosofale, Newton & Compton
Manoscritti segreti, Mondolibri
I misteri della storia, Scipioni Editore