1. Perché il Principio di Uguaglianza?
Perché siamo differenti, perché siamo disuguali
Per comprendere il significato complesso e le molteplici valenze pragmatiche del principio di uguaglianza è utile muovere da una domanda di fondo: perché, per quali ragioni l’uguaglianza? Per quali ragioni il principio di uguaglianza è sancito, in tutti gli ordinamenti avanzati, come norma di rango costituzionale a fondamento del loro carattere democratico?
Io penso che a queste domande si debba rispondere che le ragioni sono due, entrambe, all’apparenza, paradossali. La prima è che l’uguaglianza è stipulata perché siamo differenti, inteso “differenza” nel senso di diversità delle identità personali. La seconda è che essa è stipulata perché siamo disuguali, inteso “disuguaglianza” nel senso di diversità nelle condizioni di vita materiali. Insomma, l’uguaglianza è stipulata perché, di fatto, siamo differenti e disuguali, a tutela delle differenze e in opposizione alle disuguaglianze.
Si capisce come in questo senso, cioè rispetto al principio di uguaglianza, differenze e disuguaglianze siano concetti non soltanto diversi, ma addirittura opposti. La loro opposizione è ben espressa dai due commi dell’articolo 3 della nostra Costituzione. Le differenze consistono nelle diversità delle nostre identità individuali: riguardano, come dice il 1° comma di questo articolo, le «distinzioni di sesso, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali» sulle quali si basano le identità di ciascuna persona. Le disuguaglianze consistono invece nelle diversità delle nostre condizioni economiche e materiali: riguardano, come dice il 2° comma, «gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana». È quindi evidente che il principio di uguaglianza è stipulato sia perché siamo differenti, sia perché siamo disuguali: per tutelare e valorizzare le differenze e per rimuovere o ridurre le disuguaglianze.
Viene stipulato, anzitutto, perché siamo differenti. Proprio perché, di fatto, siamo tutti differenti l’uno dall’altro, proprio perché l’identità di ciascuno di noi è differente da quella di chiunque altro, si conviene, ed è necessario convenire al fine della convivenza pacifica e della legittimazione democratica del sistema politico, il principio dell’uguaglianza delle nostre differenze: cioè la convenzione che tutti siamo uguali, ossia abbiamo uguale valore e pari dignità, al di là, ed anzi a tutela delle nostre differenze, cioè delle nostre differenti identità personali. Il principio di uguaglianza consiste dunque, anzitutto, nell’uguale valore associato a tutte le differenze che fanno di ciascuna persona un individuo differente da tutti gli altri e di ciascun individuo una persona uguale a tutte le altre.
C’è poi una seconda ragione per la quale viene stipulato il principio di uguaglianza. Viene stipulato perché siamo, oltre che differenti, anche disuguali. Proprio perché, di fatto, siamo disuguali quanto a condizioni economiche e opportunità sociali, si conviene, di nuovo ai fini della convivenza pacifica e della legittimazione democratica del sistema politico, il principio dell’uguaglianza nei minimi vitali, cioè la prescrizione che le disuguaglianze eccessive siano rimosse o quanto meno ridotte. Oltre che nell’uguale valore associato alle differenze, il principio di uguaglianza consiste, perciò, anche nel disvalore associato alle grandi disuguaglianze materiali e sociali, le quali non attengono all’identità delle persone, ma alle loro condizioni disuguali di vita, e vanno perciò rimosse o quanto meno ridotte.
Il principio di uguaglianza è insomma un principio complesso che include due principi diversi. In un primo significato consiste nell’uguale valore che esso impone di associare a tutte le differenze che formano l’identità di ciascuna persona. In un secondo significato consiste nel disvalore che esso impone di associare alle eccessive disuguaglianze economiche e materiali dalle quali anche l’uguale valore delle differenze risulta di fatto limitato, o peggio negato. In entrambi i sensi l’uguaglianza è un’égalité en droits: «gli uomini nascono liberi e uguali nei diritti», dice l’articolo 1 della Déclaration del 1789. È tramite i diritti, infatti, che viene garantita l’uguaglianza.
Luigi Ferrajoli
tratto dal Capitolo Il Principio di Uguaglianza,
del suo Manifesto per l’uguaglianza
Anticorpi GLF LATERZA