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867. Cenni esoterici-spirituali sulla Luna

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Il Guru Purnima è dedicato ai ringraziamenti al Guru perché oggi la Luna, la Deità che presiede alla mente, è piena, chiara, fresca e brillante, non ha macchia o ottusità che ne diminuisca la luminescenza. Oggi, anche il Guru viene descritto e lodato come immacolato, luminoso e affezionato; egli è tollerante e veramente pacifico, è l’esempio vivente e l’incarnazione delle virtù che desidera che noi sviluppiamo, rimuove gli errori nel modo di vedere e distrugge l’oscurità dell’ignoranza. Il Guru svela l’Atma all’individuo e lo rende libero. Per questo il Guru Purnima è dedicato a tali Guru Divini. In realtà, Dio, il Dio interiore, è il Guru dei Guru, la Sua Grazia può far vedere i ciechi, camminare gli storpi e i muti parlare; con un semplice tocco, Egli può spazzar via i peccati del passato e creare pace e gioia. Vyasa è il primo Guru che abbia segnato il percorso e la meta ed è quindi associato al giorno della Luna Piena (Purnima)”.

Sri Sathya Sai Baba (1926-2011)

 

La Luna è, nello stesso tempo, un simbolo potente che rispecchia la mente e le acque della natura emozionale ed un ente-corpo celeste che fa risuonare concretamente, in determinati momenti, l’ente planetario nei suoi aspetti, grossolano, sottile e causale.
Nell’esoterismo e nella scienza magica, per saper usare la Luna bisogna conoscere la natura e le funzioni della mente (antahkarana) altrimenti si rischia di sbagliare sulle forze da utilizzare: ogni momento corrisponde a forze appropriate.
Le quattro funzioni della mente: mente empirica (manas); senso dell’io (ahamkara); intelletto (buddhi); mente subconscia (citta).
La Luna gioca la sua parte nella capacità di vedere-percepire-sentire la realtà sottile: la mente-antahkarana è un costituente del corpo sottile (corpo astrale o lingasarira). Nel complesso ordinario di un ente planetario comune (profano) c’è il rischio di percezioni distorte, errate, fuorvianti; nel complesso risvegliato di un ente planetario (che segue un percorso spirituale), a seconda del suo livello di risveglio, i lampi intuitivi fino ad una effettiva percezione del vedere-sentire cominciano ad essere attendibili e quando lo sono l’evidenza è incontestabile. Bisogna saper discriminare e saper operare il discernimento come insegnano i veri Maestri.

La Luna è l’unico satellite naturale del nostro pianeta il quale compie la sua orbita intorno alla Terra in circa 27 giorni, 7 ore, 43 minuti e 11 secondi, ma dal punto di vista terreste il ciclo lunare si compie in quasi 30 giorni per via della rotazione contemporanea del pianeta. La Luna permane nello Zodiaco e ne attraversa tutta la zona ogni quattro settimane.
Le fasi lunari vengono usate per importanti momenti rituali di cui però bisogna esserne consapevoli, comprenderne il senso e conoscerne le eventuali trasformazioni possibili.
Il momento lunare corretto offre una buona possibilità di riuscita dell’atto rituale: occasioni di crescita spirituale. Altrimenti si ottiene un nulla di fatto.
Le fasi lunari sono: Crescente, Piena, Calante e Vuota o Nera.
Durante la fase di Luna Crescente la luna è propizia per tutto ciò che rappresenta le novità e un inizio. È ideale per stringere legami, patti, per iniziare progetti e attività, ma soprattutto, per un ricercatore spirituale, tutto ciò che riguarda la crescita, lo sviluppo di capacità e il risveglio.
Durante la fase di Luna Piena è propizia per la fecondità, la prosperità, le conferme di cui si ha bisogno e la conoscenza acquisita e da acquisire ancora. È ottima per intraprendere studi profondi, affermare propositi, progetti o addirittura cogliere i frutti di un duro lavoro. Dal punto di vista spirituale è importantissima.
Durante la fase di Luna Calante si effettua il cosiddetto “svuotamento” esoterico; è il momento propizio per rituali di purificazione, per interrompere abitudini nocive (impressioni negative nella mente, vasana e samskara) che squilibrano la sadhana, per recidere situazioni o rapporti che non hanno più ragione d’esistere (in quanto ormai influenza destabilizzante), cessare tutto ciò che è bene portare a conclusione.
Durante la fase di Luna Nuova, Vuota o Nera (quando la Luna non è visibile dalla Terra) bisogna stare attenti alle operazioni che si compiono perché, in pratica, la Luna Nuova è molto potente. Si deve sapere cosa si fa, cosa si esegue, quali forze si chiamano in campo. Viene usata per rituali distruttivi da coloro che praticano la Magia Nera. Di per l’energia della Luna Nuova non è affatto negativa: negativa è l’intenzione e l’uso nefasto che se ne vuole fare. È una energia utilissima se si vuole cacciar via un male, fisico, psichico o spirituale.
La Luna Piena e la Luna Nuova, Vuota o Nera sono importanti momenti che possono essere utilizzati in senso spirituale: meditazione, recitazione di mantra, rituali di conoscenza, ecc..
La Luna Piena di ogni mese è importante ma le tre maggiormente prese in considerazione, dal punto di vista esoterico, sono la Luna Piena dell’Ariete, del Toro e dei Gemelli. Tre grandi occasioni di entrare in contatto con elevate energie che vengono rilasciate dalle “Strade Alte”, dal Centro Spirituale Supremo.
La Luna Piena di luglio (Gurupurnima) è molto importante dal punto di vista spirituale per un ricercatore della verità che segue un percorso realizzativo.
Per una corretta pratica della Luna Piena, per usufruirne al meglio è consigliabile considerare lo schema esoterico che prevede i due giorni prima della data del Plenilunio per preparare i veicoli-corpi (fisico-grossolano, sottile e causale) alla ricezione della potente energia lunare; il giorno del Plenilunio come momento di ricezione ed espansione; i due giorni dopo come assorbimento e metabolizzazione dell’energia nei veicoli-corpi.

Particolare importanza viene data alle eclissi lunari, ma da punto di vista simbolico, per ciò che evoca dalle profondità della subcoscienza.
Un’eclissi lunare è semplicemente un fenomeno ottico durante il quale l’ombra della Terra oscura del tutto o parzialmente la Luna, mentre questa è nella sua fase di massimo splendore (Luna Piena). Le eclissi affascinano l’immaginario collettivo e spesso vi si attribuiscono significati che non hanno: moniti di imminenti catastrofi.
Le eclissi sono di vario tipo: eclissi totale o parziale.
Nella Qabbalah (in alcune tradizioni rabbiniche antiche) viene considerata come la manifestazione di Lilith (la Nera) o di Rahu nella tradizione Vaisnava induista: un intervento soprannaturale che blocca il flusso degli eventi. Non bisogna esasperare certi significati e le loro interpretazioni elaborate. Alcuni esoterismi classificano tali eventi come momenti favorevoli in cui gli uomini si fermano, si arrestano e riflettono fino a poter evitare errori per azioni messe in atto.
La Luna è importante nella Magia, nella Spagiria, nell’Alchimia, nello Yoga, nel Tantra, ecc..

C’è un grande nemico per ogni “ricercatore della verità”: il ricercatore stesso.
Un vero ricercatore finisce per mettere i suoi passi sul sentiero delle conoscenze occulte, lo studio del sottile, alla base di ogni vera sadhana (via spirituale).
Questo studio del sottile si rivela sempre un grande pericolo, perché lo studioso rischia di perdersi nelle infinite manifestazioni periferiche dell’Uno, invece di vedere ogni cosa come un semplice riflesso  e aspetto della realtà centrale unificante.
Lo studioso-ricercatore deve tenere in considerazione gli Insegnamenti dei Maestri (gli Alti livelli di Coscienza) che sospingono verso l’Unicità (l’Uno-senza-secondo) che ai “minori” appare come pluralità riflessa nei livelli bassi dell’essere.
Ogni “percezione” lontana dalla centralità appare contraddittoria, distorta, confusa, mai chiara.
Il ricercatore-studioso (il sadhaka) non deve dimenticare mai di essere un’unità vivente di potenziale divino e, quindi, non inseguire chimere.
Su qualunque fase del proprio percorso realizzativo si trovi deve sapere che la propria capacità di crescita e di risveglio è innata: può crescere dalla consapevolezza individuale dell’Unicità alla consapevolezza dell’infinita potenzialità della propria vita interiore.
La mente può essere uno strumento addomesticato di grande aiuto, sostegno oppure, quasi sempre un nemico, l’assassino del reale, dell’illuminazione.
La mente deve servire come strumento addestrato non per il piccolo “io” (ego, ahamkara) ma per l’elevato (atman). Risvegliare la mente (antahkarana) nella funzione dell’intelletto-buddhi serve ad illuminare la realtà insondabile della vita e del destino individuale.

Ecco perché un “momento” cosmico, se affrontato con elevata sacralità, può diventare un’esperienza che contribuisce all’auto-trasformazione basata su un alto ideale spirituale che rifugge da tutte le superstiziose espressioni che girovagano nei vari ambiti spirituali, anche in quelli dei grandi Maestri.
Le etichette e le interpretazioni circolanti sono quasi sempre ingannevoli: un Insegnamento non va sostituito con una sua interpretazione (spesso di convenienza per qualcuno) filo-new age che gonfia gli ego senza risvegliare alcunché.
L’auto-conoscenza e l’auto-realizzazione sono un preludio necessario alla realizzazione di Dio ma richiedono grandi sforzi e un grande coraggio oltre ad una inesorabile determinazione.

Tutti hanno, se non risvegliati e realizzati, un senso-immagine vago di sé.
Esotericamente il principio della Luna rappresenta il senso di sé che il ricercatore dovrebbe avere. La Luna riflette la luce del Sole sulla Terra, così focalizza la forza vitale verso obiettivi pratici (simboleggiati dalla Terra) da affrontare. La Luna rappresenta per il ricercatore un riflesso generale di ciò che è stato e ciò che può essere grazie alla luce del Sole riflessa.
La Luna mette a proprio agio il ricercatore spirituale sensibile e ne fa splendere le qualità insite in lui, provenienti dal passato (dal karman). La Luna esprime dei modelli mentali, emotivi e karmici che possono inibire oppure, volendolo, aiutare nel percorso di auto-espressione.
La Luna può aiutare ad armonizzare sé stessi, a correggere i rapporti conflittuali con l’esterno, ad accettare tutti gli altri esseri umani, anche quelli con cui stridono i vari livelli dell’io-corpo-personaggio karmico. È ciò che deve fare un “ricercatore della verità” (un sadhaka) per essere tale davvero.
Il dramma cosmico può essere compreso individuando anche la parte assegnata e così crescere, risvegliarsi, protendere alla Liberazione (moksa), il pieno ritorno all’Assoluto.

Ma cosa accade all’essere umano, di fatto, durante la Luna Crescente?
Tutte le forze e le energie accumulatisi nel subconscio, durante la precedente Luna Calante salgono verso la Coscienza e così l’uomo si manifesta più attivamente, diventa più dinamico e più lucido.

E durante la Luna Calante?
È portato a dormire di più, a riposarsi. Il subconscio gli sciorina tutti i più reconditi appetiti (mangiare, dormire, sensualità, ecc.) ed è in tale fase lunare che rischia una qualche forma di regressione evolutiva. Con la Luna Calante si accumulano le energie del basso e sta all’uomo non più profano, ma sadhaka, approfittarne senza commettere errori. Ogni cambiamento dei ritmi naturali influisce sempre sui processi psichici, secondo la posizione coscienziale raggiunta. È sufficiente una minima disciplina costante per superare ogni momento critico durante la Luna Calante. In questa fase è più faticoso sperimentare stati di elevazione e meditare profondamente: in tale caso la forza sta nella pazienza di attendere la Luna Crescente.

Un vero sadhaka riuscirà a fare un buon Lavoro Spirituale in qualsiasi fase lunare.

 

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