Articolo 21 della Costituzione italiana
“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria [cfr. art.111.c.1] nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell’autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all’autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s’intende revocato e privo d’ogni effetto.
La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni”.
Abbiamo appena menzionato il nobile Art. 21 della Costituzione italiana al quale ci riferiamo, in cuor nostro, per ogni opinione scritta e pubblicata tramite articoli e libri. La Costituzione italiana dovrebbe essere il riferimento fondamentale di ogni cittadino italiano: noi crediamo nei principi e nei valori da essa esposti. Vorremmo che tutti i giovani conoscessero sia l’Art. 21 che tutta la Costituzione per poter avere le idee chiare con la propria testa, senza alcuna insidia e tentativo di manipolazione delle opinione da parte di chicchessia.
È importante che i giovani si formino sulla consapevolezza che la libertà di pensiero implica non solo il diritto di manifestare le proprie idee ma anche il diritto opposto di non essere costretti a farlo, quindi quello di informarsi ed informare. A tale riguardo esiste anche il rafforzamento di tale principio tramite gli articoli 10 e 11 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea. Per mezzi di diffusione devono intendersi televisione, radio, stampa, spettacoli, internet e social. L’art. 21 si riferisce ovviamente alle problematiche del pluralismo informativo e di quei diritti di cronaca, ma anche di satira, spesso combattuti impropriamente, specie in questi anni ricordando certe forme di controllo sulla comunicazione del periodo fascista.
In Italia la Costituzione non è attuata né applicata veramente: viene menzionata solo a convenienza del momento da parte di chi tenta di manipolare la pubblica opinione per propri scopi che non riguardano il bene supremo comune. La Costituzione è l’ambito entro il quale giocano tutte le forze politiche, comprese quelle che vogliono disastrarla del tutto (ed che hanno tentato già di farlo).
Il Parlamento è sovrano solo a parole perché non ha più alcuna capacità di incidere effettivamente, specie in Europa, perché in essa è più che vivo ed evidente il conflitto di interessi tra i vari Stati che la costituiscono (vedi Germania, Francia, ecc.).
Perché non aggiustano, in Europa, l’anomalia del “sistema” che vede ad ogni salita dello spread di un Paese il guadagno di altri?
Perché i governi del nostro Paese, negli anni scorsi, hanno ratificato dei limiti auto-inflitti? Qualcosa non quadra. Sembra esserci una guerra invisibile (non dichiarata) di forze portatrici di interessi diversi. Perché non ammettere la cecità del metro di misura adottato che limita l’attenzione solo al deficit e allo spread?
Le forze oscure che operano nascostamente in Europa si muovono contro i bisogni e i diritti fondamentali (individuali e collettivi): è una evidenza innegabile.
Perché i governi italiani, successivi al governo Monti (2011), non hanno eliminato il dannoso “pareggio di bilancio” auto-inflitto, una diabolica limitazione che nessuno ha obbligato a fare? Per conto di chi, Mario Monti, lo ha fatto? Nessuna cosa buona per il Paese è derivata da questo “pareggio di bilancio”.
Gli uomini ambiziosi che occupano il potere abusano sempre di parole-chiavi per incantare, per suggestionare, per manipolare, per illudere, per ingannare, per strappare consensi, al fine dei propri scopi, delle proprie brame. Ciò accade sin dalla storia più antica fino ai giorni nostri.
C’è sempre una minoranza (“i migliori”) che sinceramente il “cambiamento” lo vorrebbe davvero ma non riesce ad attuarlo per colpa di coloro (“i peggiori”) che ostacolano il cambiamento per il supremo bene comune.
C’è la maggioranza dei cittadini che, da un’epoca all’altra, si lascia sempre incantare dagli ambiziosi ingannatori di turno che usano la magia delle parole vuote (dei mediocri che imparano meccanicamente l’arte della prestidigitazione delle parole per riuscire ad ingannare-illudere i cittadini e strappare loro consensi).
Avvengono sempre, comunque, dei cambiamenti ma non sono quasi mai positivi (fascismo, nazismo, capitalismo egoistico, finanza allegra e sciacalla, politica serva dei poteri forti e dei poteri occulti, ecc.).
Gli uomini della politica usano gli slogan delle parole vuote senza che dietro vi siano intenzioni sincere e programmi seri, ma solo l’illusione di un processo mai avviato veramente che fa sperare i cittadini, per un certo tempo, tenendoli buoni nell’impotenza. Distribuiscono e diffondono vaghezza che non aiuta nessuno veramente e i problemi rimangono, peggiorando. Il popolo bisognoso si lascia sedurre cedendo all’inganno del momento.
Le parole vuote degli ultimi tempi sono “riforme, “rottamazione”, “cambiamento”, “rinnovamento”, “nuova era”, “nuovo risorgimento”, “nuovo umanesimo”, “nuovo ordine mondiale”, ecc.
Un vero cambiamento positivo e salutare per il Paese non può essere né di sinistra né di destra, perché anche tali attribuzioni sono ingannevoli.
Chi opera davvero politicamente per il supremo bene comune non ha bisogno di usare slogan: l’uso di questi è funzionale all’inganno, alla manipolazione dell’opinione, al convincimento forzato, come per gli spot pubblicitari.
Nel nostro tempo, come sostiene Salvatore Settis e come noi abbiamo scritto nel nostro libro “L’Italia occulta”, il grande bugiardo che ha abusato del termine “cambiamento” è Tony Blair (massone delle Logge superiori sovranazionali), il fondatore di un Istitute for Global Change, ispiratore e stella guida (“puparo”) di certi “nani” che si credono “giganti” anche nel nostro Paese.
La vera politica è confronto, proposta, programma, dialogo, ricerca, studio, spiegazione: altrimenti è perdita di tempo, inganno, menzogna, strumentalizzazione dei cittadini.
I governi degli ultimi decenni hanno peggiorato la situazione del Paese, distruggendo il poco di buono che faceva reggere l’equilibrio sociale. Tutto è, ormai, in caduta libera: disuguaglianza diffusa, diritti sottratti, libertà ridotte, dignità morale ed economica sottratte ai più, principi costituzionali inapplicati, sovranità popolare sottratta, l’educazione-istruzione disastrata, l’Educazione Civica nascosta alle aule scolastiche, la sanità sempre più inesistente e piena di incompetenti, la ricerca senza fondi ignorata, la cultura resa solo un cartello pubblicitario, il mondo del lavoro solo un fantasma di cui si parla soltanto ma senza creare posti di lavoro veramente, ecc..
Le critiche al Pd e a tutti coloro che hanno favorito i loro governi illegittimi (distruggendo la sinistra italiana), non rappresentano il nostro consenso al governo Lega-M5S (centrodestra-M5S). Non vediamo, infatti, rispetto ai governi del Pd alcun vero cambiamento che porti concretezza nella vita delle persone reali: vediamo ancora annunciazioni, conflitti, confusione, brama di potere. Spereremmo di venire smentiti nei prossimi mesi per il bene del nostro Paese e di tutti i suoi cittadini.
Non ci sembra attualmente evidenziarsi una forza politica che abbia a cuore sinceramente la risoluzione concreta dei problemi dei cittadini italiani, del nostro Paese e dei rapporti che ci vorrebbero, giusti ed equi, con l’Europa (di tutti “i migliori” e non quella di tutti “i peggiori”).
L’Italia, l’Europa, il mondo stanno affogando in un mare occulto (quello di un oscuro potere che sferra la sua egemonia) senza farlo avvedere. C’è chi fa finta di non vedere, chi di non comprendere. Corruzione e irresponsabilità sono diffuse capillarmente.
C’è bisogno di fatti concreti prodotti da una coscienza responsabile e non di parole vane.
Letture consigliate
L’Italia occulta, Rosario Castello (su Amazon e Youcanprint)
Il Volto del Male – Mistero e Origine, Rosario Castello
L’invisibile identità del potere nascosto, Rosario Castello
Il Chiaro e lo Scuro nel Mondo – La Mescolanza, Rosario Castello
Questa è l’Ora dell’Urgenza, Rosario Castello
Le Maschere del potere nascosto, Rosario Castello
Potestas Tenebrarum, Rosario Castello
I Fiori del male che divorano il Mondo, Rosario Castello
Riflessioni di un giudice, Carlo Palermo, Editori Riuniti
Il papa nel mirino, Carlo Palermo, Editori Riuniti
Il quarto livello, Carlo Palermo, Editori Riuniti
Le trattative, Ingroia-Orsatti, Editore Imprimatur
L’Italia dei poteri occulti, Philip Willan, Newton Compton
Dossier Dell’Utri, Gianni Barbacetto, Kaos
Quel terribile ’92, Aaron Pettinari e Pietro Orsatti, Editore Imprimatur
È Stato la Mafia, Marco Travaglio, Chiarelettere
Viva il Re, Marco Travaglio, Chiarelettere
B. come basta, Marco Travaglio, PaperFIRST
Intoccabili, Marco Travaglio e Saverio Lodato, BUR
BerlusMonti, Marco Travaglio, Garzanti
Poteri forti, Ferruccio Pinotti, BUR
La P2 nei diari segreti di Tina Anselmi, Anna Vinci, Chiarelettere
Loggia P2. Il Piano e le sue regole, Giuseppe Amari e Anna Vinci, Castelvecchi
Loggia P2. Una storia unica, Mirko Crocoli, A. CAR
Banda Etruria, Lucio Giunio Bruto, Edizione Kaos
Ultimo Banco, Giovanni Floris, Solferino
La Repubblica delle Stragi, Salvatore Borsellino, PaperFIRST
L’Anello della Repubblica, Stefania Limiti, Chiarelettere
Il Noto Servizio. Le spie di Giulio Andreotti, Aldo Giannuli, LIT Edizioni
Da cosa nasce cosa, Alfio Caruso, Longanesi
Il Lavoro nel XXI secolo, Domenico Masi, Einaudi
Il Golpe invisibile, Giorgio Galli, Edizione Kaos
Un atomo di verità, Marco Damilano, Feltrinelli
Democristiani immaginari, Vallecchi
La Repubblica del Selfie, Rizzoli
Processo al nuovo, Laterza
Chi ha sbagliato più forte, Laterza