La condizione attuale in cui si trova l’Umanità è quella di un terribile decadimento, un vero smarrimento delle coscienze, una crisi profonda dei valori, una mancanza di gratificazioni spirituali. Coloro che governano non sono in grado di rappresentare la complessità dell’essere umano: sono incapaci di comprendere sé stessi e troppo presi dall’ammirare la propria immagine nella vetrina pubblica. Hanno provocato una perdita di senso nei più rispetto al significato della vita, del mondo e dell’esistenza umana. Governare è molto di più che fare politica o fare finta di farla.
Le nuove realtà sociali, che fagocitano l’attenzione dei più, sono incomprensibili per l’animo umano che viene tenuto su un piano superficiale, inappropriato, quello dell’incertezza costante e della perdita dei valori morali, etici e spirituali, dove si sperimentano solo i molti inganni del potere. La vita sociale delineata dai potenti della Terra non nutre e non gratifica spiritualmente, perché la manipolazione della popolazione mondiale esercitata dai potenti mira all’ottenimento di un supporto inconsapevole delle persone per realizzare i propri scopi totalitari.
In un mondo così siffatto gli individui sono soffocati dall’ansia di vivere, pressati dalle menzogne dei governanti, dal cinismo diffusosi e dall’egoismo dilagante.
Risveglia forse qualcuno, in alto e in basso della scala sociale, il Rapporto annuale del Censis (Centro studi investimenti sociali) sulla situazione sociale dell’Italia?
Non ci vuole una grande capacità di attenzione per percepire nella società un’ansia di massa, un’incertezza del futuro, una logorante diffidenza, una mascherata paura generalizzata. I dati parlano di più di 8 milioni di italiani che soffrono di disturbi d’ansia al punto da compromettere le proprie capacità professionali. Lo dimostra il pericoloso ricorso, di questi anni, ai psicofarmaci, alle droghe, all’alcol e persino agli appositi dispositivi virtuali inventati: un ricorso massivo che potrebbe portare a gravi conseguenze di salute nel futuro.
Gli esperti attribuiscono le ragioni di tale stato di cose alla crisi, alle disuguaglianze sociali, alle motivazioni economiche, all’incertezza dell’occupazione, alla paura della perdita del lavoro o al rischio di precipitare nella povertà (relativa o assoluta). Noi crediamo che oltre a queste ovvie ragioni concrete vi sia dell’altro da analizzare sulla questione.
Da cosa è dato lo smarrimento che attanaglia anche le fasce sociali benestanti? Cosa sottrae, nel profondo, agli esseri umani lo stile-modello di vita del mondo imposto dai potenti della Terra? Cosa provoca, negli animi, il senso della necessità di una corsa costante, esasperata per essere al meglio delle prestazioni nei circuiti folli della Globalizzazione? E la patologica brama di un sempre maggiore “profitto” a discapito delle minoranze? Cosa provoca, nei più, il trasferimento dell’attenzione dalla vita vera, reale a quella virtuale, irreale? Perché una grande percentuale di esseri umani, non solo giovani, si rifugia nella vita irreale delle varie proposte virtuali? È normale svegliarsi al mattino con lo smartphone, vivere tutto il giorno con esso nei più svariati modi ossessivi e compulsivi e riandare a dormire (molto tardi, perdendo il sonno salutare) sempre attaccati allo smartphone?
Le conversazioni oscillano sui vari modelli di telefonino, suoi programmi utilizzati, sulla qualità dei selfie e dei video, sulla velocità di invio-ricevi dei messaggi-post, dei vari social di cui i più si lasciano suggestionare seguendone le barbare correnti umorali. È normale, è sano tutto ciò?
Cosa è accaduto veramente nella società umana?
Forse i potenti della Terra, oltre ad avere impoverita e impaurita la popolazione mondiale, sottratto diritti e dignità, aver corrotto la cultura dominante, hanno rubato l’Anima senza che le persone se ne siano accorte?