Presentiamo, di seguito, qualche esempio di quello che intendiamo con il titolo di questo articolo: “Verità nascosta è verità tradita”.
La società moderna è una società improntata sulla falsità, l’ipocrisia, l’imbroglio, l’inganno, cioè le verità nascoste: basta vedere la diffusione, in ogni ambito umano, delle fake news.
Gli intellettuali veri che ricercano e raccontano la verità sembrano essersi eclissati (è sparita l’”intellighenzia”): sfoggiano dei mediocri che servendo (prostituendosi) e raccontando quello che vuole il potere primeggiano sulle scene (dei programmi tv, dei social, dei settimanali in voga e dei quotidiani), diventando dei punti di riferimento della verità falsata. Famosi ma traditori della verità. Sono molti, purtroppo, gli scrittori, i giornalisti, i registi, gli artisti che pur essendo molto bravi non raccontano, sapendola, la verità nelle proprie opere, servendo la menzogna.
Pochissimi esempi positivi però ci sono, cioè di intellettuali che raccontano la verità, dopo averla cercata e verificata e la esprimono secondo le proprie capacità, le proprie caratteristiche, il proprio stile ma la raccontano, non la nascondono, non la tradiscono. Ci sentiamo tranquillamente di poter fare qualche nome: Pierfrancesco Diliberto (in arte Pif), Marco Travaglio, Andrea Scanzi, Pietrangelo Buttafuoco, Luca Telese, Maurizio Viroli, Giampaolo Pansa, Tomaso Montanari, Nando dalla Chiesa, Roberto Scarpinato (procuratore generale presso la Corte d’Appello di Palermo), Nino Di Matteo (magistrato eletto al Csm), Nicola Grattieri (magistrato, saggista e procuratore della repubblica di Catanzaro) e fortunatamente altri ancora.
La lista degli esempi negativi sarebbe piuttosto lunga e per molti nomi una questione complessa: molti pur essendo bravi, competenti, di elevato spessore nascondono, nelle loro opere, la verità, non la raccontano, si limitano, con molta bravura, ad evidenziare il superficiale che non racconta ciò che dovrebbe essere raccontato. Poi ci sono quelli che, pur avendo un grande talento e una buona cultura, prestano il loro nome e il loro viso alla propaganda di quello che vuole imporre il potere sull’opinione pubblica, mediante strategici spot pubblicitari.
Un esempio recente è la pubblicità, di fine anno, prima del discorso del presidente della Repubblica: pubblicità fatta da Tim-Telecom, sul 5G, con la faccia prestata da Riccardo Muti e la figura di una bambina. Purtroppo, ci dispiace doverlo dire, Muti non è nuovo a questo tipo di strategiche operazioni e, sinceramente, non comprendiamo il vero motivo perché lo faccia. Il 5G è una imposta tecnologia, un “internet delle cose” (di tutte le cose connesse alla rete), che significa migliaia di antenne e di ripetitori invasivi, fisicamente e di “onde”, di cui vengono nascoste le possibili conseguenze sulla salute. Il pericolo non è solo sulla salute ma sulla cybersicurezza, la sottrazione dei dati dei cittadini costretti a mettere tutto sulla rete, per legge e per convinzione ottenuta dal pressing della pubblicità che imperversa ovunque.
È uno spot, quello favorito da Muti con la propria immagine, che pretende di offrire un insegnamento, una grande esperienza culturale ma che dà soltanto, in realtà, un mediocre mix indefinito piuttosto discutibile: scarsa qualità dello spot e di quello che pretende di trasmettere a 10 milioni di italiani. Una trasmissione che è il risultato di una occulta operazione di marketing, camuffata da esperienza culturale, lanciata da Tim-Telecom, con la complicità consapevole dello Stato-governo italiano, per i chiari ed evidenti interessi coinvolti. Si tratta di una forte suggestione inflitta agli italiani sul 5G (sulle sue fantomatiche potenzialità), per costringerli ad accettare e addirittura desiderare tale tecnologia nel proprio immaginario culturale e sociale: un’operazione occulta di marketing strategico che cerca di spegnere il pensiero critico a cui gli italiani hanno invece diritto di avere. Lo spot risulta, alla fine, non un “trasmettere” un insegnamento ma un semplice “intrattenimento” in cui la bambina nulla può apprendere veramente. Lo spot presenta la sostituzione di una “esperienza reale” con una “esperienza virtuale”, cioè non reale, falsa, alterata, fatta male.
Questi intellettuali che si svendono alla menzogna vengono trasformati in “prodotti” per vendere “prodotti tecnologici” e “idee” che uccidono la libertà degli individui: prodotti e idee che interessano il potere.
Un altro esempio può essere quello di quei registi che, pur essendo molto bravi, a volte si spendono-svendono per raccontare passaggi di storia italiana e dei personaggi coinvolti non proprio all’insegna della verità, finendo per presentare una verità alterata o tradita.
Ci spiace portare due esempi, quelli di due registi che apprezziamo molto ma che sono scivolati su questa verità tradita, pur avendo elaborato un buon prodotto e scelto attori impeccabili. Stiamo parlando del film Il Traditore (la storia di Tommaso Buscetta) di Marco Bellocchio (un prodotto filmico eccezionale ma che ha nascosto la verità tradendola); e del film Hammamet (la storia di Bettino Craxi) di Gianni Amelio (anche questo un ottimo prodotto filmico ma dove la verità viene nascosta, cioè tradita). Due film interpretati magnificamente dal bravissimo Pierfrancesco Favino che avrebbero reso molto di più se avessero raccontato le verità nascoste.
La società moderna, forse perché manipolata dagli occulti “padroni del mondo”, è suggestionata dall’aspirazione ad una “eternità tecnologica”, cioè anche la morte viene nascosta, nonostante le tante morti sulle strade ogni giorno, in un certo modo negata, bandita dal perimetro esistenziale della vita moderna. La morte, quindi, è un’altra verità-realtà nascosta, quindi tradita, confondendo e ingannando gli individui-cittadini, vittime di tale macrocosmica suggestione: vengono tenuti prigionieri, credendo di essere liberi e di decidere ogni cosa, sulle onde vorticose delle illusioni programmatiche, le fake new esistenziali.
I politici di oggi, omuncoli senza ormai vero potere (quelli di destra, di centro e di sinistra che fanno finta di esercitarlo, poiché una volta occupato il governo fanno sempre le stesse cose), se ricordassero di essere appesi ad un filo sottilissimo alla vita, come tutti i normali cittadini, non farebbero le cose che fanno, non tradirebbero il popolo sovrano. Si vedono, purtroppo, politici che mentono ogni giorno, che si contraddicono con le cose dette il giorno prima: nascondono la verità di ciò che sono veramente (degli incompiuti). Una verità, non confessata e non spiegata dal politico coinvolto in una menzogna sostenuta, è una verità che lo rende colpevole anche se la nega o la camuffa. Una verità negata, di fronte alle prove digitali evidenti (selfie, foto, filmini, audio-registrazioni), seminate dal politico stesso, ormai assuefatto dalla patologia digitale diffusa, è una verità tradita, un esercizio da “professione dell’inganno”, non da politico che presuntuosamente ambisce a governare, cioè occupare il governo.
Se nascondi ciò che sai stai tradendo ciò di cui sei a conoscenza e tutte le persone ad essa connessa. Nascondere la verità è mentire, è professare il falso, è ingannare. Sfruttare la conoscenza di una verità conosciuta per interessi personali, per minacciare, per ricattare, per vivere semplicemente tranquilli o assicurarsi protezione è sempre tradire la verità. Anche le verità nascoste dallo Stato sono un tradimento nei confronti del popolo sovrano. Le verità nascoste, depistate o manipolate da parte dei Servizi segreti, deviati o meno, sono un tradimento, un uso premeditato e strategico dell’inganno, della falsità.
L’Unità d’Italia, sin dalla sua nascita come Stato Italiano, avvenuta il 17 marzo 1861, (proclamazione del Regno d’Italia), si è svolta sopra le onde nascoste di verità tenute segrete. Idem per lo sbarco in Sicilia degli Alleati, il 9 luglio 1943: non il semplice frutto di una pulita Alleanza ma l’operazione occulta messa in atto da un asse costituito da massoneria americana, mafia siculo-americana, servizi segreti americani e italiani (una menzogna nascosta di cui l’Italia paga ancora lo scotto). Lo stesso si può dire della nascita della Repubblica Italiana, mediante il referendum del 2-3 giugno 1946: un azionamento pubblico ed un azionamento occulto di cui nulla si è detto al popolo sovrano. Le verità nascoste continueranno con il fascismo di Mussolini aiutato dalla massoneria e successivamente dalla Chiesa. Verità nascoste e bugie di Stato continueranno con l’uccisione di Aldo Moro, l’assassinio di Piersanti Mattarella che aveva proseguito sulle orme di Moro, l’uccisione di Enrico Mattei che infastidiva gli USA con la sua politica energetica che metteva l’Italia su una posizione forte e concorrenziale con le “Sette sorelle” (compagnie petrolifere), l’eliminazione misteriosa sul treno di Adriano Olivetti che preoccupava il potere per le sue idee democratiche, per non parlare delle verità nascoste su Giovanni Falcone (le sue inchieste) e Paolo Borsellino (l’agenda rossa).
Ci sono le verità nascoste come quelle della Strage di Piazza Fontana e della Stazione di Bologna, senza dimenticare quella di Portella della Ginestra (1° maggio 1947): dopo la presa in giro dei processi portati avanti per 20, 30 o 50 anni, senza conoscere ancora i “mandanti”.
È nascondere la verità tenere montagne di fascicoli impeccabili, che dicono la verità su come le cose sono andate veramente, nei tanti cassetti delle tante procure d’Italia, fascicoli (ad esempio su Berlusconi, su Dell’Utri, su Pazienza, su Bisignani, su Carbone, su Carminati, su molti personaggi della eversiva Loggia P2 che insieme a Berlusconi hanno realizzato in gran parte il Piano di rinascita democratica di Licio Gelli) che nessuno tira fuori neanche nei vari processi farsa. La verità è che molti degli affiliati alla Loggia P2 hanno continuato a fare la vita come fossero dei bravi cittadini normali e non degli appartenenti ad una struttura eversiva che infiltrava i propri affiliati, per condizionare il Paese, in tutte le organizzazioni pubbliche e private (tra i 962 nomi in elenco, 44 parlamentari, 2 ministri, un segretario di partito, 12 generali dei Carabinieri, 5 generali della Guardia di Finanza, 22 generali dell’esercito italiano, 4 dell’aeronautica militare, 8 ammiragli, magistrati e funzionari pubblici, direttori e funzionari dei servizi segreti, giornalisti e imprenditori). Molti iscritti hanno negato sfacciatamente la loro affiliazioni sostenendo che era avvenuta a loro insaputa e ciò ha fatto parte della verità tradita, così come l’esistenza di una lista ulteriore di nomi tenuta segretissima (un ulteriore livello occulto della P2). Alcuni giornalisti piduisti hanno operato strategicamente sull’opinione pubblica ma non tutti hanno pagato la loro affiliazione alla Loggia eversiva contro lo Stato: Angelo Rizzoli (presidente Rizzoli-Corriere della Sera dal 1978 al 1983), Maurizio Costanzo, Gianpaolo Cresci (ex vicedirettore generale Rai e direttore de Il Tempo), Franco Di Bella (ex direttore del Corriere della Sera), Massimo Donelli (ex direttore di Epoca, già direttore di Canale 5), Paolo Mosca (ex direttore Domenica del Corriere), Luigi Nebiolo (a suo tempo direttore del TG1), Giampiero Orsello (ex vicepresidente della RAI), Mino Pecorelli (assassinato nel 1979 per il suo scoop sui massoni e la Chiesa, le cose dette su Andreotti, ecc.), Giuseppe Pieri (vice direttore RAI), Bruno Tassan Din (a suo tempo della scoperta della lista, direttore generale della Rizzoli Editore, proprietaria de Il Corriere della Sera, implicato anche nel crack del Banco Ambrosiano, per cui verrà condannato nel 1996), Mario Tedeschi (membro della Xª Flottiglia MAS, direttore responsabile de Il Borghese dal 1957 fino alla sua morte nel 1993, senatore, negli anni ’70, del Movimento Sociale Italiano, per due legislature).
Fanno parte della verità tradita altri personaggi: Giuseppe Pisanu, accanto a Berlusconi durante il governo del 1995 come vice capogruppo dei deputati del partito (ex socio di Carboni, in stretti rapporti con Calvi ed altre faccende di malaffare), Antonio Martino (uno dei fondatori di Forza Italia, ministro degli Affari Esteri nel primo governo Berlusconi; nelle carte sequestrate a Gelli risulta la richiesta di iscrizione alla P2 mentre il padre Gaetano era già iscritto), Gustavo Selva (ex democristiano iscritto alla P2 e come Alleanza Nazionale), Fabrizio Cicchitto (iscritto alla P2 per un atto di debolezza come lui ama affermare).
Qual è la verità tradita che riguarda gli attentati dei primi giorni dell’anno nuovo? Quattro attentati e un omicidio in soli dieci giorni. Il 2 gennaio, a Foggia, viene ucciso il commerciante di 53 anni (Roberto D’Angelo) mentre rincasava. Delle bombe hanno fatto saltare in aria due bar la notte di Capodanno. Tre atti incendiari sono stati commessi nell’alto e basso Tavoliere delle Puglie e sul Gargano. L’11 gennaio, ad Orta Nova, fanno esplodere e saltare la serranda di un negozio insieme a vetrine, insegna e arredi. Una risposta-intimidazione della mafia alla sfilata delle 20mila persone accanto a Don Ciotti. Il 16 gennaio nuova esplosione presso il centro anziani “Il Sorriso di Stefano”, contro il manager del centro già nel mirino dei clan.
È nascondere la verità, cioè tradire la verità, lasciare nella penombra la storia della “Lista” rubata da Massimo Carminati (ex esponente dei Nar e della Banda della Magliana) al caveau del Tribunale di Roma nel luglio 1999. Con un gruppo da lui capeggiato e la “lista” in mano (datagli da chi?) di 147 cassette di sicurezza svolge in modo impeccabile l’operazione. Una “lista” contenente i nomi collegati ai più importanti misteri d’Italia: la strage di Bologna, il delitto Pecorelli, la P2, ecc.: la “lista” ha garantito al criminale Massimo Carminati “protezioni” indicibili. Usufruisce ancora dei contenuti di quella “lista”?
Sono molte le verità nascoste su Giulio Andreotti, per anni a capo della struttura segreta “Anello” e in stretti rapporti con l’asse mafia-massoneria-vaticano e che nessuno è mai riuscito a incriminare. Altrettanto con le verità nascoste su Francesco Cossiga, a capo della struttura segreta “Gladio”, a partire dal 1962, struttura responsabile del sangue innocente sparso con le molte stragi avvenute in Italia. E le tante verità nascoste, camuffate, depistate, manipolate su Licio Gelli a capo della Loggia Propaganda 2, responsabile di molte faccende oscure e di molto sangue innocente sparso. Tutti e tre le strutture segrete operavano in modo occulto, minacciando, ricattando e uccidendo quanti tentavano di ritrarsi all’influenza del loro potere: tutti e tre al servizio di un potere occulto sovranazionale.
E le verità delle bombe del 1992-1993 che hanno influito fortemente sulla storia del Paese che poteva andare diversamente?
Senza cancellare i sedici anni (dal 1976 al 1993) del potere esercitato da Bettino Craxi, l’uomo che si propagandava diverso da quelli del passato, che con gli uomini del suo partito ha corrotto ulteriormente la politica italiana (vedi Mani pulite) e depredato il Paese (come i soldi presi per strade fantasma nel deserto, a buona memoria di De Michelis), è l’uomo che ha tolto la Scala Mobile che portava finalmente equilibrio ed armonia in tutta la scala sociale. Nessuno ha mai spiegato ai cittadini-lavoratori il perché di una tale oscura operazione contro la classe lavoratrice. La fuga ad Hammamet è la fuga di un uomo vigliacco, di un prepotente che strategicamente ha cercato di mascherarsi da vittima e che non si è preso la responsabilità di quanto ha provocato nella storia del Paese: la maschera di vittima, dell’uomo geniale e carismatico, è la peggiore tra quelle che avrebbe potuto indossare. L’avrebbe rivalutato, nell’ambito delle logiche politiche e nei confronti della storia, soltanto l’atto di uomo coraggioso che si immola, affidandosi alla giustizia, per svelare la verità, per cercare di riportare ad una generale condizione di equilibrio, di armonia e direzione onesta del paese rispetto a quella che aveva gestito. Né peggio né migliore dei precedenti uomini del passato: un ego-centrato mascherato di statista impossibile, alla guida di uomini di partito dediti, in gran parte, a riempire le casse dei partiti e i conti dei politici: illecito finanziamento dei partiti, corruzione, concussione, ricettazione e falso in bilancio.
Bettino Craxi nel 1986 quando era al governo era già massone, affiliato alle Superlogge sovranazionali Amun e Fraternité Verte, partecipante ad un comitato sovranazionale della massoneria superiore che operava per un Nuovo Ordine Mondiale. Non a caso il Partito Socialista era pieno di massoni, nazionali e sovranazionali. Craxi era intimo amico di Silvio Berlusconi che era affiliato alla Loggia P2 di Licio Gelli (che si scambiavano importanti favori). Qualche massone di spessore nei governi Craxi (il primo 1983-1986, il secondo dal 1° agosto 1986 al 17 aprile 1987): Valerio Zanone, ministro dell’Industria, Commercio e Artigianato (affiliato alla Loggia Minerva di Torino); Lelio Lagorio, ministro del Turismo e Spettacolo, affiliato alla P2 anche se ha smentito il fatto; Raffaele Costa, affiliato alla Loggia P2 come affermato da Mino Pecorelli e risultante nelle liste dei massoni segreti (affiliato all’”orecchio” del Gran Maestro di Loggia) come sostenuto da Sergio Flamigni (a suo tempo membro Commissione parlamentare d’inchiesta sulla Loggia P2); Gianni De Michelis, ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale (non era massone ma paramassonico e approfittatore della posizione che occupava). Ad aprire la porta ai massoni nel Psi è stato il Gran Maestro di Palazzo Giustiniani Lino Salvini (a suo tempo inquisito per il golpe Borghese) che proteggeva sia Gelli che la P2. Enrico Manca, dopo il 1977, dopo l’iscrizione alla P2 smette i diverbi con Craxi. Non si devono dimenticare nemmeno i finanziamenti elargiti da Roberto Calvi (membro della P2, legato al sostegno della mafia e agli affari con lo Ior) al Psi e neanche il caso della maxitangente Eni-Petromin e degli uomini coinvolti che ne hanno usufruito. Hanno definito Craxi un “modernizzatore” ma è stato un “distruttore”: faceva parte del “sistema del Caf”, cioè l’asse Craxi-Andreotti-Forlani che teneva insieme i partiti politici, gli uomini dell’Industria di Stato, imprenditori privati amici dei politici e i centri di potere occulto come la Loggia P2 e l’attivissima Cosa Nostra, tutti poteri al servizio di un potere occulto sovranazionale. Il latitante di Hammamet deve a sé stesso la propria caduta per aver peccato di orgoglio, sopravvalutandosi e personalizzando presuntuosamente il compito occulto assegnatogli dal comitato massonico sovranazionale che non ha gradito le sue varianti da indipendentista. Craxi e i suoi uomini hanno manifestato una brama di potere e una voracità indicibile credendosi intoccabili e improcessabili. Molti sono gli esempi elencabili della loro voracità ma ne bastano alcuni: quello sull’ampliamento dello Stadio di San Siro; sulla linea 3 della metropolitana milanese; sul passante ferroviario di Milano; ecc.. Miliardi divorati senza scrupoli, senza tentennamenti. Ecco perché un tale divoratore, di ciò che non è suo, non può e non deve essere riabilitato, riscattato. Chi tradisce coloro (i cittadini-elettori) che gli prestano fiducia merita la caduta nel fango che ha generato da sé stesso. Non può esserci alcun libro, specie il suo, pensato per una riabilitazione futura, per una rivalutazione, nessuna celebrazione, nessun omaggio sulla sua tomba. Il coro di questo periodo, di quelli che stanno tentando la sua riabilitazione, è un coro di corrotti: chi dice che è stato un “gigante” (lo ha detto un ex premier decaduto-sconfitto), chi dice che è stato un “leader vero”, chi dice che ha fatto “cose importanti”, altri che è stato “l’ultimo leader”. In quale Italia hanno vissuto (i vecchi) o studiato (i giovani)? Alcuni, furbescamente, puntano sulla confusa o scarsa memoria, dovuta al trascorrere del tempo, motivati dal rimpianto di un “sistema di potere” che non c’è più, a loro conveniente. I familiari possono essere giustificati ma coloro che hanno contribuito a quel sistema e ne hanno beneficiato no. Non si possono dimenticare cose come quelle del processo Enimont 1993-2000 a Milano, facente parte della stagione di Mani pulite, con coinvolti i maggiori esponenti politici della Prima Repubblica accusati insieme ad alcuni imprenditori. Il numero due del Psi, il delfino Claudio Martelli, è stato condannato a 8 mesi in via definitiva proprio per lo scandalo Enimont, il finanziamento illecito. Come si fa a considerare Bettino Craxi una vittima e un grande riformatore? È vittima chi si è assicurato, sfruttando la propria posizione politica, un tesoro in Svizzera di 37-40 miliardi di lire (Conto “Northern Holding”, presso Claridien Bank di Ginevra; Conto “International Gold Coast”, presso la American Express di Ginevra), con dei conti affidati a dei prestanomi? Per non parlare degli appartamenti a Barcellona e a New York, oppure dei 15 Kg di lingotti d’oro (300 milioni di lire) e molto, molto altro ancora. A buona ragione Giorgio Bocca lo definisce “un bandito che rubava e aveva bisogno dei ladri”. L’unica verità è quella che è stata sotto gli occhi di tutti, perché tutti gli italiani l’hanno subita, quella che Craxi ha portato l’Italia sull’orlo del baratro economico, avviando un processo che è quello che ha portato alla condizione disastrosa di oggi.
È verità nascosta, quindi verità tradita, anche quella dei 49 milioni rubati dalla Lega Nord e che sono spariti attraverso reti segrete. Anche quella di far finta che oggi esista un’altra Lega, pulita, immacolata e senza debiti mentre quella vecchia resta sporca e piena di debiti: una chiara strategia salviniana. Gli uomini della nuova sono gli stessi che stavano nella vecchia con l’aggiunta dei nuovi acquisti. È verità nascosta, quindi verità tradita, quella che vede Matteo Salvini (che ha fatto il ministro dell’Interno) condannato per razzismo (violazione della Legge Mancino, quella che punisce chi compie azioni discriminatorie) a una pena di 5.700 euro per avere intonato un coro offensivo contro i napoletani (“Napoli merda, Napoli colera …”) alla Festa della Lega Nord a Pontida nel 2009. Si tratta, in realtà, di un coro offensivo che ha riguardato tutta l’Italia meridionale per vent’anni: la Sicilia, la Calabria, la Puglia, la Campania (peccato che i cittadini di queste regioni se ne siano dimenticati votandolo nell’oggi. Notizia fatta passare sotto silenzio. Non solo ma si aggiunge il silenzio che nasconde la verità dei vigliacchi (Salvini imputato per vilipendio all’organo giudiziario, commesso il 2 febbraio 2016, ha chiesto il rinvio per legittimo impedimento – per scappare dal processo – ma che il giudice ha respinto perché ha accertato l’inesistenza dell’impegno presentato) che non si prendono la responsabilità dei propri atti: questa categoria di politici degli statisti sanno solo ripetere maldestramente le citazioni, e si nascondono bene dietro la posizione di potere che occupano e l’immunità impropria di cui usufruiscono, privilegi che i normali cittadini non hanno. Stiamo parlando del leader della Lega (vecchia e nuova è la stessa) che ha ambizioni e pretese di governo che punta il dito indice su molti suoi avversari politici e non si accorge che le altre dita della sua mano sono puntate tutte contro di lui. Nel frattempo si orchestra per sfuggire ai processi che lo riguardano, non risponde alle ombre del caso Rubli, degli incontri dei leghisti a Mosca (del petrolio e del 4% per la Lega). Dopo che per colpa della sua intemperanza ha fatto cadere il governo giallo-verde ha cambiato strategia, che però appare ambigua, non credibile e confusa: recita la parte del “moderato”, prende le distanze dalla destra razzista, sessista, aggressiva e violenta che ha appoggiato per molto tempo, organizza un convegno contro l’antisemitismo cercando di coinvolgere la senatrice Liliana Segre (un azionamento non convincente) ma scivola, rivelando tutta la sua insincerità, attaccando e ridicolizzando, su Facebook, un ragazzo dislessico che cerca di parlare sul palco delle “sardine” ma anche altre risposte comportamentali e comunicazionali che rivelano la sua vera natura e le sue vere intenzioni. Si autoproclama migliore degli altri come a suo tempo ha fatto Craxi, il decaduto fuggito ad Hammamet.
Ci sono stati gli anni in cui il sistema politico controllava pezzi importanti del sistema giudiziario e molti magistrati onesti, che avrebbero voluto esercitare il proprio dovere non riuscivano a farlo perché fermati. Erano anni in cui tutto girava, prima del 1992, intorno alla Democrazia cristiana appoggiata dagli USA (Cia, mafia siculo-americana e massoneria sovranazionale) per gli storici motivi geopolitici. Dopo il 1992 tutto cambia per favorire il nuovo Piano-Azioni programmato dal comitato massonico sovranazionale che spinge nella direzione del Nuovo Ordine Mondiale. Si procede attraverso operazioni come quella di Mani pulite per far crollare e sovvertire l’ordine delle cose. Si coniugano, per agire in tale direzione, la volontà di questo potere occulto sovranazionale, incarnato in quel momento dalle forze giudiziarie e dalle nuove forze, che appaiono all’orizzonte, per un nuovo sistema politico (che non significa migliore ma utile e funzionale al Piano-Azioni in cantiere) e tutta la corruzione sparsa per il Paese che giustifica ogni iniziativa impopolare.
La più grande verità nascosta è quella che esiste una Piramide del potere occulto mondiale, con al vertice una èlite che, attraverso una lunga scala di servi, pilota, da dietro le quinte, tutti i governi ufficiali del mondo. È la Piramide che pilota il Nuovo Ordine Mondiale in corso d’opera.
Basta osservare attentamente, in ordine sparso, la storia degli ultimi 100 anni del nostro Paese (cose, personaggi, fatti ed eventi di cui non si riescono a trovare i fili logici del loro incedere, diretto o trasversale). È incredibile come ogni idea, atto, o movimento che poteva rivoluzionare, in modo positivo, la storia del nostro paese abbia ricevuto un misterioso quid ribaltante lo stato delle cose.
Un esempio eclatante è quello della tanto proclamata “liberazione sessuale” delle donne, una rivoluzione incarnata dal “Femminismo”, sfruttato dalla politica e pressato dalla Chiesa. Il “Femminismo” ha prodotto il risultato sperato o si è rivelato un inganno tra i tanti? In realtà si è trattata di una rivoluzione che non è andata per il verso giusto. Si è trattata di un’altra verità tradita. Cosa c’è, nella realtà delle donne di oggi, di quella tentata rivoluzione chiamata “Femminismo”? Poco o nulla, in realtà. Idee filosofiche, opinioni confuse che girovagano in qualche “circolo”, ma niente di realizzato davvero.
Le ragazze di oggi, dell’era digitale (dei selfie, dei post, dei social, ecc.), sono veramente più mature, più autonome, più consapevoli di quelle di allora? Sostenere che sono in grado di gestire assieme, con equilibrio, carriera e famiglia è una verità o una menzogna che tradisce la verità? Il mondo intorno a loro favorisce o ostacola questo equilibrio proclamato e forse inesistente? Il mondo che hanno tentato di costruire le femministe, del tempo della rivoluzione, si è rivelato peggiore del vecchio mondo, per moltissime ragioni. Cosa lo dimostra? Lo dimostra l’aumento inaccettabile del fenomeno del “Femminicidio”, peggiorato di anno in anno. La liberazione dei costumi, così come è avvenuta, ha sgravato o aggravato maggiormente le donne? Qualcosa è stato sbagliato: forse una porta aperta ad una insidia fatta entrare dall’ingannevole mondo del “Maschilismo”. Il maschilismo ha sedotto la femminista come il serpente-Satana ha sedotto Eva, con l’inganno. Il confuso profilo che è venuto fuori, dai vari movimenti femminili-femministi, non ha migliorato la condizione delle donne ma ha invece dato più spazio alla libertà e alla irresponsabilità degli uomini (maschilisti). Grazie alle donne, illuse da una emancipazione mai ottenuta veramente, gli uomini hanno acquisito più potere che esercitano subdolamente come maschilismo nascosto, mascherato. Gli uomini, in generale, si sono indeboliti, anche i maschilisti, sono diventati più egocentrici, narcisisti, egoisti, quindi più prepotenti nei confronti delle donne che sentono di non riuscire a dominare più completamente come una volta, per questo più irresponsabili, senza più un distinto senso di identità, e quindi più pericolosi. Il maschilismo, il vero problema da estirpare culturalmente e socialmente, è ancora una presenza arrogante in tutti gli ambiti della società, compresi i luoghi di lavoro e dell’intrattenimento. La donna, in quanto oggetto di pressione sociale, non ha costruito, perché non ha potuto, il profilo della propria libertà, della propria indipendenza ma un nuovo modello-prigione, di imitazione dell’uomo maschilista, che non esprime la propria vera natura di donna ma che la condanna ancora ad essere vittima. La parità è ancora molto lontana e dal 2010 ad oggi l’azionamento verso tale obiettivo si è rallentato. Nel mondo i paesi senza leggi contro le molestie sul lavoro sono 54 e quelli che vietano alle donne alcuni lavori sono 104. La società umana in mano alle donne, che non imitano gli uomini maschilisti e non si offrono come “modello-oggetto di desiderio” imposto strategicamente dal maschilismo, potrebbe effettuare un salto evolutivo senza precedenti.
È verità nascosta, cioè verità tradita, quella che riguarda l’uso intensivo e prolungato del telefono cellulare a proposito del fatto se faccia male alla salute? Chi ha ragione, coloro che sostengono che faccia male o coloro che affermano che non nuoce alla salute? Quando ci sono in campo forti interessi è difficile sapere la verità, così tutto viene lasciato sul piano del conflitto irrisolto (la correlazione neoplasie e smartphone) per le due fazioni coinvolte che si contrastano. Esistono studi scientifici che affermano che l’esposizione prolungata ai campi elettromagnetici faccia male, partendo dal surriscaldamento delle cellule ed esistono studi scientifici che affermano il contrario. Un vero problema. Come è possibile che entrambi gli scienziati delle due fazioni opposte, pur utilizzando gli stessi strumenti e gli stessi metodi di ricerca della scienza finiscano per affermare conclusioni opposte? Se così è significa che i metodi cosiddetti scientifici non garantiscono responsi certi ma che sono basati su pure interpretazioni personali o sugli interessi di chi, alla fine, offre una sentenza definitiva da imporre, spacciata per scientifica. È risaputo come esista un asse, dettato da forti interessi, tra politica, scienza, multinazionali, economia e finanza: basta vedere il forte interesse nei confronti del 5G. Chi nasconde la verità, chi la tradisce? Le persone nel mondo che accedono a Internet sono almeno 4 miliardi; gli italiani che usano i social ogni giorno sono 34 milioni; ogni italiano ogni giorno naviga sul web 6 ore; ogni italiano spende ogni giorno sui social almeno 2 ore del proprio tempo. Per diletto o per lavoro usano il cellulare, per molte ore al giorno, milioni di persone.
La Corte d’Appello di Torino ha confermato la sentenza di primo grado del Tribunale di Ivrea con cui, nell’aprile 2017, i giudici avevano condannato l’Inail a corrispondere, ad un dipendente di Telecom Italia, una rendita vitalizia da malattia professionale, per un tumore all’orecchio che lo ha reso anche sordo, il neuroma del nervo ottico, a causa dell’uso prolungato del cellulare per oltre 15 anni per esigenze lavorative (più di 3 ore al giorno). La comunità scientifica sta attaccando la sentenza affermando che non ci sono studi che confermino la relazione all’uso prolungato dei cellulari e tumori, benigni o maligni, come meningioma, neuroma acustico, tumori delle ghiandole salivari (dati di un rapporto del 2019 curato da Istituto Superiore di Sanità, Arpa Piemonte, Enea e Cnr-Ivrea per il periodo 1999-2017). In un altro caso la Corte d’appello di Brescia, nel 2009, e poi, nel 2012, la Corte di Cassazione, aveva dato ragione a un ex dirigente d’azienda affetto dal neuroma del ganglio di Gasser, che per 12 anni aveva utilizzato il cellulare per 5-6 ore al giorno.
La Corte di Torino si è avvalsa di consulenze tecniche, quella di Angelo Levis, ordinario ambientale all’Università di Padova, anche vicepresidente dell’Apple (Associazione per la prevenzione e la lotta all’elettrosmog) che sostiene la correlazione tra utilizzo dei telefoni cellulari e l’insorgenza di tumori e quella di due periti, Carolina Marino (specialista in medicina legale) e Angelo d’Errico (Dirigente medico del Servizio Sovranazionale di Epidemiologia ASL TO3, che hanno consegnato un’accurata e corposa consulenza tecnica avallata da moltissimi studi, che ritengono che il lungo periodo di 15 anni dell’uso del cellulare abbia prodotto il tumore. Questa versione ha dei forti oppositori: scienziati contro scienziati, una garanzia per i cittadini. Viene detto, infatti, dal responsabile della medicina del lavoro al Cnr (Roberto Moccaldi, che si occupa da 30 anni di protezione delle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti, dei campi elettromagnetici) “I dati disponibili sulla base delle ricerche degli ultimi 30 anni suggeriscono che l’uso dei telefoni cellulari non sia associato all’aumento del rischio tumori”. La scienza non può e non deve “suggerire” ma dare risposte certe, indiscutibili per prove accertate. Infatti se per il solo uso del cellulare, se faccia bene o male alla salute, abbiamo scienziati contro scienziati, come cittadini possiamo essere, a buona ragione, più che sospettosi. Il 5G e il 6G faranno male alla salute e soprattutto permetteranno di fare del Male?
Si evince, sempre di più, che le classi dominanti vogliono, con l’aiuto della più sofisticata tecnologia, controllare e dominare la società umana fin nello spazio privato e segreto del pensiero dell’individuo. Gli studi e gli esperimenti avanzati sulla connessione tra mente e computer, sulle proiezioni olografiche dallo spazio alla Terra e i video deepfake, lo lasciano pensare. Vogliono preparare un mondo senza più privacy e libertà.
Gli esempi sopra riportati sono sufficienti a far comprendere cosa intendiamo per “verità nascosta è verità tradita”. I cittadini, il popolo sovrano, vengono traditi ogni giorno da coloro che dovrebbero tutelarli. Ai posteri l’ardua sentenza.
Letture consigliate
La lista, il ricatto alla Repubblica, Lirio Abbate, Rizzoli
Milano degli scandali, Gianni Barbacetto e Elio Veltri, Laterza
Il grande vecchio, Gianni Barbacetto, Bur Edizioni
Il sistema fragile. I mass media in Italia tra politica e mercato, Paolo Mancini, Carocci Editore
Il post partito. La fine delle grandi narrazioni, Paolo Mancini, Editore Il Mulino
Manuale di comunicazione pubblica, Paolo Mancini, Editore La Terza
Sociologie della comunicazione, Alberto Abbruzzesi e Paolo Mancini, Editore La Terza
Etica e morale, Paul Ricoeur, Morcelliana Editore
Amore e giustizia, Paul Ricoeur, Morcelliana Editore
La forza di essere migliori, Vito Mancuso, Garzanti
Il principio responsabilità. Un’etica per la civiltà tecnologica, Hans Jonas, Einaudi
Il Filo tradito. Vent’anni di teologia femminista, Elizabeth E. Green, Claudiana
La grande menzogna del femminismo (Vol. I e II), Santiago Gascò Altaba, Persiani
Superclan: chi comanda l’economia mondiale, Giulietto Chiesa, Feltrinelli
Il lato oscuro del Nuovo Ordine Mondiale, Marcello Pamio, Macro Edizioni
Governo Globale, E. Perucchietti e G. Marletta, Arianna Editrice
Dossier Gladio, Sergio Flamigni, Kaos
Loggia P2. Il Piano e le sue regole, Giuseppe Amari e Anna Vinci, Castelvecchi
Loggia P2. Una storia unica, Mirko Crocoli, A. CAR
La Repubblica delle Stragi, Salvatore Borsellino, PaperFirst
Doveva morire. Chi ha ucciso Aldo Moro, Imposimato-Provvisionato, Chiarelettere
Storia di un delitto annunciato, Alfredo Carlo Moro, Editori Riuniti
Il crollo: Andreotti, Craxi e il loro regime, Bellu-Bonsanti, Laterza
Il lato oscuro del potere, Giuseppe De Lutiis, Editori Riuniti
Italia oscura, Giovanni Fasanella e Antonella Grippo, Sperling & Kupfer
Lo Stato Parallelo, Andrea Greco e Giuseppe Oddo, Chiarelettere
Corrotti e corruttori dall’Unità d’Italia alla P2, Sergio Turone, Laterza 1984
Storia della corruzione in Italia (1861-1992), Sergio Turone, Laterza
Il quarto livello, Carlo Palermo, Editori Riuniti
Geometria del Male, Sigismondo Panvini, Edizioni Il Punto D’Incontro
Italia occulta, Giuliano Turone, Chiarelettere (gennaio 2019)
Massoni, Gioele Magaldi, Chiarelettere
Oltre la cupola: massoneria, mafia e politica, Francesco Forgione e Paolo Mondani, Rizzoli
La Massoneria alla conquista della Chiesa, Carlo Alberto Agnoli, Eiles 1996
Europa. Miti, congiure ed enigmi all’ombra dell’unificazione europea, Paolo Rumor, Giorgio Galli e Loris Bagnara, Editore Hobby & Work Publishing
Onde elettromagnetiche, Claudio Viacava, Xenia Edizioni
Wireless. Cellulari, Wi-Fi, antenne, radar e 5G, Orlando-Marinelli, Libreria Editrice Fiorentina
Troppo connessi?, Martin Blank, Macro Edizioni
5G cellulari Wi-Fi un esperimento sulla salute di tutti, AA.VV, Licenza Copyleft 2019
https://www.inquinamento-italia.com/libro-5g-cellulari-wi-fi-un-esperimento-sulla-salute-di-tutti-scarica-pdf-gratuito/
L’Italia occulta, Rosario Castello (agosto 2018, presso la piattaforma Youcanprint)