Presentiamo, di seguito, l’ultimo libro di Tomaso Montanari “Dalla parte del torto”, edito Chiarelettere. Un libro ricco di quei contenuti che ogni coscienza risvegliata vorrebbe saper esprimere, dopo aver guardato l’attuale condizione della società umana e degli irresponsabili che la guidano, la governano, la fagocitano, la corrompono e la degradano. Contenuti elevati espressi con profonda sensibilità, grande capacità di analisi e di sintesi: una comunicazione capace di far risuonare, in ogni persona che non ha smarrito ancora il sano senso critico, tutti quei principi menzionati.
Non si può che ringraziare, ancora una volta, Tomaso Montanari per la sua onestà intellettuale, per la passione dimostrata nei confronti della verità e il coraggio di perseguirla mediante le strade della condivisione. È un grande esempio di cultura viva, una Cultura della Coscienza.
In Divina Amicizia … il Centro Paradesha
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Dalla parte del torto
Sommario
Questo libro
Il tradimento della sinistra
La persona umana
Fraternità: il futuro della terra
Libertà: abbattere i potenti dai troni, innalzare gli umili
Eguaglianza: rimandare i ricchi a mani vuote, ricolmare di beni gli affamati
Insorgere! Risorgere”
Ringraziamenti
Capitolo (pag. 136): «Insorgere! Risorgere!»
Abbiamo molte cose per cui vale la pena di combattere: una democrazia vera, un Parlamento vero e la partecipazione di tutti alla vita democratica. Un conflitto vero, per una vera giustizia sociale. Una società umana, un’idea forte di collettività. Una ricostruzione dello Stato giusto, capace di affermare e difendere l’interesse generale. L’amore per la Terra: la sostenibilità della nostra esistenza. Un’altra modernità. Il diritto di tutti alla vita. La liberazione dei corpi dal potere. La dignità della persona umana: riconosciuta a ogni concreto essere umano.
La prima battaglia da vincere è quella per cambiare noi stessi. Liberandoci dalle credenze, dalle pigre ovvietà solo apparentemente vere: come l’ossessione di andare al governo. Un’ossessione che dà forma a tutti gli altri obiettivi politici (personali e collettivi): che sarebbero la visibilità mediatica, il successo, la vittoria. Il potere del capo.
La verità è che si tratta di falsi dèi: di idoli da abbattere perché sono altrettanti ostacoli alla costruzione di una sinistra che da troppo tempo non si chiede invece perché vuole arrivare al governo, cioè fare che cosa.
Ma la consapevolezza davvero cruciale è che governare è solo una parte della politica: e non la più importante. Ciò che vogliamo non è il potere sulla società, ma il potere nella società: il potere, dato a tutte e a tutti, di salvare le proprie vite dal dominio del mercato. Il potere nei luoghi di lavoro, nelle lotte per le donne, per la difesa dell’ambiente, il potere della conoscenza e del pensiero critico aperto a tutti: questo potere diffuso e democratico è il vero obiettivo di una sinistra che voglia cambiare il mondo e non solo le vite dei suoi rappresentanti.
È un’idea diversa della politica, ed è un’idea che permeò profondamente la stagione della Resistenza: per poi venire tradita dalla “politica spoliticata” dei grandi politici di professione, tutti immersi nel gioco del potere. Una politica capace di far scorrere il sangue nelle vene, quella di cui scriveva Carlo Levi ne L’orologio, un libro magnifico e dimenticato, tutto dedicato alla crisi del governo Parri, il governo della Resistenza, e all’avvento del governo di sistema di De Gasperi. In un passo chiave di quel libro, Levi oppone ai tatticismi di due giovani politici che stanno per prendere il potere l’idea – e direi il sentimento – della politica di Parri: (…).
La reciproca incomprensibilità tra le lotte quotidiane e diffuse della democrazia di ogni giorno e la “politica del governo” è, ancora oggi, alla base dello scollamento tra la sinistra che esiste e resiste per le strade del Paese e la sua rappresentanza politica. Quello scollamento non è solo un problema da risolvere, è la chiave per comprendere cosa coltivare, dove cercare, in cosa sperare.
Alla stessa cultura politica di Carlo Levi – quella dell’antifascismo socialista e radicale del movimento Giustizia e libertà, fondato dai fratelli Rosselli – apparteneva anche Emilio Lussu, altro grande scrittore e autorevolissimo costituente, che in questa acutissima riflessione (del 1957) indaga senza reticenze il rapporto ontologicamente difficile tra (vera) sinistra e potere: (…).
Non è dall’alto, neanche oggi, che si può ripartire: ma dal basso delle associazioni, dei comitati spontanei di ogni tipo, dei centri sociali, dei preti di strada, delle scuole di periferia, del lavoro ben fatto di chi vive in comunione con la terra e con le cose. Dal basso delle lotte quotidiane delle vertenze, delle “intelligenze contro” che accendono, nonostante tutto, il paese. (…).
È solo battendo strade come queste che si può evadere dalla stanza senza porta e senza finestre in cui il discorso pubblico italiano ha murato il futuro della sinistra politica: quella in cui, per esistere politicamente, bisogna fondare un partito, candidarsi alle elezioni e cercare di andare al governo. Messa in quei termini forzati, la sinistra che non c’è non ci sarà mai. Perché un partito, le elezioni, il governo sono le possibili conseguenze di una esistenza nella realtà: non ne sono il presupposto.
E, più profondamente, perché “un partito occupato nella conquista o nella conservazione del potere governativo non può discernere in queste grida altro che rumore”: le grida di cui parla Simeone Weil sono quelle di coloro a cui “viene fatto del male”. Questo è il punto: coltivare, condividere, diffondere un senso della giustizia che non sia astratto, ma concreto. E cioè che non si arresti alle dichiarazioni di principio sulla persona umana, ma che le viva nei fatti di fronte a ogni essere umano in carne e ossa: (…).
La sinistra “astratta” – quella delle idee, quella della sacrosanta difesa della dignità della persona umana, quella della necessaria rappresentanza politica – non può esistere se non passando attraverso la sinistra concreta: quella di tutti i giorni. Quella che si prende cura di braccia, occhi, pensieri. Di ogni singolo, concreto essere umano: tutto intero. Quella di un pensiero critico che si fa mutualismo, opponendosi allo stato delle cose con idee, parole e opere. (…).
Ognuno di noi ha il suo personalissimo canone delle tante altre associazioni e realtà, dei mille comitati per l’ambiente e il diritto alla cultura: la sinistra che c’è e che non vota, la sinistra che fa politica e che è senza rappresentanza politica. E che non appare mai in nessun sondaggio: perché sta nella metà che non vota, e che nessuno sembra interessato a riportare in gioco, forse perché potrebbe ribaltarlo, quel gioco.
È un grande movimento contro lo stato delle cose e per una società umana: senza un’organizzazione unitaria, senza capi e senza padroni. Un movimento la cui vocazione sta in due parole: «Insorgere! Risorgere!». È il motto che Emilio Lussu dette a Giustizia e libertà: insorgere per la libertà dal fascismo, risorgere nella giustizia sociale.
Oggi abbiamo bisogno di risorgere da questa politica di morte, da questa economia che uccide: e la via per la resurrezione è quella dell’insurrezione. Insorgere interiormente, contro ogni ingiustizia, in un cammino personale di pensiero e di amore: per poi insorgere pubblicamente, in una lotta collettiva.
Cambiare noi stessi, per vedere l’ingiustizia del mondo. E per combatterla, con le parole e con le opere. Perché «la giustizia consiste nel vigilare che non sia fatto del male agli uomini». Insorgere nell’impegno concreto di quella sinistra di tutti i giorni che non è solo l’unica sinistra che possiamo avere qui e subito. Ma è anche l’unica sinistra che il mondo lo cambia davvero: per abbattere i potenti dai troni, per rimandare i ricchi a mani vuote. Per risorgere, fuori e dentro di noi.
Tomaso Montanari
estratto da Dalla parte del torto”
Chiarelettere.
Sono parole, idee, concetti e visione scaturite dal fuoco di una Coscienza consapevole di dove sta camminando e a cosa vorrebbe contribuire a cambiare.
Che sempre più cittadini possano risvegliarsi dallo stordimento inflitto dal potere in tutti questi anni e “Insorgere! Risorgere!” per la libertà, per i diritti, per i doveri, per la dignità morale ed economica. Per questo bisogna proteggere, custodire ma soprattutto far attuare e applicare la Costituzione italiana, insieme alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.
Letture consigliate
Dalla parte del torto, Tomaso Montanari, Chiarelettere
Costituzione incompiuta, Montanari-Settis-Maddalena-Leone, Giulio Einaudi
Costituzione italiana: articolo 9, Tomaso Montanari, Carocci
Cassandra muta, Tomaso Montanari, EGA Edizioni Gruppo Abele
Privati del patrimonio, Tomaso Montanari, Einaudi 2015
Istruzioni per l’uso del futuro, Tomaso Montanari, Minimum Fax 2015
Patrimonio culturale: ripartire dall’Abc, Tomaso Montanari e Corriere della Sera
La Costituzione spiegata ai ragazzi … e agli adulti, F. Garingella e A. Danza, Dike Giuridica
La Costituzione in classe, E. Saladino e A. Drezza, Editore Scuola & Azienda
Elogio della Costituzione, Giovanni Maria Flik, Paoline Editoriale Libri
Il dovere dei diritti, Paolo Mirabella, Effatà
Siamo nati tutti liberi, di Paoline Editoriale libri
Storia dei diritti umani, Marcello Flores, il Mulino
Antropologia e diritti umani nel mondo contemporaneo, a cura di V. Maher, Rosemberg & Sellier
Diritti umani e inclusione, a cura di Nota, Mascia e Pievani, il Mulino
Guasto è il mondo, Tony Judt, Laterza 2012
Geometria del Male, Sigismondo Panvini, Edizioni Il Punto D’Incontro
Italia occulta, Giuliano Turone, Chiarelettere (gennaio 2019)
Poteri occulti, Stefania Limiti, Rubbettino
Pedagogia sociale, G. Mollo-A. Porcarelli-D. Simeone, Morlacchi Editore
Homo premium come la tecnologia ci divide, Massimo Gaggi, Laterza
La democrazia nel futuro, Vannino Chitti, Guerini e Associati
Educazione morale e neuroscienze, Milena Santerini, Editore La Scuola
Una Repubblica affondata sul Lavoro, Maurizio Landini, PaperFIRST
Per salvare la democrazia in Italia, Fausto Capelli, Rubbettino
Spiritualità e politica, Luciano Manicardi, Editore Qiqajon
Il naufragio della civiltà, Amin Maalouf, La Nave di Teseo
L’Italia occulta, Rosario Castello (agosto 2018, presso la piattaforma Youcanprint)