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972. La Teoria dei Cinque Involucri di George Bebedelis

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Presentiamo, di seguito, con vero piacere alcuni stralci del libro scritto da George Bebedelis, “La Teoria dei Cinque Involucri”, edito dalla Mother Sai Publications.
Consideriamo che l’impegno dell’autore abbia prodotto un piccolo gioiello a disposizione di ogni aspirante spirituale che abbia intenzione di avventurarsi verso la pratica di un sentiero spirituale. In questo libricino c’è quanto serve sapere per quanto riguarda la teoria e per quanto riguarda ciò che deve essere messo in pratica. Premettiamo che non conosciamo affatto l’autore, né lo abbiamo mai incontrato ma nel leggere questo libricino, che ci hanno mostrato, abbiamo compreso la sua posizione coscienziale, la sua devozione alla verità, il suo distacco da personalismi, attaccamenti nonché la sua capacità di discernere-discriminare la “Conoscenza” da chi la trasmette.
Qual è lo scopo di un aspirante spirituale proteso verso un sentiero spirituale? Non è forse la conoscenza del suo vero (Atman)?
La Conoscenza presentata da questo libro è quella dei cosiddetti Panca Kosa (i cinque involucri o corpi-guaine) contenuta in una delle più importanti Upanisad (Taittiriya Upanisad). Il libro è pervaso della conoscenza offerta e manca del tutto di un ego informatore-trasmettitore. Ringraziamo di cuore l’autore per aver realizzato un così utile strumento a portata di mano di ogni sincero aspirante spirituale (sadhaka).

in Divina Amicizia … il Centro Paradesha

*****

La Teoria dei Cinque Involucri

 

(…) La teoria dei cinque involucri (Panca kosa) è contenuta nella Taittiriya Upanisad, una delle dieci principali Upanisad. La teoria analizza la totalità dell’essere umano e guida l’aspirante spirituale alla più alta conoscenza – Atma Jnana – la conoscenza del vero Sé. Sathya Sai Baba, essendo Egli stesso l’Incarnazione dell’antica saggezza dei Veda, segue fedelmente i princìpi di base delle antiche Scritture e spesso, nei Suoi discorsi, menziona la teoria dei cinque involucri. Pertanto è molto importante studiare e comprendere questa teoria in modo approfondito. Nel Suo discorso del 3 aprile 2000, Swami afferma:

La vera saggezza consiste nel comprendere la Consapevolezza Piena e Costante. Questa Conoscenza Divina conduce all’eterna immutabile Beatitudine che può essere sperimentata solo dopo aver trasceso i cinque involucri. Raggiungete allora il Divino Stato Supremo che si chiama Turiya. Per raggiungere questo stato, si dovrebbe capire molto chiaramente la natura dei cinque involucri.

(Sanatana Sarathi, aprile 2000, p. 99)

(…) I cinque involucri, dal più grossolano al più sottile, sono i seguenti:
1 Annamay Kosa
2 Pranamaya Kosa
3 Manomaya Kosa
4 Vijnamaya Kosa
5 Anandamaya Kosa

  1. l’involucro di cibo, ovvero il corpo fisico grossolano, chiamato Annamaya Kosa (Anna=cibo);
  2. l’involucro del prana, o funzioni vitali del corpo, chiamato Pranamaya Kosa (Prana=energia vitale o funzioni vitali);
  3. l’involucro della mente o Manomaya Kosa (Mano-Manas=mente);
  4. l’involucro dell’intelletto o Buddhi, chiamato Vijnamaya Kosa (Vijnana=Buddhi=Intelletto Superiore);
  5. l’involucro della beatitudine  o Anandamaya Kosa (Ananda=Beatitudine).

Questi cinque involucri sono descritti figurativamente come uno dentro l’altro, aventi la forma di un corpo umano o quella di un uccello con cinque arti, vale a dire testa, ala destra, ala sinistra, tronco e coda o base di appoggio. L’involucro fisico è il più esterno e quello della beatitudine il più interno. Ogni involucro che è più vicino all’Atma è più sottile del precedente e lo permea.

La Taittirya Upanisad afferma:

Chi realizza Brahma raggiunge il Supremo.
Brahma è Verità, Conoscenza, Infinito (Satyam Jnanam Anantam Brahma). Colui che realizza Quello, custodito gelosamente nel cielo del suo cuore, soddisfa completamente tutti i suoi desideri.

L’involucro di cibo, cioè il corpo fisico grossolano, è costituito di carne, ossa, sangue e altri elementi. Dipendendo dal cibo per la sua esistenza, esso vive finché lo può assimilare. Non esiste prima della nascita o dopo la morte; la sua esistenza è transitoria ed effimere.
È mutevole per natura e quindi il corpo non può essere il vero Sé, che è l’Anima Immortale. L’ignorante si identifica con il corpo, mentre l’uomo calmo, ricco di discriminazione, considera il Sé distinto dal corpo, dalla mente e dall’ego (…).

(…) Il corpo ha anche un altro nome, Sarira, che significa ‘ciò che è soggetto a decadimento’. (…) Le Scritture dichiarano che l’uomo è dotato di un corpo per condurre, principalmente, una via giusta. La Bhagavad Gita descrive il corpo come Ksetra. Un significato di questo termine è che esso è la dimora del Divino. I luoghi di pellegrinaggio sono chiamati ksetra. Un altro significato del termine ksetra è ‘campo’. Se volete coltivare le messi in un campo, dovete prepararlo adeguatamente allo scopo. Per far crescere il raccolto, occorre fare l’aratura, la semina e l’irrigazione. Com’è il seme, così è il raccolto. Allo stesso modo, le azioni del corpo determinano la natura della propria vita. Tutti dovrebbero decidere di compiere buone azioni se vogliono godere di buoni risultati.
Il corpo come ksetra è un tempio in cui abita il Divino come Ksetrajna, che significa ‘conoscitore dello ksetra’. Lo Ketrajna è l’Atma, il vero Sé.

(…) Oltre all’involucro che consiste di cibo, al suo interno c’è l’involucro di energia vitale che riempie l’Annamaya kosa. Quest’involucro ha esattamente la forma di una persona; avendo quello del cibo la forma di una persona; anche questo ha tale forma. Prana (sistema respiratorio) è la testa, Vyana (sistema circolatorio) la parte destra, Apana (sistema escretivo) la parte sinistra, Samana (sistema digestivo) il busto e Udana (l’energia che sale verso l’alto) la base d’appoggio.

(Taittiriya Upanisad, cap. 2.2)

(…) Il processo respiratorio trasmette un significativo messaggio spirituale quando l’aria viene inspirata ed espirata. Il messaggio è contenuto nel mantra So-Ham, noto anche come Hamsa Gayatri. So-Ham trasmette il messaggio di identità tra Dio (So) e l’individuo (Aham). Questo mantra contiene l’essenza dell’Advaita, il non dualismo. Che cosa succede quando il naso, che deve essere usato per scopi sacri, viene usato per fiutare tabacco? Questo non è semplicemente un cattivo uso del naso, ma è anche causa di varie malattie respiratorie. La maggior parte dei disturbi p il risultato di un uso inadeguato degli organi di senso. Jayadeva rimproverava gli uomini di non usare la lingua data da Dio per cantare il dolce e sacro Nome del Signore. La lingua dovrebbe essere impegnata solo nel dire la verità, parlare dolcemente e consumare ciò che è piacevole e sano per il corpo. L’uomo si degrada consumando bevande inebrianti e cibo non vegetariano e indulgendo nel fumo. Queste abitudini nocive colpiscono anche il cervello.

(…) Un terzo involucro, che è contenuto in quello dell’energia vitale, è l’involucro della mente (Manomaya kosa). Come il precedente, anche questo ha la forma di una persona. Lo Yajur Veda è la testa, il Rg Veda la parte destra, il Sama Veda la parte sinistra, la parte ingiuntiva dei Veda è il busto e gli inni dell’Atharva Veda sono la base d’appoggio.

(Taittiriya Upanisad, cap. 2.3)

L’immagine della mente come persona, con i quattro Veda come arti, è ricca di significato. Attraverso questo, l’Upanisad ci insegna che la mente deve sempre essere rivolta al Divino e studiare le Scritture, in modo da essere purificata. La purificazione della mente, attraverso la pratica della discriminazione e del distacco, è l’obiettivo della disciplina spirituale. Come già accennato, l’involucro della mente comprende anche i cinque sensi (jnanendriya): vista, udito, olfatto, tatto e gusto.

(…) Brahma è oltre la mente e la parola. Chi realizza la beatitudine di Brahma si libera completamente e per sempre della paura. Diverso da quell’involucro, che è fatto di mente, è un altro involucro interno che consiste di intelletto (Vijnana), con cui viene riempito il Manomaya kosa. Anche questo ha la forma di una persona come il precedente. La Fede (Sraddha) è la sua testa, la Rettitudine (Rtam) è la parte destra, la Verità (Satya) la sinistra, l’Autocontrollo (Yoga) il busto e l’Intelletto Cosmico (Mahat tattva) è la sua base d’appoggio.

(Taittiriya Upanisad,cap. 2.4)

L’intelletto che qui viene chiamato Vijnana, viene molto spesso definito Buddhi. È l’Intelletto Superiore che rende possibile discriminare tra reale e irreale, eterno e transitorio, vero e falso, giusto e sbagliato. È questa facoltà interna dell’uomo a osservare le tendenze negative degli involucri esterni, come egoismo, gelosia, avidità, orgoglio, desiderio, odio, ecc.. Vijnana è l’involucro dei Valori Umani. Colui che vi è saldamente stabilito, vede l’Unità nella diversità delle apparenze esterne e la sua vita è governata da Amore, Verità, Rettitudine, Pace e Non Violenza. Quest’involucro è molto vicino al Sé Divino interiore e risplende di effulgenza propria.

(…) Chi è dotato di intelletto compie sacrifici e atti di carità … All’interno dell’involucro dell’intelletto, e oltre a esso, c’è l’involucro che consiste di Beatitudine, con il quale viene riempito il primo. Anche questo ha la forma di una persona. L’Amore (Priyam) è la testa, la Gioia (Moda) è la sua parte destra, la Suprema Gioia (Pramoda) la parte sinistra, la Beatitudine (Ananda) è il busto e Brahma è il sostegno e fondamento.

(Taittiriya Upanisad, cap. 2.5)

Quando l’aspirante si allontana dagli involucri esterni e si stabilisce in quello dell’intelletto, cioè quando pratica i Valori Umani secondo la guida della sua Coscienza, sperimenta gioia interiore e felicità dovuta al contatto con il Nucleo Divino del proprio Essere. Nella vita quotidiana, l’aspirante raccoglie anche i risultati delle sue buone azioni e gode di una vita di prosperità (…).

  

(…) Nell’identificazione con i cinque involucri, l’Atma Immacolato sembra aver preso in prestito su di Sé le loro qualità; proprio come nel caso di un cristallo, che sembra raccogliere in se stesso i colori di ciò che ha vicino.

Atma Bodha, versetto 15

La vera grandezza dell’Atma, non limitata da alcun involucro, viene pienamente compresa dall’aspirante quando, attraverso la discriminazione e il distacco, l’autoindagine e la meditazione, egli non si identifica più con gli involucri, vale a dire corpo, sensi, mente, intelletto o ego, ma è completamente assorbito dal Sé. Non condizionato dai cinque involucri, è testimone dei tre stati di veglia, sogno e sono profondo (…).

 

George Bebedelis
La Teoria dei Cinque Involucri
Mother Sai Publications

 

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