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1042. Educazione di Raphael

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83. L’educazione nelle scuole più che alla cultura della storia dovrebbe mirare a rieducare, a dominare e riorientare il complesso energetico (pensiero, emozione, istinto) dello studente.
Fino a quando il giovane non riuscirà a direzionare armonicamente le sue energie si troverà in conflitto e di conseguenza renderà conflittuale la società.
In genere l’educazione è di natura storicistica. Il giovane non fa altro che esercitare la memoria con la storia della filosofia, della letteratura, della matematica, della fisica, e così via.
Un’educazione storicistica non può produrre individui integrati e creativi.
Nella Società Tradizionale l’educazione mira a far comprendere, direzionare e armonizzare le energie psico-spirituali, a educare la coscienza al riconoscimento che l’individuo deve creare interrelazione con la vita circostante perché egli è parte integrante della vita dell’Essere.

84. Se i mali della società hanno nome vanità, volontà di potenza, senso di separatività, violenza, competizione individualistica, ecc., allora per eliminarli occorre usare il bisturi perché ne tagli le radici.
La procrastinazione di tale operazione significa desiderare inconsciamente o consciamente quel male apportatore di sofferenza.
Tutte le politiche adottate per guidare l’umanità non hanno potere risolutivo perché si rivolgono alla sfera degli effetti, senza minimamente toccare le cause profonde.
L’armonia dei rapporti umani dipende dall’armonia della mente dell’individuo.
Date all’individuo una mente armonica e avrete una società armonica e integrata.

85. Come avere una mente armonica?
Prima di tutto occorre prendere consapevolezza che la mente, a seconda di come viene direzionata, produce armonia o disarmonia.
Sul piano del relativo non c’è un bene assoluto come non c’è un male assoluto; sostenere quindi che l’uomo è nato buono o cattivo non ha senso. L’uomo, in quanto tale, può creare intorno a bellezze o laidezze, gioia o dolore.
Per produrre una mente armonica occorre che ci sia una preparazione fin dall’età giovanile. La famiglia dovrebbe essere il primo gradino dell’educazione, il secondo dovrebbe essere la scuola, il terzo gradino è rappresentato dal rapporto individuo-lavoro.
È ovvio che senza istruttori idonei (familiari, accademici, imprenditoriali, ecc.) non si può concepire un effettivo programma nel senso armonico imposto dalla vita e dalla ragione.

86. La società politica da una parte esige accordo, armonia e giusto rapporto, dall’altra sospinge verso un’azione competitiva, liberticida, individualistica, aggressiva: ciò rappresenta la contraddizione o il paradosso di chi manca di visione.
La società economica da un lato esige, da parte degli utenti, la politica del “risparmio” per finanziare le attività imprenditoriali, dall’altro sospinge lo stesso utente alla concezione consumistica e acquisitiva. È il serpente che si morde la coda.
L’armonico rapporto tra domanda e offerta determina il giusto equilibrio economico, e l’armonico rapporto è conseguenza dell’adeguata educazione coscienziale dello stesso individuo.
Il regolato e ordinato desiderio determina giusto rapporto politico ed economico per cui l’educazione del desiderio deve costituire la più efficace e immediata aspirazione dei popoli.
La più elevata etica che l’uomo possa perseguire è proprio quella di comprendere, dominare e direzionare il mondo del desiderio quale fuoco di vita, creatore di movimento, attività e rapporto.

87. Nel giusto dosaggio del desiderio sta la vera virtù di un popolo.
Quando l’umanità avrà saputo regolare e guidare il fuoco del desiderio avrà instaurato una felice osmosi a molteplici livelli. Troppo fuoco può bruciare il tessuto sociale, poco fuoco può inaridire e svilire il rapporto.
Chi dirige il fuoco del desiderio è dominatore del fuoco, e solo chi domina il proprio fuoco può realizzare il benessere e la felicità.

88. Chi ha trasceso il desiderio, nelle sue indefinite espressioni, è con gli Dèi.

Raphael
tratto dal Capitolo Educazione del libro Alle Fonti della Vita
Edizioni Asram Vidya

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