Il “sistema di potere occulto”, che fa e disfa in Italia, è quello costituito dall’incrollabile unione dei “poteri forti” e dei “poteri occulti” (massoneria sovranazionale e non solo), serviti dagli uomini della politica senza scrupoli e traditori della Patria. La corte dei servi è piuttosto lunga e abbraccia elementi di tutti i settori della società, perfino nelle organizzazioni criminali (Cosa Nostra, ‘ndrangheta, camorra, santa corona unita, ecc.).
Alcuni esempi sono sufficienti a far comprendere il fenomeno ben collaudato da molto tempo.
Pier Carlo Padoan (attuale deputato Pd, che darà le dimissioni, ed ex ministro dell’Economia e delle Finanze nei governi illegittimi – perché non votati dai cittadini – di Renzi e di Gentiloni) va a guidare Unicredit (annuncio che già è stato messo in discussione per gli ovvi motivi di inopportunità che noi abbiamo descritto), entro aprile 2021, per poter mettere le mani e trattare Mps, avendo avuto già un’esperienza diretta nel settore bancario ed essendo anche massone, affiliato al pari di Massimo D’Alema alle Superlogge sovranazionali Pan-Europa e Compass Star-Rose/Rosa-Stella Ventorum. Padoan ha infatti già affrontato la crisi delle banche venete e del Monte dei Paschi di Siena (in mano alla massoneria). Egli ha consigliato, dal 1998 al 2001, da esperto economico, i presidenti del Consiglio Massimo D’Alema (supermassone) e Giuliano Amato (paramassonico, che gode di potenti amicizie nella massoneria anglo-sassone, con ambienti sovranazionali collegati alla finanza e al mondo bancario tedesco).
Alla guida di Unicredit c’è stato per anni Alessandro Profumo, passato poi a Mps prima di approdare all’ex Finmeccanica (Leonardo) e adesso condannato in primo grado a 6 anni nel processo sulla contabilizzazione dei derivati del Montepaschi quando ne era presidente.
Il passaggio, da parlamentare a presidente di Unicredit, è possibile perché in Italia non esiste una seria legge sul conflitto di interessi (secondo gli standard internazionali): un parlamentare non dovrebbe passare, da un giorno all’altro, alle vesti di presidente del Cda di Unicredit, in quanto in possesso di informazioni riservate che potrebbero essere utilizzate nel privato.
Bisogna ricordare che Pier Carlo Padoan, da ministro dell’Economia e delle Finanze (azionista di controllo di Finmeccanica) modificò, senza una ragione accettabile, la direttiva del suo predecessore, Fabrizio Saccomanni, per poter nominare Profumo, già rinviato a giudizio per usura bancaria dal Tribunale di Lagonegro, e mettere Claudio Descalzi in Eni, accusato di corruzione internazionale per il giacimento Nigeriano Opl1245. Padoan, praticamente, riscrisse le regole dopo che le due nomine nelle grandi società partecipate erano state ufficializzate. È stato un improprio uso della politica quello di cancellare-eliminare i precedenti requisiti rafforzati di onorabilità che rendevano ineleggibile chi fosse rinviato a giudizio (per reati finanziari o corruzione e la decadenza con condanna anche non definitiva).
Invischiato in Mps è anche il massone Giuseppe Mussari (ne è stato presidente dal 2006 al 2012) , in quanto a Siena molte strade portano alla massoneria per gestire il potere (basta ricordare Giuliano Amato, Franco Bassanini (massoneria francese), Luigi Berlinguer, e dell’allora berlusconiano Verdini vicino a Mps).
Questo “sistema di potere occulto” è comprensivo anche della ‘ndrangheta, una potente rete di amicizie dei clan tra banchieri, politici, vescovi e magistrati, una vera e propria platea insospettabile che va da Nord a Sud.
Padoan viene assunto, si fa per dire, dai “vigilati” (i banchieri) per fare il “vigilante” (l’uomo occulto utile al momento).
Il Cda di Unicredit, la seconda banca italiana, guidata dal francese Jean Pierre Mustier, ha coptato Padoan con l’obiettivo di designarlo alla presidenza. Sostituisce, quindi, Cesare Bisoni che aveva sostituito, a sua volta, Fabrizio Saccomanni (banchiere, economista, politico e ministro dell’Economia e delle Finanze nel governo Letta, scomparso nell’agosto 2019) che era stato Grand Commis di Bankitalia, ma soprattutto massone delle Superlogge sovranazionali Compass Star-Rose/Rosa-Stella Ventorum e Edmund Burke.
Padoan quando era al Ministero dell’Economia e delle Finanze ha accontentato Matteo Renzi nel silurare nel 2016 l’ad Fabrizio Viola del Monte dei Paschi di Siena per sostituirlo con Marco Morelli (scelto-voluto-imposto, in realtà, da Jp Morgan) che andava bene al “sistema di potere occulto” (che Renzi segretamente serviva, visto come sono andati successivamente i fatti che lo riguardano che tutti possono controllare). Padoan risulta ufficialmente avere salvato Mps nazionalizzandola per 8 miliardi.
Il “sistema di potere occulto” ha deciso che la banca (Mps), di cui il Tesoro possiede il 68%, a suo tempo salvata da Padoan debba essere svenduta a Unicredit (che per acquisirla vuole essere pagata). Da quando Mustier è arrivato in Unicredit nel 2016, con le sue operazioni, ha portato oggi la banca a valere in Borsa la metà di un anno fa e metà dei suoi ricavi sono quelli che provengono dalla Germania, Austria ed Est Europa.
Giochi e misteri proseguono indisturbati in questa Italia occulta per mano dei soliti “incappucciati”. Certi massoni, della Massoneria delle Superlogge sovranazionali, servono proprio a fare certi “lavoretti-giochetti” nella politica, nell’economia, in tutti i centri nevralgici del Paese.
Quello di mettere sempre le mani nelle banche è un vizio irresistibile della massoneria: gli esempi sono davvero tanti.
Basta pensare che i massoni, nazionali e sovranazionali, sono sei milioni, attivissimi a influenzare il mondo con progetti, piani, disegni segreti a più livelli, aiutati e sostenuti da una miriade di società paramassoniche (Bilderberg, Trilateral Commission, Aspen Institute, Council on Foreign Relations, World Bank, ecc.) compresi i servizi segreti.
In tanti, in politica e in finanza, hanno avuto a che fare con le banche: Mario Draghi (massone, affilato alle Superlogge sovranazionali Pan-Europa, Compass Star-Rose/Rosa-Stella Ventorum, Three Eyes e Der Ring), Mario Monti (massone, affilato alle Superlogge sovranazionali United Grand Lodge of England e Babel Tower), Romano Prodi (massone sovranazionale, negli anni ’90 entra nella banca d’affari Usa, la Goldman Sachs e dal 2014 presiede – senza compensi – l’International advisory board di Unicredit, che presiedeva prima di lui Giuliano Amato, che oggi sta alla Consulta), Enrico Letta (paramassonico), Domenico Siniscalco (massone, affiliato alla Superloggia sovranazionale Edmund Burke).
La verità è che sia il centrodestra sia il centrosinistra si sono alternati senza nessuna vera differenza nella gestione del Paese: servi esecutori di progetti, di piani-azioni elaborati altrove, nel cuore del “sistema di potere occulto”. Il “potere formale” del governo, di qualsiasi governo, è solo esecutivo ed esegue quanto giunge dal centro decisionale del “sistema di potere occulto”. Per questo non vengono mai risolti i veri problemi del Paese, le gravi difficoltà dei cittadini. Vengono sistemate solo le cose che interessano questo “potere”.
Quello delle banche è stato sempre un vero problema. Dopo anni arrivano, forse, nelle tasche degli italiani truffati da queste stesse i rimborsi da parte dello Stato. Si tratta di tutti quei risparmiatori che sono stati raggirati e truffati dalle proprie banche: tra queste, Veneto Banca, Banca Etruria, Banca Popolare di Vicenza, Cassa di Risparmio di Ferrara e altre.
Il Monte dei Paschi di Siena non è una banca qualunque, ha infatti la sua storia occulta. Con lo scandalo P2 e la Commissione parlamentare Sindona viene fuori che in Mps il procuratore-direttore generale Giovanni Cresti, il direttore centrale Fosco Buccianti e il vicepresidente Loris Scricciolo, sono membri affiliati alla Loggia massonica P2. La banca Mps, con il suo Collegio sindacale, è tenuta a rendere conto dei vari tipi di rapporti bancari intrattenuti (società, enti o persone) e vengono rivelate le posizioni eclatanti privilegiate di alcuni personaggi della P2: uno di questi, in primis, è Silvio Berlusconi.
Silvio Berlusconi è sostenuto anche, specie con la costituzione della Fininvest (nel 1975), dalla Banca Nazionale del lavoro, il cui vertice è controllato dalla Loggia P2 (piduisti il direttore generale Alberto Ferrari, l’am Gianfranco Graziadei, il Responsabile Servizio Titoli Mario Diana, il direttore centrale filiali Bruno Lipari, direttore centrale affari generali Gustavo De Bac). Tutti i traffici della P2 ma anche le vicende del bancarottiere Sindona sono maneggiati dalla Banca Nazionale del Lavoro e da sue fiduciarie: uno dei consulenti della fiduciaria della banca, Servizio Italia spa, è il massone dei servizi segreti Franco Pazienza.
Anche negli anni Novanta sia molte banche locali sia importanti istituti nazionali avevano molti dirigenti (medio-alti) massoni: la Popolare dell’Etruria e del Lazio, la Banca Toscana, la Cassa di Firenze, la Comit, la Molte dei Paschi di Siena, la Bnl, la Banca di Roma.
Infatti Licio Gelli continuava a fare affari indisturbato, nonostante fosse inseguito da crac (come quello della Compagnia Generale Finanziaria Cgf), inchieste e sequestri di denaro. Montagne di miliardi transitavano per le varie filiali e solo ogni tanto cadeva qualche “pupo” irrilevante ma gli affari dovevano continuare.
Per Mps i rapporti occulti continuano fino al successivo scandalo (massoni, politici, faccendieri; falso in bilancio, truffa, associazione a delinquere), iniziato nel 2002 in silenzio e palesatasi con rumore mediatico il 7 novembre 2007 (operazione Antonveneta), cui segue la crisi e il crollo nel 2011.
Il crac della Banca Etruria nel 2015 rivela di essere una banca nelle mani della massoneria da sempre. Infatti la sua base fondante, la Banca mutua popolare aretina venne fondata nel 1882 dalla massoneria toscana; poi nel 1980 come Banca Etruria viene presieduta dal massone Elio Faralli, (utilizzata da Licio Gelli della Loggia P2). Una banca anche questa al centro di lotte di potere e di maneggi finanziari con il coinvolgimento della nuova politica dai comportamenti più che vecchi (scandalo governativo Boschi-Renzi) e le decine di migliaia di risparmiatori truffati.
Gli scandali-esempio sono quelli di cui tutti i giornali hanno parlato e che hanno scosso l’opinione pubblica ma senza che cambiasse alcunchè: il crac Sindona, la scoperta della segreta Loggia Propaganda 2 di Licio Gelli, il compromesso Banco Ambrosiano (cattolico) del piduista Roberto Calvi (legatissimo allo Ior vaticano di Marcinkus) che controllava la Rizzoli-Corriere della Sera. Si racconta di fili occulti che estendono l’azione del Banco Ambrosiano nei paradisi fiscali del Centro America, del Lussemburgo e delle Bahamas (riciclaggio di capitali mafiosi, della criminalità organizzata romana e della massoneria italo-americana). Si racconta la storia di Roberto Calvi, di quando diventa presidente del Banco Ambrosiano nel 1971, tramite l’aiuto del piduista mafioso Michele Sindona. Un Banco Ambrosiano supervisionato nell’ombra dalla P2, cioè dal venerabile Licio Gelli e dal finanziere piduista Umberto Ortolani e, sinistramente, dal monsignor Paul Marcinkus, presidente dello Ior (legato alla Cia, alla mafia italo-americana e affiliato alla massonica Loggia Ekklesia, una delle quattro logge radicate nella Curia romana). L’asse illegale Sindona-Calvi-Marcinkus è stato attivissimo finanziariamente negli anni settanta e ben presto seguito e accodato dalla massoneria sovranazionale, dalla mafia italo-americana e dai servizi segreti atlantici.
Le cose, nell’oggi, non sono affatto cambiate: l’asse costituito dalla massoneria, dalla mafia, dalla ‘ndrangheta, dai servizi segreti, dalla politica, da certa imprenditoria, da certi finanzieri è più che attivo perché tutto viene manipolato dal “sistema di potere occulto” sovranazionale.
Anche per quanto riguarda la Goldman Sachs (la banca d’investimento americana, fondata nel 1869) non ci sono dubbi che essa si avvale degli alti gradi della Massoneria visti i personaggi che entrano ed escono dal suo interno, i quali vengono coptati, tenuti alla segretezza e passati attraverso una specie di iniziazione: può essere vista come una Superloggia massonica sovranazionale (noi diciamo che lo è).
Quelli che entrano in Goldman Sachs sono dei predestinati ad assumere ruoli di potere importante: così è stato per i supermassoni Mario Monti, Mario Draghi, Romano Prodi, ecc.. Nell’oggi ecco un Filippo Taddei approdare in Goldman Sachs, come executive director ed economista senior per l’Europa meridionale, con tanto di apprezzamenti da parte di molti poteri. Taddei è stato uno dei principali ispiratori della riforma del lavoro, il cosiddetto Jobs Act imposto da Matteo Renzi che ha fatto eliminare dal 2015 l’Art. 18 cancellando il diritto del lavoratore alla reintegra in caso di licenziamento illegittimo. Non bisogna dimenticare che è stato capolista a Bologna nella lista di Pippo Civati, di cui ha contribuito a scrivere la mozione per la candidatura alla segreteria del Pd vinta da Renzi. Quali saranno i futuri compiti già stabiliti dal “sistema di potere occulto” sovranazionale?
A suo tempo quando è stata americanizzata la City e l’Unione Europea appena nata si sono affiancati ai potentati (famiglie) della finanza inglese, i Rothschild, i Lazard ed i Montagu (tutti affiliati al Round Table che a cascata controlla il Council on Foreign Relations, Chatham House, Bilderberg e Trilateral Commission), i grandi trust americani: Salomon Brothers, Morgan Stanley, Merrill Lynch, JPMorgan, Lehman Brothers e, ovviamente, la Goldman Sachs.
La Goldman Sachs assume il ruolo-guida della finanza euro-atlantica negli anni ’80 che negli anni dell’Ottocento era in mano ai Rothschild e negli anni del Novecento ai Morgan. Assume il ruolo occulto di creatore-distruttore della moneta grazie ai propri uomini piazzati ai vertici di tutte le banche centrali. In Europa si è insediata, dopo averla insidiata, con la propria rete con una pervasività mai vista. Ingloba senza scrupoli sia politici sia alti funzionari guidandoli a raggiungere i vertici della piramide: ecco il perché dei Mario Draghi, governatore della BCE; Mark Carney, governatore della Bank of England; Otmar Issing, membro della BUBA, della BCE e padre dell’euro; Peter Sutherland, commissario europeo e presidente dell’Organizzazione Mondiale del Commercio; António Borges, scelto nel 2010 come capo del dipartimento europeo del FMI; Mario Monti, Romano Prodi, Gianni Letta, Massimo Tononi ed il greco Lucas Papademos.
Tutto viene deciso nelle Officine occulte.
Concludiamo questo articolo con un piccolo stralcio tratto dal nostro libro L’Italia occulta, dove abbiamo approfondito la questione dei “poteri forti” e dei “poteri occulti” che riferiscono ad un unico “sistema di potere occulto” con un Vertice intoccabile.
“(…) Nel 1877 il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia (Goi) Giuseppe Mazzoni costituisce la Loggia Propaganda Massonica (una loggia coperta per l’esigenza di salvaguardare l’identità degli affiliati). A questa loggia viene iniziato, sempre nel 1877, Adriano Lemmi (Gran Maestro dal 1885 al 1895) che la rende famosa e di prestigio grazie a coloro che riesce a riunire al suo interno in fratellanza (banchieri, deputati e senatori). Tra gli affiliati spiccano: Giosuè Carducci, Francesco Crispi, Camillo Finocchiaro Aprile, Domenico Menotti Garibaldi, Pietro Lacava, Ernesto Nathan, Aurelio Saffi, Gaetano Tacconi, Giuseppe Zanardelli, ecc..
La Loggia Propaganda anche dopo la maestranza di Lemmi continua ad essere un importante riferimento nel Grande Oriente massonico.
Basta ricordare il 1893: lo scandalo della Banca Romana (ex Banca dello Stato Pontificio, che emette 40 milioni di banconote false immesse in serie doppia su 113 milioni di Lire stampati) dove si scoprono le gravi irregolarità amministrative commesse da diversi banchieri italiani di cui una buona parte massoni, membri della Loggia Propaganda Uno (P1). Giovanni Giolitti (capo del governo, chiamato anche “ministro della malavita” da Gaetano Salvemini) viene sostituito da Francesco Crispi, massone della Loggia Propaganda Uno (P1) e Maestro Venerabile Onorario della Loggia Centrale di Palermo. Sono proprio quelle commissioni d’inchiesta che portano alla fondazione della Banca d’Italia. Sempre nel 1893, il primo febbraio, viene assassinato Emanuele Notarbartolo (ex direttore del Banco di Sicilia), considerato la prima vittima eccellente della Mafia (Cosa Nostra) e lo scandalo tocca anche Francesco Crispi (…)”.
Rosario Castello
tratto dal libro L’Italia occulta (pubblicato nell’agosto 2018)