Il viaggio iniziato con Gsm, Umts, 3G e 4G ha portato al 5G e al 6G dell’oggi che non danno solo l’aumento della velocità per l’utente comune ma un grande ambito di applicazione. Tutto ciò esercita un oscuro fascino sulle diverse categorie delle persone che le apre, le convince, fa desiderare loro di consegnare la loro mente all’Intelligenza Artificiale (I.A.).
Mentre il 5G muove i suoi primi passi, ancora incerti per l’inadeguatezza delle strutture, il 6G è già qui con una sperimentazione avanzata che vuole bruciare le tappe. Il 6G, che userà l’Intelligenza Artificiale (I.A.) è una rete a parte rispetto a quella del 5G e di gran lunga superiore in tutto (potrebbe raggiungere una velocità nell’ordine di 1TeraByte – Tb – al secondo, circa 8mila volte più veloce del 5G): Cina e Giappone sono molto operativi sulla sua realizzazione ma non solo loro.
È il 6G che porta avanti l’ambizione di concretizzare le interfacce cervello-computer. Sono molto più avanti di quello che sostengono: la sperimentazione avanzata dello smartphone innestato nel cervello (è già cominciata la propaganda per renderlo desiderabile, per riuscire ad ottenere una fila interminabile di persone che vogliono farselo impiantare e usarlo) è già cominciata con risultati incredibili, dal loro punto di vista, ma piuttosto preoccupante per quello che significherà per il destino dell’umanità.
Promette di cambiare la vita agli esseri umani ma sarà in peggio: una rivoluzione disastrosa che toglierà diritti e libertà e trasformerà la natura umana in una natura disumana.
Gli scienziati hanno già trovato un nuovo tipo di materiale che permetterebbe la fusione dell’Intelligenza Artificiale con il cervello umano, un materiale rivoluzionario biosintetico: scoperta presentata in occasione dell’American Chemical Society Fall Expo virtuale 2020. La creazione di entità in parte umane e in parte robotiche (“cyborg”) è già più che una realtà. Questo materiale è il polimero noto come PEDOT che possiede le proprietà necessarie per interfacciare hardware elettronico con tessuto umano senza alcun tipo di problema: utilissimo anche per gli impianti medici che ne migliorerebbero le prestazioni (così dicono).
Non è una novità che stanno lavorando anche su materiali meta superficiali per creare film olografici (Dipartimento di Agricoltura e Tecnologia dell’Università di Tokyo) alla maniera del film famoso Guerre Stellari.
Sulla piena operatività del 6G c’è la conferma del professore dell’Università di Padova, Michele Zorzi: “Le attività di ricerca sul 6G stanno immaginando radicalmente nuove tecnologie di trasmissione, architetture di rete, modelli di implementazione”; “La differenza fondamentale tra le reti 5G e 6G sarà il crescente ruolo che l’intelligenza giocherà nelle reti 6G. si andrà oltre la semplice classificazione e compiti di previsione, come nel caso di sistemi legacy e/o 5G”. Aggiunge Marco Giordani, sempre dell’Università di Padova: “Anche se le reti 5G sono state progettate per operare a livelli estremamente elevati di frequenze d’onda nell’ordine del millimetro, il 6G sfrutterà tecnologie higherspectrum-terahertz e comunicazioni ottiche quali due possibili esempi”; “Mentre le reti 5G e le generazioni precedenti sono state concepite essenzialmente per offrire connettività in uno spazio bidimensionale, le future architetture eterogenee 6G forniranno una copertura tridimensionale utilizzando piattaforme non terrestri quali ad esempio droni, High Altitude Platform System (Sistemi di piattaforme ad elevata altitudine, Ndr), satelliti, per completare le infrastrutture terrestri”.
Elon Musk, il fondatore di Tesla, ha creato la società Neuralink specializzata nell’interfaccia tra il cervello e i sistemi informatici per la simbiosi con le forme di Intelligenza Artificiale. Dell’avanzato dispositivo è stata data una dimostrazione su uno speciale protagonista, il maiale Gertrude, a cui è stato impiantato un dispositivo di registrazione dei segnali di un’area del cervello e accessibile dal muso. La sperimentazione prevede per l’uomo l’installazione del dispositivo che corrisponde come ad avere un “Fitbit nel cervello” che si connette allo smartphone con un’App che sfrutta la connettività Bluetooth Low Energy.
Tesla sta affascinando le persone a queste tecnologie con alcuni ritrovati come la guida autonoma, che ha già testato, che permette di sfruttare al massimo le possibilità dell’Autopilot (Full Self Driving).
Per convincere le persone a farsi installare lo smartphone nel cervello stanno diffondendo notizie sulle sue possibilità davvero allettanti: si potrà entrare nel Web senza schermo perché si potrà vedere nella mente, parlare agli amici attraverso i propri pensieri senza bisogno delle parole, si potrà chiamare o mandare messaggi a chiunque mentre si svolge una qualche attività, si potranno fare foto e video e memorizzare tutto guardando e pensando, si potrà scaricare nel cervello la lingua che si desidera acquisire, si potrà riprogrammare il cervello se si è affetti dal morbo di Parkinson o quello di Alzheimer, e tante altre meraviglie ma non si fanno circolare le eventuali controindicazioni e non desiderabili effetti collaterali. Significherà una interconnessione totale dove non ci sarà più libertà di scelta e riservatezza: l’individuo sarà come messo in vetrina per essere osservato e condiviso da chiunque, di giorno e di notte senza più un vero riposo (quali saranno gli effetti del mancato riposo notturno vecchia maniera?), nell’intimità della sua vita mentale e fisica: familiari, amici, conoscenti, clienti, fornitori, capi al lavoro, aziende ma anche governi, tutti potranno sapere, in qualsiasi momento, ogni pensiero, ogni intenzione.
Chi si fa impiantare tale dispositivo non sarà più l’essere umano di prima e non è certo che sarà qualcosa di migliore. Purtroppo non è fantascienza ma ciò che stanno già sperimentando che potrà alterare la cultura umana.
Se le cose andranno come vogliono loro si avranno individui piuttosto irrequieti, con un sottofondo costante di agitazione per la mancanza di quiete per la perenne connessione: nel cervello potrebbe verificarsi un riscaldamento costante che altererà i comportamenti e le comunicazioni. Ci sarà un popolo di agitati, facilmente manipolabili, pronti a colpire nemici reali o presunti (al servizio di un governo-dittatura mondiale).
Una tecnologia diabolica, al servizio dell’oscurità, che non tiene conto della natura spirituale dell’essere umano.
Informazioni tratte da:
https://quifinanza.it/innovazione/5g-il-futuro-e-gia-qui-cose-e-come-cambiera-le-nostre-vite/241021/ (2018)
https://www.wired.it/internet/tlc/2020/02/03/6g-5g/ (2020)
https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/02/03/il-6g-sara-8000-volte-piu-veloce-del-5g-cina-e-giappone-ci-lavorano-gia-per-il-2030/5694152/ (2020)
Nexus New Times (Edizione Italiana ottobre-novembre 2020)