Ricordiamo a chi ci legge che noi siamo solo semplici cittadini che manifestano il diritto alla propria opinione, trovandosi costretti ad osservare uno scenario politico-sociale pietoso, come dà diritto la Costituzione italiana a tutti i cittadini.
Articolo 21
“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure (…)”.
Manifestiamo la nostra opinione non per attaccare ma per invitare alla riflessione sullo stato in cui versa il paese. Precisiamo ancora una volta che non parteggiamo per nessun partito politico, né di destra né di sinistra, non siamo a favore dei “poteri forti” né dei “poteri occulti”, non siamo a favore dei cospirazionisti né dei complottisti tanto meno dei negazionisti. Siamo liberi e libertari.
Ci limitiamo ad osservare, valutare e non notiamo altro, tra i politici che dovrebbero essere le persone più responsabili, egocentrici, egoisti, narcisisti, un esercito che marcia, indifferente del bene altrui, verso la fiera della vanità. Vediamo un Parlamento di pupi, di anime morte che fanno numero, senza un pensiero proprio, esattamente come la “visione” che aveva Leonardo Sciascia ai suoi tempi: nulla è cambiato e il potere prepotente e arrogante continua ad imporsi tramite i membri che lo servono in politica, al governo, nello Stato.
Cos’è la vanità se non il frivolo compiacimento di sé di tutti gli ego-centrati e dei vari narcisisti che pensano-credono di possedere speciali qualità (vere o presunte), di essere meglio e superiori agli altri? La vanità, il lasciarsi andare ad essa, può risultare, in alcune circostanze particolari, piuttosto dannosa. La vanità può rendere ciechi, non far vedere come stanno le cose veramente. Il vanitoso, in preda al proprio delirio di onnipotenza, è un cieco che pretende di guidare altri ciechi. È la vanità che ha fatto commettere i più grandi crimini contro l’umanità.
Gli esseri umani hanno tutti le loro debolezze ma coloro che hanno delle responsabilità (prelati, politici, membri del governo in carica, ex premier, ex ministri, vari esperti-tuttologi, giornalisti, imprenditori, economisti, ecc.) dovrebbero sapersi controllare, aver acquisito un minimo di disciplina intellettuale, riuscire a non cedere a quella solleticante tentazione e restare lucidi, consapevoli, pronti a “dire e fare” la cosa giusta per la necessità del momento critico, per il supremo bene comune.
Un paese che con il suo governo e la sua politica non riesce a prevenire la caduta di chi sta a un passo dal precipizio sociale è un paese che ha smarrito la propria anima. Un governo che resta indifferente di fronte ad una fila che si allunga sempre di più dei richiedenti un pasto giornaliero ed elargisce bonus a chi non ne avrebbe bisogno o diritto rivela l’ecatombe di un importante pezzo dello Stato italiano. Di fronte ad un sempre maggiore numero di persone che sono a rischio caduta nella povertà il governo si preoccupa di dare soldi-bonus a chi compra una bici o un monopattino. Noi vediamo una elargizione immotivata e incongrua: chi si compra la bici o il monopattino, in un momento così duro significa che i tre pasti al giorno li ha assicurati e anche molto di più. Non si può dire altrettanto per molti di quei cittadini che vengono invece trascurati da qualsiasi intervento.
In questa pandemia il governo ha reso ancora più netta la separazione tra i cittadini garantiti bene, sempre e comunque, e i cittadini non garantiti, esposti a tutte le intemperie sociali. I problemi da risolvere sono davvero tanti ma i membri del governo, i vari politici, i leader dei partiti, i diversi esperti-tuttologi, i virologi, gli immunologi e molti altri ancora perdono tempo prezioso a fare le passerelle in tv per mettersi in mostra sparando ognuno la sua, senza alcuna vera unità e utilità, confondendo il più delle volte i cittadini invece di chiarire loro le idee e rassicurarli. Da molti scienziati, politici vari e membri del governo si sono sentite molte improvvisate sciocchezze antiscientifiche in questa pandemia: compreso l’obbligo vaccinale, sottraendo al cittadino il diritto di scelta per una cosa importante come la propria salute, oppure il licenziamento per il lavoratore che non voglia vaccinarsi. In molti è venuta meno la fiducia dopo aver visto scatenarsi una vera e propria guerra e corsa dei vaccini, dei farmaci anti-Covid e dei dispositivi medici che hanno fatto arricchire molta gente: molti erano già ricchi e adesso sono super-ricchi. Sono tanti infatti i manager che speculano in Borsa sui vaccini e guadagnano milioni senza che nessuno se ne preoccupi. Ci mancava anche la nomina di un manager esterno dei vaccini per la loro distribuzione, come se già gli esperti non fossero troppi, pagandolo 55mila euro. Nessuno vuol perdere, in questo momento ricco di possibilità, l’occasione di una notorietà ottenuta facilmente. L’invisibile trappola della vanità, ben concepita da Lucifero per gli uomini, non risparmia quasi mai nessuno.
Molti degli attuali politici, senza contenuti, straparlano di “visione”. In bocca a loro tale parola-concetto, che starebbe a significare “un orizzonte”, rasenta il senso del ridicolo, uno spettacolo tragi-comico di cui non si rendono conto. Si ha l’impressione di vedere la stupidità in azione, specie con alcuni politici (ex premier, ex ministri) in particolare.
Parlano di “visione” ma senza proporre “l’idea di futuro” con cui si dovrebbe costruire una “visione” da proporre. Questi politici sono vuoti di qualsiasi elevato pensiero-idea del futuro per il supremo bene di tutti. Nella loro mente, mentre pronunciano vagamente la parola “visione”, si addensano soltanto immagini della loro vanità, della loro ipocrisia, della loro ambizione al potere e niente altro di buono. Solo pensieri piccoli e limitati di egocentricità riescono ad affollare la loro mente irrequieta, confusa, senza disciplina, incapaci di senso critico vero e di discernimento-discriminazione. Si evince soltanto un forte accanimento ad affermare il loro senso dell’io-mio.
Questi politici non si imbattono in nessuna vera battaglia politica: mancano di contenuti e di vera capacità realizzativa. Recitano finte partenze per stare sempre in mostra, essere perennemente in vetrina: strillano, gesticolano, sparano annunciazioni e continue fake news (veri buffoni della politica, bulli che con le loro sceneggiate cercano di suggestionare l’opinione pubblica).
Questi politici, che fanno finta di fare il bene dei cittadini-contribuenti, sono dei veri “distruttori” e non “costruttori”, come dice Sergio Mattarella (il presidente della Repubblica) che bisogna essere. Usano parole inflazionate, di cui ignorano spesso il vero senso e significato, per edificare solo il proprio consenso, ingannare astutamente e “vendersi” per “vendere” il nulla che li rappresenta. Sono “distruttori” della bellezza, che sfigurano con il loro potere che ha diffuso corruzione e degrado. Hanno reso l’aria sociale, che i cittadini respirano, tossica e gravosa.
Provvedimenti irragionevoli o stupidi quelli di questi giorni in cui il 6 gennaio, che presenta situazioni allarmanti (a detta dei virologi e immunologi, dell’Istituto della Sanità e del CTS) per l’aumento dei contagi e dei morti, si trascorre in zona rossa per poi, il 7 e l’8 nuovamente in zona gialla, per ripassare ancora il 9 e il 10 in zona arancione (weekend) e poi da lunedì 11 gennaio riassegnare i colori nelle varie regioni. Si ha l’impressione di una certa mancanza di consapevolezza da parte di chi sta gestendo tutto questo: viene offerta instabilità e insicurezza.
Ci chiediamo da quali ragioni scientifiche sono dettate queste scelte? Se il 6 gennaio presenta una situazione allarmante perché le successive 48 ore vengono fatte passare in zona gialla invece di richiudere in zona rossa, con il rischio dell’aumento contagi?
Se la motivazione è davvero la salute dei cittadini perché permettere 48 ore di circolazione libera in zona gialla con l’evidente rischio di una maggiore diffusione del contagio?
Perché chi vorrebbe far cadere il governo, in un momento così critico, non si preoccupa affatto della salute dei cittadini e pensa solo alle poltrone che vorrebbe occupare impropriamente con i suoi? È assurdo che una “pulce” del 2%, ovvero Matteo Renzi, metta in crisi il governo in un momento di emergenza nazionale come quello che si sta attraversando. Una totale irresponsabilità.
Matteo Renzi, cattivo e vendicativo, non riesce a mandare giù il fatto che gli italiani gli abbiano detto di no, che abbiano determinato la sua sconfitta (non solo politica), che manifestino avversione nei suoi confronti e quindi si impone con prepotenza, con arroganza, con capricciosità, manipolando i suoi, come si è visto fare da alcune settimane a questa parte. Il suo è un comportamento da irresponsabile e non da chi pretende di essere uno statista che cerca di fare il bene degli italiani. Recita ed imbroglia come nel caso in cui ha sostenuto di essere d’accordo con il Pd ed è stato smentito subito dopo. Questo è il suo modo di fare politica: una politica sporca.
Renzi da quando è riuscito ad occupare illegittimamente il governo (22 febbraio 2014 – 12 dicembre 2016), e il potere gli ha dato alla testa, è risultato una vera calamità per il paese.
La pazzia di Renzi tiene in stallo da un mese, e anche di più, la maggioranza di governo e come posseduto da un demone, che lo rende schizzoide, alza sempre di più la posta. Strillando e orchestrando le sue sceneggiate ridicole rappresenta sempre e solo un 2% (Italia Viva). Renzi si sta facendo beffe degli italiani che non lo meritano dopo gli inganni e i disastri subiti dal suo governo illegittimo. La sua smania di potere è pericolosamente distruttiva: con il suo governo, infatti, si era distribuito l’Italia con i suoi e sta tentando con la prepotenza di riprendersi pezzi di potere immeritati.
Matteo Renzi non si rende conto che ha scatenato un’onda di odio nei suoi confronti su cui dovrebbe ben riflettere: ha dimostrato di aver mentito per anni rinnegando il giorno dopo quanto detto o fatto il giorno prima. Non è credibile ed è lui che lo ha dimostrato più volte. È una persona troppo instabile, mossa continuamente dai propri umori del momento: è, quindi, inaffidabile. È un “insopportabile” ormai per i più. Non vuol capire-accettare che è stato il popolo sovrano che gli ha tolto il potere di cui si era appropriato immeritatamente. Non gli resta che accettare con consapevolezza come sono andate le cose, di come ha sbagliato tutto, e adesso farsene una ragione e sparire dalla scena politica tornandosene da dove è venuto. E lasciare ad altri il tentativo di rettificare, di riformare, di riunificare quanto è stato frammentato in un paese che poteva essere una guida per il mondo.
Per tutto questo Matteo Renzi, un pericolo che cammina, andrebbe cacciato via per sempre dalla politica in modo risoluto, con un atto corale da parte di tutti i membri ancora responsabili della politica italiana. Va cacciato via perché persegue sfacciatamente solo i propri interessi e viene aiutato da certi “poteri economici” (che lo foraggiano) e “poteri dell’informazione” che cercano di sfruttare le sue bizze ridicole.
Ora, questo, è un paese da salvare con urgenza.
Cercando di riflettere sulle azioni giuste che possono aiutare il paese in questo momento di grande emergenza ci viene in mente quanto gli inglesi vorrebbero fare: sono favorevoli ad un prelievo sulle grandi ricchezze per combattere il Covid. Parliamo dei lettori del Times e del Finacial Times (circa 2mila lettori). È interessante che anche l’economista Jim Brumby, sul blog della Banca Mondiale, abbia dato il suo parere favorevole, sostenendo che questo è il momento di farlo.
L’Italia che fa con i suoi politici delle varie fazioni? Niente, dice di essere contraria. Meno male che ilfattoquotidiano.it insiste con la sua proposta interessante, giusta, ragionevole e molto utile per il supremo bene di tutti. Proposta che ha già raggiunto 75mila sottoscrizioni: è equa e giusta perché sostiene l’introduzione di un prelievo sui patrimoni superiori ai 50milioni di euro, che riguarderebbe meno di 3mila contribuenti italiani ma che frutterebbe fino a 10miliardi l’anno. Un prelievo di questo tipo non riguarda affatto questioni ideologiche ma di civiltà, di umanità, di solidarietà. I ricchi di cui si parla hanno, oltretutto, rafforzato le loro sostanze con la pandemia Covid quindi è anche una questione morale.
Ci chiediamo, ancora una volta, come abbiamo fatto in altre occasioni:
Dove sono tutti “i migliori” (professori, giornalisti, economisti, politologi, costituzionalisti, intellettuali vari)?
Dove sono gli “uomini di legge” onesti?
Dove sono tutti coloro che possono chiamarsi “uomini di buona volontà”?
Dove sono le “persone di buon senso”?
Dove sono gli “uomini liberi”?
L’Italia aspetta i migliori “responsabili” per essere salvata.
Letture consigliate
Mai più senza maestri, Gustavo Zagrebelsky, Il Mulino
Diritto allo specchio, Gustavo Zagrebelsky, Einaudi
Diritti per forza, Gustavo Zagrebelsky, Einaudi
L’aria della libertà, Tomaso Montanari, Editore Storia e Letteratura
Eretici, Tomaso Montanari, PaperFIRST
Dalla parte del torto, Tomaso Montanari, Chiarelettere
Democrazie a rischio, la produzione sociale dell’ignoranza, Fabrizio Tonello, Edizioni Pearson
Poteri selvaggi. La crisi della democrazia italiana, Luigi Ferrajoli, Laterza
La democrazia attraverso i diritti, Luigi Ferrajoli, Laterza
Manifesto per l’uguaglianza, Luigi Ferrajoli, Laterza
L’autunno della repubblica, Maurizio Viroli, Laterza
La libertà dei servi, Maurizio Viroli, Laterza
Il giorno della Civetta, Leonardo Sciascia, Adeplhi
Todo modo, Leonardo Sciascia, Adelphi
A futura memoria, Leonardo Sciascia, Adelphi
La storia della Mafia, Leonardo Sciascia, Barion
L’Affaire Moro, Leonardo Sciascia, Sellerio
L’Italia occulta, Rosario Castello Editore (agosto 2018)