Da Aristotele (384 a.C. – 322 a. C.) ci viene la concezione di Homo Politicus dal suo lavoro sulla Politica (l’uomo è fatto per vivere in uno Stato). Dall’opera monumentale di Aristotele emerge la concezione, quindi, che l’Uomo sia un animale politico. Macchiavelli, nella sua opera, lo cita tre volte. Invece con Paul Valéry l’accento è stato messo sull’animale che primeggia (essenzialità biologica) e viene studiato, osservato nelle sue reazioni immediate e istintuali. I riflessi che provengono dall’animalità rivelano come l’uomo sia altro da quella forma di essere razionale che vuole dare di sé.
Homo Politicus oggi è il politico che vediamo sul palco del teatro della politica che non rappresenta più la condizione umana e la costituzione delle masse, il vivere societario per eliminare le disuguaglianze. Emerge e si evidenzia un sistema più affaristico che di lotta politica: gli scontri e gli accordi che si vedono sono per piazzarsi, strappare consensi, prostituirsi alle èlite. Lo spettacolo è feroce ma non riguarda la difesa dei cittadini. L’Homo Politicus si è trasformato antropologicamente e di ciò che era, e dovrebbe essere, non resta più niente.
L’Italia ha un grande problema storico irrisolto: quello tra il Nord e il Sud.
Il Nord soffre di un grande complesso di superiorità (che andrebbe analizzato psicoanaliticamente), che ha provocato e continua a provocare seri problemi all’intero Paese.
Il Sud soffre invece di un vero e proprio complesso di inferiorità, causa di tutti i problemi del meridione irrisolti (malavita, criminalità, Mafia-Cosa Nostra, ecc.).
Non bisogna dimenticare come dagli anni settanta in poi Cosa Nostra e la ‘ndrangheta si siano insediati in tutto il Nord. Come è stato possibile che il Nord, che si è sempre spacciato per puritano, abbia permesso alla Mafia di infiltrarsi e fare grandi affari, compreso il riciclaggio di denaro sporco? Molti imprenditori del Nord (Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, ecc.) hanno trovato conveniente creare un asse massoneria-politica-imprenditoria-Mafia. La corruzione mafiosa nell’oggi è molto estesa in tutto il Nord.
Sono molti i politici che si credono dei leoni ma sono delle pulci. Mancano, quasi tutti, del senso delle proporzioni. Matteo Renzi, ad esempio, in questo critico periodo in cui ha voluto scatenare una crisi di governo, inappropriata e irresponsabile, si è creduto un “gallo cedrone” mentre è, in realtà, un “vermiciattolo con la cresta” (piccolo, piccolo).
I politici ormai, invece di essere dediti al servizio a cui sono chiamati dal ruolo che occupano, sono perduti in una ridicola gara del potere (mercanti di potere). Questi politici non riescono a provare vergogna: se riuscissero a vergognarsi sarebbe la loro salvezza e quella dei cittadini. La politica è diventata qualcosa di incomprensibile ma ancor di più i politici con i loro ragionamenti e comportamenti lontani dalla realtà. Molti di questi politici evidenziano, senza rendersene conto, veri e propri disturbi della personalità (chiari e indiscussi segni psico-patoligici). Alcuni politici più di altri. Il nostro menzionato, ad esempio, dalla colossale sconfitta al Referendum costituzionale del 2016 non si è più ripreso ed è confinato in una strana esasperazione della personalità, oscilla tra l’eccitazione e la depressione. Basta osservarlo attentamente in ciò che dice e in ciò che fa. Da allora non ha fatto altro che costruirsi situazioni per “apparire” (libri, conferenze all’estero a pagamento, il presentatore conduttore in tv alla Alberto Angela, con il documentario su Firenze, ma che quasi nessuno ha visto – pagatogli 453mila euro –, interventi (Celebrity Speakers) che nel 2018 gli hanno fruttato 84mila euro, un evento in Kazakistan nel 2018 pagato con 10mila euro, ecc.), per sembrare ciò che non è e non potrà mai essere (un vero statista). Il senatore imbroglione, che non riesce ad avere pace sull’immagine che vuole dare di sé, si spaccia su Linkedin come “public speaker”. Non riesce ad evitare di mettere bocca su tutto cercando di far credere di avere sempre la soluzione (sapendo di mentire). È un frenetico parlatore che fa precedere di molto le parole prima del vano-pensiero che vorrebbe comunicare: sempre pieno di sé e accentratore. I suoi contenuti sono sempre assenti di frasi come “Non so cosa fare”, “Ho sbagliato”, “Mi dispiace”, “Scusatemi”, ecc.. Immemorabili le sue uscite da premier dalla ingiustificata violenza verbale contro gli interlocutori del momento (colleghi di partito, avversari politici, sindacati, ecc.): un ridicolo dittatore che ha pagato con l’uscita di scena e che si è costruito un contenitore come Italia Viva per illudersi di contare ancora ma che lo tiene quasi ad un misero 2%. Ogni riforma, ogni cambiamento che propone è sempre per finta: è un politico bluff che propone sempre una “visione delle cose” con lui al centro come se fosse l’unico e il solo a poter rappresentare l’uomo solo al comando. Ogni sua proposta politica contiene sempre un interesse personale e il tentativo di acchiappare sempre più potere: i bisogni degli italiani non esistono per lui.
L’Homo Politicus che non c’è più è oggi l’ignobile personalizzazione della politica: un esercito di ego-centrati, di narcisisti, di veline che contano più dei loro partiti: fanno contare le parole più dei loro comportamenti (parole gratuite inflazionate, annunciazioni, offese, provocazioni costruite ad arte, ecc.).
Renzi incarna, infatti, il politico che soffre della patologia degli eccessi, un ciclone di spregiudicatezza sia nei rapporti politici sia nei rapporti umani. Un soggetto inaffidabile che con disinvoltura viene meno alla parola data, per poi dire che non è vero. È pericoloso perché pretende di avere sempre ragione e aggredisce l’interlocutore con improprie violenze verbali. Pretende, solo perché è lui, di parlare al popolo senza passare attraverso le mediazioni istituzionali o associative: lo ha dimostrato molto chiaramente nel suo governo illegittimo. Trasforma ogni contrasto politico in rancore personale: chi non accetta come la pensa lui è un nemico. Egli dovrebbe, per trovare un po’ di pace con se stesso e capire, una volta per tutti, chi è e cosa vuole veramente, passare dal lettino dello psicanalista se non da quello psichiatrico.
I politici non si preoccupano più di avere una disciplina intellettuale che li possa sostenere, non allenano la propria mente nel verso giusto, non sanno governare le emozioni: non abitano dove c’è la saggezza. La classe politica di oggi è inaffidabile perché tende a pendere dalla parte di chi ha il denaro in mano ed esercita il potere (“poteri forti” e “poteri occulti”). I politici non dialogano con i cittadini in difficoltà, se non per finta, mentre privilegiano rapporti ambigui con i gruppi monopolisti, con società, grandi aziende o singoli soggetti che muovono fortune.
I ricchi e i potenti non rispondono alle leggi vigenti e ai governi ma sono loro che impongono “ciò che deve essere fatto” grazie alla lunga fila di politici servi.
Matteo Renzi, esempio di Homo Politicus immorale, è visto ormai dall’opinione pubblica come mistificatore, imbroglione, briccone. La sua spregiudicatezza è riuscito a venderla come virtù sin dal suo esordio, ingannando milioni di italiani. Il primo segnale, che qualcosa in lui non andava, è stato il passo falso nello sfidare, per rottamarlo, Pier Luigi Bersani. È un traditore e un imbroglione che di nascosto ha tenuto incontri spregiudicati con Silvio Berlusconi, il piduista doc., e traditi e ingannati molti compagni di partito.
Renzi, a suo tempo, ha suonato il piffero magico dell’inganno e una lunga fila di “servi” lo hanno seguito. Egli si erge al di sopra di tutti gli altri così viola, con disinvoltura, ogni regola di trasparenza e ogni limite imposto da qualsiasi statuto. Lui è lui e gli altri …
Nello scatenare l’irresponsabile crisi si è ripresa la scena pubblica, l’”apparenza”, si è ripresa soprattutto quella chimica provocata dal delirio di onnipotenza che non provava più da anni, un’euforia sciamanica da posseduto senza essere sciamano ma uno che danza nel vuoto di sé stesso. Da ex rottamatore, distruttore della sinistra moderna, vive patologicamente due dimensioni, il presente del suo immaginario e sé stesso. Un finto uomo di sinistra che è riuscito, nel suo governo illegittimo, a fare cose solo di destra, non ha avuto il coraggio di mettersi con Berlusconi nonostante lo avesse richiesto.
Riguardo alla crisi incomprensibile ancora in atto, il 53% degli italiani dicono che Renzi ha sbagliato (sondaggio Demopolis).
Matteo Renzi, che è un traditore nell’anima, con il suo governo illegittimo ha regalato pezzi del Paese agli stranieri comprese le Poste Italiane (quasi mezzo miliardo di utili all’anno) al fondo BlackRock di Larry Fink (uno dei tre padroni del mondo insieme a State Street e Vanguard). Come dare torto agli italiani che ormai non lo sopportano più?
Molti sono stati gli uomini finti della sinistra che hanno tradito la causa.
Bisogna precisare che l’Homo Politicus, ormai corrotto, sta sia a sinistra sia a destra. I tradimenti, quindi, ci sono stati e ci sono anche a destra.
Tradimento è anche quello nei confronti degli elettori del proprio partito e degli italiani tutti come nel caso della Lega che ha rubato 49milioni di euro e pretende di governare l’Italia.
La sinistra ha tradito se stessa e lo dimostra ancora oggi presentandosi frammentata a festeggiare, il 21 gennaio 2021, il centenario della fondazione del Pci. Tanti frammenti che a parole continuano a parlare di Unità, dell’importanza dell’unione dei lavoratori e degli sfruttati ma ogni piccola realtà resta arroccata nell’identità che si è creata e così i tanti pezzi, che potrebbero rifondare una forza nuova della sinistra, non riescono a federarsi. Prevale l’egoismo e non si rendono conto che anche questo è tradimento nei confronti degli italiani, con il rischio di consegnare l’Italia alle destre (in crisi di identità).
La sinistra è stata tradita più volte da uomini insospettabili che peroravano personali interessi mentre servivano poteri sovranazionali: Giorgio Napolitano è uno di questi. Un comunista voltagabbana che tradendo e servendo poteri sovranazionali neoaristocratici reazionari (destra) ha vissuto di Stato come una sanguisuga.
Giorgio Napolitano, di famiglia liberale, è stato iscritto da giovane ai Gruppi Universitari Fascisti (GUF) non per costrizione: un fascista, quindi, che quando si rende conto della caduta delle camicie nere si converte strategicamente al comunismo. Un mascherato, un nemico infiltrato nella sinistra italiana nel Partito Comunista Italiano. Molti anni dopo interrogato sull’appartenenza ai giovani fascisti mentirà dicendo che svolgeva un ruolo di infiltrato antifascista nel fascismo. L’imbroglione si iscrive al Partito Comunista Italiano nel 1945, diventa attivista a Napoli dopo lo sbarco degli americani e si mette a fare il volontariato nella croce rossa americana. Nel 1953 diventa, purtroppo, deputato del Pci.
In piena guerra fredda il compromesso storico e la compartecipazione del Pci al governo italiano, destarono forte preoccupazione del Governo USA che non gradiva lo spostamento a sinistra dell’Italia.
Giorgio Napolitano stranamente chiede, nel 1975, di poter andare negli Stati Uniti: permesso che gli verrà negato. Nell’aprile del 1978 ripresenta la richiesta che gli viene accordata per raccomandazione di Ugo La Malfa e la mediazione di Giulio Andreotti. Sarà il primo comunista italiano che mette piede in America. Ma come stavano in realtà le cose sotterraneamente? Giorgio Napolitano, nell’aprile del 1978, viene coptato e iniziato alla Massoneria, la Superloggia sovranazionale Three Eyes, la stessa di Henry Kissinger, promotore di tre colpi di Stato in Italia, che aveva buoni motivi per volere Aldo Moro morto, viste le diverse minacce indirizzategli in più occasioni anche pubblicamente. Ufficialmente risulta che partecipa ad un tour di conferenze nelle università, ma in quei giorni, a detta dello stesso Richard Gardner, Napolitano ha avuto quattro incontri segreti con lui. Incontra anche Henry Kissinger che di lui dirà: “È il mio comunista preferito”.
La stranezza è che questo primo viaggio si sia svolto proprio mentre Aldo Moro era tenuto prigioniero in seguito del suo rapimento (16 marzo dello stesso anno) effettuato per mano delle Brigate Rosse che lo uccisero il 9 maggio 1978. Invece il 26 gennaio 1978 viene iniziato alla massoneria Silvio Berlusconi, a Roma, in seno alla Loggia Propaganda 2 (P2 tessera n. 1816). Si tratta della Loggia guidata da Licio Gelli che realizza alcuni dei “progetti di destabilizzazione e di svolte autoritarie dei Paesi” in agenda della Superloggia Three Eyes che operava sull’Italia e sull’Europa per condizionarne le scelte, le riforme, gli orientamenti. Superloggia, la Three Eyes, a cui appartengono George Bush, Jacques Attali, David Rockfeller, Gianfelice Rocca, Giuseppe Recchi, Martà Dassù, Carlo Secchi, Christine Lagarde, Condoleezza Rice, Pedro Passos, Bernard Arnault, Mark Rutte. Giorgio Napolitano ha fatto da pontiere perché il Pci potesse essere controllato, manipolato, direzionato mediante degli insospettabili traditori intessendo una fulgida carriera politica (presidente della Camera nel 1992, ministro dell’interno nel governo Prodi del 1997, presidente della Repubblica dieci anni dopo, il 10 maggio 2006). Sempre i tradimenti hanno portato Napolitano al secondo mandato di presidente della Repubblica, 20 aprile 2013, ostacolando Stefano Rodotà.
Il Partito Comunista italiano nasce il 21 gennaio 1921, ma non sarà mai, non seguirà mai l’Urss, perché resterà una forza riformista.
Una grande ombra si è abbattuta sull’Europa trasformatasi in depressione, una vera e propria eclissi della sinistra, un tradimento esteso in tutto l’Occidente: Tony Blair (mondialista spregiudicato affiliato alle Superlogge Edmund Burke e Hathor Pentalpha), Bill Clinton (mascherato da uomo di sinistra che nasconde un mondialista come Blair), Gerhard Schroeder (affiliato alle Superlogge sovranazionali Parsifal, Ferdinand Lassalle, Hathor Pentalpha e Golden Eurasia), Francois Mitterrand (massone) e ancora Francois Hollande (affiliato alle Superlogge Ferdinand Lassalle e Fraternité Verte), Romano Prodi, Massimo D’Alema (massone sovranazionale delle Superlogge Pan-Europa e Compass Star-Rose/Rosa-Stella Ventorum), Matteo Renzi e Emmanuel Macron (affiliato alle Superlogge sovranazionali Fraternitè Verte e Atlantis-Aletheia.)
Finché ci sarà l’Homo Politicus traditore non potrà esserci speranza per l’umanità che sta rasentando il dirupo senza fine.
Letture consigliate
Homo Politicus, Paul Valéry, Ortica Editrice
Qualcuno era comunista, Luca Telese, Solferino
Mai più senza maestri, Gustavo Zagrebelsky, Il Mulino
Diritto allo specchio, Gustavo Zagrebelsky, Einaudi
Diritti per forza, Gustavo Zagrebelsky, Einaudi
L’aria della libertà, Tomaso Montanari, Editore Storia e Letteratura
Eretici, Tomaso Montanari, PaperFIRST
Dalla parte del torto, Tomaso Montanari, Chiarelettere
Democrazie a rischio, la produzione sociale dell’ignoranza, Fabrizio Tonello, Edizioni Pearson
Poteri selvaggi. La crisi della democrazia italiana, Luigi Ferrajoli, Laterza
La democrazia attraverso i diritti, Luigi Ferrajoli, Laterza
Manifesto per l’uguaglianza, Luigi Ferrajoli, Laterza
L’autunno della repubblica, Maurizio Viroli, Laterza
La libertà dei servi, Maurizio Viroli, Laterza
Il giorno della Civetta, Leonardo Sciascia, Adeplhi
Todo modo, Leonardo Sciascia, Adelphi
A futura memoria, Leonardo Sciascia, Adelphi
La storia della Mafia, Leonardo Sciascia, Barion
L’Affaire Moro, Leonardo Sciascia, Sellerio
La potenza della Costituzione, Liliana Segre e Gherardo Colombo, Garzanti
I panni sporchi della sinistra, Ferruccio Pinotti e Stefano Santachiara, Chiarelettere 2013
L’Italia occulta, Rosario Castello Editore (agosto 2018)