Quella che segue è una storia vera avvenuta molti anni or sono. È la storia di un giovane 27enne dedito alla ricerca spirituale che per poter essere libero si è licenziato così da avere i soldi per affrontare un lunghissimo viaggio al quale aspirava.
Viaggia in lungo e in largo per tutta l’India, incontrando Maestri, semplici sadhu-saggi ed eruditi degli antichi testi sacri (Veda, Upanisad, Purana, ecc.) fino a giungere nel Kashmir, approdando nel meraviglioso Lago Dal situato nella città di Srinagar. Scopre che intorno al Lago Dal si erano stabilizzate diverse antiche tradizioni, compresa quella ebraica, dimostrata dalla forma delle barche utilizzata, identica a quella del Lago Giordano, con il remo dipinto a metà di rosso.
Continua il viaggio e prosegue oltre il Kashmir, verso il misterioso Tibet del remotissimo Bon, dello sciamanesimo e animismo. Bon è la più antica religione del Tibet, fondata secondo la tradizione dal Maestro spirituale Tonpa Shenrab Miwoche.
La Dottrina Tibetana è stata ripartita nei quattro grandi Ordini monastici:
1 Gli rNying-ma-pa, la Scuola degli Antichi, “i Berretti Rossi”.
Il Fondatore è Padmasambhava. La Dottrina è una fusione di Tradizioni Yogachara e Tantriche. I monaci possono sposarsi.
2 I bka’-rgyd-pa ripartiti in Kar-ma-pa, in Drug-pa e in Dri-gung-pa. La loro pratica si basa sulle tecniche ascetiche e la Meditazione. Il loro è un lignaggio prestigioso perché vanta personaggi come il Maestro indiano Naropa, grande Siddha del Bengala, iniziato al Tantrismo dal Siddha Tilopa. Naropa trasmise la sua iniziazione a Marpa, il grande Guru di Milarepa e di sGam-po-pa. I membri di quest’Ordine vivono gran parte della loro vita in grotte isolate.
3 I dGe-lugs-pa, “i Berretti Gialli”, fondati da Je Tsong-ka-pa che riprese la Dottrina del Madhyamika. I loro monasteri sono stati potenti “Centri” sia in senso religioso che politico, con una grande influenza dottrinale.
4 I Sa-skya-pa, anche questi detti “Berretti Rossi”, sono Maestri di esorcismi, di Magia Tantrica e di poteri sopranormali. Atisha è stato il Fondatore.
Il giovane non soddisfatto prosegue verso il Ladakh ma va ancora oltre finché è costretto a fermarsi per mancanza di attrezzature adeguate. Prova un grande fermento interiore. Sale su un’altura a contemplare lontano, rendendosi conto di come l’osservato fosse completamente diverso da dove si trovava: niente neve, niente pietre taglienti, niente sabbia. Vede che tutto è illuminato dal sole: una immensa e variegata vegetazione, grandi laghi, fiumi, grandi e bellissime farfalle, fiori meravigliosi. Il giovane, all’improvviso, si meravigliò di come potesse vedere così lontano.
Dovette congedarsi e ritornare a casa per i pochi soldi che gli erano rimasti e si era anche licenziato. Dopo un paio di settimane riceve una incredibile proposta di lavoro in cui gli vengono dispensati molti soldi come stipendio. Alza gli occhi al cielo e ringrazia. Pensa subito di raccogliere molti soldi e poi licenziarsi per trovare il modo di ritirarsi in un luogo per dedicarsi allo studio, alla conoscenza, alla realizzazione spirituale.
Dopo quasi tre mesi, dal ritorno del suo meraviglioso viaggio, un sabato in cui non lavorava sente suonare alla porta. Nessuno. Ritorna di là e la porta risuona. Ancora nessuno. Pensa ad uno scherzo. Ritorna in salotto e vede seduto, ben eretto, un Lama che lo fissa profondamente sorridendo. Dopo qualche istante lo sente parlare nella sua testa perché la bocca è sempre col sorriso sulle labbra. Il Lama dice al giovane di sapere che egli conosce bene quelle cose. Prosegue.
Io sono un abitante di uno dei Nove Monasteri che circondano Shangrillà-Agartha-Shambala per poterla proteggere. Abbiamo visto quanto sei stato coraggioso ad inoltrarti fin dove sei arrivato, ti porto, quindi, il “messaggio” di Shangrillà-Agartha-Shambala che apprezza che tu abbia compreso che la Contrada Suprema si trova in uno stato di coscienza raggiungibile solo dai puri di cuore e tu lo sei.
È ora che mi congedi. Guarda per l’ultima volta il giovane profondamente negli occhi, chiude i suoi, pronuncia parole arcane-mantra e sparisce letteralmente dalla vista del giovane. Si precipita ad aprire la porta e vede per terra due lamine d’oro con simboli antichissimi. Ha la prova che è stato tutto vero come sentiva nel suo cuore. Un infinita Beatitudine lo pervade.
Questa è una storia vera che risale a quando il giovane aveva ventisette anni ma che in realtà, al momento del racconto e della condivisione, ha sessanta anni.
Cosa è accaduto?
L’ormai sessantenne venne a sapere di noi, del nostro lavoro, del nostro “tradere” e ci contattò. Noi al tempo della condivisione eravamo dei trentacinquenni ma egli sembrava non badarci. Ci mostrò anche le meravigliose lamine d’oro e spiegammo gli antichissimi simboli.
Questa è una storia vera che non riguarda l’individualismo delle persone coinvolte ma l’esistenza reale di Shangrillà-Agartha-Shambala.
Questo “Regno” o “Centro Spirituale Supremo” è stato chiamato, e conosciuto, attraverso molti nomi:
- Aryavartha
- Uttarakuru – nel Mahabharata, la “Terra estrema”;
- Shambhala– in sanscrito: Sham = Felicità; Gioia; Bhala = Donare;
- bDe-‘byang – in tibetano “Fonte di Gioia”;
- Agartha
- Asgard – per i Germani e gli Scandinavi (al centro del Mitgard);
- Tula o Thule – ;
- Kalapa – ;
- Hsi Tien – dai Cinesi, la “Terra degli Immortali”;
- Belovodye e Janaidar – dai Russi;
- Janaidar – dal gruppo etnico turco i Kirghizi o Chirghisi;
- Avalon – dai Celti, “L’Isola dei Beati”;
- Hsi Wang Mu – ;
- Pe’Mako – ;
- Isola Bianca – la sede primeva così definita dall’antica India;
- Regno Perduto – ;
- Città degli Déi – ;
- Regno del Prete Gianni – una lunga storia;
- L’El Dorado – abbreviazione spagnola di El indio Dorado
- Scham Cha Lo
Il nome Agartha è stato utilizzato per indicare la residenza del “Re del Mondo” (chiamato anche Sanat Kumara o Melchizedek), il conservatore della Tradizione Primordiale.
Noi sosteniamo, perché sappiamo, che Shangrillà-Agartha-Shambala esiste, è reale ma è raggiungibile solo da coloro che ne sono degni come per chi riceve l’Iniziazione, l’Influsso Spirituale sovraindividuale.