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1093. La dimenticanza delle Origini

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La maggior parte degli esseri incarnati nella materia è dimentica della propria natura originaria.
L’essere dimentico della propria natura divina originaria deve risvegliarsi a ciò che è veramente: egli “è” ma non sa di essere.
L’essere incarnato non è un corpo-personaggio mortale, ma luce che ha dimenticato di esserlo.
Le radici dell’uomo sono aeree, tendono verso il cielo, verso le idee, il pensiero, l’esperienza.

I Maestri sono raggi di luce che penetrano la materia sapendo di essere luce e di poter illuminare.
Il miracolo sta nell’interazione fra lo spirituale e il materiale.
In questa realtà transitoria vige una danza costante tra lo spirituale, che dà vita al materiale, e il materiale, vero detrattore dello spirituale.

Il turbamento della materia coinvolge facilmente gli esseri spirituali che vi abitano e che non sanno di essere addormentati.
Nella comunità umana gli esseri si influenzano reciprocamente: l’impurità contagia più della nobiltà spirituale.
La quiete di chi è orientato spiritualmente raramente si riflette sulla maggioranza degli esagitati.
Solo gli spirituali di una certa profondità, toccati da un buon livello di risveglio, riflettono spontaneamente, sull’atmosfera degli ambienti frequentati, ondate di pace.
La mente, conquistata e tenuta a bada, fa risuonare sulla stessa onda le menti circostanti, almeno per il tempo in cui si effettua una interrelazione. Chi avrà sentito-provato il contatto potrà sperimentarne uno più duraturo.
Gli esseri materialisti sono attratti dagli spirituali ma per condurli verso i propri fini.

Questo è ciò che accade in questo mondo della Mescolanza: le tenebre e la Luce si sono mescolati.
L’umanità dovrebbe rifarsi all’autorità della Verità nella sua totalità, eliminando tutte le impalcature create dalle illusioni.

 

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