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1121. Le orme di un Maestro

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Il linguaggio simbolico aiuta molto nelle questioni esoterico-spirituali.
Noi usiamo sovente le espressioni: “Sfera dell’Alto” (il puro “Regno Spirituale” di Dio) o “Sfera del Basso” (l’intera manifestazione universale, grossolana, sottile e causale, degli infiniti esseri degli infiniti mondi manifestati). Parliamo del Consiglio di Dio composto dagli esseri della comunità regale del Centro Spirituale Supremo (ove risiede il Dipartimento dell’esoterismo, della sintesi esoterica delle scienze), ma anche del Consiglio degli Dèi dove risiedono le linee guida della giustizia ignorate dagli esseri umani (linee guida che dovrebbero seguire i governanti che siano premier, vice re, re o imperatori). Ma parliamo anche di come dovrebbe essere, e non è, il contesto sociale in una comunità mondiale di una cosiddetta civiltà.

Il Sole può simbolizzare la Tradizione Primordiale e i raggi il suo “tradere”, il suo trasmettere, il suo consegnare, il suo affidare.
I raggi possono simbolizzare anche i Maestri, le Grandi Anime che irrompono nel mondo per aiutare l’Umanità, le cosiddette “Fiamme della Salvezza”.
Il raggio-Maestro è una energia manifestatrice che cerca di indicare, agli enti planetari, la possibilità di un’ascesa verso la Sorgente dalla quale proviene.

I Maestri che si incarnano nel mondo fisico grossolano sono un’irruzione dell’eternità nel tempo dell’uomo, un’irruzione del Divino nella storia. Ci sono Maestri che si incarnano nella manifestazione restando nell’ambito del mondo sottile, cioè invisibili agli occhi degli esseri profani. Sia l’uno che l’altro tipo di Maestro ha pochi veri discepoli corrispondenti all’altezza della missione da espletare, tutti gli altri sono ricercatori instabili, neofiti, probandi a cui vengono consegnate delle possibilità.
Possiamo quindi affermare che esiste una Linea diretta di Maestri extra-storica della Tradizione Primordiale.

I raggi-Maestri sono più di semplici intermediari e ciò è difficile da comprendere per chi ancora persevera con un intelletto oscurato (buddhi non risvegliata).
I raggi-Maestri assumono naturalmente, nell’intera manifestazione universale, una posizione gerarchica che si pone in essere in funzione del compito-relazione tra le molteplici situazioni umane per offrire, ad ogni necessità, le giuste energie spirituali (illuminazioni), trasmettendole gerarchicamente secondo la capienza dei vasi riceventi.
I raggi-Maestri formano un Uno quale immagine della Bellezza Divina espressa negli ordini gerarchici.
Nell’ambito della Bellezza Divina gerarchizzata ogni funzione assolve la sua particolare trasmissione di potenza unificante dove il risveglio della conoscenza del Principio fa realmente ascendere con il “moto” supersostanziale della Tearchia (gerarchia espressa con ordine divino) stessa.

Tutti gli enti planetari possono partecipare indistintamente all’oceanico flusso dalle gerarchiche modalità ascensive e lasciarsi trarre dalle energie divine consone alla propria posizione coscienziale. Vero ed unico scopo: “assimilazione e unione con Dio”.

La Conoscenza di Dio, il Servizio di Dio, sin dall’alba più lontana, sono sempre esistiti fuori dalle organizzazioni storiche (secondarie) conosciute in Linea con quel “legame” chiamato “Misteri” conducente alla Tradizione Primordiale e al Re-Sacerdote (Melkitsedeq-Sanat Kumara) del Dio Altissimo.

I Maestri della Tradizione Primordiale lasciano le loro “orme” (gli insegnamenti e i loro iniziati) per introdurre i semi celesti nel mondo umano e risolvere il mistero della carne e del sangue in questa umanità decaduta, oscurata spiritualmente.

Le orme di un Maestro continuano ad essere presenti nel mondo attraverso i pochi veri discepoli: i “pochi” che sono stati in grado di riconoscerlo, conoscerlo, comprenderlo, seguirlo, attuandone gli insegnamenti trasmessi. I veri discepoli sono quelli che colgono l’Altezza e la Grandezza della libertà di “trasmissione” che connette alla Tradizione Primordiale. Il vero Insegnamento raccolto è quello che brilla di luce impersonale capace di passare, e restare sempre tale, alle più diverse mani-cuore. Tutti i veri Maestri “trasmettono” sempre la stessa Luce: non può essere altrimenti.

Un Maestro è la rappresentazione di Dio, del Regno Spirituale, è testimonianza della Realtà spirituale, è ponte per gli esseri umani addormentati nella coscienza.
Un Maestro è l’orma di Dio che cammina sulla terra.

Gli “stati dell’essere” hanno delle “zone” dove si depositano necessari “codici di Luce” (fatto-esperienza-simbolo archetipale) al di là dello scorrere del tempo mortale. In determinate condizioni i “codici di Luce” emergono nel mondo dell’”immaginale” e assolvono il loro compito, la loro ragion d’essere. Si tratta di “zone”, dove anche venissero distrutti tutti i testi sapienziali esistenti al mondo, si conserveranno sempre, per essere rese disponibili, le conoscenze dei “Misteri”, della Tradizione Primordiale, del Centro Spirituale Supremo.

Le “cose” di cui noi parliamo fanno parte di un corpus misterico che di generazione in generazione vengono mormorate per chi è pronto a coglierle e offrirsi ai fuochi del risveglio spirituale.

 

 “Il GuruPurnima è dedicato ai ringraziamenti al Guru perché oggi la Luna, la Deità che presiede alla mente, è piena, chiara, fresca e brillante, non ha macchia o ottusità che ne diminuisca la luminescenza. Oggi, anche il Guru viene descritto e lodato come immacolato, luminoso e affezionato; egli è tollerante e veramente pacifico, è l’esempio vivente e l’incarnazione delle virtù che desidera che noi sviluppiamo, rimuove gli errori nel modo di vedere e distrugge l’oscurità dell’ignoranza. Il Guru svela l’Atma all’individuo e lo rende libero. Per questo il Guru Purnima è dedicato a tali Guru Divini. In realtà, Dio, il Dio interiore, è il Guru dei Guru, la Sua Grazia può far vedere i ciechi, camminare gli storpi e i muti parlare; con un semplice tocco, Egli può spazzar via i peccati del passato e creare pace e gioia. Vyasa è il primo Guru che abbia segnato il percorso e la meta ed è quindi associato al giorno della Luna piena (Purnima)”.

Sri Sathya Sai Baba (1926-2011)

 

Il Gurupurnima è la ricorrenza dedicata al Guru nel giorno di luna piena del mese di Asadha (giugno-luglio). È la ricorrenza del giorno in cui Narada coi suoi insegnamenti rimosse ogni dubbio dalla mente di Vyasa. In quel giorno iniziò a scrivere il Brahma-Sutra.

Purnima = Luna Piena
Giorno di Luna Piena (pienamente benefica)
consacrato per onorare il Guru.

Gu-Ru significa
“Colui che non ha tenebre in lui”.


“… Colui che accende l’Atma-Jyothi (luce dell’Anima) dentro di voi
insegnandovi cosa è giusto e cosa è bene,
che vi aiuta nella pratica dei sacri princìpi contenuti nelle Sastra (scritture),
tranquillizzando la vostra mente,
può essere ritenuto un vero Guru …”.
“… Il Guru avverte e veglia.
Egli rivela la verità e
vi incoraggia a proseguire verso di essa.
Se non avete questa bramosia,
il cuore che domanda,
l’intelligenza che ricerca,
non potete fare molto.
Gli affamati possono essere sfamati,
colui che non ha fame scarterà il cibo come un fastidio.
Il Guru è un giardiniere che cura la pianta
ma il seme deve spuntare
prima che egli possa prenderne cura.
Egli non mette niente di nuovo nella pianta,
l’aiuta solamente a crescere secondo il suo destino,
in modo più svelto può darsi,
più pienamente può darsi,
ma non contro la sua natura interiore …”.
Sri Sathya Sai Baba (1926-2011)

 

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