Cos’è che guida il mondo lungo la storia umana, l’amore o il potere?
Purtroppo la risposta è il potere, ma l’amore è stato importante per contrastare, in alcuni momenti, l’abuso del potere, per riequilibrare, per rettificare, per riportare armonia.
La brama di potere che possiede certi uomini, è la causa di cicli storici infausti.
La brama di potere accecante di alcuni, ha determinato un cattivo destino dei popoli, soprattutto i destini individuali.
Le molle della macchina della storia sono mosse dall’insana brama di potere di alcuni, che non sono geni ma dei disturbati nella personalità, che nessuno ha il coraggio di contrastare.
Per l’individuo caduto nello squilibrio e nella disarmonia occorre un flusso di energie capaci di risollevarlo, dalla malattia o dalle difficoltà.
In sé stesso deve trovare la convinzione e la volontà per la ripresa, una consapevolezza che superi tutte le difficoltà, una leva per risollevare il proprio mondo.
La trasformazione della società ha fatto perdere i punti di riferimento ai più, un cambiamento continuo che stordisce, confonde, soffoca spesso le migliori energie vitali. Sono diffuse insoddisfazione e frustrazione. Negli ultimi anni anche la natura, con tutti i disastri naturali (terremoti, alluvioni, ecc.), insieme ai disastri provocati dalla irresponsabilità dell’uomo, hanno peggiorato la qualità di vita di molte persone.
La sfiducia scorre lungo i centri nervosi della maggior parte degli esseri umani.
Si ha l’impressione che si sia instaurata una forma di sopravvivenza anziché il vivere naturale, normale. Aumentando gli egoismi e l’indifferenza, contagiano ogni tipo d’ambiente.
Il potere indifferente provoca le guerre tra i poveri anziché risolvere i problemi veramente: ci si sbizzarrisce nelle distrazioni di massa.
L’egoismo, il materialismo e il consumismo diffusi tritano la vita delle persone, vite controllate, manipolate dal bombardamento dei media che tirano i fili dell’opinione pubblica.
Le persone vivono freneticamente, stressate, confuse, senza gioia, senza energia vitale.
C’è sempre un’alternativa quando si giunge al limite di un’esperienza dolorosa, di un vivere annichilente.
Ci sono dei segnali che bisogna cogliere, ascoltare, seguire: si tratta di un risveglio interiore che viene in soccorso ed offre una scelta, cioè lo sprofondare nel dolore e nell’angoscia o l’incamminarsi verso un processo di trasformazione.
Dirigere lo sguardo su un nuovo punto di vista, spostando l’attenzione dall’esterno verso l’interno: tutto qui, così tutto comincia, inizia il viaggio verso la vera essenza.
Non si tratta di un viaggio facile ma soddisfacente.
