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1155. Le entità fisiche che entrano nella Vita

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La Vita Reale è solo di ordine spirituale.
Ciò che vediamo nascere nel mondo, nell’illusione della materia concreta, è l’io-corpo-personaggio karmico. È l’espressione di un “Sistema Vita” che va attivato, cioè risvegliato, per permettere all’Anima, con la quale è relazionato, di manifestarsi pienamente in questo Piano di Realtà dove rappresentare Dio (Dio-Uomo), con il “potere del verbo creatore”, in tutta la “Creazione”.
Per attivare questo “Sistema Vita”, che alle Origini era perfettamente funzionante, necessita un “percorso consapevole” dove utilizzare delle “procedure”. Per mezzo di dette procedure devono venire a crearsi delle specifiche condizioni nel “Sistema Vita” del “ricercatore della Verità”.
Risvegliare il “Sistema Vita” significa ricostruire quanto era perfetto alle Origini.
Tra i fenomeni spirituali e le entità fisiche c’è semplicemente una differenza di grado. I fenomeni spirituali sono invisibili, espansi (vibrazioni, onde, raggi). Le entità fisiche sono visibili, hanno densità, sono compatte.
L’io-corpo-personaggio karmico (chiamato essere umano) una volta sceso (o entrato) nel mondo assume una serie di connotazioni. Un essere umano che nasce oltre ad acquisire dei genitori assume un’etnia; oltre alla famiglia incarna delle radici; si distingue in una lingua e soprattutto in un dialetto; si identifica con una cultura, con una professione, con una passione; e, cosa fondamentale, si identifica con una visione dell’esistenza fatta di convinzioni e credenze che lo guiderà totalmente.
Cosa resta di quell’essere unico, globale, libero e potente una volta che si ricopre di tutte queste grossolane vesti terrene?
La criticabile globalizzazione odierna, puntando verso obiettivi che, distanti dall’eticità, dalla moralità e dalla spiritualità, investono l’economia, il lavoro, le mode culturali, la visione materialistica del mondo, non potrebbe, per assurdo, liberare e ricondurre, quell’essere reso limitato e condizionato, ad uno stato-condizione sempre più vicino al suo stato Primordiale, lo “stato delle Origini”? Ovvero senza radici terrene, un ente multiculturale, poliglotta, universale, globale, consapevole di essere un “intero” invece che un essere che soffre in cerca delle sue “parti” mancanti.
Per molti perdere l’identità locale, regionale, nazionale è causa di preoccupazione, di sofferenza perché si sentono sottratti da quelle caratteristiche di appartenenza che li riscatta da quell’anonimato individuale che sentono insopportabile.
L’élite occulta che governa segretamente il mondo utilizza e manipola queste sofferenze, questi bisogni cercando di cambiare l’essere umano, non per farlo diventare un nuovo e migliore cittadino sul pianeta, ma per renderlo uno strumento perfettamente asservito ai loro oscuri fini. Stanno cercando di creare una nuova razza facendola crescere in mezzo alla razza umana già esistente per accelerare il processo del cambiamento di loro interesse. Stanno utilizzando la società multietnica, le migrazioni, i nuovi mestieri transnazionali ecc….

La ricerca di Dio nel mondo esteriore e futile. Dato che il Divino è onnipresente, è sciocco che l’uomo cerchi Dio in un luogo particolare. Quindi la meta dell’uomo è la realizzazione della sua divinità. Questa realizzazione deve avvenire attraverso il processo Vedantico di esclusione “Neti, neti” (“non questo, non questo”). Bisogna affermare “Io non sono il corpo, io non sono l’intelletto, io non sono la volontà, io non sono l’Antahkarana o strumento interiore. Tutti questi sono semplicemente miei strumenti”. L’uomo deve realizzare “Io sono il Signore di tutti questi”. Quando, tramite questo processo di eliminazione, l’uomo realizza il suo vero , è liberato dal dolore.”

Sri Sathya Sai Baba (1926-2011)

 

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