La Via della Tradizione Primordiale non si è mai perduta.
È come un grande fiume millenario divenuto sotterraneo, ma ancora limpido e incontaminato.
La Via non è nascosta, né soggetta al sistema del “Segreto” oscuro, ma raggiungibile da tutti coloro che hanno ricevuto la “chiamata” e riescono a scorgere, in “superficie”, i segni, quelle fresche acque che, se seguite, conducono il ricercatore in “profondità”, in cerca del suo fine.
Da questa “Via” viene quella chiamata Tradizione Universale o Primordiale, che risale alla notte dei tempi: tradizione custodita e resa disponibile solo ai meritevoli (i “qualificati”) da quel “centro” che viene chiamato “Centro Spirituale Supremo”, grazie all’impegno di un certo numero di esseri che formano una gerarchia di funzioni, formanti, nel grossolano, alcuni “centri iniziatici”.
Simbolicamente il primo Essere-Maestro a delineare i principi per salvare l’umanità dalla sofferenza della “caduta” nell’oblio fu Siva, donando il Tantra e lo Yoga (sistemi prettamente ed esclusivamente iniziatici).
Questi due “sistemi”, il Tantra e lo Yoga, contemplano quanto occorre all’ente planetario obliato per risvegliarsi, consapevolizzare la “potenza” divina (sakti), porsi verticalmente nel protendere verso la “Sfera dell’Alto”, abbandonando la natura animale e le forze del piano grossolano che limitano e ostacolano.
Da quel momento primordiale del dono divino di questi due sistemi iniziatici integrati, seguirono diversi periodi, a cominciare da Patanjali, dai Gheranda e dai Svatmarama fino all’apparizione degli Yoga Sutra, dell’Hatha Pradipika e della Gheranda Samhita, ai quali cominciano a seguire diverse “differenziazioni” (di “stili” e “obiettivi”) giungendo alla diffusione occidentale che fa perdere lo spirito iniziatico delle origini: la fiaccola iniziatica però non è sparita, si è semplicemente ritirata dalla portata della vista profana restando prerogativa per pochi (i “pronti”).
Non possono esserci un Tantra e uno Yoga antichi ed un Tantra e uno Yoga moderni, più evoluti. Chi lo sostiene non sa: è una “bocca” non qualificata, devota all’ignoranza.
Sono i “principi” codificati in questi due “sistemi” che ne fanno un cammino iniziatico, non le forme e i nomi utilizzati nelle varie pratiche.
Nell’oggi questi due sistemi, il “Tantra” e lo “Yoga”, si sono trasformati profanamente, per i più, in oggetti di speculazione, perdendo la funzione di strumenti di risveglio ed evoluzione.
Il vero “Tantra” e il vero “Yoga” non potranno mai sparire né essere sovrapposti da surrogati per il fabbisogno egoico di una umanità decaduta.
“Seduto nella posizione del loto,
e divenendo cosciente dei movimenti del Prana e dell’Apana,
lo Yogi dovrebbe praticare il controllo del respiro e visualizzare
lo scorrere dell’energia.
Allora la Liberazione diventa raggiungibile”.
Siva Samhita
“Come per il mondo comune non è percettibile il sentiero
che percorrono nel cielo la luna e il sole,
le stelle e i pianeti,
così anche è il cammino dello Yogi.
Come nello spazio aereo non può essere vista la via degli uccelli e
nell’acqua quella dei pesci,
cos’ pure succede al cammino dello Yogi”.
Kularnava Tantra
“L’India è il luogo di nascita della scienza spirituale. Qui ogni uomo, donna e bambino è uno studente di tale scienza, e tutti hanno la facoltà ed il diritto di studiarla. Questo antico patrimonio deve essere tramandato ad ogni ragazzo e ragazza del paese, e non solo agli studenti di istituzioni come questa. Duranti i vari periodi storici si diede risalto ora ad un metodo, ora ad un altro; infatti nei tempi antichi fu sottolineata l’importanza dei mantra, successivamente degli yāga (cerimonie sacrificali), poi dello yoga (unione con Dio). In seguito, dopo la diffusione del Buddismo in tutta l’India e negli stati confinanti, prevalse il Tantra. Adi Shankāra incoraggiò moltissimo il Tantra, che fu considerato importante anche dal poeta Kālidāsa. Questo metodo prosperò per l’appoggio che il re Shivaji offrì agli studiosi tantrici e dominò la vita spirituale del paese per molti secoli. Tantra significa soltanto ‘ciò che salva bene’. È semplicemente un metodo per raggiungere l’obiettivo dell’unione del sé individuale con il Brahman. Sir John Woodroffe ha illustrato nei suoi libri che il Tantra è una disciplina sistematica che si avvale del simbolismo e della sublimazione per purificare gli istinti e controllare la mente. Egli ha eliminato così la maggior parte dei pregiudizi che teneva la gente lontana dal Tantra, che è una scienza spirituale basata sulla Shakti, l’aspetto femminile dell’Energia, la quale svolge un ruolo preminente nel progresso spirituale dell’uomo.”
Sri Sathya Sai Baba
dal Discorso del 22 gennaio 1960