Le “nozioni” possedute e credute “Conoscenze”, avvelenano la vita come se ci si cibasse di cibo marcio. Questo tipo di conoscenza, trattenuta con il sentimento della quantità e del possesso, diventa inganno sempre di più in quanto gli individui non si chiedono realmente il “perché” della Vita.
Gli esseri umani non sanno riconoscere la “Luce” dietro il gioco delle cellule e lo scorrere dei rapporti elettro-bio-chimici-informazionali. Non riescono ad intuire il Mistero che c’è dietro il sangue e la carne e quindi a svelarlo.
Gli esseri umani, confusi nelle loro “convinzioni” (quelle che guidano la loro vita), non sanno distogliere il loro sguardo e il loro credersi corpi situati nello spazio e nel tempo, secondo una lunghezza, larghezza e una profondità.
L’uomo di questa umanità (molte se ne sono succedute in altre ere) non è ancora pronto a liberarsi dall’inganno dell’apparenza.
Non è così per tutti coloro che della propria vita hanno fatto un “Sentiero di Ricerca della Verità”.
È la comprensione di ciò che sfugge all’uomo comune che fa di un ricercatore della verità un candidato all’iniziazione. Il ricercatore della verità autentico ha già accumulato a sufficienza “ceneri” di pezzi di vita andati in fiamme, ha smembrato più di una volta quella falsa umiltà dell’inarrendevole ego mascherato, ha superato infinite volte la prova del coraggio della verità che frena anche i più temerari e senza perdere il senso della meraviglia. Egli è forgiato, senza essere indurito, dalla scuola del karma della vita e fa ben uso della tenerezza e della dolcezza quando altri non vedono che l’uso della forza soltanto. Percepisce, nel più tremendo caos mondano, dove vigono anche i semi del Buono, del Bello e del Vero. Egli, senza mai sentirsi fuori posto, tende la mano a qualsiasi sconosciuto bisognoso del “momento” senza mai aspettarsi riconoscenza. È già fiamma vivente in cammino il ricercatore della verità che ha sperimentato il successo del segreto dell’agire senza agire. Egli è già, senza saperlo, un candidato all’iniziazione. I Custodi del Sacro Fuoco seguono già, silenziosi, i passi del suo cuore.
Il ricercatore della verità, ormai lontano dal respiro meccanico e automatico dell’uomo ordinario, si accorge di tutti quegli impercettibili movimenti di vita necessari alla comprensione creatrice di quegli stati d’animo, che permettono l’accesso a dimensioni della coscienza ordinariamente estranee (o ignorate) nell’esperienza quotidiana. La comprensione del più piccolo significato riguardante cose, persone, fatti ed eventi diventa motivo di ulteriore espansione della coscienza, decretando il superamento di quegli ultimi limiti egoici che lo separano, così almeno lui sente inconsciamente, dalle possibilità all’iniziazione.
Non è una questione di religioni, di templi, di conoscenze acquisite, di tecnologie sviluppate, di sistemi economici e finanziari, di qualità di vita conquistata, di appartenenza ad una latitudine piuttosto che a un’altra: è solo una questione di “Risveglio della Coscienza”. Pervenire a quell’immutabile stato di “Pura Coscienza – Pura Conoscenza”.
Ritornare a quello che si era “prima del tempo” diventa sempre più un imperativo.
Risvegliarsi è in realtà un ricordare e quindi il comprendere di essere sempre stati gli “Esseri Luminosi delle Origini”, di non aver mai abbandonato lo “Stato di Luce Primordiale”. Quel “sonno” (della “caduta”) terribile della coscienza impedisce l’esserne consapevoli, e il riprenderne il pieno potere spirituale.
Iniziare un percorso di ricerca presuppone essersi “accorti” di “qualcosa” di cui prima non ci si era resi conto ed aver fatto conseguentemente una “Scelta”.
In un vocabolario, Devoto-Oli, alla parola “accorgersi” si dice quanto segue:
“ … Prender coscienza di una presenza o realtà non immediata dall’interno o dall’esterno o anche per caso: me ne sono accorto troppo tardi; te ne accorgerai!, a chi baldanzosamente si ostina a far di testa propria; senza accorgersene, inconsciamente, inavvertitamente.”.
Risulta chiara la parte di nostro interesse.
Un percorso di ricerca, fatto anche dell’acquisizione di informazioni provenienti da varie fonti quali testi mitologici, testi filosofici, testi ermetici, testi gnostici, testi alchemici, Sacre Scritture di varie tradizioni, merita momenti di chiarificazione e sintesi.
È infatti sempre consigliabile una approfondita disamina sugli Esseri spirituali che, impegnati ad aiutare l’Umanità a risvegliarsi spiritualmente (a uscire dalla condizione di “caduta”, di “oblio della coscienza”), sono stati descritti in molti modi da molte culture. Tutti, o un certo numero di Essi, sono stati veramente menzionati da molte fonti in molti modi diversi; versioni diverse della stessa storia.
Questi Esseri, custodi e vigilanti dell’Umanità ignara (che ignora di ignorare), hanno operato, ed operano ancora, alcuni in forma di “Esseri Luminosi delle Origini”, quali mediatori tra il “mondo celeste” e il mondo umano, e altri in forma incarnata, quali uomini inseriti nel Mistero del sangue e della carne (uomini in carne ed ossa), quali punti di connessione tra il mondo umano e il “mondo celeste” (divino).
Entrambi le due manifestazioni svolgono il medesimo compito: l’una manifesta il divino nel mondo umano; l’altra manifesta l’umano nel divino.
Quando si affronta la questione di questi Esseri, bisogna aver chiaro il tipo di manifestazione a cui ci si vuole riferire.
Le storie raccontate in ogni dove di questi Esseri, hanno assunto le caratteristiche dei vari luoghi e delle varie culture. Si sono anche fuse e “confuse” le storie degli Esseri manifestatisi con il Corpo di Luce spirituale con quelle degli Esseri, Maestri di Luce, incarnatisi in corpi di uomini in carne ed ossa.
Gli “Esseri Luminosi delle Origini” che non sono incarnati in un corpo umano, e mai lo sono stati, si muovono con il Corpo di Luce nella multidimensionalità. Di questo tipo di Esseri si trovano tracce in tutte le più antiche culture nelle espressioni linguistiche più variegate, oscillanti tra visioni luminose od oscure, tra il supremo bene e il peggior male. Vi sono racconti che confondono il campo d’azione delle storie per mancanza di discernimento, dell’osservatore, sulle dimensioni protagoniste.
Si registrano le presenze di questi Esseri in antichissimi tempi prediluviani.
Si hanno, ad esempio, le narrazioni di Enoch riguardo agli “Irin” (in ebraico), cioè i “Vigilanti” che sarebbero scesi sul Monte Hermon (il Monte del Giuramento). Enoch fa addirittura un elenco di nomi tra i quali il più famoso, il leader, è “Semeyaza”.
Questi “Vigilanti” sarebbero quegli Esseri che sono stati chiamati anche Angeli, ma che non sono quelli della prima Genesi, gli “Angeli Ribelli”, che si ribellarono direttamente al Creatore (il Dio Vero). Si tratterebbe di Esseri discesi dai Cieli Superiori per incarnarsi e combattere le dominazioni di Beliar. Discesi con uno scopo preciso, un piano e una organizzazione. I tempi della discesa sembrerebbero quelli di Yared, il padre di Enoch.
In uno dei Manoscritti del Mar Morto, “La Guerra dei figli della Luce e dell’Oscurità”, Beliar o Belial (ma anche Belhor, Beliel, dall’ebraico בליעל Bəliyyáʻal) è il capo dei Figli dell’Oscurità; comunemente viene pensato come sinonimo di Satana o identificato al Serpente Antico che tentò Eva. Sul piano speculativo c’è chi lo preferisce quale singola entità, o quale identificazione di una funzione o altrimenti quale rappresentazione di una collettività di esseri (una razza iniqua).
Discese di questi Esseri ne sono state registrate in più ambiti e le loro narrazioni, depurate dalle sovrapposizioni culturali, rivelano medesime nature e provenienze oltre che gli stessi scopi.
Questi Esseri, nel Regno di Dio, sono stati disposti in molti Ordini, sotto forma di gerarchie. Essi non hanno alcun vincolo nelle leggi fisiche della scienza del mondo umano.
Questi Esseri sono stati maggiormente conosciuti sotto la denominazione di Angeli, e l’immaginario collettivo degli esseri umani ha fatto la sua parte di “confusione”. Un Angelo, quindi, o Vigilante, è uno di questi Esseri che partecipa a uno dei molti Ordini.
Si ricorda ancora che sono esistiti anche quelli chiamati “Angeli Ribelli” o “Angeli Caduti”, i cui Ordini si sono allontanati dalla stabilità iniziale con il Logos Divino e operano, a tutt’oggi, per indurre l’umanità in tentazione e impedirne il risveglio spirituale (autori del sovvertimento mondiale, a manodopera di ciò che viene chiamata l’Anti-Tradizione, la Contro-Iniziazione).
Gli Esseri degli Ordini non-Ribelli, accorrono verso tutto ciò che è imperfetto ed oscuro, per operare una “Trasmutazione” e riportare l’imperfetto in perfezionato.
Questi Esseri sono, almeno parte di Essi (alcuni dei molti Ordini), i Maestri di Luce deputati alla Grande Opera di Risveglio delle Coscienze. Affiancati agli Ordini che seguono l’Evoluzione Umana vi sono gli Ordini dei Figli dell’Oscurità (che incarnano, anche fisicamente, l’Anti-Tradizione).
Si hanno quindi i Maestri dalla Luce Perfetta e i Maestri dalla Luce Imperfetta.
Incarnano, della Vita, gli uni il Lato Illuminato, e gli altri il Lato Oscuro.
Sia gli uni sia gli altri operano in “formazioni” sia sul piano spirituale (con i Corpi di Luce – Perfetta e Imperfetta) sia sul piano materiale (incarnati in uomini in carne ed ossa, con compiti pubblici o privati).
Una certa categoria di Esseri degli Ordini dei Ribelli o Caduti vengono chiamati nello gnosticismo Arconti. Sono gli Esseri Ribelli che incarnano forze dominatrici di intelligenza non-fisica che cercano di controllare il sistema Vita non solo sulla Terra ma in altre “regioni” dell’Esistenza. I Ribelli cercano di controllare gli esperimenti di vita, nelle varie forme di Razze lungo le intelligenze galattiche, per prenderne il dominio.
Questi Esseri Ribelli sono stati menzionati ovunque, li ritroviamo anche negli Insegnamenti di Zoroastro dove si parla dei “Signori Caduti”, tra i quali Arimane, i quali ispirano le intelligenze della guerra e quelle negative del mondo sotterraneo del Pianeta Terra.
Parte, invece, degli Esseri quali “Figli della Luce” operano come Maestri delle Settanta Fratellanze che comprendono la “Grande Fratellanza Bianca”. Hanno capacità-possibilità di materializzarsi nelle dimore (il Pianeta Terra) dove le Fratellanze di Luce hanno già “seminato”.
Non si possono dimenticare gli Esseri dell’Ordine di Melchizedek (grande figura nell’Antico Testamento come Re e Sacerdote – in Genesi 14 – ).
A Melchizedek viene attribuita la creazione del “processo di purificazione” (per il “Risveglio”), e il proposito di Trasferire la “Luce” attraverso un “Ordine di Insegnamento” in modo che gli esseri umani (caduti nella convinzione della mortalità) possano ereditare il “Tesoro della Luce”.
Melchizedek, in un altro luogo, è stato chiamato Sanat Kumara (in sanscrito) che significa l’”eternamente giovane”; sarebbe identificato in uno dei figli nati da Brahma; è il Saggio che impartì a Narada la “Scienza della Realizzazione del Sé”.
In India, questi Esseri, sono stati chiamati Alokakari (portatori di Luce o portatori di illuminazione, in questo mondo materiale).
Continuando, si hanno i famosi Eletti dell’Apocalisse, in numero di 144.000 membri che potrebbero rappresentare il “Dio che Vigila” (i famosi Vigilanti, i Custodi, eccetera – come Presenza di Dio sulla Terra – ).
In India, in Tibet, in Cina, in Giappone, e altrove, questi Esseri dispensatori dell’Amore Divino hanno incarnato “Funzioni” e “Corpi-Personaggi” (Avatara; Arahat; Bodhisattva; byang-chub sems-dpa'; eccetera) a seconda della Missione da svolgere.
Sono questi Esseri, questi Maestri della Luce, che guidano il “Flusso di Luce” nel caos della Terra e danno ai “pronti” i “Misteri della Luce”. Sono Coloro che vigilano sull’umanità, quali eterni Custodi di Pace e di Giustizia. Sono Coloro che perseguono il disegno di portare a conoscenza degli uomini la Scienza del misterioso “Corpo di Luce”, per contrastare o sconfiggere l’oppressione o il dominio di Beliar o degli Arconti Dominatori.
Questi Esseri, quelli incarnati nel piano fisico umano, si sono sacrificati in una “discesa” per lo svolgimento di una Misteriosa Missione. È anche vero che, in quanto Esseri di Luce Perfetta, hanno portato nel sangue e nella carne (nel Maestro-Uomo in carne ed ossa) un “messaggio di Luce codificato”.
I Maestri attivano, per chi è “pronto”, una “Luce speciale” che fa scorrere “codici” che racchiudono la segreta connessione al “Tesoro della Luce”.
L’esperienza di chi è “pronto” rispetto alla collettività umana, non-pronta, è, in un certo senso, a se stante.
Ciò che attende la collettività umana è l’attraversamento di un’importante “soglia di coscienza”, la “Quarta Dimensione” che potrà essere sperimentata correttamente entrando e uscendo dallo spazio e dal tempo percettivo tridimensionale. Perché, padroneggiando tale “soglia di coscienza”, si potrà entrare veramente in un nuovo processo di evoluzione spirituale con una nuova “veste” (di Luce), cioè un diverso corpo materiale meno grossolano. L’umanità sarà trasposta nella “Quinta Dimensione”, al superamento del vecchio, antico processo educativo.
La “Scienza Divina” (“Scienza Rivelata”) è la Scienza dei molti universi di intelligenza superiore, che i Maestri di Luce utilizzano per servire la “Divinità”.