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150. Il “Pensiero” del Maestro Morya

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“ Urusvati sa che molte volte un pensiero luminoso e breve vale più di una contemplazione

prolissa. Ma non è facile capirlo. Si ritiene che la profondità artificiosa

sia più intensa di un pensiero rapido e non si sa che un pensiero-lampo può essere indizio

di un influsso elevatissimo. I ponderosi e prolissi hanno di norma provenienza

terrena, ma è molto più arduo individuare la sorgente di quelli fugaci, rapidi al punto

che non si riesce a capirli del tutto e ad esprimerli in parole.

Sono messaggi capaci di contenere grandi concetti. Sovente si fraintendono, il loro significato

sottile viene distorto e svaniscono senza lasciare traccia. In molti casi partono

da Noi, che li inviamo per il bene generale dell’umanità senza sapere chi sarà a riceverli.

Così nasce il pensiero, in varie parti del mondo. Purtroppo molti di tali ospiti

gloriosi sono respinti dalla mente umana.

Molto tempo fa il Pensatore consigliò agli allievi di prestare attenzione ai pensieri

brevi e vivaci: ‘Le scintille dell’Intelligenza suprema colpiscono come lampi. Benedetto

chi sa custodirli nel cuore. È infatti proprio il cuore che li percepisce, poiché il

loro fuoco non lo brucia, mentre ridurrebbe in cenere il cervello’ ”.

dal Volume II “Sovramundano”, verso 250, dei testi Agni Yoga

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