“ Urusvati sa che molte volte un pensiero luminoso e breve vale più di una contemplazione
prolissa. Ma non è facile capirlo. Si ritiene che la profondità artificiosa
sia più intensa di un pensiero rapido e non si sa che un pensiero-lampo può essere indizio
di un influsso elevatissimo. I ponderosi e prolissi hanno di norma provenienza
terrena, ma è molto più arduo individuare la sorgente di quelli fugaci, rapidi al punto
che non si riesce a capirli del tutto e ad esprimerli in parole.
Sono messaggi capaci di contenere grandi concetti. Sovente si fraintendono, il loro significato
sottile viene distorto e svaniscono senza lasciare traccia. In molti casi partono
da Noi, che li inviamo per il bene generale dell’umanità senza sapere chi sarà a riceverli.
Così nasce il pensiero, in varie parti del mondo. Purtroppo molti di tali ospiti
gloriosi sono respinti dalla mente umana.
Molto tempo fa il Pensatore consigliò agli allievi di prestare attenzione ai pensieri
brevi e vivaci: ‘Le scintille dell’Intelligenza suprema colpiscono come lampi. Benedetto
chi sa custodirli nel cuore. È infatti proprio il cuore che li percepisce, poiché il
loro fuoco non lo brucia, mentre ridurrebbe in cenere il cervello’ ”.
dal Volume II “Sovramundano”, verso 250, dei testi Agni Yoga