Se sapete che un elevato pensiero di abnegazione
modifica fisicamente l’aura e fa persino
sprizzare raggi dalle spalle conoscete uno dei grandi
Misteri del mondo. Tutto ciò che è visibile è il riflesso di
una reazione materiale. Se quindi l’irritazione genera
l’imperil ogni pensiero elevato deve generare una sostanza
benefica opposta. Ed è così, infatti. La Beatitudine
è sicuramente una realtà, in tutto e per tutto. Si
produce nel sistema nervoso corticale e reagisce sulla
materia cerebrale. Il ringse tibetano ha un grande valore,
in quanto è il sedime cristallizzato dalla Beatitudine.
Naturalmente è difficile investigare questa sostanza
sull’organismo vivente, perché cuore e cervello
non si possono toccare. È molto facile accostarsi all’imperil,
nei canali nervosi delle estremità. Sarebbe
però ingiusto mostrare all’umanità questa sostanza negativa
e lasciarle solo presupporre in teoria l’esistenza
di quella salutare. Certo nel laboratorio che si va
costruendo esse saranno dimostrate entrambe.
Noi non assistiamo agli esperimenti usuali, ma là dove si
apprestano le nuove conquiste evolutive la Nostra Mano
è pronta! Dapprima, avremo cura di stabilire il fatto
dell’imperil. Quindi definiremo le modalità della Beatitudine.
Se la scienza degli antichi preservò memorie
frammentarie dei suoi sedimi certo la biochimica moderna
ne troverà le prove. In seguito questi esperimenti
si rivolgeranno dalle sostanze dell’organismo alle
energie spaziali. E anche da ciò si capirà perché la Beatitudine
ha stretta attinenza con la Gerarchia.