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185. Aspetto interiore della Tradizione di Paolo M. Virio

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Tutti i sistemi religiosi e filosofici pervenuti dall’antichità, fino all’epoca attuale presentano un aspetto letterale, palese, divulgativo ed un aspetto interno simbolico o allegorico che forma la parte occulta e superiore, essenziale del sistema stesso, cioè quella parte concernente un insegnamento metafisico riservato a cerchie di individui, capaci di intenderlo rettamente.
Esoterico (dal greco esoterikos, interiore, contrapposto a exotericos, esterno) è chiamato nel linguaggio occidentale corrente l’aspetto occulto delle Tradizioni spirituali e perciò anche di quella cristiana, la quale dal messaggio del Divin Redentore e dalla predicazione apostolica trasse le sue formulazioni dottrinarie nella grande cultura ellenica, plasmandosi sotto gli influssi delle elaborazioni intellettuali delle correnti filosofiche e misteriosofiche (e conformando ad esse nell’idioma greco comune Koinè la sua terminologia).
Nel piano exoterico ed in quello esoterico, c’è corrispondenza tra Teologia e Metafisica, tra Mistica ed Iniziazione e tra Santità e Perfezione, così a proposito di esoterismo precisiamo che nel cristiano come analogamente in altre religioni le dottrine metafisiche ed iniziatiche non sono affatto da considerarsi abusivamente sovrapposte a quelle palesi volgarizzate dalle varie Chiese Tradizionali: esse cioè non sono state aggiunte, dopo e dal di fuori, ma sono, al contrario, la vera parte essenziale e verticale dell’insegnamento cristico e senza la quale la religione sarebbe radicalmente incompleta.
La tradizione della conoscenza dei principi metafisici e dei mezzi per realizzarla o Iniziazione deriva infatti – parimenti a quella dogmatica concernente la Pistis o Fides, la credenza comune – direttamente dalla divina manifestazione cristica: deve avere assolutamente origine non umana e partecipare intrinsecamente al corpus fidelium, altrimenti sarebbe trasmissione priva di valore spirituale, perché l’umano, come tale, non può superare l’umano ed attingere al divino.
Del resto, non si possono fondatamente opporre l’exoterismo – detto comunemente religione – e l’esoterismo, perché questo deve prendere, come sua base (thèmelion) come suo punto d’appoggio indispensabile, la religione (treskèia) cioè l’aspetto esteriore della comune rivelazione divina: entrambi veramente non sono altro che le due prospettive o le due facce di una sola e stessa dottrina, di una Verità unica.
Il fatto che certe antiche scuole esoteriche – fin dai tempi di Clemente d’Alessandria, di Evagrio il Pontico e di Massimo il Confessore – e, più ancora, le scuole moderne, abbiano tutte, nel loro intento di rivivificazione e di profonda restaurazione, indubbiamente assimilato o meglio sarebbe dire, adattato, molte concezioni e terminologie tecniche nonché metodi particolari dalle scuole esoteriche di altre rivelazioni spirituali, è una contingenza che ha importanza assai secondaria, in quanto concerne solo i modi di espressione umana, modi che subiscono influenze ambientali e caratteristiche proprie alle loro epoche, mentre l’esoterismo o dottrina dei principii metafisici, è unico, universale e perenne.
L’esoterismo dunque si presenta in genere come un insieme di speciali conoscenze di carattere spirituale, trasmesse riservatamente da maestri che le hanno possedute in modo non solo teorico, ossia come concetti mentali, ma anche con diretta coscienza compenetrativa: conoscenze che sono metafisiche e le sole degne di questo nome in quanto vanno al di là del mondo fisico, oltre tutta la natura creata (dal greco, meta, aldilà, e physis, natura).
Una tradizione esoterica tramanda perciò un complesso di dottrine metafisiche che si offrono alla conoscenza teorica delle persone qualificate, le quali per mezzo di essa e con il supporto di efficaci metodi tecnici ricevono la possibilità di superare il piano nozionale e di realizzare la conoscenza effettiva che è sopra-mentale, intuitiva ed immediata: vera conoscenza spirituale.
Così in tutte le tradizioni esoteriche si trova, sotto le diverse forme, e i vari linguaggi un fondo identico, risalta una concordanza (systasis) universale e perenne.
La prospettiva metafisica non solo è la dottrina della realtà intima ed intera, ma anche quella dei principi considerati con veduta oltre ed al di fuori di ogni contingenza e di ogni forma (considerare bene, meta, aldilà e physis, la natura creata), diversamente dunque da quanto avviene nelle formulazioni religiose che devono corrispondere al ristretto livello, non solo mentale ma anche psichico, delle masse.
Infatti se le tradizioni esoteriche, esplicandosi in differenti condizioni, assumono forme che variano dall’una all’altra civiltà, tuttavia queste forme, altro non sono che espressioni diverse di un’Unica Realtà: La Verità è essenzialmente una ed è la stessa per tutti coloro che, per una via qualunque, giungono a conoscerla.
Immutabili sono soltanto i principi della realtà universale, mentre le applicazioni, cui danno luogo in tutti i campi, possono e anzi devono variare secondo le circostanze e le epoche.
L’Esoterismo cristiano è stato chiamato, secondo le varie trasmissioni iniziatiche in cui si è diramato attraverso i tempi, con i nomi di: Verità (Aletheia), Sapienza di Dio, Conoscenza (Gnosis), Insegnamento dei Misteri di Gesù, Mistero del Regno, Disciplina dell’Arcano, Mistagogia, Dottrina Segreta, Arte Ermetica, Arte Regia, Alchimia dello Spirito, Mistero del Santo Graal, Scienza Templare, Filosofia Perenne, Magia Celeste, Occulta Filosofia, Paresofia, Sapienza della Rosa Croce, Dottrina Tradizionale e Vera Teosofia.
Naturalmente ogni tradizione particolare o corrente diramatasi per adattazioni speciali e per realizzazioni specifiche, ha compreso varie linee o catene di trasmissione perpetuatesi da maestro a discepolo e così via, oppure costituite da gruppi o schole strettamente organizzate.
Ne consegue che la partecipazione ad una tradizione non è pienamente effettiva che nella misura in cui implica la comprensione della dottrina e questa consiste anzitutto nella conoscenza metafisica, perché nell’ordine metafisico si trova il principio donde tutto il resto deriva.

tratto da “La Tradizione Esoterica Giudaico-Cristiana” di Paolo M. Virio – Bastogi –


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