Di seguito presentiamo (“I Nuclei Tematici del Libro”) quanto può essere utile al lettore che decide di inoltrarsi lungo le pagine di questo interessantissimo libro di Dalmazio Frau, Edito dalla XPublishing:
“Il Sonno Dei Veglianti”
Il Mistero degli Angeli Caduti
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– I Nuclei Tematici del Libro –
Per aiutare il lettore a divincolarsi nel labirinto di dati e di rimandi che affollano questo densissimo libro, è utile identificare alcuni nuclei tematici fondamentali. Si tratta di tematiche attinenti a quello che potremmo definire il Mondo delle Origini, Origini da intendere non solo in senso temporale ma anche, e forse soprattutto, in senso metafisico e metastorico. Quello che in questa sede si vuole approcciare, infatti, è il mondo dei Principi primi, degli Archetipi e delle Cause da cui tutto deriva; quel mondo degli Elohim e delle Idee Primordiali di cui il mondo visibile è solo un riflesso (e a volte, come l’autore non si stanca di mettere in luce, un “campo di battaglia”). Un mondo che tuttavia le antiche tradizioni percepiscono come molto più legato e interagente con il nostro di quanto noi moderni potremmo mai osare di immaginare: ed è un legame, quello fra il mondo cosiddetto invisibile e quello visibile, infinitamente poliedrico e complesso, e presumibilmente ben più “intimo” di quanto osino supporre le stesse teologie religiose, con i loro rigidi schemi filosofici. Del mondo delle Origini e dei Principi, questo libro evidenzia particolarmente tre dimensioni fondamentali:
1 Angelologia e demonologia.
Uno degli spunti da cui trae origine il presente libro è il celeberrimo ed enigmatico passo di Genesi 6, 1, in cui si narra che “quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla faccia della terra e furono loro nate delle figlie, avvenne che i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e presero per mogli quelle che si scelsero fra tutte”. Questi “figli di Dio” sono identificati da alcune fonti giudaico-cristiane con delle creature angeliche e il racconto della loro inusitata unione con le “figlie dell’uomo” viene sviluppato soprattutto nei testi “apocrifi” del Libro di Enoch e del Libro dei Giubilei. Questo passo è colto dall’autore come occasione per un’affascinante viaggio attraverso l’angelologia e la demonologia; un viaggio che rischia di cancellare dall’immaginario del lettore certe rappresentazioni edulcorate del mondo angelico prevalse nella religiosità devozionale degli ultimi secoli. Ben oltre le raffigurazioni barocche e leziose degli “angioletti da comodino”, infatti, emerge dai testi tradizionali un’immagine dell’angelologia grandiosa e terribile (nel senso biblico del termine); una dimensione di potenze umanamente incomprensibili ma capaci di interagire con il mondo dei figli di Adam in maniere apparentemente sconcertanti e inimmaginabili. Una dimensione angelica che, d’altra parte, riflette la sua “ombra” e la sua immagine opposta ma speculativa nella realtà demonica degli angeli ribelli; angeli e demoni che, a loro volta, rappresentano solo i poli estremi di un mondo dell’invisibile ben più articolato e complesso.
2 Il misconosciuto e ambiguo “mondo intermedio”.
Uno dei testi più antichi della patristica cristiana, l’Epistola a Diogneto, loda il Cristo Signore in quanto creatore del “mondo basso e di quello alto (…) e delle regioni intermedie”. È questa la testimonianza evidente della credenza, fra i primi cristiani, nell’esistenza di una dimensione della realtà che, pur non appartenendo al mondo “basso” e terreno, ciononostante non è ancora considerabile come una realtà strettamente spirituale. in tutte le tradizioni, infatti, la realtà è vista come un susseguirsi di “piani dell’essere” i quali, generalmente, vengono ricompresi in una triade di livelli: e come l’uomo, piccolo microcosmo, è costituito da corpo, anima e spirito, così il macrocosmo dev’essere costituito, oltre che da una dimensione spirituale e da una terrena o grossolana, anche da una realtà intermedia (la quale, per analogia con gli stati umani, può essere definita animica o psichica). Questa realtà intermedia, a volte trascurata dagli schematismi teologici, è di una complessità incredibile e, trovandosi per così dire a metà strada fra Cielo e Terra, si manifesta in forme di straordinaria e a volte pericolosa ambiguità. È dalla realtà del “mondo intermedio” (né angelico, né demoniaco ma influenzabile sia dalle forze della luce che da quelle delle tenebre), che la dottrina islamica fa scaturire ad esempio le moltitudini dei Jinn, gli esseri “aereomorfi” che possono, di volta in volta, aiutare o ingannare gli uomini; figure seducenti ed inquietanti assimilabili ai “satiri” biblici e probabilmente alle moltitudini di entità elfiche che popolano il folklore dei popoli celtici e germanici. Ed è la realtà di questo sfuggente e misconosciuto “mondo intermedio” che, secondo l’autore di questo libro, può costituire il vero anello mancante cosmologico atto a spiegare non solo molti aspetti delle dottrine tradizionali, ma anche certi “fenomeni” cosiddetti paranormali che tanto affascinano (e spesso irretiscono) i nostri contemporanei.
3 Le origini dell’umanità e la sua (prei)storia remota.
La riflessione dottrinale sulle realtà invisibili è propedeutica, però, soprattutto ad una più profonda riflessione intorno al grande problema riguardante l’origine dell’uomo e per una migliore comprensione delle tradizioni sacre che ne trattano. Non si può negare, infatti, come proprio intorno al problema della genesi dell’umanità si concentrino la maggior parte delle insipienti critiche dei vari maitres a penser del materialismo moderno verso il pensiero sacro tradizionale, critiche che (bisogna riconoscerlo) trovano una facile “sponda” nelle più comuni letture religiose dei Testi Sacri, quasi sempre inficiate da un letteralismo asfittico o tutt’al più da un allegorismo moraleggiante comunque incapace di cogliere il Mistero soggiacente alle Scritture. Il percorso che ci propone l’autore è invece un cammino sapienziale di progressiva decifrazione degli elementi mitici presenti nella Tradizione: il palcoscenico che si apre così ai nostri occhi è uno straordinario mosaico di rimandi e di intuizioni, il quale, seppur necessariamente incompleto, illumina di una luce affascinante il mistero delle nostre origini e di quella che, forse solo per nostra ignoranza, ci ostiniamo ancora a chiamare “preistoria umana”. Una preistoria dove, secondo la Tradizione, il visibile e l’invisibile si incontravano con una frequenza e un’intensità molto maggiore che nei nostri tempi fatti di meccanica e di materia. O non è forse, come sembrerebbe insinuare l’autore a conclusione del suo libro, che l’invisibile continua ancor oggi a manifestarsi come allora, magari … sotto forme (o mascheramenti) più adatti alla nostra mentalità?
tratto da “Il Sonno Dei Veglianti” di Dalmazio Frau – XPublishing marzo 2012
1 in Edicola – marzo 2012 – con, o senza, la rivista (n. 41) mensile “Fenix”dell’encomiabile direttore Adriano Forgione;
2 presso la Libreria Online “Booxtore” – www.booxtore.it; www.xpublishing.it