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205. “Le iniziazioni del mondo antico”

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In un seminario dal Titolo “Le iniziazioni nel mondo antico” tenutosi a Roma, il 25 febbraio 2012, nella sala della Biblioteca del Grande Oriente D’Italia, presso Villa “Il Vascello” sono stati presentati i lavori di diversi studiosi, tra cui ricordiamo il Prof. Mander, il Prof. Girgenti, la Prof.ssa Cristiani e il Saggista Moreno Neri  i quali ripercorrendo la Storia umana dal Neolitico alle prime testimonianze scritte akkadiche, passando per i misteri eleusini fino alla civiltà romana, hanno testimoniato, illustrando le diverse iniziazioni che hanno caratterizzato il mondo antico, l’intima e profonda istanza umana di stabilire un contatto, una connessione con il Sacro, in quanto Potere che solo poteva redimere l’individuo da un’esistenza caduca, senza valore e farlo partecipe di un’esistenza matura che fosse in grado di assicurargli la conoscenza, la coscienza, la saggezza e finanche l’immortalità.
Le conclusioni sono state fatte dal Gran Maestro Aggiunto del Grande Oriente d'Italia Massimo Bianchi e il coordinamento dal Gran Bibliotecario Dino Fioravanti.

Ebbene, va riconosciuto alla Massoneria il merito di aver saputo mettere in risalto, attraverso l’organicità dei diversi apporti scientifici, l’universalità di quella conoscenza che sta alla base del mistero iniziatico, in cui la vita umana trova sostanzialmente la sua decifrazione e il suo senso.

Sappiamo che ogni civiltà ha elaborato il proprio rito in stretta relazione al proprio mito cosmogonico, questo il motivo per cui ci troviamo di fronte a una serie interminabile di simbologie differenti, nonostante l’essenza di ogni Iniziazione resti la medesima. Il neofita per un lungo tempo viene preparato all’incontro con il Sacro; per l’uomo profano la realtà soprannaturale appare spaventevole, misteriosa, potente e incommensurabile. Durante questo periodo di apprendimento ad esso vengono rivelate conoscenze di ordine metafisico che hanno a che fare con le leggi che regolano l’esistenza, con le verità che sottendono alla manifestazione, con il mistero del suo stesso esistere. L’Iniziazione non è altro che l’apice di questo percorso di svelamento in cui il senso più nascosto di queste verità, vanno a costituire la nuova personalità dell’adepto che in alcuni casi nulla più conserva della personalità iniziale. Per questo è simbologia comune di ogni Iniziazione, la morte rituale del candidato e la sua rinascita a nuova vita.

Inoltre, in questo interessante seminario e sempre riguardo a questa conoscenza è stato presentato un importante libro sulle opere di Porfirio, il filosofo e teologo greco neoplatonico allievo di Plotino, del quale per la prima volta in Italia troviamo tradotti, grazie all’opera di due abili studiosi, Giuseppe Girgenti e Giuseppe Muscolino, gli scritti più significativi attraverso i quali questo, riattualizzando un complesso sistema di asserzioni sulla realtà ultima delle cose, già presente in Platone, cercò di contrastare l’insorgere del Cristianesimo. Al fine di comprendere però l’essenza di questa esperienza ci permettiamo di aggiungere alcuni spunti di riflessione che crediamo utili per inquadrare il valore significativo dell’operato di questo filosofo.

Abbiamo più volte accennato su questo sito della presenza di un “Centro Spirituale Supremo” i cui dignitari operano e hanno operato, per la trasmissione dell’idea dell’Essere nella sua perfezione più elevata, ponendo in cima alla costituzione corporea e psichica umana, lo Spirito e la sua Realtà trascendente. L’Iniziazione del resto, altro non è che l’apice di questo processo di trasmissione. Ci siamo più volte riferiti a questo processo indicando quell’insieme di conoscenze afferenti l’ambito dei princìpi, raccolte sotto il nome di  “Tradizione Primordiale” che ricomprendono tutta una serie di simboli, riti, ierofanie, con l’unico fine di sviluppare nell’uomo quella facoltà o potenza, che lo possa porre in contatto con questo suo massimo raggiungimento. Abbiamo però altresì indicato, che questa opera di riconciliazione venne ostacolata da “Forze” ad essa opposte, che si sono manifestate per il tramite di agenti umani consapevolmente  o inconsapevolmente a queste rispondenti, che hanno operato in senso contrario ai primi promuovendo tutta una serie di concezioni che a lungo andare hanno determinato nello psichismo umano dei veri e propri guasti.
Il risultato di questa operazione fu, nell’ambito umano, lo scadimento in una spiritualità che si rese sempre più astratta, ideale, sentimentale e di un’autorità tradizionale politica che si fece sempre più materiale, laica, dominata da interessi e da forze sempre più grossolane e rozze, al punto tale che (come già spiegato nei nostri articoli) il “Centro Spirituale Supremo”, molto prima che questo processo toccasse il suo apice, fu costretto ad occultarsi agli occhi dei profani.
All’azione di queste influenze contro-inziatiche molti dignitari della “Tradizione Primordiale” hanno opposto riforme, restaurazioni o nuove apparizioni tradizionali, anche se in particolar modo in Occidente, i svariati tentativi si rivelarono alquanto infruttuosi, in particolar modo in seguito all’affermazione del Cristianesimo. Questo difatti come anticipato si pose come al culmine di quel processo di scadimento che vide la spiritualità aborrire la conoscenza per sostituirla con un mero atto sentimentale-emotivo che aveva come fine l’espiazione e la grazia, ponendo l’individuo vittima di  un dio a lui esterno dal quale far dipendere la sua salvezza e affermando, come suprema, l’autorità politica della Chiesa su tutte le altre autorità politiche e religiose.
L’opera di Porfirio deve essere inquadrata sotto questa luce. Il libro di Giuseppe Girgenti e Giuseppe Muscolino a questo proposito ci restituisce la vera immagine del filosofo; egli rappresentò forse uno degli ultimi coraggiosi tentativi di restaurazione di  un sistema di verità tradizionali, da opporre sia all’involuzione in una spiritualità ridotta a mera credenza fideistica (anche se egli mai nulla ebbe da obiettare contro la figura del Cristo) sia alla degenerazione dell’autorità tradizionale dell’Impero romano, che di lì a poco sarebbe difatti deflagrata sotto il peso della sua stessa corruzione.
Questi riprese il filo che già il suo maestro, Plotino, aveva tessuto e ancor prima di questi, Platone; in un certo qual modo fece quello che il Buddha o Shânkara fecero in India, Zarathustra in Iran, Lao-Tze  con le sue riformulazioni del Tao in Cina. Tutti questi furono ripristinatori di sistemi tradizionali contaminati da parassiti antichi o moderni che, parafrasando il Guénon, attaccando il tronco dell’Albero della Tradizione Primordiale e vivendo completamente della sua stessa sostanza, hanno cercato, e cercano ancora invano, con ogni sforzo di soffocarlo.

Scrive il Girgenti:

“il Porfirio filosofo è stato non solo un commentatore di Platone e di Aristotele nonché l’editore di Plotino, ma anche un raffinato teologo platonico per il quale la metafisica diventa epoptica e la morale diventa soteriologia: in una parola fu un teosofo; e il Porfirio ierofante non è stato solo l’ingenuo seguace dei culti misterici in gioventù, cioè uno stregone o goeta (góhV), ma un autentico teurgo, consapevole del preciso ruolo che la magia, la mantica e la telestica devono avere nelle pratiche iniziatiche, esegeta del significato simbolico delle statue degli dèi e testimone del valore effettivo che deve essere attribuito agli oracoli, ai vaticini e alle rivelazioni divine.”

Porfirio, Filosofia rivelata dagli Oracoli,
con tutti i Frammenti di magia, stregoneria, Teosofia e Teurgia
a cura di Giuseppe Girgenti e Giuseppe Muscolino
Bompiani Edizioni – Collana Il Pensiero Occidentale –


Di grande rilievo la cura, di Giuseppe Girgenti (Palermo, 1967), nei temi trattati, cosa che rivela profondità e spessore interiori non comuni. Insegna alla Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.

Alcune Pubblicazioni consigliate:

Porfirio negli ultimi cinquant’anni. Bibliografia sistematica e ragionata della letteratura primaria e secondaria riguardante il pensiero porfiriano e i suoi influssi storici, presentazione di G. Reale, Vita e Pensiero, Milano 1994;
Porfirio, Isagoge, prefazione, introduzione, traduzione e apparati di G. Girgenti, testo greco a fronte, versione latina di Severino Boezio in appendice, Rusconi, Milano 1995; nuova edizione Bompiani 2004;
Giustino Martire, il primo cristiano platonico. Con in appendice “Atti del Martirio di San Giustino”. Presentazione di C. Moreschini, Vita e Pensiero, Milano 1995;
Giustino, Apologie. Prima Apologia per i Cristiani ad Antonino il Pio. Seconda Apologia per i Cristiani al Senato Romano. Prologo al “Dialogo con Trifone”, introduzione, traduzione e apparati di G. Girgenti, testo greco a fronte, Rusconi, Milano 1995;
Aristotele, Poetica, introduzione, traduzione, note e sommari analitici di D. Pesce, revisione del testo, aggiornamento bibliografico, parole chiave e indici di G. Girgenti, testo greco a fronte, Rusconi, Milano 1995;
Porfirio, Sentenze sugli intellegibili, prefazione, introduzione, traduzione e apparati di G. Girgenti, con in appendice la versione latina di Marsilio Ficino, Rusconi, Milano 1996;
G. Girgenti, Il pensiero forte di Porfirio. Mediazione tra henologia platonica e ontologia aristotelica, introduzione di G. Reale, Vita e Pensiero, Milano 1996;
Porfirio, Storia della Filosofia (frammenti), a cura di A. R. Sodano e G. Girgenti, Rusconi, Milano 1997;
Introduzione a Porfirio, “I filosofi”, Laterza, Roma-Bari 1997;
La nuova interpretazione di Platone. Un dialogo di Hans-Georg Gadamer con la Scuola di Tubinga e Milano e altri studiosi (Tubinga, 3 settembre 1996), introduzione di H.G. Gadamer, prefazione, traduzione e note di G. Girgenti, Rusconi, Milano 1998; nuova edizione ampliata: Platone tra oralità e scrittura, Bompiani, Milano 2001;
Porfirio, Vita di Pitagora, monografia introduttiva e analisi filologica, traduzione e note di A. R. Sodano, saggio preliminare e interpretazione filosofica, notizia biografica, parole chiave e indici di G. Girgenti, in appendice la versione araba di Ibn Abi Usabi’a, testo greco e arabo a fronte, Rusconi, Milano 1998;
J. Seifert, Ritornare a Platone. La fenomenologia realista come riforma critica della dottrina platonica delle idee, in appendice un testo inedito su Platone di A. Reinach, prefazione e traduzione di G. Girgenti, Vita e Pensiero, Milano 2000;
Porfirio nel vegetarianesimo antico, “Bollettino Filosofico: Dipartimento di Filosofia dell'Università della Calabria”, 17 (2001), pp. 75-84;
Plotino, Enneadi, traduzione di R. Radice. Saggio introduttivo, prefazioni e note di commento di G. Reale. Porfirio, Vita di Plotino, a cura di G. Girgenti, “I Meridiani. Classici dello Spirito”, Arnoldo Mondadori Editore, Milano 2002.
Diogene Laerzio, Vite e dottrine dei filosofi illustri, a cura di I. Ramelli e G. Girgenti, Bompiani, Milano 2004.


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