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234. Spiritismo, Canalizzazioni e Riti

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Molti dimenticano facilmente, compresi i ricercatori spirituali, che l’essere umano è un essere “caduto” nella “Sfera del Basso” ma la sua vera dimora è nella “Sfera dell’Alto”, più esattamente in “Cielo”, vera rappresentazione del Regno Spirituale di Dio.
L’essere umano è realmente un’ Anima, eterna ed immortale, e in questo mondo è fuori dalla sua vera dimora, in esilio, finché non riuscirà a raggiungere la dimora di Luce, sorgente di cui l’Anima è emanazione.
Per poter ritornare alla sua dimora l’essere umano deve sottostare a una Legge cosmica: deve liberamente attuare una “scelta”.
Il peregrinare dell’Anima si svolge fondamentalmente su stadi cosmici e l’ulteriore “caduta” (speciali errori) che la costringe a ritornare sulla Terra, prima di poter proseguire sugli altri stadi, è una grande prova da superare.
La “Luce Primordiale” attende ogni singola Anima.
Nella “Sfera del Basso” è avvenuta una nociva “Mescolanza” a cui l’Anima deve rimediare attraverso un processo di restituzione redentivo della Luce, frammentata e mescolata (confusa) con gli elementi delle Tenebre.
Il processo redentivo è quello che genericamente viene chiamato “percorso spirituale”: l’avventurarsi in un consapevole “Sentiero Spirituale” (Sadhana; Tiqqhun; Tasawwuf; ecc.).
Il “Sentiero Spirituale” non è altro che un processo di scissione: è l’opera della separazione della Luce dalle Tenebre.
Tutto il lavoro dell’Aspirante (alla Luce) non è altro che il percorso di evoluzione in cui le Tenebre cedono il passo alla Luce ma, per giungere a tale auspicabile fase, necessita quel passo obbligato, da fare con tutto il coraggio della verità, in cui l’Aspirante “separa” Luce e Tenebre.

Quest’atto fondamentale sembra diventato il più difficile in quanto sulla Terra, luogo materiale della “Sfera del Basso”, la maggior parte degli ospiti esiliati è vittima del sonno della coscienza: ha dimenticato la sua vera casa e si è convinta di sentirsi a proprio agio in un mondo che invece la inganna attraverso i “sensi”.
Coloro che si sono scossi dal sonno, ciascuno ad un proprio livello e grado di risveglio, hanno grande difficoltà a procedere su tale sentiero perché costretti a muoversi, e a combattere, in una società che ha negato il Principio Metafisico, scegliendo un modello oscurante dove si impongono le logiche dell’ego (l’ignoranza, la divisione, la repulsione) e non del (la saggezza, l’unità, l’amore). Si tratta di un sistema ispirato dall’Oscurità, dal Contro-Cielo che trova negli obliati il suo miglior terreno e negli arrabbiati spirituali i migliori adepti oscuri.
Non sono moltissime le “fiaccole” che brillano senza ombre su cui può contare il “Cielo”. Molti sono gli Aspiranti che si arrestano o soccombono, rimandando a future trasmigrazioni quanto non riusciti a fare nell’incarnazione attuale. Il più delle volte si tratta di inerzia spirituale e non di incapacità e di possibilità increate. La mancanza di sforzo necessario crea un inutile ulteriore peso karmico. Ma tutto si muove secondo libere scelte.
Pochissimi sono i “qualificati”, pochi i “pronti”, rari i “candidati” ma la Luce Primordiale ama tutti indistintamente e non ha mai abbandonato gli esseri “caduti” mantenendo, dentro di loro, un invisibile legame, una continuità, con il Regno della Luce, la “Sfera dell’Alto”. Una “particella” che, se risvegliata, apre tutte le infinite possibilità creative della Luce amata.
Tutti dovrebbero ricordarsi continuamente di tale “particella”.
Le difficoltà in una realtà come quella di questo mondo, aliena all’Anima, sono normali, e quasi necessarie per fare la “scelta” giusta.
Anche per l’iniziato non è facile muoversi e operare nella “Sfera del Basso”: gli viene sempre richiesto il massimo delle risorse da impiegare, spesso sfinendolo, e a volte facendolo ammalare fisicamente: perché egli dona senza calcolo, senza misura, senza chiedersi se può; questo è l’amore che ama la Luce Primordiale.
Il percorso dell’Aspirante se carente della gioia creativa diventa un percorso a rischio, in pericolo, perché i klesa non risolti aprono spazi di intrusione per le “Ombre” che vogliono fuorviare dal buon sentiero. Aprirsi alla depressione e all’ira significa uccidere la gioia creativa e mettere in pericolo quanto realizzato con tanto sforzo.
Deve sempre vigilare l’Aspirante e se intravede in sé una freddezza interiore deve istantaneamente allarmarsi, non permettere che tale freddezza dilaghi fino a raggiungere dimensioni incontrollabili. La freddezza interiore è innaturale perché chiude le vie comunicazionali del cuore, interessato al destino spirituale dell’essere.
Una grande sofferenza può aspettare l’Aspirante che non ha vigilato correttamente e far gridare vittoria agli usurpatori della Luce.
Molti sono gli ostacoli che possono presentarsi impedendo lo svolgersi delle azioni luminose lungo la via realizzativa.

Gli ostacoli si presentano sotto forma di determinati impulsi all’azione esterna: nascono, cioè, sotto forma di potente desiderio di operare e tutto appare come un giusto modo di procedere, senza che nessun sospetto sopraggiunga riguardo ad un possibile intralcio al perfezionamento interiore.
Molti sono i gradi di maturazione spirituale che cadono sotto tale inganno: operare, fare qualcosa a qualunque costo, spesso col pretesto di effettuare un valido servizio per qualcuno, per qualcosa, per il gruppo di appartenenza, o per l’area ideale a cui ci si convince di appartenere.

L’Aspirante dovrebbe essere a conoscenza, se ha ben svolto il proprio percorso informativo, degli Elementi Costitutivi dell’Ente umano, dal Corpo fisico grossolano ai Corpi sottili, dall’Aura, Nadi e Cakra a Kundalini e di quelle “vie” che mettono in comunicazione, quando risvegliate a sufficienza, le strade della “Sfera del Basso” con le strade della “Sfera dell’Alto”.
È di importanza fondamentale sapere che tramite la funzionalità dei vari Elementi Costitutivi si possono manifestare contatti effettivi delle “influenze spirituali” sia d’ordine superiore (“Quelledell’iniziazione reale) sia d’ordine inferiore (“quelledella contro-iniziazione).
Tale conoscenza, quantomeno informativa se non formativa, dovrebbe essere sufficiente a non far incorrere il probando in cause di pericolo e di errore. Ma non sempre, purtroppo, è così.
Quanto detto vuol significare che, anche se si tratta di esseri “caduti” nella “Sfera del Basso”, nella funzionalità degli Elementi Costitutivi dell’Ente umano risiede una “disposizione naturale” a entrare in contatto con esseri non-materiali (non incarnati in un veicolo fisico grossolano), alla luce del fatto che lo stesso essere umano è di provenienza del Regno Spirituale.
Questa “disposizione naturale” non è né buona né cattiva, è un fatto naturale, quindi dipendente dall’uso consapevole o incosciente che se ne fa e dalla motivazione, dall’intenzione e dalla direzionalità data all’eventuale “disposizione” messa in pratica.
Per il solo fatto di essere dei “decaduti” ogni azione spirituale da intraprendere dovrebbe essere affrontata previa purificazione dei livelli profondi sottili per non incorrere nel pericolo di fenomeni fisici spiacevoli, per non imbattersi in prodotti di dissociazioni psichiche o in fenomeni di comunicazioni illusorie ingannatrici, fuorvianti e destabilizzanti. Questa “disposizione naturale”, se non considerata correttamente, fa correre il pericolo di far credere che i possibili fenomeni che dovessero manifestarsi, apparentemente straordinari, siano un segno di un eccezionale sviluppo spirituale mentre, invece, tale “disposizione” il più delle volte produce soprattutto fenomeni che appartengono al mondo psichico che nulla ha a che vedere con lo spirituale. Convincersi di possedere, o che qualcuno possieda, speciali poteri apre a un numero maggiore di pericoli.
Alimentare un errato convincimento preclude le possibilità veritiere che, anche se non eclatanti dal punto di vista fenomenico, quantomeno non ingannano.
È l’ingannevole e irrefrenabile bisogno di sperimentare cose eccezionali ad arrestare, deviare o distorcere un percorso spirituale fino a quel momento svolto egregiamente e con risultati, anche se invisibili, lodevoli. L’invisibilità dei risultati spirituali fa cadere molti perché finisce per prevalere l’ingannevole mondo delle apparenze a cui l’ego non riesce a sottrarsi.
Certe “pratiche”, in cui si imbattono gli Aspiranti, sollecitate da quel potente desiderio di operare producono quasi sempre squilibri che fanno rischiare di chiudere, per l’attuale incarnazione, la via al vero sviluppo interiore.

Chi vuol procedere in modo sicuro sul sentiero spirituale, ottenendone validi risultati, non deve frapporre tra se e la vera realizzazione ostacoli come quelli rappresentati dal potere fenomenico che, oltre a una enorme dispersione di forze, mette a repentaglio l’integrità dei veicoli, fisico e sottili.
La cosa diventa un vero problema spirituale per chi addirittura si dedica in modo specifico ad esercizi tali da provocare fenomeni che, invece di elevare verso le vette dello spirito, compromettono la struttura intellettuale e gli apparati e sistemi sottili precipitando in un annebbiamento psichico dalla difficile risoluzione.
Bisogna essere a conoscenza di tutte queste possibilità esistenti e lasciare che la spinta verso un mondo d’azione si direzioni solamente verso ciò che è rivolto al ritorno alla “Sfera dell’Alto”.
La direzione giusta dell’Aspirante è quella che lo conduce verso il superamento delle illusioni (di tutti i klesa), quella capacità di dominio che può rivelare la condizione di “qualificato” pronto per un vero cammino iniziatico.
L’indicazione giusta per l’Aspirante è quella che lo invita a dedicarsi ad una luminosa Sadhana che contempla l’attenzione verso l’”Organo interno” (l’Antahkarana). Significa che un vero sentiero spirituale (Sadhana) deve prendersi cura di portare a conclusione e/o coronare quanto necessita per le seguenti quattro importanti facoltà: buddhi, ahamkara, citta e manas, per restare saldi lungo gli eventuali imprevisti di possibili errori.
L’”Organo interno” è la “Mente” nella sua totale estensione e nelle diverse modificazioni/funzioni: buddhi (intelletto; discernimento); ahamkara (senso dell’io); citta (deposito/predisposizioni subconscie); manas (mente empirica selettiva).
L’Antakarana è un costituente del Corpo Sottile (Lingasarira).
Il Corpo Sottile (corrispondente allo stato di coscienza di taijasa e alla condizione di “sogno” – svapna –) è costituito da tre guaine: veicolo intellettivo (vijnanamayakosa); mentale (manomayakosa); pranico-energetico (pranamayakosa).
Il Corpo Sottile è il veicolo che accompagna l’Anima nel suo processo di trasmigrazione.

Le “pratiche”, a cui ci riferiamo, possono essere riunite tutte sotto lo stesso nome più largamente diffuso: lo “Spiritismo” (canalizzazioni – channeling – ; scrittura automatica; riti di contatto).
Lo “Spiritismo” è stato praticato, in forme molto diverse, in tutta l’antichità ma nella modernità le sue origini risalgono al Settecento con Franz Anton Mesmer che conta, a suo carico, una forma di spiritismo, l’invenzione, prima di Braid, dell’ipnosi moderna e dell’osservazione di ciò che Freud chiamerà “inconscio”.
Lo “Spiritismo”, così come è percepito nella grande confusione generale dei ricercatori spirituali, rispecchia una certa mentalità corrispondente a un range di stati di coscienza sulla lunga scala dell’evoluzione spirituale.
L’approccio del mondo contemporaneo ha una posizione errata riguardo allo “Spiritismo”, mondo contemporaneo dove il caos di risposte comportamentali esprime chiaramente il segno dei tempi che attraversiamo.

Si tenta di sostenere una dottrina dello spiritismo che non può esistere. L’uso errato che ne è stato fatto, e che se ne continua a fare, è di gran lunga lontano da quell’esperire spontaneo degli sciamani dell’antichità. Lo “Spiritismo” moderno rispecchia la mentalità materialistica e consumista dell’”uomo economico” che nulla ha di spirituale.

 

“È giusto rifiutare lo spiritismo: gli oscuri hanno prescelto questa via per seminare e diffondere il male. È sempre possibile pensare con purezza a qualsiasi cosa, mentre una coscienza oscurata scopre dovunque la strada dell’ombra. Oggi specialmente occorre evitare questi canali, e avanzare con impeto verso la Luce. Vi assicuro che è veramente necessario essere saldi nel cuore, poiché l’ora è gravida di veleni“.

Maestro Morya 

Esistono molte vie perverse di una “spiritualità oscura” che in molti non riconoscono come tale. La Loggia Nera (servitrice del Contro-Cielo), il Lato Oscuro operativo, sfrutta e provoca ogni possibile debolezza umana.

Nell’antichità molte erano le cose conosciute, riguardo all’invisibile, rispetto all’era moderna che, ignorando di ignorare tutto sulla “caduta” e sull’”oblio”, ha dato il ben servito al Principio Metafisico. Motivo per il quale gli uomini moderni non riescono a risolvere nessuno dei problemi che assillano la società umana mondiale.
Questo “Spiritismo” è nato dalle idee confuse di alcuni, dalla volontà di potenza di altri e dalla buona fede di talaltri, pochissimi a dire il vero.

Come afferma Julius Evola:
Lo spiritismo ha costituito l’avanguardia del nuovo spiritualismo. Esso ha dato il segnale della rivolta contro il materialismo, … Tutto il merito dello spiritismo comincia e finisce qui”.

L’errore dello “Spiritismo”, sollecitato dal Lato Oscuro, è quello di non essersi limitato ad accendere l’attenzione su una serie di fenomeni, quali prove contro la visione materialistica imperante, ma di aver proposto una nuova forma di spiritualismo materialista. Lo stimolante mondo dei fenomeni ha avuto il sopravvento sulla fede, sulle cose del Cielo e sull’Amore di Dio.
Il processo del comprendere i fenomeni non è stato guidato alla luce di un interesse spirituale elevato, ma da un interesse morboso teso a provocare fenomeni extra-normali e a cercare di sviluppare le facoltà medianiche latenti.
Lo “Spiritismo”, nelle sue varie forme, ha alimentato il desiderio di contattare gli “spiriti” degli esseri umani defunti fino a sconfinare con “pratiche” appartenenti ai dominii della stregoneria, della negromanzia e della magia nera, sottovalutandone tutti i rischi possibili.
Tutto ciò ha aperto ampi corridoi per le azioni oscure degli iniziati inversi della Contro-iniziazione, proiezione del Contro-Cielo.

Si tratta spesso di “pratiche” che creano, al posto della illusoria supercoscienza attesa, delle vere e proprie “aperture verso il basso”: invece di ottenere l’integrazione dei principi della personalità li si altera; invece di trovarsi in una via dell’Alto ci si ritrova in una via del Basso; invece di sperimentare il dominio degli stati reali e delle potenze dell’essere si finisce per ritrovarsi in regioni regressive di forze oscure.

Questa “disposizione naturale”, normale facoltà per un autentico risvegliato, lo rende in grado di trattare con piani di esistenza inaccessibili a un uomo ordinario, nella vita e nelle condizioni di tutti i giorni. Ecco, allora, l’ausilio delle “pratiche” che forzando, danno a tutti la possibilità di varcare la soglia di un invisibile sconosciuto senza chiedersi a quale prezzo.
In questi piani di esistenza vivono, girovagano, esseri eterei che non amano essere scoperti se non quando sono questi stessi a deciderlo. Muoversi incauti nelle “pratiche” dello “Spiritismo” significa mettersi alla mercé di esseri che possono far pentire di averli scomodati forzatamente.
Certe “pratiche”, svolte senza alcuna consapevolezza dei passaggi, delle forze tirate in ballo e del necessario impiego dei corpi sottili, adescano, trattengono e forzano una eterica entità ad una qualche forma di contatto. È l’ingenuità, la mancanza di conoscenza, l’impurità, lo squilibrio e l’impreparazione dell’”Organo interno” (l’Antakarana) a far correre dei pericoli seri. Basterebbe pensare che nessuno ama essere incatenato e fare cose per altri perché costretto.

In molti commettono l’errore di pensare all’invisibile come ad una realtà piena soltanto di esseri meravigliosi (spiriti evoluti, angeli, maestri) che dispensano luce in ogni dove. Si dimentica spesso che questo è un mondo oscuro dove prevalgono gli esseri “caduti” che ancora non si sono risvegliati alla Luce e che ciascuno deve, prima o poi, con il tuonante impeto del cuore fendere l’Oscurità, che sovrasta tutti, e dalla luce emersa farne un “Sentiero”.
L’invisibile percepibile dell’uomo ordinario, anche quando è illuso di percorrere, nelle cose che fa, un sentiero spirituale, è denso di “luci” e di “ombre”.
L’incauto che si presta con i propri elementi sottili, quale medium, per la manifestazione di “forze” e “influenze” estranee a questo mondo rischia di provocare una catena di conseguenze incontrollabili dei quali potrebbe non rendersene conto sufficientemente in tempo.
Esistono esseri dimensionali che tentano di entrare in questo mondo mediante un certo tipo di individui: sfruttano l’aspettativa e il loro convincimento di trovarsi di fronte a esseri speciali. Questi esseri attraverso la rete dei “Nadi” dell’individuo medium giungono ad alterare il funzionamento del suo sistema nervoso, con effetti a lungo andare dannosi (sonnolenza, trance, catalessi, condizionamento della subcoscienza).

Lo “Spiritismo”, comunque, non è una questione antica o moderna ma riguarda la natura dell’uomo e la sua origine.
Quello che da un certo numero di anni viene praticato e chiamato “Channeling” (Canalizzazione) non è altro che una forma di spiritismo moderno che ha preso il via con la corrente di pensiero “New Age” che ha annebbiato tutti gli ambiti della ricerca spirituale.
Il “Channeling”, ovvero la “Canalizzazione”, per cui un individuo (il cosiddetto channeler) si presta ad essere posseduto da un’entità spirituale per comunicare ad altri per suo tramite, non è altro che “Spiritismo”. Il channeler non è altro che il vecchio medium.
Il clima con cui è stata avvolta tale “pratica” ha dato a molti l’impressione di trovarsi di fronte a qualcosa di particolarmente elevato, di molto spirituale. Invece molti sono i pericoli da un punto di vista spirituale e anche delle possibilità di frode che riguardano il “Channeling”.

Un’altra “pratica” dall’aria apparentemente innocente ed innocua è la “scrittura automatica” (il praticante sente la propria mano spinta a scrivere, come guidata da un’altra personalità). Purtroppo molti dotti della psicanalisi sono ad essa favorevoli e la promuovono, in certi casi, quale ottima terapia. Gli psicologi conoscono solo metà della “questione”: non è una critica ma un dato di fatto che alcuni aspetti del fenomeno sfuggono al dominio di loro competenza.
Dare libero sfogo, mediante la “scrittura automatica”, ai cosiddetti automatismi, alle associazioni inconsce non è prudente, specie se la persona praticante si trova in un momento di fragilità, in cui auspicherebbe ricevere la soluzione ai propri problemi.
Tale pratica è stata fagocitata anche da individui senza scrupoli sfruttando emozioni, sentimenti, bisogni e danaro dei cosiddetti clienti del mercato spirituale.

Un’ulteriore “pratica” venuta in uso nella spiritualità moderna è l’appropriazione dei “Riti” esotici senza l’opportuna conoscenza e la consapevolezza delle fonti.
Per “Rito” (o rituale) dovrebbe intendersi ogni atto, o insieme di atti, che viene eseguito secondo norme codificate. Bisognerebbe conoscere bene il significato di questi codici prima di vivificarli, comprenderne bene il percorso eterico, aver chiaro lo scopo, conoscerne in anticipo gli effetti della finale manifestazione ma soprattutto quali forze e quali piani esistenziali si tendono ad evocare.
I “Riti” dovrebbero riguardare la sfera del “Sacro” (Religione, Mito, Stregoneria, Magia, Tradizione).
Il fenomeno del “Rito” abbraccia nell’individuo una lunga gamma di espressioni dell’essere e da qui, infatti, la confusione anche in tale ambito.
Esistono varie forme di “Rito”: di iniziazione; di passaggio; propiziatorio; espiatorio; di ricorrenza; di trapasso, eccetera.
Nella cultura vedica e brahmanica si usa il termine “Yajna” (rito di: offerta, oblazione, sacrificio, adorazione, invocazione, preghiera). Per la Tradizione indù l’intera manifestazione è un sacrificio del Purusa e l’uomo deve ispirarsi a questo sacrificio primordiale per ripercorrerne il significato cosmico.
Con il “Rito”, quando le motivazioni sono luminose, l’individuo può spezzare le resistenze interiori e comunicare col Divino.
Molti sono i “Riti” in ombra che vengono praticati per puro spirito emozionale di cui nulla si sa della provenienza, delle intenzioni, delle forze evocanti. A questi riti vengono spesso legate “parole arcane” (mantra, suoni, pronuncia speciale di “lettere”), l’uso di simboli, immagini, gesti, movimenti del corpo.
Molti “Riti” provenienti dall’India, dal Tibet, dalla Birmania, dalla Tailandia, dalla Cina, dal Perù, dal Messico, dal Brasile e molte altre provenienze ancora utilizzano dei mantrainchioda spiriti” per un certo tempo, la solita pratica forzata per irrompere nell’invisibile. La maggior parte di questi praticanti affascinati solo dal suono del mantra, senza avere la necessaria competenza, inchiodano queste eteriche entità nel luogo evocatorio e per lo scopo che il mantra prevede senza neanche saperlo.

Quella di queste “pratiche” è una via inquieta e deviata che trattiene negli inganni della “Sfera del Basso” dove questi intrusi esseri fluttuanti assolvono le istanze dell’Oscurità.
Il vero Aspirante dovrebbe cercare e praticare solo ciò che eleva e nobilita e bandire quanto c’è di forzato ed oscuro.

Spesso tutte le “pratiche” di questa fenomenologia sono anche frutto di imbroglio a fine di lucro ma il pericolo maggiore, visto che sono milioni nel mondo gli estimatori praticanti, è l’affermazione di una credenza spirituale ignorante (metafisicamente), dalle forti devianze intellettuali, dalla insensibilità al pericolo nei confronti di un invisibile strategico attacco di “influenze infere” all’umanità bisognosa di luce.
Il mondo è vittima dell’attacco di forze occulte dal mondo luciferico perché, trasformando tutto ciò che è di origine divina in idoli sacrileghi, non riesce a ritrovare quella visione unitaria che può riconnetterlo alla “Sfera dell’Alto”.

La Luce Primordiale ama tutti e tutto e questo è un buon motivo per percorrere solo strade certe e luminose offerte dalla Tradizione Primordiale.

 

Avendo capito che potrebbero servirsene per i propri interessi, certi materialisti fra i più accaniti si mettono ad esplorare il campo della telepatia, della chiaroveggenza, della chiarudienza, della radiestesia, della psicometria, e chiamano tutto ciò “parapsicologia”. Dal momento che questo può dar loro dei poteri e permette di guadagnare del denaro, essi accettano una quantità di teorie che fino ad allora ritenevano insensate. Dunque, accettano tutte le conoscenze della Scienza iniziatica che possono servire ai propri fini, e lasciano da parte quelle che a loro non possono portare nulla. Ma prendere le verità iniziatiche come un mezzo per sistemare i propri affari o per imporsi agli altri, è altamente immorale, e coloro che lo fanno saranno puniti dalla Giustizia divina. L’uomo deve utilizzare il sapere iniziatico solo per aiutare e confortare gli altri, per diffondere la luce e la pace nel mondo. È allora che egli viene inscritto nel libro della vita e riceve le benedizioni del Cielo“.

Omraam Mikhael Aivanhov


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